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Scuola digitale, il Miur crea la “task force”: selezione per 120 docenti

Marco Bussetti Miur Ministro

Al via la selezione di 120 docenti esperti in materia di scuola digitale. Una ‘squadra’ di insegnanti che dovrà occuparsi – costituendo un punto di riferimento per le scuole di tutto il territorio – di promuovere la diffusione di nuove metodologie didattiche, la creazione di ambienti di apprendimento innovativi nelle scuole, la formazione degli insegnanti, la rilevazione delle migliori pratiche già presenti nel Paese.

Il bando è stato pubblicato sul sito del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Le domande dovranno essere presentate dagli insegnanti interessati dal 17 al 31 luglio prossimi. La selezione sarà completata entro il mese di settembre, a partire dal quale i docenti scelti saranno esonerati per due anni dal loro servizio ed entreranno a far parte di apposite équipe territoriali.

“I docenti che saranno selezionati – spiega il Ministro Marco Bussetti – saranno punto di riferimento nei territori sul tema del digitale. Saranno esperti a disposizione delle scuole e degli altri insegnanti. Grazie all’esonero potranno dedicarsi infatti a tempo pieno a questa attività formando una vera e propria task force che potrà contribuire a rilanciare e portare avanti le azioni sul tema del digitale. Punteremo in particolare sulla formazione, che è fondamentale, dei docenti e sulla progettazione di attività per il potenziamento delle competenze degli studenti”.

I candidati dovranno dimostrare un’adeguata conoscenza delle metodologie didattiche innovative e dei processi di digitalizzazione delle istituzioni scolastiche, nell’ideazione e realizzazione di contenuti digitali per la didattica, nella progettazione e realizzazione di ambienti digitali per la didattica, nella formazione di docenti e studenti alle competenze digitali.

I docenti delle équipe formative territoriali aiuteranno le scuole nello sviluppo e nella diffusione di soluzioni per la creazione di ambienti digitali con metodologie innovative e sostenibili. Promuoveranno l’innovazione metodologico-didattica, lo sviluppo di progetti di didattica digitale, cittadinanza digitale, economia digitale, educazione ai media. Supporteranno la progettazione e realizzazione di percorsi formativi laboratoriali per docentisull’innovazione didattica e digitale. Documenteranno le sperimentazioni in atto nelle istituzioni scolastiche, nel campo delle metodologie didattiche innovative.

(fonte: Miur)

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Scuola digitale, in arrivo ulteriori risorse per ambienti didattici innovativi nelle scuole in aree a rischio: 1,6 mln a disposizione di 46 istituti

sede Miur Trastevere Roma

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha destinato ulteriori 1,6 milioni di euro a 46 scuole situate in aree a rischio per la creazione di ambienti digitali di apprendimento, in particolare per la Scuola primaria e Secondaria di I grado. Le risorse sono state liberate con il decreto per la didattica digitale firmato lo scorso gennaio dal Ministro Marco Bussetti e consentono di completare il quadro di tutte le Regioni italiane. Si aggiungono, infatti, ai 2,1 milioni di euro stanziati con un precedente decreto del novembre 2018, con i quali sono stati finanziati interventi in 60 istituti scolastici.

Così come avvenuto in occasione dello stanziamento della prima tranche di risorse, anche in questo caso ogni scuola riceverà 35.000 euro per la realizzazione di laboratori. Sono poi previsti ulteriori 30.000 euro, derivanti da altri fondi, per la formazione del personale scolastico per la didattica innovativa. A livello territoriale, il Veneto avrà 10 laboratori, l’Emilia-Romagna e la Toscana ne avranno 8 a testa, il Friuli Venezia-Giulia, le Marche, l’Abruzzo e la Sardegna 4, l’Umbria e il Molise 2.

“La didattica digitale – dichiara il Ministro Bussetti – può essere un’alleata per le scuole che si trovano in contesti difficili e in aree a rischio. Offre nuove e non tradizionali occasioni di apprendimento e rappresenta uno strumento di contrasto alla dispersione scolastica. Come Miur ci stiamo impegnando con forza per garantire a ogni studente una formazione di qualità e condizioni di crescita uguali su tutto il territorio nazionale. Abbiamo individuato le 46 scuole beneficiarie tra quelle con i più alti indici di disagio negli apprendimenti, di svantaggio socio-economico familiare, di deprivazione territoriale e di abbandono scolastico. Stiamo dando un segnale concreto alle comunità scolastiche e ai territori. Dove c’è una scuola che funziona, c’è una società che guarda al futuro con fiducia”.

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Scuola digitale: 2,1 mln a disposizione di 60 istituti presenti nelle aree a rischio

sede Miur Trastevere Roma

Il MIUR ha individuato i 60 istituti presenti nelle aree a rischio precedentemente individuate, ai quali verranno stanziati 2,1 mln di euro per la creazione di ambienti digitali di apprendimento, soprattutto a partire dalla scuola primaria e secondaria di primo grado. In accordo con il decreto per la didattica digitale a firma del Ministro Marco Bussetti.

Ciascuna scuola riceverà 35.000 euro per la realizzazione di laboratori e 30.000 euro per la formazione del personale scolastico alla didattica innovativa. Si stima che saranno 57.000 gli alunni coinvolti e 6.500 docenti beneficeranno della formazione. Gli istituti individuati sono così ripartiti a livello territoriale: 21 istituti si trovano al Nord (13 in Lombardia, 6 in Piemonte, 2 in Liguria), 8 al Centro (tutti nel Lazio) e 31 al Sud (10 in Campania, 9 in Sicilia, 7 in Puglia, 4 in Calabria e 1 in Basilicata). Si tratta di una importante misura rivolta al contrasto della dispersione scolastica. Le 60 scuole beneficiarie, infatti, sono state individuate tra quelle con i più alti indici di disagio negli apprendimenti, di status socio-economico familiare, di deprivazione territoriale e di abbandono scolastico.

Bussetti dichiara che: “La didattica digitale è un elemento fondamentale per aumentare la motivazione degli studenti e per contrastare le disuguaglianze nell’apprendimento – commenta il Ministro. Per questo abbiamo deciso di dotare le scuole con più alti indici di disagio di laboratori didattici innovativi. Nessuno nella nostra scuola deve rimanere indietro. Siamo tuttavia consapevoli che la tecnologia da sola non basta: occorre accompagnarla con un rinnovamento, in chiave tecnologica e digitale, delle metodologie e degli approcci didattici. Per questo – conclude – una parte delle risorse destinate a ciascuna scuola sarà utilizzata per l’aggiornamento dei docenti sui temi dell’innovazione”.