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Università, le richieste Anief al neo ministro Messa

marcello pacifico anief

Si è concluso l’incontro tra la ministra dell’università e della ricerca Maria Cristina Messa e il presidente nazionale dell’Anief, Marcello Pacifico, e i capi dipartimento Anief Ricerca, Università e Afam.

Il leader dell’Anief – docente di Lettere di scuola superiore di primo grado e docente di Storia medievale e Storia del cristianesimo e delle chiese presso università pubbliche e private, con un dottorato di ricerca e molte pubblicazioni scientifiche alle spalle – ha parlato dunque “non solo da presidente di un sindacato che rappresenta 50mila iscritti, di cui circa mille riguardanti il mondo dell’università, della ricerca e Afam. Chiediamo di partecipare ai tavoli anche in virtù degli iscritti che rappresentiamo. Da quando ad Anief è stata certificata la rappresentatività, il 19 novembre 2019, abbiamo partecipato a 21 incontri con il Direttore generale, col Capo di gabinetto e con il ministro che l’ha preceduta, presentando anche dei documenti. Per quanto riguarda il Recovery plan, abbiamo inviato un file di 12 pagine alla VII Commissione Cultura della Camera dei deputati sulla precedente proposta. Non sappiamo cosa il Governo voglia cambiare ad oggi rispetto a quel piano. Come confederazione Cisal, a cui Anief aderisce, sappiamo che siamo stati convocati al Senato la prossima settimana in Commissione Lavoro sul Recovery plan: siamo disponibili a continuare con quel piano o a lavorare a probabili variazioni. Concludo dicendo che in quel lavoro si percepiva l’attenzione che si voleva dare alla ricerca, speriamo che con lei possa aumentare questa attenzione. Parlo di ricerca perché è alla base di tutto: Federico II diceva a suo figlio Corrado IV che bisogna studiare per la passione di farlo. Avere passione rispetto alla crescita dell’Uomo in tutte le sue conoscenze è fondamentale per far ripartire il nostro Paese. A questo devono corrispondere riserve adeguate, revisione dei profili professionali, revisione degli organici, lotta alla precarietà e rivalutazione della ricerca. Da parte nostra ci sarà sempre il dialogo aperto”.

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Marcello Pacifico, leader di Anief

Il presidente Pacifico ha continuato affermando che “abbiamo come Anief una causa in corso presso la Corte di giustizia Europea che si pronuncerà quest’anno e il problema non era tanto stabilizzare i ricercatori di tipo A o B, ma il fatto che con la legge n. 240 si è messo in esaurimento il ruolo di ricercatore. È l’unico caso in cui il ricercatore a tempo determinato non può diventare ricercatore tout court”.

Altro problema che il presidente Anief ha fatto notare è che “dal 2004 esiste una Carta europea dei ricercatori che in Italia non è stata adottata”. Importante poi anche, per quanto riguarda il sapere umanistico, “la revisione dei criteri di valutazione”.