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Cultura, Italia fanalino di coda per gli investimenti e resta il divario sugli stipendi rispetto all’UE

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Gli investimenti in istruzione e cultura sono fondamentali. Dal Parlamento con le Commissioni Cultura di Camera e Senato abbiamo chiesto che in legge di bilancio ogni risorsa e ogni spreco risparmiato dai ministeri competenti siano reinvestiti sempre in Istruzione e Cultura, perché in Europa siamo ultimi in investimenti in Cultura e terzultimi in investimenti in Istruzione. Cultura e Istruzione generano lo sviluppo dell’immediato futuro”.

Parole di Luigi Gallo, presidente della VII Commissione Cultura della Camera.

Il parlamentare dice la sua quindi nella querelle del DEF e dei preoccupanti tagli che potrebbero incidere ancora sul comparto scuola e istruzione.

Parole e fatti

Il punto della questione resta più o meno questo: alle parole a tutela degli investimenti nella scuola pubblica sembrano non seguire i fatti, ossia i provvedimenti reali. Ma il problema esiste e non è un caso che lo stesso ministro del Lavoro Luigi Di Maio affermi:

“C’erano soldi che non si spendevano per l’alternanza scuola-lavoro, perché molti dirigenti e docenti si rifiutavano di mandare gli studenti a friggere le patatine da Mc Donald’s e fare finta di fare Alternanza scuola-lavoro. Abbiamo preso una parte di quei soldi che non si spendevano e abbiamo scongiurato l’abbassamento degli stipendi agli insegnanti”

Gli stipendi italiani e quelli stranieri

Quello degli stipendi dei docenti italiani resta un altro tema di scottante attualità. Non è certo notizia di oggi la disparità di trattamento tra gli insegnanti del nostro Paese e quelli del resto d’Europa.

A tal proposito, Forza Italia ha depositato un disegno di legge. Simona Vietina afferma:

“Cogliamo con favore l’interesse del vicepremier Di Maio che afferma la necessità di equiparare gli stipendi dei docenti italiani a quelli dei colleghi europei. Affermazioni che arrivano proprio a seguito del deposito della proposta di legge, di cui sono prima firmataria, per l’istituzione del tavolo tecnico per l’adeguamento del trattamento economico dei docenti di ogni ordine e grado. Auspichiamo, dunque, alla luce delle sue affermazioni, che la proposta di legge venga al più presto calendarizzata”.

A favore di un aumento degli stipendi del corpo insegnanti italiano si è schierato anche Marco Bussetti, ministro dell’Istruzione.