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INAIL Ricerca: Consegnata dalla FLC una nota a verbale che puntualizza alcune priorità e alcuni temi in vista della definizione dei bandi per la stabilizzazione dei 419 precari

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Finalmente, la scorsa settimana, è stato firmato il verbale d’intesa col quale si dà avvio al percorso di Stabilizzazione dei 419 Tempi Determinati del settore Ricerca dell’INAIL in applicazione del comma 2, art. 20 Dlgs 75/2017.

Nonostante la firma, però, FLC CGIL ha comunque consegnato una nota voluta mettere  a verbale che puntualizza alcune priorità e alcuni temi, come un riferimento temporale (certezza di avvio e conclusione della procedura) ed un riferimento al comma 8 del citato articolo 20 dlgs 75/20017 di cui al verbale di intesa sottoscritto il 4 dicembre 2018.

La stessa FLC CGIL, attraverso una nota, ha ritenuto esplicitare la propria posizione rispetto a determinati temi, in vista dei bandi, che riportiamo:

  1. la storia professionale e lavorativa dei precari deve essere valorizzata anche in riferimento all’esperienza maturata presso l’ex ISPESL prima del passaggio in INAIL. Riteniamo necessario prevedere nel bando e/o nei successivi criteri da demandare alle Commissioni esaminatrici, un punteggio per ogni anno di attività prestata nell’Istituto, con riferimento all’intera storia dei contratti stipulati, inclusi quelli prima del 2010.
  2. la valutazione dei titoli professionali deve essere fatta prendendo a riferimento l’intera esperienza e professionalità della storia contrattuale del singolo lavoratore e non limitatamente agli ultimi 5 anni, eventualmente inserendo un numero massimo di titoli presentabili al fine di garantire comunque fluidità e celerità alla procedura. L’esigenza nasce non solo per valorizzare ogni storia professionale, ma anche per garantire equità valutativa a tutti i lavoratori stante criteri e modalità operative differenti nelle diverse strutture Inail per l’attribuzione formale di incarichi e titoli vari
  3. riconoscimento di un punteggio per concorsi pubblici vinti e/o per idoneità acquisita, così come avviene nella gran parte dei concorsi pubblici;
  4. contemplare nella conoscenza linguistica i diversi percorsi formativi del personale, ampliando quindi la scelta della prova in lingua, ad almeno un’altra lingua alternativa europea.

In ultimo, continua la nota “sottolineiamo il permanere delle criticità createsi nell’assegnazione dei profili in fase di trasformazione a TD, in particolare per l’esclusione del profilo di Funzionario Amministrativo e, per la figura del Tecnologo limitata a funzioni esclusivamente legate al settore ingegneristico delle verifiche e certificazioni, quando lo stesso recepimento della L.218/2016 apre nuove frontiere alla Terza Missione, richiedendo professionalità differenti e multidisciplinari”.