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Atto di indirizzo Miur 2019, Bussetti detta le prorità; critiche di ANIEF

sede Miur Trastevere Roma

Sono undici le priorità politiche del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per l’anno 2019, contenute nell’Atto di indirizzo firmato dal Ministro Marco Bussetti e pubblicato oggi sul sito del MIUR.

  • Edilizia scolastica.
  • Inclusione scolastica e contrasto alla dispersione scolastica.
  • Ampliamento dei percorsi formativi ITS e ridefinizione dell’alternanza scuola-lavoro.
  • Revisione e miglioramento del sistema di reclutamento e formazione del personale della scuola di ogni ordine e grado.
  • Attività sportive scolastiche.
  • Politiche per garantire e accrescere il diritto allo studio.
  • Valorizzazione della formazione superiore e della ricerca, con particolare riferimento al capitale umano.
  • Internazionalizzazione della formazione superiore e della ricerca.
  • Valorizzazione del sistema di valutazione nazionale: studenti, scuole, docenti, dirigenti scolastici.
  • Prevenzione della corruzione e trasparenza.
  • Attuazione delle politiche di coesione e dei programmi comunitari nel settore istruzione.

Questi gli ambiti di intervento per i quali sono state definite precise linee di azione.

“Si tratta di temi su cui stiamo lavorando sin dal mio insediamento con pragmatismo e responsabilità e rispetto ai quali vogliamo imprimere un’ulteriore accelerazione – dichiara Bussetti -. Sono questioni centrali nei settori di competenza di questo Ministero. È nostra intenzione impegnarci per trovare soluzioni attese da anni o per migliorare il sistema, soprattutto dove presenta criticità e punti di debolezza. Su scuola, università, Alta formazione artistica musicale e coreutica, ricerca, stiamo predisponendo un piano strategico di interventi che porterà risultati positivi in termini di qualità ed efficacia. E che metterà finalmente ordine in questi mondi, anche rispetto alla legislazione di riferimento, attraverso una revisione o la definizione dei relativi dei Testi Unici”.

ANIEF: e i vecchi precari?

“È vero che occorrono ‘docenti più giovani e sempre aggiornati, così come un personale scolastico formato in maniera permanente per far fronte ai cambiamenti in atto’, ma ci si dimentica che nel corso dell’ultimo decennio lo Stato ha già selezionato e formato oltre 100 mila docenti per rispondere alle stesse esigenze. Che fine faranno costoro, considerando che il sistema dei concorsi ne potrà stabilizzare solo una piccola parte?”.

Lo chiede ANIEF, che aggiunge: “Nessun riferimento, poi, agli incrementi stipendiali, dando quindi per definitivi i modici finanziamenti attuali previsti dalla legge di bilancio, pari a 40 euro lordi in tre anni, alla mancata parità di trattamento tra personale di ruolo e precario, all’addio alle classi pollaio e ai posti in deroga su sostegno alla conferma dei diplomati magistrale in ruolo”.

Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “serve il ripristino del doppio canale di reclutamento con il ‘travaso’ degli abilitati dalla seconda fascia delle graduatorie d’istituto alle GaE, attraverso le quali assorbire i precari nei ruoli sul 50% dei posti vacanti e disponibili. Per tutti loro, oggi relegati nelle graduatorie d’istituto, occorre poi attuare un vero piano straordinario di assunzioni a tempo indeterminato. Di questo provvedimento e di tanti altri, però, non c’è traccia tra le priorità del Miur; altro che governo del cambiamento”.