La regionalizzazione nella scuola non è applicabile, sì invece ad una maggiore autonomia scolastica. Sono alcune delle risposte emerse nel corso di una tavola rotonda organizzata da Anief Veneto e Verona su “Scuola e Regionalizzazione” presso il Liston 12 di Piazza Bra.
All’incontro pubblico era presente l’assessore alla formazione e istruzione Regione Veneto Elena Donazzan, la responsabile Istruzione del Partito Democratico, l’on. Camilla Sgambato, e il presidente nazionale del sindacato Anief Marcello Pacifico.
Il sindacalista autonomo ha ricordato che “l’ultima volta che la Regione Lombardia ha legiferato sul reclutamento dei docenti è stata bocciata dal giudice delle leggi”. Quindi, ha puntato il dito sul problema prioritario della scuola: “Vanno affrontate con coraggio e risorse adeguate le tante problematiche, come il reclutamento, il sostegno agli alunni disabili, il precariato con numeri record, gli stipendi fortemente inadeguati e divorati dall’inflazione”.
“L’obiettivo, non dimentichiamo, è realizzare sempre – ha continuato il sindacalista a capo dell’Anief -un’istruzione ottimale, di cui possano usufruire tutti gli studenti italiani. La scuola è già da vent’anni per legge sufficientemente autonoma: deve solo avere più sostegno dallo Stato e dalle Regioni, in generale degli enti locali, per rispondere alle esigenze del territorio, a partire da quelli più svantaggiati, con alunni difficili, alloglotti, laddove vi sono alti tassi di dispersione e gli apprendimenti sono più bassi, come indicato dagli ultimi dati Invalsi, pubblicati a inizio estate”.
Pacifico ha anche rammentato che perfino dove il personale è da anni transitato nella Provincia autonoma di Trento (territorio a Statuto speciale), con la sentenza n. 242/2011, la Corte Costituzionale ha posto dei paletti stringenti su ricorso promosso proprio dall’Anief in merito alla valutazione di punteggi nel reclutamento del proprio personale docente, diversi da quelli concordati con lo Stato a livello nazionale.