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Napoli: parte la didattica a distanza solidale

L’assessorato alla Scuola, di concerto con l’Assessorato alle Politiche sociali e l’Assessorato ai Giovani, grazie alla volontà e alla grande disponibilità delle reti di civismo attivo di Napoli, di fronte alla chiusura delle scuole che generalizza l’uso della didattica a distanza,  lancia la rete cittadina della  DAD SOLIDALE,  un’iniziativa tesa ad aprire su tutto il territorio del Comune degli spazi educativi di prossimità rivolti alle alunne e agli alunni per i quali la DAD rischia di essere un amplificatore di disuguaglianza: i più piccoli, i più poveri, coloro che hanno case anguste e famiglie numerose e che, come già avvenuto nella chiusura delle scuole nella prima ondata della pandemia,  rischiano di essere  i più esclusi, doppiamente penalizzati  dalla sospensione della scuola in presenza .
Spazi-aula nel territorio, a cui possono rivolgersi le scuole per gli alunni in difficoltà,  mirati a sostenere la prima funzione affidata alla scuola pubblica repubblicana: garantire a tutte e tutti  pari opportunità di accesso al diritto allo studio.

L’assessore all’istruzione del Comune di Napoli Annamaria Palmieri

L’iniziativa  valorizza  il sistema integrato di interventi e servizi di contrasto alla dispersione già presente in città e vede il coinvolgimento di numerosi  attori  con l’apertura di spazi per seguire durante la DAD le tante alunne e i tanti alunni che non hanno alle spalle famiglie in grado di offrire condizioni agevoli (spazi e tecnologie) o di sperimentarsi come “maestri aggiunti” al fianco dei figli: Associazione Maestri di Strada, Associazione Gioco immagini e parole, Associazione Trerrote, Associazione E.S.T.,  Nea, Terra di confine, Associazione SePoFà, Associazione Quartieri Spagnoli, Il Grillo Parlante, Centro Don Bosco, Traparentesi onlus,  L’Orsa Maggiore, Dedalus, Officine Gomitoli, A Voce Alta, Matematici per la città, Save The Children Italia con i punti  luce di Barra (tappeto di Iqbal), Sanità (Pianoterra),  Chiaiano (CGD) , L’uomo e il Legno, Cooperativa Amira, Associazione amici di Carlo Fulvio Velardi Onlus . Si tratterà dunque di azioni diffuse sui territori, da San Giovanni a Soccavo, dal centro storico a Chiaiano,  nel pieno rispetto dei protocolli sanitari e delle  linee guida allegate al DPCM del 18 ottobre e dei principi di sussidiarietà orizzontale  a cui si ispirano le coprogettazioni comunali con scuole e terzo settore.

E’ un intervento teso anche a sostenere gli straordinari sforzi che dirigenti e docenti delle scuole di Napoli stanno mettendo in atto per continuare anche oggi, nella complessità densa che ci sta attraversando, a proporre una scuola che non dimentica e non lascia solo nessuno.

Ci si augura che i soggetti  e gli attori che vogliano essere coinvolti in questa azione aumentino, sempre di più, a coprire l’intera città , per dare ai ragazzi in difficoltà la possibilità di  vivere la propria scuola in modo degno anche “fuori della scuola” e in accordo con essa, anche fuori dalle mura anguste di certe case per colmare il divario che si sta aprendo ogni giorno di più tra ragazzi e bambini più e meno fortunati.
“Sono molto felice della risposta che al mio appello per metterci insieme hanno dato tante associazioni: molte già si stavano attrezzando per il supporto alle scuole in difficoltà,  ma mettersi in rete significa trasformare le azioni singole in una politica per l’emancipazione sociale. E questa misura va ritenuta servizio essenziale, anche nel caso scattassero ulteriori restrizioni: studiare non è meno importante che lavorare, o procurarsi cibo. La scuola non è un luogo accessorio ma una istituzione fondante della nostra democrazia e deve essere tutelata e aiutata anche in questa grave crisi sanitaria, sociale e economica.  Per questo speriamo che tanti altri attori e soggetti della città diano la loro disponibilità  per implementare l’offerta di spazi e risorse. Una città  si fa educante quando assume collettivamente la responsabilità educativa”. Così l’assessore Palmieri.

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LIBERaMente: la booktherapy arriva a Napoli

La lettura come cura, come strumento di auto-analisi, come sollievo dagli affanni e dalla malattia: è questa l’idea che sottende il progetto di booktherapy “LIBERaMente”, la biblioteca dell’A.O.U. Federico II che verrà presentata sabato 19 ottobre dalle ore 11.15 alle ore 13.15 nell’Aula Piccola Sud (Via Pansini 5), nell’ambito della terza edizione dell’Atelier della Salute.

Partendo dall’idea che le parole, la lettura e la diffusione della cultura sono armi importanti per prendersi cura di sé, degli altri e del territorio circostante, l’Azienda Ospedaliera e la Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II con la Fondazione Premio Napoli hanno dato vita ad un ambizioso progetto: promuovere a Napoli la booktherapy nei percorsi di cura. In altre parole il prof. Maurizio Bifulco, responsabile del progetto insieme alla dott.ssa Gloria Castagnolo che gestirà lo spazio, ha tradotto in realtà la convinzione che i libri, soprattutto se scelti bene, possano essere una medicina e rappresentare un richiamo alla vita, un momento di svago e sollievo durante il periodo di degenza. Non solo: lo spirito dell’iniziativa è quello di coinvolgere la cittadinanza in modo attivo, rendendo accessibile la biblioteca per chiunque si rechi al Policlinico per cure ed esami o per accompagnare un proprio caro. La biblioteca, inoltre, è destinata anche a tutto il personale docente e tecnico-amministrativo, nonché agli studenti e al personale sanitario.
La giornata di sabato si aprirà con i saluti dell’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, Roberta Gaeta; con le testimonianze degli esperti del settore biblioteconomico, della Psicologia clinica, del mondo della cultura, del Corso di Laurea in Scienze Infermieristiche, l’Associazione Liber@Arte promotrice del Salone del Libro di Napoli, oltre alla Fondazione Premio Napoli.

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A Barra l’undicesimo murales #assafà

Il 25 settembre alle ore 17,00 presso il Corso Sirena n.85 is. H nel quartiere Barra di Napoli, alla presenza dell’Assessore Roberta Gaeta, viene inaugurato l’undicesimo murale del progetto di street art sociale #assafà promosso dall’Assessorato alle Politiche Sociali dell’Amministrazione locale e realizzato dai ragazzi dell’Educativa Territoriale “Dissolvenze V”, gestito dal gruppo di imprese sociali Gesco, con l’artista Zeus 40, sul tema dell’attesa.

Il progetto coinvolge le 26 Educative Territoriali della città, per un totale di 1700 ragazzi e circa 300 operatori del sociale, arricchendo percorso educativo già portato avanti dalle singole educative attraverso interventi di riqualificazione urbana: “Iniziato a novembre 2018 in occasione della Giornata per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza – spiega l’Assessore alle Politiche Sociali Roberta Gaeta – questo progetto rappresenta un percorso socioeducativo che fa della riqualificazione urbana il cardine principale della diffusione di valori legati alla sensibilizzazione dei ragazzi verso il proprio territorio, stimolandone il senso di cura e di appartenenza: sono proprio loro i protagonisti indiscussi. E grazie ai più giovani, Napoli vedrà trasformati i suoi spazi in luoghi di bellezza e condivisione”.

“Il tema dell’attesa è strettamente legato a quello della speranza, che ha un valore trasversale poiché coinvolge i vari soggetti coinvolti nel progetto, dai ragazzi e gli operatori che hanno contribuito a realizzare l’opera, alla gente di un quartiere come Barra, che spera in un riscatto sociale”, sottolinea Maria Rosaria Ciotola, referente area Minori di Gesco.