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Ata, Anief: “Drammatiche conseguenze del concorso Dsga tra l’insulto ai facente funzione e l’abbandono”

“La decisione del MIUR di immettere in ruolo i vincitori di concorso in corso d’anno, senza optare per una nomina economica al primo settembre 2021, con decorrenza giuridica al 1° settembre 2020, pone non pochi problemi organizzativi, sia per ciò che concerne i facente funzione Dsga, nominati con contratto di utilizzazione annuale al 31 Agosto, ai sensi dell’art. 5 del CCNI 2020, sia per gli assistenti amministrativi precari, nominati sui posti lasciati liberi dai colleghi di ruolo andati a svolgere la facente funzione Dsga”. Lo sostiene l’Anief.

“In seno alla riunione, Anief, nelle persone della Presidente regionale della Toscana Cristina Dal Pino, che tra l’altro svolge anche il ruolo di Coordinatore nazionale del comparto Ata del giovane sindacato, e del vicepresidente regionale prof. Lorenzo Venza, ha portato all’attenzione dell’amministrazione scolastica della regione Toscana una problematica particolarmente delicata, che fino a quel momento sembrava essere sfuggita all’attenzione di tutti i membri dell’amministrazione, centrale e periferica”.

“L’amministrazione centrale aveva proposto di trasformare i posti liberi dei facente funzione, coperti con supplenze al 31 Agosto, in posti Covid, garantendo la copertura economica con i fondi appositi previsti dal Decreto 104 del 14 agosto 2020 e erogati direttamente alle istituzioni scolastiche.

Partendo dal presupposto che tali fondi erano stati specificatamente previsti per un potenziamento dell’organico, vista la particolare situazione emergenziale, la normativa non consente alle istituzioni scolastiche di far transitare questi fondi su un’altra area di funzionamento economico, un simile provvedimento andrebbe sicuramente a configurare un danno erariale. Inoltre, va precisato che il MIUR non ha tenuto in considerazione un altro fondamentale aspetto”.

“Un’altissima percentuale degli assistenti amministrativi precari al 30 giugno o al 31 agosto è ad oggi già in ruolo nelle istituzioni scolastiche sul profilo di collaboratore scolastico. Tali lavoratori stanno quindi lavorando in questi anni, in base a quanto previsto dall’art. 59 del CCNL, che permette ai dipendenti del personale ATA di accettare una supplenza su un diverso profilo professionale, di livello superiore, purché si tratti di un incarico almeno al 30 giugno, o comunque di durata annuale. Le supplenze su organico Covid si configurano giuridicamente come supplenze brevi e temporanee, indipendentemente dalla data finale di risoluzione del contratto, quindi i collaboratori scolastici di ruolo non avrebbero mai potuto accettare un incarico su un organico Covid, e non possono quindi adesso vedere i loro posti trasformati con un contratto di lavoro di tutt’altra tipologia e di tutt’altro inquadramento normativo”.

“Questi lavoratori della scuola hanno firmato un contratto con scadenza certa di durata annuale, senza nessuna clausola risolutoria, e quindi hanno tutti i diritti di mantenere la propria posizione lavorativa fino alla naturale scadenza del contratto. Non meno dannosa è la situazione dei facente funzione, alcuni dei quali hanno risposto ad un interpello anche da altre regioni, approntando spese per trasferirsi sul nuovo luogo di lavoro e, ad ora, non sanno letteralmente “che fine faranno””.

“Il nostro sindacato ha già preparato diverse istanze di conciliazione per tutelare gli assistenti amministrativi che ricoprono tale incarico in base all’art. 59 del CCNL, attendendo ulteriori chiarimenti dagli uffici scolastici regionali, che purtroppo tardano ancora ad arrivare”.

“La nostra associazione sindacale chiederà inoltre un tavolo tecnico specifico al Ministero, per discutere la situazione degli assistenti amministrativi che per anni hanno svolto il ruolo di facente funzione DSGA. La nostra intenzione è, ancora una volta, quella di chiedere un concorso riservato per questi lavoratori che per anni hanno portato avanti le nostre scuole senza avere l’adeguato riconoscimento professionale, oltre a richiedere ancora una volta con vigore la riattivazione della progressione verticale di carriera, permettendo a tutti gli assistenti amministrativi, nella percentuale prevista dalla normativa vigente in merito alla mobilità verticale, di transitare sulle figure di coordinatore amministrativo di Area C, figura già prevista nel CCNL ma mai attivata”.

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Concorso DSGA: Anief ricorre per somma prova scritta e teorico-pratica

Anief ricorre al Tar del Lazio per ottenere al correzione della prova teorico-pratica del concorso Dsga di tutti i candidati che hanno ottenuto un punteggio di almeno 18/30 alla prova scritta, pari alla sufficienza, ma non sono rientrati nel numero degli ammessi allo scritto o comunque l’ammissione alla prova orale di chi ha ottenuto un punteggio medio di almeno 21/30 anche ottenendo alla prova teorico-pratica un punteggio compreso tra 18/30 e 20/30. Per aderire clicca qui, c’è tempo fino al 30 luglio

Il ricorso sarà proposto avverso la parte del bando che, all’art. 7, comma 3, prevede, relativamente all’esito della prova scritta, che “nel caso in cui il candidato riporti un punteggio nella predetta prova inferiore a 21 punti, non si procede alla correzione della prova teorico-pratica” e avrà lo scopo di ottenere la correzione della prova teorico-pratica anche per quei candidati che non hanno ottenuto i 21/30 nella prova scritta, ma hanno comunque raggiunto un punteggio pari o inferiore a 18/30.

Allo stesso modo, il ricorso chiederà di far ammettere alla prova orale coloro che hanno comunque raggiunto un punteggio medio complessivo pari almeno a 21/30 ma che hanno ottenuto alla prova teorico-pratica un punteggio compreso tra 18/30 e 20/30.

Il ricorso è riservato ai candidati all’ammissione al concorso Dsga che: hanno ottenuto alla prova scritta un punteggio di almeno 18/30, pari alla sufficienza, ma inferiore a 21/30 punteggio ritenuto utile dal bando per ottenere la correzione della successiva prova teorico-pratica; hanno comunque raggiunto un punteggio medio complessivo pari almeno a 21/30 ma hanno ottenuto alla prova teorico-pratica un punteggio compreso tra 18/30 e 20/30.

Per aderire al ricorso, clicca qui. C’è tempo fino al 30 luglio.

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Concorso DSGA, la FLC Cgil: “Disastro annunciato”

flc cgil logo

“Dai dati pervenuti circa gli ammessi alle prove orali del primo (dall’anno 2000!) concorso ordinario per Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA) delle Istituzioni scolastiche statali risulta inequivocabile il fallimento del meccanismo concorsuale che la FLC CGIL aveva denunciato e preannunciato e che ora in essi trova piena conferma”. Lo afferma il sindacato in una nota stampa.

“Questi i dati evidenti del cattivo funzionamento dell’attuale meccanismo concorsuale:

  • in alcune regioni il punteggio per superare le prove pre-selettive è stato di 90 su 100, in altre di 76 su 100
  • la percentuale degli ammessi alla prova orale varia dal 14% all’85% (clamoroso il caso Lombardia dove su 451 posti messi a concorso solo 197 sono stati ammessi all’orale: un caso evidente di concorso “a respingere” e non “per assumere”)
  • solo in 10 regioni si prevede di chiudere il concorso a luglio; in tre di esse si prevede l’inizio della prova orale ma non la conclusione; in sei di esse non si prevede né inizio né fine.

La “regionalizzazione” – cara al mantra leghista e alla fascinazione della differenziazione – lascia sul terreno morti e feriti.

E dire che la Ministra Azzolina ha più volte proclamato che ogni cosa sarebbe andata a suo posto per il primo settembre.

Non solo ci permettiamo di dubitarne, in coerenza con i nostri ripetuti richiami a fare presto e bene, ma possiamo stare certi che al 1° settembre su circa 4.000 scuole oggi prive di titolari DSGA, di cui 3.500 circa con posti in organico di diritto, ne avremo scoperte ancora migliaia.

La FLC CGIL chiede all’Amministrazione, che deve assumersi le sue responsabilità per questi ritardi e disfunzionalità “annunciati”, di porre immediatamente riparo a questa situazione.

Se in prospettiva il concorso deve avere esclusivamente base nazionale perché nazionale e non “arlecchinescamente” regionale  è la funzione della scuola italiana, occorre ora:

  • accelerare le procedure per garantire a chi ha superato la prova orale di poter concludere il percorso;
  • intervenire per porre riparo alle storture evidenti che si sono determinate in alcune regioni a tutela di chi ha subito evidente torto dall’operato delle commissioni.

Ma occorre anche porre in essere ogni opportuno intervento per far svolgere il concorso riservato agli Assistenti Amministrativi facenti funzione di DSGA; si prospetta infatti il paradosso, anche questo da noi costantemente denunciato, di negare un riservato a chi svolge da anni questo mestiere costringendolo a fare il concorso ordinario (con tanto di prova a quiz preselettiva, buona per chi ha memoria e freschezza di studi e non esperienza), magari respingerlo e poi doverlo chiamare ancora a svolgere lo stesso mestiere per cui è stato respinto al concorso non a lui riservato (le migliaia di posti vuoti porteranno ancora  a questo risultato).

La FLC CGIL, ferma restando la necessità di tutelare gli ammessi alla prova orale, opererà in ogni sede (giurisdizionale, amministrativa e politica) per tutelare anche chi ha subito danni da questo distorto meccanismo concorsuale.

A tal fine solleciteremo il Ministero dell’Istruzione a convocarci al più presto, mantenendo l’impegno preso al tavolo di confronto sindacale, che finora è rimasto lettera morta”.

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Concorso DSGA, Anief: illegittimo escludere dalla correzione della prova pratica chi ha ottenuto almeno 18/30 allo scritto o chi ha tra le due prove una media di 21/30

“Sono a dir poco deludenti gli esiti delle prove scritte della procedura selettiva per individuare oltre 2 mila nuovi Direttori dei servizi generali e amministrativi: in Lombardia si è giunti al punto che meno del 20% dei candidati ha superato lo scritto e i posti da assegnare sono oltre il doppio degli aspiranti rimasti in gioco. La rivista Orizzonte Scuola spiega che “a fronte di 1.080 candidati presenti alle prove scritte, solo 207 le hanno superate e sono stati ammessi alle prove orali”, a fronte di 451 posti per i vincitori. L’Anief, ora più di prima, ribadisce la propria posizione ritenendo illegittimo escludere dalla correzione della prova pratica quanti allo scritto hanno ottenuto un punteggio di almeno 18/30 o quei candidati che, tra le due prove, hanno comunque raggiunto la media di 21/30. È ancora possibile aderire allo specifico ricorso Anief rivolto ai candidati esclusi dalla prosecuzione delle procedure concorsuali a causa di un bando che l’Ufficio Legale Anief ritiene illegittimo”. Lo afferma Anief in un nota stampa.

“Il bando del concorso DGSA – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – all’art. 7, comma 3, prevede, relativamente all’esito della prova scritta, che ‘nel caso in cui il candidato riporti un punteggio nella predetta prova inferiore a 21 punti, non si procede alla correzione della prova teorico-pratica’, ma tale previsione è illegittima perché si dovrebbe poter accedere all’orale con una media di 21/30 tra le due prove, scritta e teorico-pratica, e non ‘separando’ le due procedure. Allo stesso modo, se anche un candidato avesse raggiunto un punteggio molto alto nella prova scritta, se non ha raggiunto almeno i 21/30 nella prova teorico-pratica non è stato ammesso all’orale. Già in passato, per quanto riguarda il concorso docenti, abbiamo avuto ragione in tribunale per questa illogica previsione e ci batteremo per ottenere nuovamente giustizia”.

Il concorso per Direttori dei servizi generali e amministrativi si sta trasformando in una procedura ultra-selettiva che produrrà un numero di vincitori inferiore ai posti disponibili. “L’ufficio Scolastico della Lombardia – scrive la stampa specialistica – ha pubblicato l’elenco dei candidati che hanno superato la prova scritta. Amara sorpresa per numerosi candidati: a fronte di 1.080 candidati presenti alle prove scritte, solo 207 le hanno superate e sono stati ammessi alle prove orali (meno del 20%)”.

La selezione eccessiva e illegittima, attuata dagli Usr, riguarda anche altre regioni. In base ai dati ufficiali, vi sono casi dove il numero dei candidati ammessi all’orale è addirittura inferiore ai posti dei vincitori previsti dal bando concorsuale: l’apice della contraddizione si è toccata, appunto, in Lombardia, dove sono stati ammessi alla fase successiva del concorso appena 207 candidati, i posti da assegnare sono più del doppio, ben 451. Ma in Friuli Venezia Giulia non sono stati da meno: a fronte di 74 posti complessivi, considerando anche i 10 riservati alle scuole in lingua slovena, ad avere passato gli scritti risultano appena 67 aspiranti Dsga. In Piemonte i candidati ammessi all’orale sono appena poco più dei posti da assegnare a tempo indeterminato: 282 a fronte di 221 disponibilità. Abruzzo, Marche e Umbria rischiano di fare la stessa fine: dall’accorpamento delle tre regioni risultano 107 posti da assegnare ai vincitori, ma gli aspiranti ammessi sono solo 153.

Il ricorso promosso dall’Anief avrà lo scopo di ottenere la correzione della prova teorico-pratica anche per quei candidati che non hanno ottenuto i 21/30 nella prova scritta, ma hanno comunque raggiunto un punteggio pari o superiore a 18/30. Allo stesso modo, il ricorso chiederà di far ammettere alla prova orale coloro che hanno comunque raggiunto un punteggio medio complessivo pari almeno a 21/30, ma che hanno ottenuto alla prova teorico-pratica un punteggio compreso tra 18/30 e 20/30.

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Concorso DSGA, è scontro sui 21/30: ANIEF prepara il ricorso

Scuola concorsi documenti scrittura uomo

Per il concorso DSGA le prove scritte sono previste nei giorni 5 e 6 novembre prossimi. Il Bando, però, prevede l’accesso all’orale, previa correzione della seconda prova scritta (teorico-pratica), solo per quei candidati che avranno raggiunto nella prima prova scritta almeno il punteggio di 21/30.

Anief ritiene illegittima tale determinazione e predispone le preadesioni gratuite al ricorso rivolto a quanti, dopo le prove scritte, si ritroveranno esclusi dalla prosecuzione del concorso per mancata correzione della prova teorico-pratica nonostante abbiano raggiunto la soglia della sufficienza nella prima prova scritta, e non avranno la possibilità di accedere all’orale sommando l’esito dello scritto con la prova teorico-pratica. 

Come funziona l’esame

I candidati che hanno superato la prova preselettiva – infatti – sono ammessi a sostenere le due successive prove scritte che il bando prevede in tali termini: una prima prova costituita da sei domande a risposta aperta, volta a verificare la preparazione dei candidati e una successiva prova teorico-pratica, consistente nella risoluzione di un caso concreto attraverso la redazione di un atto su un argomento specifico previsto nel programma allegato al Bando. La durata di ciascuna delle prove è pari a 180 minuti, fermi restando gli eventuali tempi aggiuntivi per i beneficiari dell’articolo 20 della legge 5 febbraio 1992, n. 104.

Le commissioni giudicatrici, secondo quanto previsto dal Bando, dispongono di settanta punti, di cui trenta per le prove scritte, trenta per la prova orale e dieci per i titoli. La commissione assegna alle prove scritte un punteggio massimo di 30 punti ciascuna. A ciascuno dei sei quesiti a risposta aperta della prima prova scritta, la commissione assegna un punteggio compreso tra zero e 5 che sia multiplo intero di 0,5. Alla prova teorico-pratica la commissione assegna un punteggio compreso tra zero e 30. La commissione procede, per ciascun candidato, alla correzione della prima prova scritta, quella composta dai sei quesiti a riposta aperta, e solo nel caso in cui il candidato riporti un punteggio nella predetta prova inferiore a 21 punti, il Bando prevede che “non si procede alla correzione della prova teorico-pratica”. Accedono alla prova orale i candidati che abbiano conseguito, in ciascuna delle prove, un punteggio di almeno 21/30, ma il punteggio delle prove scritte è unico e dato dalla media aritmetica dei punteggi conseguiti in ciascuna delle prove con l’impossibilità, quindi, di accedere alla correzione della prova teorico-pratica per quanti non ottengano il punteggio di 21/30 alla prima prova scritta.

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Concorso DSGA, a novembre gli scritti

Scuola concorsi documenti scrittura uomo

Le prove scritte del concorso per Direttori dei servizi generali e amministrativi del personale Ata della Scuola, con 2.004 posti a bando, si svolgeranno il 5 e 6 novembre prossimi: lo si apprende dalla Gazzetta Ufficiale n. 75. La prova della procedura selettiva, organizzata su base regionale e nel rispetto di quanto stabilito dal decreto ministeriale 863 del 18 dicembre 2018, seguirà i test pre-selettivi svolti alcuni mesi fa e si svolgerà nell’arco temporale di 180 minuti.

“L’elenco delle sedi con la loro esatta ubicazione, l’indicazione della destinazione dei candidati distribuiti in ordine alfabetico, nonchè l’orario di inizio delle operazioni di riconoscimento dei candidati e le ulteriori istruzioni operative – scrive Orizzonte Scuola -, saranno comunicate almeno quindici giorni prima della data di svolgimento delle prove tramite avviso pubblicato sul sito internet del Ministero (www.miur.gov.it) e degli USR competenti. Tale pubblicazione ha valore di notifica a tutti gli effetti”.

Il Miur ha affrontato con leggerezza il problema, perché, ha scritto qualche giorno fa Tuttoscuola, “in diverse Regioni si sta profilando il rischio di un’interruzione di pubblico servizio. Molte scuole hanno, infatti, già esperito le procedure previste dal CCNI e anche gli interpelli fuori regione sono andati evasi. È, quindi, diventato di estrema urgenza intervenire a livello ministeriale per dare delle indicazioni di riferimento chiare ed omogenee da assumere su tutto il territorio nazionale”.

“Serviva una soluzione che – sottolinea Pacifico – dando anche seguito a quanto previsto dal Ccnl, che prevede di ricollocare coloro che ricoprono una funzione superiore, prevedendo lo sblocco immediato dei concorsi riservati sui passaggi verticali. Ci si è volutamente dimenticati di valorizzare i tanti che si sono prodigati in questi anni per gestire le scuole, affiancando i dirigenti scolastici, in cambio di somme risibili che hanno anche permesso di far risparmiare tantissimi soldi all’erario. La logica della loro esclusione è la stessa che ha portato quest’anno a 40 mila posti Ata da coprire con supplenze, senza prevedere la stabilizzazione del personale con 36 mesi, come chiede da tempo la Commissione europea”.

Anief ricorda che nella piattaforma di 25 punti da perseguire per salvare la scuola, consegnata nei giorni scorsi nelle mani del nuovo ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, ci sono due passaggi dedicati proprio a queste situazioni irrosolte e che stanno producendo diversi disservizi alla macchina scolastica pubblica: “Stabilizzazione del personale ATA, educativo, dei facenti funzioni DSGA, degli assistenti all’autonomia e alla comunicazione con 24 mesi di servizio”. Più “attivare i passaggi verticali per il personale ATA con concorsi riservati e per titoli ai facente funzioni e prevedere negli organici i profili as) e c) mai attivati come posti ulteriori su potenziamento”.

Infine, il giovane sindacato ha denunciato da tempo nei tribunali, con tanto di notifica, il decreto interministeriale del personale Ata, laddove prevede l’accantonamento dei posti per la stabilizzazione del personale dei servizi esternalizzati (togliendo 12 mila posti aggiuntivi per collaboratori scolastici essenziali per la scuola dell’autonomia), ignora dopo 25 anni purtroppo l’esistenza e l’esigenza dei profili dei coordinatori amministrativi e tecnici nonché dei collaboratori dei servizi scolastici (altri 20 mila posti in organico).

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DSGA, Anief: “Scoperta una sede su quattro di direzione delle scuole autonome”. E punta il dito contro Bussetti

I problemi della scuola, a poche settimane dalla prima campanella d’ingresso, non vanno in vacanza: tra precariato e altre beghe, anche la questione del personale Ata conosce le sue grane.

Come riporta la rivista specializzata Orizzonte Scuola, infatti, per quanto riguarda le assunzioni Ata a.s. 2019/20, “il Miur ha pubblicato il Dm n. 725 del 7 agosto 2019, con relativa ripartizione del contingente per profilo e provincia. È una certezza il fatto che il 1° settembre 2019 non ci saranno nuove assunzioni in ruolo di DSGA. Il contingente autorizzato per le immissioni in ruolo è pari a 7.759 posti di cui: 7.646 immissioni in ruolo; 226 trasformazioni a tempo pieno di contratti a tempo parziale al 50%, relative alla procedura di stabilizzazione dei CO.CO.CO. nei profili di assistente amministrativo e tecnico, corrispondenti a 113 posti interi”

Inoltre il Miur segnala che “con l’avvio del concorso per l’assunzione di 2004 DSGA, le cessazioni relative a tale profilo professionale sono state certificate ma accantonate per l’utilizzo cumulativo all’esito delle relative procedure concorsuali. Non è pertanto possibile procedere alla compensazione delle immissioni in ruolo autorizzate, ma non effettuate, per il profilo professionale in questione, con quelle di altri profili professionali del personale ATA. I posti vacanti sono 2.907 (di cui 760 per pensionamenti)”.

La posizione del sindacato Anief

“Certamente il sindacato non plaude all’operato del ministro Marco Bussetti, che invece è ritenuto responsabile dell’inghippo”. Il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, infatti, afferma che la questione doveva essere gestita in modo diverso: “È colpa del ministro dell’istruzione Marco Bussetti che non ha voluto attivare i passaggi verticali dopo nove anni per accedere dal profilo B a quello D né i corsi di formazione per quelli selezionati nel 2010. Avrebbe potuto anche fare un corso riservato per i tanti reggenti facenti funzione come chiesto da Anief, ma non ci ha ascoltato. E ore le scuole piomberanno nel caos”.

Per quanto riguarda il concorso Dsga, conclusasi la fase preselettiva, la prova scritta si svolgerà in autunno. Le assunzioni avverranno dal 1° settembre 2020.

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Crisi di Governo e concorsi scuola: verranno annullati?

Il ministro dell'Interno Matteo Salvini (foto: "© European Union 2017 - European Parliament").

Le fibrillazioni di Roma e del Governo centrale di queste ore agitano anche il mondo della scuola: una crisi di Governo in questo momento cosa comporterebbe in termini di concorsi e altri provvedimenti legati all’istruzione?

Crisi di Governo e concorsi già organizzati

Anche se cade il Governo, saranno realizzati e conclusi tutti i concorsi il cui bando è già stato pubblicato. Quindi i partecipanti al concorso per DSGA ad esempio, e quelli che vorranno partecipare ai concorsi straordinari già approvati, possono dormire tranquilli.

Ben diverso il caso dei concorsi che sono stati solo annunciati dal ministro Bussetti. Se cade il Governo, a meno di rush finali improbabili, resteranno solo meri annunci.

Crisi di governo e disegni di legge

Ben diverso il discorso sui disegni di legge attualmente depositati in Parlamento. Se le Camere si sciolgono decadono anche tutti i ddl.

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Concorso DSGA, Anief ricorre al TAR del Lazio

tar del lazio foto flickr

Anief ha deciso di tutelare i partecipanti alla preselettiva del Concorso Dsga che non sono stati ammessi agli scritti e rilancia i tre ricorsi al Tar del Lazio per permettere a loro di accedere alle prove successive.

Secondo il giovane sindacato, il bando commette una grave illegittimità nella parte in cui prevede che ammetterà alle prove scritte coloro i quali supereranno la preselettiva e si collocheranno entro le 3 volte il numero dei posti banditi. Il sindacato ricorre presso il Tar del Lazio per ottenere l’ammissione agli scritti dei candidati entro il limite delle 4 volte il numero dei posti banditi nella regione di interesse. 

Ancora, ricorre per ottenere l’accesso alla prova scritta di tutti i candidati che hanno ottenuto alla prova preselettiva un punteggio di almeno 60/100, pari alla sufficienza, ma non sono rientrati nel numero degli ammessi agli scritti.  

Il sindacato inoltre tutela gli assistenti amministrativi che hanno già avuto esperienza come Dsga, attivando il ricorso per far accedere il personale Ata di ruolo con alle spalle 3 anni interi di servizio come facente funzione Dsga direttamente alle prove scritte. 

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Concorso DSGA, il leader di Anief a Italia Stampa: “Le preselettive non funzionano”

marcello pacifico anief

Anief ha deciso di tutelare i partecipanti alla preselettiva del Concorso Dsga che non sono stati ammessi agli scritti e rilancia i tre ricorsi al Tar del Lazio per permettere a loro di accedere alle prove successive. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ai microfoni di Italia Stampa, ha sottolineato come sia necessario dare agli esclusi la possibilità di affrontare le altre prove, a maggior ragione se hanno anche avuto esperienza come facente funzione. Per informazione sui ricorsi, clicca qui

Il presidente Anief, Marcello Pacifico, intervistato da Italia Stampa, ha parlato della questione del Concorso Dsga, affermando che “i risultati hanno dimostrato ancora una volta che le preselettive non funzionano così bene. In molti casi mettono da parte i candidati che svolgono già questo lavoro, come facente funzione. Non si capisce la loro esclusione, sorprende visto che magari per tanti anni hanno ricoperto questo ruolo. Con le preselettive non si misura il merito. Come Anief, riteniamo che chi abbia preso la sufficienza, svolto per almeno 36 mesi il ruolo di Dsga o si sia piazzato fra tre volte e quattro volte il numero dei posti banditi debba accedere gli scritti, perché il suo merito venga valutato. In tanti si stanno rivolgendo ai legali dell’Anief; sarà una settimana decisiva e poi presenteremo i ricorsi al Tar del Lazio”.