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Sindacati: SERI aderisce ad Anief

anief sciopero roma 12 novembre 2019

Firmata il 18 marzo 2020, l’intesa tra il Presidente Nazionale di ANIEF (Associazione professionale sindacale) Marcello Pacifico e il Segretario Generale di SERI (Sindacato Enti Ricerca Italiani) Americo Maresci. Le deleghe dei 500 iscritti al SERI saranno trasferite dal 1° aprile 2020 ad ANIEF, nuovo sindacato rappresentativo, con il comune obiettivo di incrementare sensibilmente la rappresentatività di ANIEF nel ramo del Comparto “Istruzione e Ricerca” che racchiude i lavoratori di tutti gli Enti pubblici di ricerca dove si contano all’incirca 10 mila deleghe.

Il presidente nazionale Anief ha nominato capo del nuovo Dipartimento ANIEF – EPR (Enti Pubblici di Ricerca) il dott. Americo Maresci, al fine di porre in essere tutte le iniziative sindacali opportune per tutelare, valorizzare, rilanciare la professionalità dei dipendenti degli enti di ricerca italiani. Si ripartirà da organici, ordinamenti e profili professionali, reclutamento. “Lotteremo contro l’abuso dei contratti a termine come stiamo facendo da anni nelle istituzioni scolastiche e contro il mancato riconoscimento del servizio prestato durante i contratti a tempo determinato”, dichiara Marcello Pacifico.

Dell’avvenuta intesa è stata data formale comunicazione al CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), all’ASI (Agenzia Spaziale Italiana), all’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), all’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), all’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica). Seguirà ora la comunicazione ai restanti 16 Enti Pubblici di Ricerca.

GLI OBIETTIVI COMUNI, LA PIATTAFORMA, LE VERTENZE

Tra gli obiettivi prioritari, la valorizzazione del settore della Ricerca, strumento fondamentale per far uscire il Paese dalla crisi sanitaria ed economica, attraverso:

  • maggiori finanziamenti perché le risorse attribuite siano da considerare investimenti e mai costi;
  • la creazione di progetti finalizzati con risultati immediatamente applicativi;
  • investimenti sui giovani ricercatori perché si superi il precariato, si programmi un futuro dignitoso, concreto e competitivo con le attrattività internazionali che eviti la “fuga dei cervelli”.

Un innovativo e rapido rinnovo del CCNL, scaduto ormai da 700 giorni, può sicuramente restituire dignità ai moltissimi ricercatori degli Enti Pubblici di Ricerca, ora fanalino di coda dell’Europa. A tale riguardo abbiamo predisposto una bozza di piattaforma nella quale si previlegiano gli interventi nella parte normativa, considerando le scarse attuali risorse economiche disponibili. Nelle more di riconquistare uno specifico Comparto di contrattazione per gli Enti Pubblici di Ricerca, dovremmo realizzare un contratto con modifiche che incidono soprattutto sull’ordinamento e sulla classificazione del personale al fine di superare gli attuali strumenti, del tutto inadeguati, per una giusta valorizzazione delle professionalità interne introducendo il “giudizio di idoneità”.

Le azioni principali da porre in essere nel rinnovo del contratto sono indirizzate a:

  • trasformare in trattamento economico fondamentale parte consistente del trattamento accessorio in godimento corrisposto in maniera fissa e ricorrente alla generalità del personale;
  • riconoscere l’anzianità maturata con contratto a tempo determinato e conseguente ricostruzione di carriera.

Risulta fondamentale che gli Enti di Ricerca, a partire dal CNR, diano completa applicazione agli strumenti legislativi attualmente in vigore a partire dal completamento del processo di stabilizzazione dei precari e al recupero degli ingiustificati ritardi accumulati, come il conguaglio del salario accessorio, ancora da erogare dal 2010, ai Ricercatori e Tecnologi del CNR, nell’attribuire incarichi dirigenziali, privilegino Ricercatori e Tecnologici del proprio Ente.

Oltre alla contrattazione integrativa di Ente, sarà inevitabile una forte azione sul piano legale che individui anche responsabilità individuali dei dirigenti laddove si riscontrino omissioni di atti d’ufficio.

Attiveremo quindi diversi ricorsi nei vari Tribunali del Lavoro competenti finalizzati a:

1) erogazione TFR al personale con contratto a tempo determinato entrato in ruolo e conseguente diritto alla ricostruzione di carriera;

2) uniformità decorrenza giuridica ed economica delle progressioni di carriera;

3) superamento situazione di incompatibilità dei professori universitari con doppio mandato di direttore di Istituto CNR;

4) eliminazione della trattenuta sui primi 10 giorni di malattia, inversamente proporzionale allo stipendio in godimento.

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