“Non abbiamo voce, ma siamo tante. Non chiediamo la carità, ma il diritto allo studio per i nostri figli che invece si vedono le ore sul sostegno dimezzate o che a novembre sono ancora senza insegnanti”. Le mamme a Milano sono infuriate, e la protesta è montata in queste ore. È solo l’ultimo caso in ordine di tempo di questo travagliato inizio anno scolastico in cui sempre più allievi con disabilità si vedono negati il diritto allo studio.
Le stime ANIEF
Secondo ANIEF “in Italia in questo momento sono almeno 80 mila i casi di sostegno negato agli alunni disabili, dinanzi ai 255 mila iscritti con certificazione. Eppure la Corte Costituzionale ha detto che i bilanci pubblici e di razionalizzazione delle risorse statali non sono un motivo valido per negare il sostegno agli alunni con disabilità. Per Marcello Pacifico (Anief-Cisal) l’assurdo è che i docenti specializzati di sostegno ci sono. Sono circa 20 mila, hanno la loro abilitazione all’insegnamento, hanno superato i test d’accesso alle scuole specializzanti, sono stati formati nelle università accreditate dallo Stato, ma vengono incredibilmente lasciati nelle graduatorie d’istituto. Per loro le GaE non possono essere riaperte. E il disservizio aumenta”.
L’aspetto incomprensibile
“L’aspetto più incomprensibile di quanto accade ogni anno nelle nostre scuole – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – è che i docenti specializzati di sostegno ci sono. Sono circa 20 mila, hanno la loro abilitazione all’insegnamento, hanno superato i test d’accesso alle scuole specializzanti, sono stati formati nelle università accreditate dallo Stato, ma vengono incredibilmente lasciati nelle graduatorie d’istituto. Per loro le GaE non possono essere riaperte: così, a seguito di questo blocco, quest’anno ci siamo trovati nella condizione di vedere realizzate la miseria di 1.639 immissioni in ruolo su 13.329 chieste dal Miur e già finanziate dal Mef. In pratica una sola assunzione su dieci autorizzata è andata in porto”.