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World Teachers’ Day 2018, FLC Cgil: “Chiediamo alla politica un riconoscimento del lavoro dei docenti”

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In occasione del World Teachers’ Day 2018, la FLC Cgil ha rilasciato una nota stampa con cui approfitta della ricorrenza per fare un punto sulla situazione degli insegnanti in Italia oggi.

“The right to education means the right to a qualified teacher” è il tema dell’appuntamento 2018 che si celebra, il prossimo 5 ottobre, con l’affermazione di un principio centrale nella missione dell’agenzia intergovernativa: è il lavoro qualificato e valorizzato dei docenti che porta in tutti i luoghi del mondo il seme della libertà, attraverso gli strumenti della conoscenza e dell’apprendimento.

Che sia stato proprio l’UNESCO a dar vita al World Teachers’ Day, Giornata mondiale dell’insegnante, deve accompagnare ad una importante riflessione: l’istituzione mondiale che difende i diritti universali e la cultura della pace e della giustizia, inserisce il ruolo strategico dei docenti e degli educatori nel dialogo tra i popoli, in ogni società e per lo sviluppo di tutti i paesi.

Ogni anno, dal 1994 la declinazione di un tema coniuga la ricorrenza, perché se è vero che l’insegnante è il fulcro del sistema educativo, è la scuola intera a sostenere il processo formativo delle giovani generazioni e ogni governo è chiamato ad impegnarsi per generalizzare e rendere sicure le opportunità di accesso a tutti le bambine e i bambini del mondo.

Solo un’istruzione di livello, capillare e diffusa può veicolare il progresso di uno stato sociale, il benessere dei suoi cittadini, la consapevolezza di un futuro rispettoso e sostenibile, la responsabilità diretta nella partecipazione democratica: si tratta di messaggi di grande rilievo, valori massimi dell’umanità, affidati all’impegno e al lavoro di chi sa custodirli facendoli crescere e maturare nelle generazioni di domani.

La valorizzazione della funzione docente deve diventare un obiettivo affinché possano concretizzarsi questi valori, soprattutto adesso che politiche intransigenti, conflittuali, prevaricatorie, minacciano la capacità di fiducia delle persone e chiudono al confronto, restringendo l’orizzonte dell’insegnamento e dell’integrazione.

Alla nostra politica chiediamo un alto riconoscimento dell’impegno quotidiano di maestri e professori che caparbiamente sfidano la quotidianità di un sistema spesso inadeguato, a partire dalla questione salariale: non portano la lavagna in spalla come nel bellissimo film iraniano (1) ma, comunque, compensano con mille strumenti materiali e immateriali le carenze di decenni e decenni di disinvestimento. Per il loro lavoro e per il diritto ad una istruzione di qualità delle bambine e dei bambini ricordiamo che non basta la buona volontà e lo spirito di adattamento, ma servono decisioni mirate e nuove risorse per dare dignità e rispetto alla professione e nuova speranza al progetto di sviluppo che porta con sé.

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Buon World Teachers’ Day!

world teachers day mondodocenti

Il 5 ottobre 2018 si festeggia il World Teachers’ Day, Giornata Mondiale dell’Insegnante. Siamo alla 25sima edizione: istituito nel 1994, ha l’obiettivo di mobilitare il sostegno ai docenti e di garantire che i bisogni delle future generazioni continuino ad essere soddisfatti dagli insegnanti.

La data non è scelta a caso: il 5 ottobre 1994 difatti sono state sottoscritte le Raccomandazioni dell’Unesco sullo status di insegnante, che hanno come fulcro responsabilità e diritti dei professionisti della formazione a livello mondiale.

Il World Teachers’ Day è nato grazie alla sinergia tra UNESCO, Unicef, PNUD, Organizzazione internazionale del lavoro e Internazionale dell’Educazione.

Il tema scelto quest’anno è: “Il diritto all’istruzione implica il diritto a un docente qualificato“.

Onu: oltre 260 milioni di bambini hanno bisogno di un insegnante

Nel mondo, secondo le stime dell’ONU, sono più di 264 milioni i bambini non scolarizzati. La maggior parte di questi casi si concentra in Africa. Sempre secondo l’Onu, solo nella fascia subsahariana del continente africano servirebbero almeno 17 milioni di docenti tra scuola primaria e secondaria.

Il messaggio di Irina Bokova

Irina Bokova
Irina Bokova (foto: Twitter)

L’ex direttore generale Unesco Irina Bokova (in carica fino al 2017) ha pubblicato, in occasione della Giornata qualche anno fa, un messaggio rivolto a tutti gli insegnanti, che oggi vogliamo riproporvi in alcuni passaggi chiave.

Gli insegnanti costituiscono un fondamento essenziale della forza a lungo termine di ogni società – essi forniscono ai bambini, ai giovani e agli adulti le conoscenze e le competenze necessarie per soddisfare le proprie potenzialità.

Tuttavia, in tutto il mondo, troppi insegnanti non hanno la libertà e il sostegno di cui hanno bisogno per svolgere il proprio lavoro, che è di vitale importanza.

[…]

Essere un insegnante accreditato significa avere accesso a una formazione di alta qualità, salari equi e opportunità continue per lo sviluppo professionale. Significa anche avere la libertà di sostenere lo sviluppo di curricula nazionali e l’autonomia professionale per scegliere i metodi e gli approcci più adeguati che permettano un’educazione più efficace, inclusiva ed equa. Inoltre, significa essere in grado di insegnare in totale sicurezza durante i momenti di cambiamento politico, instabilità e conflitti.

In molti paesi, tuttavia, la libertà accademica e l’autonomia degli insegnanti sono sotto pressione. Ad
esempio, nelle scuole primarie e secondarie in alcuni paesi i rigidi schemi di responsabilità hanno  esercitato un’enorme pressione sulle scuole affinché fornissero risultati su test standardizzati, ignorando la necessità di assicurare un curriculum di ampio respiro che soddisfi le diverse esigenze degli studenti.

La libertà accademica è fondamentale per gli insegnanti a tutti i livelli di istruzione, ma è particolarmente importante per gli insegnanti di istruzione superiore, sostenendo la loro capacità di innovare, esplorare e rimanere al passo con le più recenti ricerche pedagogiche. A livello universitario gli insegnanti sono spesso impiegati a tempo determinato e su base contingentale. Ciò può generare a sua volta una maggiore insicurezza del lavoro, minori prospettive di carriera, un carico di lavoro più elevato e stipendi inferiori – fattori che possono limitare la libertà accademica e danneggiare la qualità dell’istruzione che gli insegnanti possono offrire.

A tutti i livelli di istruzione, la pressione politica e gli interessi commerciali possono porre dei freni alla
capacità degli educatori di insegnare in libertà. Gli insegnanti che vivono e che lavorano in paesi e comunità colpiti da conflitti e instabilità affrontano spesso sfide maggiori, tra cui aumento dell’intolleranza, discriminazione e restrizioni sulla ricerca e sull’insegnamento.

[…]

In questa Giornata Mondiale degli Insegnanti unitevi a noi nel a permettere agli insegnanti di insegnare in libertà affinché ogni bambino e ogni adulto siano a loro volta liberi di imparare – a beneficio di un mondo migliore.