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Quota 100 e rischio scuola, quali sono i pericoli?

La Quota 100, contenuta nel Def (Documento di economia e finanza), rischierebbe seriamente di mettere in ginocchio la scuola italiana. Perché?

La Quota 100 si può riassumere essenzialmente così: 62 anni di età, 38 di contributi. Secondo le stime di Cisl Scuola, sono tra i 6mila e i 20mila insegnanti che in funzione di Quota 100 potrebbero maturare i requisiti per andare in pensione. Se aggiungiamo i 21mila insegnanti uscenti per effetto della Legge Fornero (quella che il nuovo Governo gialloverde vorrebbe sorpassare definitivamente).

Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl Scuola, spiega in una nota:

“Anticipare i tempi di accesso alla pensione è sicuramente una delle aspettative più diffuse nel mondo del lavoro scolastico. Le statistiche ci ripetono spesso che l’età media del nostro corpo docente è tra le più elevate in Europa; altrettanto spesso è la cronaca a evidenziare quanto sia diventato particolarmente pesante l’impegno di chi ha la responsabilità di educare, istruire, assistere, sorvegliare classi e sezioni talvolta sovraffollate e in cui le situazioni problematiche non sono certo infrequenti. Negli anni scorsi la nostra richiesta di tenere conto dei fattori di gravosità del lavoro nella scuola ha trovato in parte risposta, limitatamente al personale docente della scuola dell’infanzia.

Ora che si profila un intervento di portata più generale, l’attesa è di conoscere in modo più preciso quali sarebbero i requisiti anagrafici e contributivi cui fare riferimento, e soprattutto se l’uscita anticipata comporterà modifiche, e quali, sui criteri di calcolo del trattamento spettante”.

L’urgenza di nuovi concorsi

Il problema quindi è il ricambio generazionale. Perché di fronte a più docenti che escono dal comparto scuola, c’è il rischio di non poterli rimpiazzare. Per questo Cisl Scuola, e anche altri sindacati, chiedono che siano velocizzate le assunzioni. La FLC Cgil, per voce della segretaria Anna Fedeli, auspica  che vengano presto banditi i due concorsi previsti dal decreto legislativo 59 del 2017 “che ancora mancano all’appello”.

“Già nel 2018 c’è stato un picco di pensionamenti, 30mila, che con la nuova quota cento potrebbero triplicare, anche se tutto dipenderà dalle regole che saranno fissate”.