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Convitto di Napoli, la protesta degli studenti e le risposte dei docenti

Piazza Dante Napoli Notte convitto nazionale

Napoli, piazza Dante, nel cuore della città. Qui sorge lo storico Convitto Nazionale della città partenopea. La storia del Convitto inizia nel 1768 quando Ferdinando IV di Borbone, dopo aver espulso i Gesuiti dal Regno, fondò la Casa del Salvatore nel loro originario complesso. Oggi lo storico edificio ospita una scuola primaria, una secondaria di primo grado e cinque di secondo grado (un Liceo classico europeo, un Liceo scientifico tradizionale e un Liceo scientifico sportivo). Ed è proprio dagli studenti che monta la protesta, come testimonia questo servizio realizzato da Fanpage.it.

Le proteste degli allievi

Mensa scadente, orari eccessivamente lunghi, stato dei locali scolastici. Questo ha portato almeno 200 allievi del Convitto in piazza. Sebbene la dirigente scolastica abbia replicato punto su punto alle istanze portate avanti dagli allievi, questi sembrano non fare passi indietro: “Non vogliamo essere considerati solo in base ai documenti”.

La replica dei sindacati

Le RSU del Convitto Nazionale di Napoli non ci stanno, e attraverso una nota stampa a firma di Balestrieri Vittorio (Fgu Gilda Unams), De Luca Antonio, Esposito Nunzia, Nappo Raffaele (Uil Scuola RUA), Spina Elisabetta (Cisl Scuola) Tramontano Gilda (Anief) e i delegati territoriali FLC CGIL, UIL SCUOLA RUA, CISL SCUOLA, FGU GILDA UNAMS dichiarano: “Il servizio erogato dal Convitto Nazionale a convittori e semiconvittori è di eccellenza compreso il servizio mensa, è di qualità e risponde ai requisiti di legge per quanto riguarda igiene e salubrità”.

“Alcune notizie – continuano – diffuse a mezzo stampa e social network miranti a screditare tali servizi di eccellenza, sono false e tendenziose. Ciò non significa naturalmente che i servizi erogati non possano essere ulteriormente migliorati con il concorso di tutte le componenti scolastiche: docenti, educatori, ATA; nonché famiglie e studenti”.