“La norma sul vincolo quinquennale contenuta nel Decreto Scuola risulta eccessivamente restrittiva, perché blocca persino i movimenti nell’ambito della stessa provincia e della stessa regione. Inoltre, rappresenta un vulnus ai diritti della contrattazione collettiva tra le cui materie figura, appunto, la mobilità”. Ad affermarlo è Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, accogliendo le contestazioni dei docenti neo assunti che, a causa dell’obbligo a restare nella scuola di titolarità per cinque anni, non possono chiedere il trasferimento, l’assegnazione provvisoria, l’utilizzazione in un’altra istituzione scolastica o ricoprire incarichi a tempo determinato in altro ruolo o classe di concorso.
In merito al vincolo quinquennale, la Gilda ravvisa possibili profili di incostituzionalità e il mancato rispetto della legge 104. Inoltre, il sindacato pone in rilievo il contrasto tra questa norma e il bando del concorso straordinario del 2018: “Gli insegnanti vincitori di quel concorso hanno accettato il vincolo triennale previsto dal bando e adesso sono costretti a rimanere due anni in più nella sede assegnata. Un cambiamento delle regole ingiusto e inaccettabile”, conclude Di Meglio.