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Sciopero generale della scuola, nessun passo indietro

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‘Non possiamo che confermare lo stato di agitazione e lo sciopero dell’intero comparto che comprende scuola, università, ricerca e AFAM per il prossimo 17 maggio’. Commenta così, Francesco Sinopoli, segretario generale della FLC CGIL, l’incontro delle scorse ore con il titolare del dicastero dell’Istruzione, Marco Bussetti, che non ha scongiurato lo sciopero annunciato la scorsa settimana.

‘Valutiamo favorevolmente l’avvio del confronto, ma occorrono in tempi brevi scelte nette e precise per l’istruzione e per il Paese e su questo siamo ancora ai preliminari. E’ positivo – sottolinea Sinopoli – che il Ministro abbia annunciato le autorizzazioni per bandire i prossimi concorsi nella scuola primaria e secondaria, ma nessun impegno vero è stato preso in previsione del prossimo Documento di programmazione economica e finanziaria, riguardo gli investimenti necessari a fare dell’i’struzione e della ricerca una priorità politica per lo sviluppo economico e democratico del Paese. Nessuna proposta risolutiva è stata presentata circa le tante emergenze che incombono sulla scuola: dalla fase transitoria per i docenti di II e III fascia, alla copertura posti vacanti dei Dsga fino ad una diversa politica sugli organici. Così come nessuna risposta è arrivata per gli altri settori del comparto’.

‘La FLC CGIL- continua il dirigente sindacale – ha ribadito al Ministro il suo “no” netto e chiaro all’autonomia differenziata e alla conseguente regionalizzazione dell’istruzione che sarebbe il primo passo verso la disintegrazione dello stato nazionale e farebbe venire meno i principi fondamentali della Costituzione sul diritto sociale all’istruzione garantito in maniera uniforme e solidale su tutto il territorio nazionale’.

‘Occorre uno stanziamento di risorse vero e credibile per il Contratto dei lavoratori del Comparto che sappia traguardare il trattamento stipendiale medio dei docenti e di tutte le altre professionalità dell’istruzione al livello europeo’.

‘Infine, perno di una rinnovata attenzione a tutto il comparto deve essere il superamento del precariato e la stabilizzazione del personale, che è il primo fattore dell’innalzamento della qualità di questo settore strategico per il Paese. A nulla servono – conclude Sinopoli – gli interventi di controllo e di sanzione ventilati nei provvedimenti governativi quando si è privi di un piano di sviluppo della scuola, dell’università e della ricerca che abbia al centro un grande programma di investimenti capace di colmare il divario tra l’Italia e il resto dei Paesi OCSE’.

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“In quale paese vuoi vivere?” Una campagna FLC contro la regionalizzazione del sistema di istruzione

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La scuola statale nazionale è garanzia di coesione e solidarietà sociale.

Nota FLC – Il sistema di istruzione nazionale è un fattore di coesione culturale e sociale del nostro Paese. I progetti di regionalizzazione messi in campo dalla richiesta al governo di maggiori forme di autonomia anche in materia d’istruzione, da parte del Veneto, della Lombardia e dell’Emilia Romagna, minano alle basi l’idea di una scuola pubblica nazionale e mettono fortemente in discussione l’unità del sistema dei diritti.

Regionalizzare l’istruzione significa disgregare il Paese.

Sottoscrivi online l’appello

Regionalizzare i contratti, gli organici, i salari del personale della scuola, significa attaccare il ruolo unificante dei contratti nazionali di lavoro, la garanzia di uguali diritti per tutte le lavoratrici e i lavoratori, in ogni parte del territorio nazionale.

Regionalizzare l’istruzione, vuol dire subordinare la garanzia di un diritto alle risorse economiche della regione, dare di più alle regioni che hanno più soldi e meno alle regioni con meno risorse, anche per questo qualcuno l’ha chiamata: la ‘secessione dei ricchi’.

I diritti non possono essere un bene limitato alle condizioni di dove si vive.

Noi vogliamo fermare questo progetto disgregatore, lavorando perché il diritto sociale all’istruzione resti garantito a tutte e a tutti, in tutto il Paese.

Vogliamo vivere un Paese solidale, che abbia una scuola di tutti e per tutti, dove anche i più poveri possano raggiungere i gradi più alti degli studi, proprio come dice la nostra Costituzione.

La scuola statale nazionale è garanzia di coesione e solidarietà sociale.

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INAIL Ricerca: Consegnata dalla FLC una nota a verbale che puntualizza alcune priorità e alcuni temi in vista della definizione dei bandi per la stabilizzazione dei 419 precari

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Finalmente, la scorsa settimana, è stato firmato il verbale d’intesa col quale si dà avvio al percorso di Stabilizzazione dei 419 Tempi Determinati del settore Ricerca dell’INAIL in applicazione del comma 2, art. 20 Dlgs 75/2017.

Nonostante la firma, però, FLC CGIL ha comunque consegnato una nota voluta mettere  a verbale che puntualizza alcune priorità e alcuni temi, come un riferimento temporale (certezza di avvio e conclusione della procedura) ed un riferimento al comma 8 del citato articolo 20 dlgs 75/20017 di cui al verbale di intesa sottoscritto il 4 dicembre 2018.

La stessa FLC CGIL, attraverso una nota, ha ritenuto esplicitare la propria posizione rispetto a determinati temi, in vista dei bandi, che riportiamo:

  1. la storia professionale e lavorativa dei precari deve essere valorizzata anche in riferimento all’esperienza maturata presso l’ex ISPESL prima del passaggio in INAIL. Riteniamo necessario prevedere nel bando e/o nei successivi criteri da demandare alle Commissioni esaminatrici, un punteggio per ogni anno di attività prestata nell’Istituto, con riferimento all’intera storia dei contratti stipulati, inclusi quelli prima del 2010.
  2. la valutazione dei titoli professionali deve essere fatta prendendo a riferimento l’intera esperienza e professionalità della storia contrattuale del singolo lavoratore e non limitatamente agli ultimi 5 anni, eventualmente inserendo un numero massimo di titoli presentabili al fine di garantire comunque fluidità e celerità alla procedura. L’esigenza nasce non solo per valorizzare ogni storia professionale, ma anche per garantire equità valutativa a tutti i lavoratori stante criteri e modalità operative differenti nelle diverse strutture Inail per l’attribuzione formale di incarichi e titoli vari
  3. riconoscimento di un punteggio per concorsi pubblici vinti e/o per idoneità acquisita, così come avviene nella gran parte dei concorsi pubblici;
  4. contemplare nella conoscenza linguistica i diversi percorsi formativi del personale, ampliando quindi la scelta della prova in lingua, ad almeno un’altra lingua alternativa europea.

In ultimo, continua la nota “sottolineiamo il permanere delle criticità createsi nell’assegnazione dei profili in fase di trasformazione a TD, in particolare per l’esclusione del profilo di Funzionario Amministrativo e, per la figura del Tecnologo limitata a funzioni esclusivamente legate al settore ingegneristico delle verifiche e certificazioni, quando lo stesso recepimento della L.218/2016 apre nuove frontiere alla Terza Missione, richiedendo professionalità differenti e multidisciplinari”.

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Organici scuola 2019/2020: La FLC chiede l’utilizzo pieno di tutti i posti aggiuntivi previsti dalla Legge di Bilancio

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Lo scorso 12 marzo si è tenuto il secondo incontro di informativa fra il MIUR e le organizzazioni sindacali sull’organico di diritto per l’a.s. 2019/20.

Il MIUR ha anticipato alcuni contenuti della prossima circolare ministeriale che, nell’impianto generale, non dovrebbe essere molto diversa da quella dello scorso anno, fatti salvi i dovuti aggiustamenti dovuti alle recenti acquisizioni (come ad esempio l’eliminazione di ogni riferimento agli ambiti e dunque anche alle cattedre orario esterne su più ambiti).

La circolare conterrà i criteri di ripartizione delle risorse organiche aggiuntive ottenute dalla Legge di Bilancio 2019 nonché le istruzioni agli Uffici territoriali periferici per la determinazione degli organici nelle province.

Durante l’incontro la FLC CGIL, insieme alle altre organizzazioni sindacali, ha sottolineato l’importanza che nessuno dei 3.569 posti aggiuntivi vada perso, pertanto ha sollecitato l’amministrazione a dare indicazioni chiare soprattutto al fine di

  • rafforzare il tempo pieno nella scuola primaria anche nelle classi seconde
  • integrare i quadri orari dei licei musicali restituendo la seconda ora di strumento
  • fornire indicazioni precise sulle cattedre degli Istituti Professionali in coerenza con il DM 92/2018.

Infine la FLC ha precisato che la materia degli organici non è più materia di informativa, ma di confronto approfondito tra le parti (art.22 c.8 lett. a3 del CCNL 2018) che pertanto non può prescindere dall’analisi dei dati e dei documenti da fornire al tavolo sindacale.

Il MIUR, preso atto della richiesta, si è impegnato a convocare le parti per avviare il confronto.

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Autonomia differenziata, Flc: “alla valutazione nazionale si aggiungerebbe anche quella regionale”

test invalsi esame

Continua la battaglia di FLC in merito alla discussione sull’autonomia differenziata, la quale, stando alla nota del sindacato, contempla anche la possibilità, per la Lombardia ed il Veneto, dell’attivazione di un sistema nazionale di valutazione del sistema scolastico educativo regionale. Nella bozza di Ipotesi di Intesa (sia della Lombardia sia del Veneto) si richiede infatti delega:

b) alla disciplina delle modalità di valutazione del sistema educativo regionale di istruzione formazione, anche mediante l’introduzione di ulteriori indicatori di valutazione legati al contesto territoriale, nel quadro dei principi e criteri generali stabiliti dallo Stato e ferma restando la competenza dell’Istituto Nazionale di Valutazione del Sistema educativo di Istruzione e di formazione (INVALSI) in tema di valutazione degli apprendimenti”.

In sostanza si dice che ci saranno altri parametri (indicatori) legati al contesto territoriale per poter valutare gli effetti della regionalizzazione del sistema educativo in mano alla Regione, che, nel meccanismo avviato della secessione, accentua le politiche di school choice come depotenziamento del sistema nazionale a favore di scuole regionali e di restituzione di servizi a chi paga più contributi.

Dichiara FLC: “Quest’operazione è dannosa perché mette in discussione l’unità del sistema d’istruzione nazionale, ma soprattutto fa capire che l’obiettivo è quello di depotenziare l’INVALSI e sostituirlo con enti regionali con la finalità di dar vita a tanti sistemi di valutazione quante sono le regioni e collegando la valutazione della performance individuale alla richiesta della regionalizzazione degli organici. Il piano di smantellamento dell’INVALSI come ente come centro di ricerca indipendente a carattere nazionale è pericolosamente previsto in una futura riforma sulla quale siamo già intervenuti esprimendo il nostro giudizio politico: esiste infatti, nella delega che il Decreto Semplificazioni consegnerebbe al Ministero per riformare il Testo Unico della Scuola e il Sistema Nazionale di Valutazione, la possibilità di accorpamento dell’INVALSI (e dell’ANVUR) in un unico ufficio interno al MIUR stesso”.

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Autonomia differenziata: l’appello dei sindacati scuola e del mondo dell’associazionismo contro la regionalizzazione del sistema di istruzione

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“Apprendiamo di “uno storico accordo”, così viene definito dall’assessore all’istruzione della Regione Friuli Venezia Giulia, l’accordo fra la medesima Regione e il MIUR per l’assunzione di personale dirigente, ATA e docente di sostegno, attraverso risorse regionali. L’accordo, approvato dalla giunta regionale e in attesa di sigla definitiva fra le parti, va assolutamente fermato”, è quanto si legge nella nota di FLC riguardo all’autonomia differenziata.

L’accordo, errato nei suoi presupposti circa le prerogative che vengono attribuite alla regione e che appartengono invece allo Stato, apre le porte alla regionalizzazione del servizio istruzione, che in quanto servizio istituzionale, è di per sé nazionale e tale deve restare. Le giuste necessità di dotare sia le scuole del necessario personale dirigente, docente e ATA, sia gli uffici territoriali dell’organico di cui è stato depauperato nel corso degli anni, non riguardano la sola regione Friuli Venezia Giulia ma tutte le regioni italiane. Il Ministero, così facendo, abdica al suo ruolo e dichiara la sua incapacità a provvedere alle necessità delle scuole e degli uffici.

Stando alla nota della FLC, la via è un’altra: quella della coesione sociale e dello sviluppo di tutti territori perché il diritto all’istruzione va garantito in ogni angolo del Paese indipendentemente dai confini territoriali dei governi locali.