Ci sono storie di questa Fase II che alimentano quella fiammella di speranza necessaria per non soccombere a una crisi economica ormai inevitabile, situazioni in cui chi fa impresa getta letteralmente il cuore oltre l’ostacolo. Piccoli eroi di oggi, a capo di PMI, che hanno lasciato lo scoramento a casa e non si sono rassegnati, si sono reinventati, hanno continuato a battere il ferro anche se caldo non era.
Tra questi possiamo fieramente annoverare il Gruppo Matacena, editore tra l’altro di questo sito di commenti relativi al mondo della scuola.
I depositi del gruppo Matacena
Il gruppo guidato da Corrado Matacena è riuscito in un’impresa quasi epica: nonostante la chiusura delle scuole (core business del suo shop) è riuscita a crescere e oggi celebra ufficialmente le oltre 5000 spedizioni mensili di ordini arrivati attraverso i portali del gruppo (oltre questo ci sono Matacenagiochi, Matacenalibri, Oceanon e LibriMarket).
“Una soddisfazione enorme – commenta il patron Corrado Matacena – che dimostra che rimboccandosi le maniche è possibile uscire da questa crisi con le ossa meno rotte di quanto si crede. Certo, la situazione è davvero complessa e in tanti stanno avendo grandissime difficoltà a ripartire. Il nostro pensiero in questo momento di festa per il traguardo raggiunto va a tutti coloro che hanno bisogno davvero di ogni nostro augurio per uscire insieme da questa crisi”.
Come ha raggiunto il gruppo Matacena questo risultato? “Reinventandoci – spiega ancora Corrado – e potenziando il settore online. Parte della nostra attività fisica la abbiamo spostata sui siti attraverso le nostre infrastrutture digitali e abbiamo continuato a mantenere i rapporti diretti con insegnanti e altri stakeholder anche in pandemia utilizzando i nuovi strumenti a nostra disposizione. Il resto lo fa un’azienda presente da anni sul mercato che è strutturata per permetterci di assorbire i colpi, per quanto violento sia stato quest’ultimo”.
“La ‘Borsa della Ricerca’
continua a crescere come numero di partecipanti e come incontri tra ricercatori,
start up e spin off universitari, da un lato, e grandi aziende dall’altro. Nel
corso di questa X edizione ne sono stati effettuati oltre 900 con un feedback
assolutamente positivo. Tante le nuove collaborazioni avviate già in queste ore
sulla scorta degli appuntamenti andati a buon fine, a testimonianza della
voglia di sviluppare nuove sinergie tra mondo della ricerca e mondo delle
imprese”. Lo ha detto Tommaso Aiello, presidente della Fondazione
Emblema e ideatore della ‘Borsa della Ricerca’, al termine della decima
edizione che si è svolta al Campus universitario di Fisciano dell’Università
degli studi di Salerno.
“Il prossimo appuntamento di
Emblema – prosegue Aiello – è per la XIII edizione della ‘Borsa del
Placement’ al Palazzo della Gran Guardia di Verona dall’1 al 3 ottobre. Questa
edizione sarà caratterizzata dagli incontri tra gli uffici del placement delle
università italiane e i responsabili delle risorse umane di grandi aziende.
Puntiamo a superare i mille colloqui proseguendo nella nostra attività di
facilitazione tra chi offre idee innovative e chi è disposto a investirci”. Il
Forum di Fisciano, promosso dalla Fondazione Emblema con l’Ateneo salernitano e
la Regione Campania, si è concluso con l’assegnazione dei ‘BdR Awards’ i premi
della ‘Borsa della Ricerca’ assegnati alle realtà che hanno presentato le idee
più innovative.
Luca Beghetto di
Microcredito Italiano ha premiato Matteo Cristani di Krearti,
gruppo di Ricerca dell’Università di Verona che ha sviluppato diverse
metodologie di rappresentazione della conoscenza tramite tecniche di
Intelligenza Artificiale.
Anna Amati e Lorenzo
Valeriani di Meta Venture hanno premiato Maria Rosaria Plutino di Arginare,
spin off dell’Università di Messina che propone nuove metodologie,
strategie e prodotti environmental friendly ed eco-sostenibili per il recupero
di acque contaminate per la tutela e la salvaguardia ambientale.
Valeria Fortin di
Amadori ha premiato Roberto Nappi di Syenmaint, startup
innovativa di Torre del Greco in provincia di Napoli, attiva nella consulenza
ingegneristica per la ottimizzazione dei processi produttivi. Il progetto
proposto permette, grazie a un algoritmo di intelligenza artificiale, di
stabilire in anticipo quando eseguire lavori di manutenzione in maniera ottimizzata
per ridurre i costi operativi e migliorare quindi la qualità e la sicurezza.
Pietro Ferrari di
G-Factor, incubatore-acceleratore di Fondazione Golinelli, ha consegnato il
premio a Matteo Agostini del Laboratorio Nest della Scuola
Normale Superiore di Pisa che ha presentato Braiker, un dispositivo
portatile in grado di rilevare un marcatore legato a traumi cerebrali tramite
una semplice analisi del sangue.
Infine Vincenzo Villani
di Sellalab ha premiato Marco Pepe di Tesis, spin off dell’Università
di Salerno che opera nell’ambito dell’ingegneria strutturale su temi quali
la formulazione di materiali cementizi innovativi e sostenibili e offre servizi
di consulenza ad aziende del settore per il mix-design di miscele in
calcestruzzo “green” con il duplice obiettivo di ridurre la domanda di risorse
naturali e minimizzare lo smaltimento in discarica.
Al
termine della premiazione è stato consegnato anche il premio per il best
Pitch: una giuria di esperti composta da Cesare Pianese dell’UniversitàÌ
di Salerno, Federica Destro di Zcube Zambon Group e Beatrice Maestri
di Electrolux ha deciso di conferire il premio a Teseo, spinoff
dell’Università di Genova che ha presentato Kibi, un sistema innovativo
a supporto di persone parzialmente autonome, tipicamente anziane che attraverso
un sistema plug&play, basato su tecniche di intelligenza artificiale e
apprendimento automatico, consente di monitorare in modo non invasivo il
benessere della persona, senza che questa debba modificare i propri
comportamenti abituali.
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