Circa 130mila alunni cambiano docente ogni anno, il 36% dei posti assegnati va a non specializzati, il personale formato c’è ma il 40% dei posti è in deroga e va a supplenza. Questo il ritratto, impietosto, tracciato da Istat sul sostegno nelle scuole italiane.
Numeri che fanno rumore, quelli diffusi nelle scorse ore dall’Istituto nazionale di statistica, che farebbero pensare alla carenza di insegnanti specializzati (tanto che il 36% dei precari chiamati non ha la qualifica) ma il problema sta in capo al Miur che impedisce a più di 30 docenti abilitati con il TFA negli ultimi cinque anni il reclutamento per l’esclusione dalle GaE.
Rileva anche l’Istat che “gli alunni con gravi problemi di autonomia dispongono mediamente di 12,9 ore settimanali di assistenza all’autonomia e alla comunicazione”. Così, il 5% delle famiglie di alunni con sostegno ha presentato negli anni un ricorso al Tar per ottenere l’aumento delle ore.
Secondo l’Anief “il ministro Bussetti pensa di avviare nuovi corsi universitari per 40mila anche per laureati, ma basterebbe riaprire il doppio canale e adeguare gli organici per garantire la continuità didattica e il diritto all’istruzione”.
“Sostegno, non un’ora di meno”
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “È in questa fase che interveniamo noi con l’iniziativa legale gratuita Sostegno, non un’ora di meno! che lo scorso anno scolastico ha prodotto oltre cento cause vinte, con altrettanti alunni che si sono visti assegnare le ore settimanali previste e le famiglie risarcite”.