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Energia per la vita dalle profondità della Terra: uno studio internazionali, di cui è capofila UniTo ed ha tra i coautori il federiciano Donato Giovannelli, apre a nuovi scenari geologici

Secondo la ricerca, realizzata con la borsa Rita Levi Montalcini per il “rientro dei ricercatori”, la convergenza tra placche tettoniche che genera gli archi vulcanici è responsabile per la produzione di ingenti quantità di metano e idrogeno molecolare che alimentano dal basso la vita microbica nella biosfera profonda. Il lavoro sarà pubblicato da Nature Communications

Uno studio, nell’ambito delle Scienze della Terra e della vita, di cui è capofila un ricercatore dell’Università di Torino, Alberto Vitale Brovarone, apre a nuovi scenari geologici e sarà pubblicato sull’autorevole rivista Nature Communications. La ricerca ha identificato alcune fonti profonde (fino a 80 km di profondità) di fonti di energia di natura abiotica (non legate all’attività biologica) come il metano e l’idrogeno molecolare, aprendo un nuovo scenario con possibili implicazioni sull’origine, massa e distribuzione di biosfera profonda. Lo studio sostiene che queste sorgenti profonde alimentano dal basso la vita nella biosfera profonda.

Il lavoro comprende coautori italiani, come Donato Giovannelli ricercatore di Microbiologia presso il Dipartimento di Biologia dell’Università Federico II di Napoli, francesi e americani ed è stato realizzato durante la borsa Rita Levi Montalcini – Rientro dei ricercatori finanziata dal MIUR di Alberto Vitale Brovarone, ricercatore del Dipartimento di Scienze della Terra di UniTo.

Le sorgenti naturali di idrogeno e di metano abiotico (il raro metano che si forma in assenza di processi biologici) hanno avuto un ruolo fondamentale durante l’evoluzione del nostro pianeta e rappresentano un target primario per l’esplorazione planetaria. Questi gas naturali ad alto potenziale energetico, oltre a giocare un ruolo fondamentale sugli equilibri geologici e climatici del pianeta, sono ritenuti molecole chiave per sviluppo della vita sulla Terra e il mantenimento della biosfera microbica profonda, che ospita una biomassa grande almeno quanto quella di superficie. Nonostante ciò, le origini di questi gas sono ancora poco identificate.

L’idratazione delle rocce del mantello, processo noto come serpentinizzazione — lo stesso processo che genera in particolari condizioni l’amianto — è da tempo conosciuto per la sua capacità di produrre idrogeno e per favorire la genesi di metano abiotico in ambienti relativamente superficiali della crosta terrestre (qualche chilometro). Invece, possibili fonti di energia profonda rimangono non identificate nonostante diverse teorie sono state proposte sin da Mendeleev (l’autore della tavola periodica) a fine ‘800.

«Il nostro studio – spiega Alberto Vitale Brovarone – combina informazioni ottenute da rocce profonde risalite durante la formazione della catena alpina (Piemonte e Corsica) e modelli termodinamici per mostrare che il processo di serpentinizzazione può generare idrogeno e metano abiotico fino a profondità di circa 80 chilometri sotto la superficie terrestre. Questo risultato suggerisce che le zone di convergenza tra placche tettoniche, come quelle che hanno generato la catena alpina, possono costituire importanti fonti di idrogeno e metano, oltre ad altre molecole molto importanti per la vita, come H2S (acido solfidrico) e NH3 (ammoniaca). Questi flussi profondi potrebbero aver fornito energia alla biosfera microbica profonda durante l’evoluzione del nostro pianeta».

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Università e ricerca: su Nature uno studio T2K sui neutrini con un gruppo di ricercatori della Federico II

sede centrale federico ii

La collaborazione T2K (Tokai to Kamioka), che da oltre 10 anni studia i fenomeni connessi alle oscillazioni dei neutrini, a cui partecipa da molti anni anche il gruppo di ricercatori del Dipartimento di Fisica della Federico II, ha pubblicato su Nature uno studio che fornisce indicazioni sempre più stringenti sull’esistenza di una differenza nel comportamento dei neutrini e delle loro antiparticelle (gli antineutrini). I nuovi risultati dimostrano che il fenomeno dell’oscillazione, con cui i neutrini si “trasformano” in neutrini di un altro tipo, si verifica con probabilità diverse per i neutrini rispetto agli antineutrini. In termini tecnici questo effetto viene chiamato “violazione di CP”. Questa ricerca apre uno spiraglio nella comprensione di uno dei grandi misteri che riguardano il nostro universo: cioè la netta prevalenza della materia sull’antimateria.

A questa ricerca Nature dedica la copertina dell’ultimo numero che ritrae l’interno del suggestivo rivelatore Super-Kamiokande, equipaggiato con oltre 11.000 occhi elettronici (fotomoltiplicatori) capaci di catturare la luce prodotta dagli elusivi neutrini nelle interazioni con l’acqua purissima (50.000 tonnellate) di cui è riempito. L’esperimento T2K è una collaborazione internazionale a cui l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) partecipa dalle prime fasi di progettazione ricoprendo ruoli di grande responsabilità, e vede contributi delle Sezioni INFN e delle Università di Napoli, Padova e Roma Sapienza, Università e Politecnico di Bari, e dei Laboratori Nazionali di Legnaro dell’INFN.

 “Questo risultato premia i molti anni di sforzi per costruire, mettere in funzione e operare uno degli apparati più complessi mai realizzati nel nostro settore” sottolinea Gabriella Catanesi, responsabile per l’INFN dell’esperimento T2K e componente del comitato esecutivo dell’esperimento. “Siamo molto orgogliosi e soddisfatti. Ma non ci fermiamo certamente qui. Stiamo lavorando per migliorare ancora il nostro apparato per essere in grado di fronteggiare le sfide dei prossimi anni”, conclude Catanesi.

Come funziona: Per misurare questo fenomeno, nell’esperimento T2K, un potente fascio di neutrini (o antineutrini) muonici viene prodotto nel complesso di acceleratori per la ricerca (JPARC) presso il villaggio di Tokai sulla costa orientale del Giappone. I neutrini vengono prima misurati vicino al luogo di produzione e poi intercettati dal gigantesco rivelatore sotterraneo Super-Kamiokande, a Kamioka, nei pressi della costa occidentale del Giappone, a 295 kilometri di distanza. Durante questo tragitto, infatti, i neutrini (o gli antineutrini) muonici possono “oscillare”, trasformandosi in neutrini (o antineutrini) di tipo elettronico.  

Il risultato T2K ha trovato che il numero di antineutrini muonici che oscillano in antineutrini elettronici è inferiore rispetto a quello dei neutrini muonici oscillanti in neutrini elettronici. Dopo aver analizzato i dati di nove anni, l’esperimento T2K ha raggiunto un livello di significatività statistica sufficientemente alta da poter fornire un’indicazione abbastanza stringente sull’esistenza della violazione della CP in queste particelle fondamentali. In particolare la probabilità che questo fenomeno non esista è inferiore allo 0,3 %. Misurazioni più precise sono necessarie per confermare queste indicazioni. Tuttavia questo risultato rafforza le osservazioni precedenti e apre la strada a scoperte future. La nuova generazione di esperimenti attualmente in preparazione (DUNE negli USA e HyperKamiokande in Giappone ) in cui l’INFN è attivamente coinvolto, potrebbe contribuire a dare una risposta al problema dell’antimateria “mancante” nei prossimi dieci anni.

L’esperimento è stato realizzato ed è gestito da una collaborazione internazionale che conta circa 500 scienziati di 67 istituzioni in 12 paesi [Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Polonia, Russia, Spagna, Svizzera, Regno Unito, Stati Uniti d’America e Vietnam ]. Per le ricerche svolte con il rivelatore Super-Kamiokande, che hanno portato “Alla scoperta delle oscillazioni del neutrino che mostrano che il neutrino ha massa” il fisico giapponese Takaaki Kajita, nel 2015, è stato insignito del Premio Nobel per la Fisica, condiviso con il fisico canadese Arthur McDonald. Lo stesso anno, per i fondamentali contributi alla scoperta delle oscillazioni dei neutrini nel novembre 2015 i componenti della collaborazione T2K sono stati insigniti del prestigioso premio “Breakthrough Prize for Fundamental Physics”.

sede centrale federico ii
La sede centrale dell’Università Federico II di Napoli (foto: Wikicommons)

La partecipazione italiana a T2K è coordinata dall’INFN e vede contributi delle sezioni INFN e delle Università di Napoli Federico II, Padova e Roma Sapienza, Università e Politecnico di Bari, e dei Laboratori Nazionali di Legnaro dell’INFN. In particolare i gruppi dell’INFN hanno attualmente ruoli di primo piano sia nello sviluppo e nell’analisi dei dati che nella realizzazione di rivelatori di nuova generazione che verranno utilizzati (nei prossimi anni) per migliorare i risultati attuali.

T2K è sostenuto dal ministero giapponese per la Cultura, Sport, Scienza e Tecnologia, ed è ospitato congiuntamente dall’High Energy Research Accelerator Organization (KEK) e dall’Institute for Cosmic Ray Research (ICRR) dell’Università di Tokyo.  La fondamentale importanza di queste ricerche ha recentemente convinto il Giappone ad approvare e finanziare un poderoso upgrade dell’esperimento, chiamato Hyper-Kamiokande, in grado di porre la parola finale alle misure di violazione di CP nei neutrini.

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INDIRE: la ricerca a disposizione della scuola a distanza

La scienza e la ricerca per la scuola: fisica e astrofisica, spazio, ambiente, natura, tecnologia, matematica, scienze umane e sociali, innovazione e risparmio energetico e tutto quanto può essere compreso nella definizione di ricerca scientifica a disposizione di insegnanti e studenti che in questo periodo si sono organizzati con la didattica a distanza, ma anche delle famiglie che li supportano.

L’iniziativa è di tutti gli enti pubblici di ricerca italiani, che hanno fatto fronte comune per riunire contenuti, video e contributi interattivi in un’unica piattaforma, quella dell’Istituto Nazionale di Documentazione Innovazione e Ricerca Educativa (INDIRE). Il materiale, continuamente aggiornato e che fa riferimento alla migliore produzione di comunicazione del mondo della ricerca, è organizzato per temi, tag e ente di appartenenza e diventa non solo strumento didattico e di approfondimento, ma anche stimolo per allargare gli orizzonti della conoscenza.

Anche la Stazione Zoologica di Napoli ha aderito al progetto ” PORTIAMO LA RICERCA A SCUOLA”: i migliori contributi del mondo della ricerca pubblica italiana da oggi online in un’unica piattaforma.

Tutto il materiale è reperibile al seguente link.

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Sindacati: SERI aderisce ad Anief

anief sciopero roma 12 novembre 2019

Firmata il 18 marzo 2020, l’intesa tra il Presidente Nazionale di ANIEF (Associazione professionale sindacale) Marcello Pacifico e il Segretario Generale di SERI (Sindacato Enti Ricerca Italiani) Americo Maresci. Le deleghe dei 500 iscritti al SERI saranno trasferite dal 1° aprile 2020 ad ANIEF, nuovo sindacato rappresentativo, con il comune obiettivo di incrementare sensibilmente la rappresentatività di ANIEF nel ramo del Comparto “Istruzione e Ricerca” che racchiude i lavoratori di tutti gli Enti pubblici di ricerca dove si contano all’incirca 10 mila deleghe.

Il presidente nazionale Anief ha nominato capo del nuovo Dipartimento ANIEF – EPR (Enti Pubblici di Ricerca) il dott. Americo Maresci, al fine di porre in essere tutte le iniziative sindacali opportune per tutelare, valorizzare, rilanciare la professionalità dei dipendenti degli enti di ricerca italiani. Si ripartirà da organici, ordinamenti e profili professionali, reclutamento. “Lotteremo contro l’abuso dei contratti a termine come stiamo facendo da anni nelle istituzioni scolastiche e contro il mancato riconoscimento del servizio prestato durante i contratti a tempo determinato”, dichiara Marcello Pacifico.

Dell’avvenuta intesa è stata data formale comunicazione al CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), all’ASI (Agenzia Spaziale Italiana), all’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), all’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), all’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica). Seguirà ora la comunicazione ai restanti 16 Enti Pubblici di Ricerca.

GLI OBIETTIVI COMUNI, LA PIATTAFORMA, LE VERTENZE

Tra gli obiettivi prioritari, la valorizzazione del settore della Ricerca, strumento fondamentale per far uscire il Paese dalla crisi sanitaria ed economica, attraverso:

  • maggiori finanziamenti perché le risorse attribuite siano da considerare investimenti e mai costi;
  • la creazione di progetti finalizzati con risultati immediatamente applicativi;
  • investimenti sui giovani ricercatori perché si superi il precariato, si programmi un futuro dignitoso, concreto e competitivo con le attrattività internazionali che eviti la “fuga dei cervelli”.

Un innovativo e rapido rinnovo del CCNL, scaduto ormai da 700 giorni, può sicuramente restituire dignità ai moltissimi ricercatori degli Enti Pubblici di Ricerca, ora fanalino di coda dell’Europa. A tale riguardo abbiamo predisposto una bozza di piattaforma nella quale si previlegiano gli interventi nella parte normativa, considerando le scarse attuali risorse economiche disponibili. Nelle more di riconquistare uno specifico Comparto di contrattazione per gli Enti Pubblici di Ricerca, dovremmo realizzare un contratto con modifiche che incidono soprattutto sull’ordinamento e sulla classificazione del personale al fine di superare gli attuali strumenti, del tutto inadeguati, per una giusta valorizzazione delle professionalità interne introducendo il “giudizio di idoneità”.

Le azioni principali da porre in essere nel rinnovo del contratto sono indirizzate a:

  • trasformare in trattamento economico fondamentale parte consistente del trattamento accessorio in godimento corrisposto in maniera fissa e ricorrente alla generalità del personale;
  • riconoscere l’anzianità maturata con contratto a tempo determinato e conseguente ricostruzione di carriera.

Risulta fondamentale che gli Enti di Ricerca, a partire dal CNR, diano completa applicazione agli strumenti legislativi attualmente in vigore a partire dal completamento del processo di stabilizzazione dei precari e al recupero degli ingiustificati ritardi accumulati, come il conguaglio del salario accessorio, ancora da erogare dal 2010, ai Ricercatori e Tecnologi del CNR, nell’attribuire incarichi dirigenziali, privilegino Ricercatori e Tecnologici del proprio Ente.

Oltre alla contrattazione integrativa di Ente, sarà inevitabile una forte azione sul piano legale che individui anche responsabilità individuali dei dirigenti laddove si riscontrino omissioni di atti d’ufficio.

Attiveremo quindi diversi ricorsi nei vari Tribunali del Lavoro competenti finalizzati a:

1) erogazione TFR al personale con contratto a tempo determinato entrato in ruolo e conseguente diritto alla ricostruzione di carriera;

2) uniformità decorrenza giuridica ed economica delle progressioni di carriera;

3) superamento situazione di incompatibilità dei professori universitari con doppio mandato di direttore di Istituto CNR;

4) eliminazione della trattenuta sui primi 10 giorni di malattia, inversamente proporzionale allo stipendio in godimento.

https://www.mondodocenti.com/prodotto/hide-and-seek/
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Ricerca e sviluppo sostenibile, l’11 febbraio iniziativa a Roma con Manfredi e Landini

Martedì 11 febbraio 2020 presso la sala Santi della CGIL nazionale in Corso d’Italia, 25 dalle ore 9.30 alle 14.30 avrà luogo un’iniziativa nazionale sullo sviluppo sostenibile e il ruolo degli enti pubblici di ricerca con particolare riferimento all’Enea. Tra gli altri parteciperà il ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi mentre l’intervento conclusivo è affidato al segretario generale della CGIL Maurizio Landini.

L’iniziativa nasce dalla necessità di una riflessione comune e di un confronto con le istituzioni parlamentari e di governo sullo sviluppo sostenibile e il Green Deal lanciato dalla presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen. In quella occasione è stata fatta una promessa di investimenti ingenti: mille miliardi di euro in dieci anni per favorire politiche di transizione verso un’Europa libera da CO2. Ovviamente si tratta innanzitutto e per lo più di politiche per la ricerca pubblica, che elabora progetti e inquadra la cornice scientifica dentro la quale inserire il processo di transizione. Ai decisori politici è invece consegnata una saggia implementazione degli investimenti. Ecco perché è opportuno interrogare e tenere unite le due istituzioni, quella scientifica e quella politica. Mai come questa volta, nel caso della transizione verde, una politica senza la scienza è assolutamente cieca, mentre una scienza senza la decisione politica che ne rispetti gli indirizzi è fragile.
Centrale in queste politiche è il ruolo dell’Enea nella sua qualità di Ente che da anni centra la sua missione sull’innovazione tecnologia applicata alle energie rinnovabili, sulla transizione energetica, sul cambiamento del modello di sviluppo.

Dopo la relazione iniziale di Carlo Buttarelli, responsabile FLC CGIL Enea, sono previsti gli interventi di Daniela Palma, economista e di Roberto Morabito, dipartimento sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali Enea, Arianna Petrosino, Rete della Conoscenza – Studenti per l’Ambiente.
A seguire una tavola rotonda coordinata dal giornalista de “la Repubblica” Antonio Cianciullo con Gaetano Manfredi, ministro Università e Ricerca; Roberto Morassut, sottosegretario Ministero Ambiente; Gian Paolo Manzella, sottosegretario Ministero Sviluppo Economico; Rossella Muroni, deputato LeU, commissione Ambiente; Gianni Girotto, M5S, presidente commissione Ambiente del Senato; Francesco Sinopoli, segretario generale FLC CGIL. Concluderà i lavori della giornata Maurizio Landini, segretario generale CGIL.

(fonte: FLC Cgil)

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Il “Patto per la Ricerca”, dieci punti per rilanciare l’università italiana

lorenzo fioramonti ministro istruzione

Rafforzare la collaborazione tra università, istituzioni dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica, Enti pubblici di ricerca ed imprese per rilanciare l’economia italiana. È l’obiettivo del “Patto per la ricerca” lanciato questa mattina alla Camera dei Deputati dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Lorenzo Fioramonti, nel corso di un convegno al quale sono intervenuti delegati del mondo della ricerca e dell’alta formazione, delle imprese partecipate, delle associazioni di categoria e delle confederazioni sindacali. Ad aprire i lavori è stato il presidente della Camera, Roberto Fico. La strategia è articolata in dieci punti per incrementare gli investimenti nella ricerca.

“Abbiamo lanciato in questo documento una serie di idee che serviranno per aprire un dibattito nazionale – ha spiegato il Ministro Fioramonti – sono dieci scommesse, sulle quali chiediamo al mondo delle imprese di ragionare. Inizieremo nelle prossime settimane a sottoscrivere il Patto con le confederazioni di grandi imprese e piccole e medie imprese che sono disposte a impegnarsi. Alla base di tutto c’è un dramma italiano. Ogni volta che un laureato lascia il nostro Paese, noi perdiamo una persona che abbiamo formato con le nostre risorse e che poi ci farà concorrenza sui mercati internazionali, è un assegno da 250mila euro che versiamo sul conto di un altro Paese. Non deve più accadere – ha aggiunto il Ministro –  In Italia, fra settore pubblico e privato, in ricerca e formazione si investe meno dell’1,4% del Pil del 2017. Dobbiamo puntare tanto sulla centralità della ricerca e dei ricercatori per dare un nuovo modello di sviluppo”.

Tra i dieci impegni indicati nel Patto c’è quello dedicato agli investimenti in ricerca e sviluppo con l’appello alle grandi imprese italiane, in primis quelle partecipate dallo Stato, ad aumentare le risorse per arrivare ad almeno il 3% degli utili. Al centro del documento anche la sostenibilità, con la richiesta di dedicare almeno il 50% degli investimenti in ricerca e formazione sostenibile.

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Borsa della Ricerca, premiate le cinque idee più innovative della X Edizione

“La ‘Borsa della Ricerca’ continua a crescere come numero di partecipanti e come incontri tra ricercatori, start up e spin off universitari, da un lato, e grandi aziende dall’altro. Nel corso di questa X edizione ne sono stati effettuati oltre 900 con un feedback assolutamente positivo. Tante le nuove collaborazioni avviate già in queste ore sulla scorta degli appuntamenti andati a buon fine, a testimonianza della  voglia di sviluppare nuove sinergie tra mondo della ricerca e mondo delle imprese”. Lo ha detto Tommaso Aiello, presidente della Fondazione Emblema e ideatore della ‘Borsa della Ricerca’, al termine della decima edizione che si è svolta al Campus universitario di Fisciano dell’Università degli studi di Salerno.

“Il prossimo appuntamento di Emblema – prosegue Aiello –  è per la XIII edizione della ‘Borsa del Placement’ al Palazzo della Gran Guardia di Verona dall’1 al 3 ottobre. Questa edizione sarà caratterizzata dagli incontri tra gli uffici del placement delle università italiane e i responsabili delle risorse umane di grandi aziende. Puntiamo a superare i mille colloqui proseguendo nella nostra attività di facilitazione tra chi offre idee innovative e chi è disposto a investirci”. Il Forum di Fisciano, promosso dalla Fondazione Emblema con l’Ateneo salernitano e la Regione Campania, si è concluso con l’assegnazione dei ‘BdR Awards’ i premi della ‘Borsa della Ricerca’ assegnati alle realtà che hanno presentato le idee più innovative.

Luca Beghetto di Microcredito Italiano ha premiato Matteo Cristani di Krearti, gruppo di Ricerca dell’Università di Verona che ha sviluppato diverse metodologie di  rappresentazione della conoscenza tramite tecniche di Intelligenza Artificiale.

Anna Amati e Lorenzo Valeriani di Meta Venture hanno premiato Maria Rosaria Plutino di Arginare, spin off dell’Università di Messina che propone nuove metodologie, strategie e prodotti environmental friendly ed eco-sostenibili per il recupero di acque contaminate per la tutela e la salvaguardia ambientale.

Valeria Fortin di Amadori ha premiato Roberto Nappi di Syenmaint, startup innovativa di Torre del Greco in provincia di Napoli, attiva nella consulenza ingegneristica per la ottimizzazione dei processi produttivi. Il progetto proposto permette, grazie a un algoritmo di intelligenza artificiale, di stabilire in anticipo quando eseguire lavori di manutenzione in maniera ottimizzata per ridurre i costi operativi e migliorare quindi la qualità e la sicurezza.

Pietro Ferrari di G-Factor, incubatore-acceleratore di Fondazione Golinelli, ha consegnato il premio a Matteo Agostini del Laboratorio Nest della Scuola Normale Superiore di Pisa che ha presentato Braiker, un dispositivo portatile in grado di rilevare un marcatore legato a traumi cerebrali tramite una semplice analisi del sangue.

Infine Vincenzo Villani di Sellalab ha premiato Marco Pepe di Tesis, spin off dell’Università di Salerno che opera nell’ambito dell’ingegneria strutturale su temi quali la formulazione di materiali cementizi innovativi e sostenibili e offre servizi di consulenza ad aziende del settore per il mix-design di miscele in calcestruzzo “green” con il duplice obiettivo di ridurre la domanda di risorse naturali e minimizzare lo smaltimento in discarica.

Al termine della premiazione è stato consegnato anche il premio per il best Pitch: una giuria di esperti composta da Cesare Pianese dell’UniversitàÌ di Salerno, Federica Destro di Zcube Zambon Group e Beatrice Maestri di Electrolux ha deciso di conferire il premio a Teseo, spinoff dell’Università di Genova che ha presentato Kibi, un sistema innovativo a supporto di persone parzialmente autonome, tipicamente anziane che attraverso un sistema plug&play, basato su tecniche di intelligenza artificiale e apprendimento automatico, consente di monitorare in modo non invasivo il benessere della persona, senza che questa debba modificare i propri comportamenti abituali.

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Progressione di carriera di 676 ricercatori a tempo indeterminato in possesso di ASN, c’è il decreto da 10 miloni

Marco Bussetti Miur Ministro

Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, ha firmato nelle scorse ore il decreto che attribuisce alle Università statali, a partire dal 2020, 10 milioni di euro per il passaggio di 676 ricercatori a tempo indeterminato, in possesso di Abilitazione Scientifica Nazionale (ASN), al ruolo di professore di II fascia.

Le risorse saranno ripartite tra gli Atenei tenendo in considerazione il numero di ricercatori in possesso di ASN. Le Università potranno utilizzarle per indire procedure riservate per l’accesso al ruolo di professore di II fascia cui potranno concorrere solo i ricercatori a tempo indeterminato in possesso di ASN.

Per valorizzare le competenze presenti all’interno degli Atenei, assicurando allo stesso tempo la necessaria apertura all’intero sistema universitario statale, come previsto dalla legge, almeno la metà dei posti saranno coperti con concorsi dall’esterno e fino alla metà dei posti con procedure riservate ai ricercatori interni all’Ateneo.

Le assunzioni potranno avvenire dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2021.

Il decreto, che attua l’articolo 1, comma 401, lettera b), della legge di bilancio 2019, è in corso di registrazione alla Corte dei conti.

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Ricerca, sottoscritto Accordo di cooperazione scientifica e tecnologica tra il MIUR e il Ministero dell’Educazione, della Scienza e dello Sport sloveno

sede Miur Trastevere Roma

Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, ha delegato il Capo Dipartimento per la Formazione Superiore e la Ricerca, Giuseppe Valditara, a sottoscrivere con il suo omologo sloveno un Protocollo d’intesa volto a rafforzare la cooperazione tra l’Italia e la Slovenia nell’ambito, tra gli altri, dei computer superveloci HPC (High Performance Computing), dei Big Data, dell’intelligenza artificiale, dello sviluppo dei microprocessori a supporto della ricerca scientifica e tecnologica.

Come ha ricordato il professor Valditara durante la cerimonia della firma, “Con questo accordo, i due Paesi metteranno a fattor comune infrastrutture digitali, sviluppo di attività di ricerca, scambio di competenze e know-how, garantendo ai cittadini, alle imprese e alla comunità scientifica della Macroregione Adriatico-Ionica nuove opportunità. L’Italia e la Slovenia rafforzano così anche le loro rilevanti cooperazioni in ambito di progetti europei e internazionali, quali ad esempio la EURO HPC Joint Undertaking, che le vede coinvolte nell’intento di dotare l’Unione europea di un calcolatore superveloce di classe pre e full exascale, in grado di competere a livello mondiale”.

L’iniziativa si inquadra in un più ampio disegno che il MIUR sta portando avanti, di creazione di un network europeo di Paesi con cui condividere piattaforme e infrastrutture tecnologiche, competenze, skill e buone pratiche in ambito scientifico e tecnologico, che abbia anche ricadute economiche e industriali per l’Italia.

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INAIL Ricerca: Consegnata dalla FLC una nota a verbale che puntualizza alcune priorità e alcuni temi in vista della definizione dei bandi per la stabilizzazione dei 419 precari

flc cgil logo

Finalmente, la scorsa settimana, è stato firmato il verbale d’intesa col quale si dà avvio al percorso di Stabilizzazione dei 419 Tempi Determinati del settore Ricerca dell’INAIL in applicazione del comma 2, art. 20 Dlgs 75/2017.

Nonostante la firma, però, FLC CGIL ha comunque consegnato una nota voluta mettere  a verbale che puntualizza alcune priorità e alcuni temi, come un riferimento temporale (certezza di avvio e conclusione della procedura) ed un riferimento al comma 8 del citato articolo 20 dlgs 75/20017 di cui al verbale di intesa sottoscritto il 4 dicembre 2018.

La stessa FLC CGIL, attraverso una nota, ha ritenuto esplicitare la propria posizione rispetto a determinati temi, in vista dei bandi, che riportiamo:

  1. la storia professionale e lavorativa dei precari deve essere valorizzata anche in riferimento all’esperienza maturata presso l’ex ISPESL prima del passaggio in INAIL. Riteniamo necessario prevedere nel bando e/o nei successivi criteri da demandare alle Commissioni esaminatrici, un punteggio per ogni anno di attività prestata nell’Istituto, con riferimento all’intera storia dei contratti stipulati, inclusi quelli prima del 2010.
  2. la valutazione dei titoli professionali deve essere fatta prendendo a riferimento l’intera esperienza e professionalità della storia contrattuale del singolo lavoratore e non limitatamente agli ultimi 5 anni, eventualmente inserendo un numero massimo di titoli presentabili al fine di garantire comunque fluidità e celerità alla procedura. L’esigenza nasce non solo per valorizzare ogni storia professionale, ma anche per garantire equità valutativa a tutti i lavoratori stante criteri e modalità operative differenti nelle diverse strutture Inail per l’attribuzione formale di incarichi e titoli vari
  3. riconoscimento di un punteggio per concorsi pubblici vinti e/o per idoneità acquisita, così come avviene nella gran parte dei concorsi pubblici;
  4. contemplare nella conoscenza linguistica i diversi percorsi formativi del personale, ampliando quindi la scelta della prova in lingua, ad almeno un’altra lingua alternativa europea.

In ultimo, continua la nota “sottolineiamo il permanere delle criticità createsi nell’assegnazione dei profili in fase di trasformazione a TD, in particolare per l’esclusione del profilo di Funzionario Amministrativo e, per la figura del Tecnologo limitata a funzioni esclusivamente legate al settore ingegneristico delle verifiche e certificazioni, quando lo stesso recepimento della L.218/2016 apre nuove frontiere alla Terza Missione, richiedendo professionalità differenti e multidisciplinari”.