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Aquino, mancano i collaboratori scolastici: scuola chiusa

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Mancano i collaboratori scolastici, niente scuola. Accade ad Aquino, in provincia di Frosinone: gli alunni si sono recati a scuola, ma hanno trovato i cancelli chiusi perché non c’erano i collaboratori scolastici. Ora le famiglie sono sul piede di guerra, perché ci sono anche problemi relativi alla pulizia dell’edificio scolastico. Lo rende noto l’Anief che rincara: “Quello accaduto nel frusinate non è un caso isolato”. 

L’alto numero di posti scoperti sta producendo disagi importanti agli alunni. E non solo per il record di supplenze che quest’anno si centrerà tra gli insegnanti. Anche il personale Ata ha un alto numero di posti senza titolare: Anief ha calcolato che in tutta Italia, considerando l’organico di fatto, sono quasi 40 mila i posti da coprire tra i ruoli di assistenti amministrativi, tecnici e ausiliari. La notizia: ad Aquino, in un istituto comprensivo, le famiglie hanno trovato i cancelli chiusi per la mancanza di collaboratori scolastici. 

Le lamentele dei genitori

“Questa mattina – ha raccontato una mamma alla redazione di Monreale press  – i nostri bambini e i docenti, sono rimasti fuori dai cancelli perché non c’era nessun collaboratore scolastico che aprisse la scuola”. La situazione è andata avanti per circa mezz’ora. Solo grazie ad alcuni docenti sono stati aperti i cancelli, ma solo per far sostare bambini e genitori nel piazzale. La cosa che ci sta recando molti disagi” e “da quando è iniziato l’anno scolastico c’è un problema al giorno”. 

Le famiglie parlano anche di “scarsa pulizia della scuola, dovuta sicuramente alla mancanza dei collaboratori (alcuni giorni fa il Comune aveva annunciato che per evitare questi problemi erano stati messi a disposizione operai comunali, ndr). La mattina – continuano i genitori – siamo costretti ad aspettare fuori dai cancelli, che detto dalla preside è per motivi di sicurezza, ma aspettare in mezzo la strada, con la calca di gente che ti spinge verso le macchine che sfrecciano nell’asfalto, non mi pare una efficace misura di sicurezza. Speriamo che chi di competenza metta fine a questi continui disagi”. 

Le richieste del sindacato autonomo

Purtroppo, il sindacato Anief sa bene che si tratta di una situazione non rara: solo alcuni casi di mancato diritto allo studio, infatti, giungono sulle pagine dei giornali o delle emittenti locali. La maggior parte rimane nel silenzio, in attesa che si sani la situazione. Proprio per risolvere questo problema, la scorsa settimana il giovane sindacato ha consegnato al ministro dell’Istruzione una piattaforma di 25 punti da perseguire per salvare la scuola, nella quale si indica la necessità urgente di procedere alla “stabilizzazione del personale ATA, educativo, dei facenti funzioni DSGA, degli assistenti all’autonomia e alla comunicazione con 24 mesi di servizio”, oltre che di “attivare i passaggi verticali per il personale ATA con concorsi riservati e per titoli ai facente funzioni e prevedere negli organici i profili as) e c) mai attivati come posti ulteriori su potenziamento”. 

Inoltre, Anief si è opposta formalmente al decreto interministeriale del personale Ata dell’anno corrente, nella parte in cui prevede l’accantonamento dei posti per la stabilizzazione del personale dei servizi esternalizzati (togliendo 12 mila posti aggiuntivi per collaboratori scolastici essenziali per la scuola dell’autonomia), escludendo dalle stabilizzazioni straordinarie, pur in presenza di posti vacanti e disponibili, il personale precario dello Stato. I Lavoratori socialmente utili hanno diritto a essere stabilizzati, ma non bisogna dimenticare tutti gli altri ATA a tempo determinato. Inoltre, il sindacato ha denunciato la mancata attuazione, a distanza di 25 anni dalla loro introduzione, dei profili dei coordinatori amministrativi e tecnici nonché dei collaboratori dei servizi scolastici, attraverso i quali si verrebbero a determinare altri 20 mila posti in organico di diritto.