A breve, come abbiamo già scritto, sarà bandito il concorso DSGA – Qui il link all’articolo. Ma c’è chi già promette ricorsi a raffica: parliamo di ANIEF che nelle scorse ore in una nota stampa ha annunciato di essere pronta a lanciare la battaglia.
“È imminente la pubblicazione del decreto che apre le porte al concorso per “Direttore dei servizi generali ed amministrativi”, dopo quasi due decenni di vuoto concorsuale che ha portato all’attuale vacanza di 2.178 posti: nell’anteprima del documento viene illustrato come si formeranno le commissioni, la tabella di valutazione titoli, i contenuti delle prove d’esame e i programmi da studiare per superare la selezione”.
L’attacco
“Premesso – spiega ANIEF – che i 2.004 posti saranno incrementabili con ulteriori 400, qualora dovessero sopraggiungere della disponibilità, saranno ammessi a partecipare i candidati in possesso della laurea attinente. Ammessi anche gli applicati di segreteria non laureati che, alla data della legge 27 dicembre scorso, abbiano maturato almeno tre interi anni di servizio negli ultimi 8 di mansioni di Dsga. Per Anief vale invece anche il servizio precedente al 2010, come possono risultare utili al raggiungimento dei 180 giorni dell’annualità pure i servizi non continuativi”.
Le prove regionali
“Le prove d’esame – si legge – saranno regionali o interregionale e prevedono un test preselettivo computer based, uguale per tutti su territorio nazionale che punterà ad accertarsi delle capacità psico-attitudinali; una prova scritta composta da sei quesiti a risposta aperta; una prova orale che durerà 45 minuti con accertamento delle competenze informatiche e delle tecnologie di comunicazione oltre alle materie specifiche. La prova scritta prevede materie quali diritto costituzionale, diritto amministrativo con riferimento al diritto dell’UE, diritto civile, contabilità pubblica, diritto del lavoro, ordinamento e gestione delle istituzioni scolastiche. La prova orale richiede una preparazione sul diritto penale e legislazione scolastica”.
“Potranno candidarsi al concorso gli assistenti amministrativi che, alla data della legge 27 dicembre 2017, abbiano maturato almeno tre interi anni di servizio negli ultimi otto di mansioni superiori di direttore servizi generali ed amministrativi anche in mancanza della laurea specifica. Il Miur, quindi, sembra ostinarsi a considerare utile al raggiungimento dei tre anni di servizio, indispensabili per presentare domanda qualora il candidato fosse privo di laurea attinente, solo gli ultimi otto anni.
Per l’ufficio legale Anief vanno invece considerati utili al raggiungimento del triennio di supplenze anche le reggenze precedenti al 2010. Per annualità si intende il raggiungimento di 180 giorni annuali, ma secondo il sindacato vanno considerati anche i servizi svolti in modo non continuativo. Quindi, per il raggiungimento dei 36 mesi complessivi richiesti non vanno adottati vincoli di alcun tipo”.
Il ricorso al TAR
“Per tutelare gli interessi degli esclusi dall’attesa tornata concorsuale, Anief ha predisposto un ricorso ad hoc al Tar, in modo da opporsi agli eccessivi limiti imposti dal Miur per l’accesso al concorso Dsga da parte degli assistenti amministrativi privi di laurea, ma che in un modo o nell’altro hanno raggiunto la soglia dei tre anni, anche con incarichi superiori svolti prima del 2010”.
Siamo in un paese dei balocchi. Dove il merito non conta. Avere una laurea sembra essere un onere non un onore. Se tutti questi eroi, che hanno fatto per anni i dsga facenti funzioni, anche facendo un ottimo lavoro, ( è stupido negarlo e/o generalizzare) non l’avessero fatto( non sono stati obbligati a farlo da nessuno, o forse sostengono di aver avuto puntato una pistola alla loro tempia) per noi dsga di ruolo sarebbe stato molto meglio. Il concorso lo avrebbero fatto tanti anni fa e non avrebbero tirato avanti così , giusto per tirare a compà. E sicuramente avremmo avuto un adeguamento stipendiale dignitoso non come quello vergonoso( meno di in collaboratore scolastico) che ci hanno riconosciuto. Perchè a noi ci chiamano segretari ma facciamo i dirigenti in tutto e per tutto. Ed è diventato nostro( per prassi) ciò che la norma aveva destinato ai presidi: programma annuale, pon, usiamo costantemente la loro firma digitale, non facciamo parte del consiglio ma ci siamo e dobbiamo pure preparare l’ordine del giorno. Non facciamo parte della contrattazione ma ci siano e facciamo pure il verbale e oltre la relazione tecnica( di nostra competenza) facciamo anche la relazione del dirigente …ecc…ecc . I tuttologi!! Voi facenti funzioni cosa volete??? Credete che basti fare una domandina ogni anno per far “””””carriera””””(quante virgolette ho dovuto mettere!!!). Comunque anche se mi sono sfogato( ho finito di smistare la posta ora, oggi 1 novembre : festa) perchè mi sento preso in giro. Lo so che molti di voi hanno fatto un ottimo lavoro( ho imparato quasi tutto da un dsga non laureato) però ripeto: nessuno vi ha obbligato a fare i dsga e la vostra disponibilità ha danneggiato e sminuito l’intera categoria. In nessuna PA succede questo. Infatti nessun direttore amministrativo pubblico prende una miseria come i Dsga. Dopo se pensate che comandare è meglio che fottere, bene. Un motivo in più per non fare questo lavoro. Comandano solo i ds. E lavorano meno di noi( generalizzando). Infatti il nostro aumento della indennità di direzione è stata di 78 annui. Ai dirigenti per i stipendi di posizione e di risultato stanno per arrivare cifre cadauno dai 50.000 ai 80.000. E questo oltre il normale stipendio ovviamente.