“La riforma della scuola primaria passa dall’introduzione del maestro di educazione fisica”. L’ha detto il Ministro Marco Bussetti in un’intervista al quotidiano Il Giorno, a proposito dei circa 11 mila docenti necessari nella scuola primaria. “L’introduzione sarà però graduale e riguarderà i prossimi tre anni scolastici”, ha sottolineato il Ministro, che ha anche anticipato un avvio parziale della novità: “I docenti di educazione fisica presenti nelle classi quarta e quinta”. La replica di Marcello Pacifico (Anief): “Le ore dedicate all’educazione motoria non intacchino i programmi curriculari, ma siano aggiuntive. E la novità sia estesa al più presto a tutte le classi della primaria”
Nella scuola primaria, stando a quanto previsto dalla riforma, saranno introdotti i maestri di educazione motoria alla quale verrà destinata una classe di concorso ad hoc, dove saranno collocati dopo avere svolto una selezione riservata a loro. Il progetto sembrerebbe ad ampio raggio, perché, secondo le anticipazioni fornite anche nelle scorse settimane dal Ministro Marco Bussetti, grazie all’introduzione del docente specializzato avremo finalmente “centri sportivi scolastici” e potremo affidare loro “attività extracurricolari”. L’iter in Parlamento sta andando avanti.
La presenza di docenti specializzati di motoria, in Italia è fondamentale, anche se, per una buona riuscita dovrebbe essere seguita da azioni concrete come la creazione – o la ristrutturazione – di infrastrutture adeguate e locali destinati alle ore di educazione motoria. Nei mesi scorsi, Il Messaggero aveva fatto riferimento al XV Rapporto sulla sicurezza delle scuole, realizzato da Cittadinanzattiva, sottolineando che non tutte le scuole sono dotate di palestre: quasi una su tre, il 28%, non ce l’ha.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief “c’è bisogno di salvaguardare la salute dei nostri studenti fin dai primi anni di formazione scolastica. Pensare che per decenni questo non si è potuto realizzare solo per mere ragioni di risparmio, la dice lunga sulla lungimiranza dei nostri governanti. La volontà di introdurre la disciplina di educazione motoria anche nel primo ciclo di studi va accolta con soddisfazione, ma bisognerebbe estenderla a tutte e cinque le classi, non solo alla quarta e alla quinta come annunciato dal Ministro Bussetti”.
“Il nostro auspicio – osserva Pacifico – è che le ore dedicate all’attività fisica e allo sport non intacchino l’attuale orario curriculare della primaria, ma siano aggiuntive. E che le lezioni di educazione motoria si possano svolgere in istituti dotati di spazi adeguati. Come si fa a svolgere attività fisica se tre scuole su dieci non sono dotate di palestre? E siamo sicuri che negli altri sette istituti le palestre siano a norma? Noi abbiamo qualche dubbio. Se poi si parla di attività fisica di qualità, allora bisogna anche dotarsi di attrezzature e arredi adeguati. Non basta annunciare l’introduzione degli insegnanti di motoria se non si mettono questi nelle condizioni di lavorare bene. Servono investimenti perchè tutti possano operare in sicurezza. Il governo non può eludere queste criticità, altrimenti l’innovazione sarebbe soltanto parziale”, conclude il sindacalista autonomo.