“Ritengo inquietante l’ultimo episodio di bullismo registrato a Cervinara, in provincia di Avellino, dove un ragazzino di appena 10 anni è stato picchiato, minacciato e ricattato da tre giovanissimi. Fino a quando i segni delle violenze sono diventati così evidenti che non ha più potuto nascondere ai genitori il dramma quotidiano che viveva già da tempo. Scattata la denuncia, i tre aggressori sono stati immediatamente fermati dalle forze dell’ordine”. Lo ha dichiarato Domenico Falco, presidente del Corecom Campania.
“Ma questo ennesimo atto di violenza tra minori registrato nella nostra regione, impone di attivare immediatamente una rete sociale di prevenzione e denuncia. Una rete – rimarca Falco – composta dalle famiglie insieme alla scuola, istituzioni e forze dell’ordine. Che sia in grado di non lasciare sole le vittime dei bulli e di accompagnarli nel difficile percorso della denuncia degli aguzzini. Sono profondamente preoccupato dall’escalation di questi episodi in tutte le province della Campania. Il Corecom è pronto ancora una volta a fare la propria parte coinvolgendo tutte le parti sociali interessate in una attività capillare di prevenzione e informazione per scongiurare ulteriori episodi di bullismo e cyberbullismo. E non si sottrarrà dall’impegno di rilanciare ulteriormente le campagne di sensibilizzazione già avviate grazie al sostegno del Consiglio regionale della Campania. Ognuno deve fare la propria parte, se vogliamo davvero sconfiggere questo fenomeno che minaccia il 70 per cento dei nostri ragazzi”, conclude il numero uno del Corecom Campania.
“Il video virale pubblicato su Tik Tok che riprende bimbe incitate dai genitori a picchiarsi è indegno e pericoloso. Non solo si veicolano ai figli messaggi sbagliati, ma lo si fa diffondendo contenuti diseducativi ad una platea immensa. Un duplice errore che purtroppo è ormai all’ordine del giorno. Occorre una riflessione seria e approfondita sull’utilizzo errato dei social, uno strumento potentissimo, ma spesso nelle mani sbagliate. E in particolare Tik Tok merita un’attenzione particolare, diventato palcoscenico di scene disumane, mezzo di divulgazione di pratiche illegali e violente”. Lo ha detto Domenico Falco, presidente del Corecom Campania, commentando il filmato.
“Chiederò alla Polizia Postale di indagare – ha aggiunto Falco – per risalire agli autori di questo video ignobile. Dobbiamo tutelare i minori, protagonisti loro malgrado, e lanciare un messaggio forte a tutti coloro che intendono replicare simili azioni. Devono essere consapevoli dei danni incalcolabili che arrecano ai figli. Al tempo stesso, è importante che sappiano della presenza delle forze dell’ordine anche sul web e che le stesse sono in grado di risalire alla loro identità e procedere con le denunce del caso. Mi auguro che questo episodio sia trattato dagli organi competenti con la dovuta severità”.
“La morte per soffocamento della piccola Antonella a Palermo, causata da una sfida sui social, è una tragedia, non c’è altro da aggiungere. Si poteva evitare? Certo, se ci fosse un’adeguata preparazione degli utenti, di qualsiasi età, all’uso degli smartphone, dei tab e dei pc per contribuire a un’opportunità di crescita e di confronto non di distruzione e dolore”. Lo ha detto Domenico Falco, presidente del Corecom Campania, addolorato per la triste vicenda siciliana.
“I social non possono trasformarsi in uno strumento di morte, occorre raccogliere immediatamente l’appello del Garante per l’infanzia e l’adolescenza che invita ad una maggiore sorveglianza sui minori e nel contempo ad un’implementazione dell’educazione digitale. Non è possibile delegare a internet e, ai suoi ingranaggi infernali, la funzione di educatore e intrattenitore dei giovanissimi, non sì può restare all’oscuro di ciò che accade ai ragazzi mentre navigano in rete”.
Il Comitato Regionale per le Comunicazioni – ha aggiunto Falco – già da anni promuove seminari attraverso il progetto ‘@scuolasenzabulli’ in collaborazione con la Polizia Postale, l’AgCom e gli esperti del settore per segnalare i pericoli conseguenti all’utilizzo incontrollato dei social, coinvolgendo il mondo della scuola. Occorre, dunque, intensificare quest’attività alla luce dei numerosi drammatici episodi legati alla ‘rete’, ai fenomeni di bullismo e cyberbullismo e alla necessità di offrire ai genitori e al personale docente gli strumenti giusti per prevenire tragedie e aiutare i ragazzi a venir fuori da situazioni spiacevoli. Si rende necessaria una campagna di informazione per genitori e figli sui rischi del web”.
“E’ sbagliato sottovalutare gli effetti che il lockdown hanno
avuto sui nostri ragazzi. Dobbiamo aiutarli a recuperare forme sane di
socializzazione, comunicazione delle emozioni e di relazionarsi in modo
costruttivo. Tutti elementi fondamentali per la loro crescita personale.
L’impennata di episodi di cyberbullismo nel corso del Covid-19 è un campanello
d’allarme che non deve essere sottovalutato”.
Lo ha detto Domenico Falco, presidente del Corecom
Campania, a margine del webinar con i ragazzi che partecipano al centro estivo
dell’Oratorio “Anspi San Bartolomeo” di Apice e gli animatori che hanno
contribuito a realizzare l’incontro.
“Servono misure urgenti per monitorare questi fenomeni – ha
aggiunto – e per agire tempestivamente e in forma preventiva per aiutare in
primis le vittime, ma anche gli stessi bulli, a cambiare le cose”.
Un appello a collaborare è giunto dal presidente del Consiglio
Regionale della Campania, Rosa D’Amelio: “Lavoriamo per costruire una
rete istituzionale forte e coesa a tutela dei nostri giovani. Con la campagna
@scuolasenzabulli l’Assemblea campana ha deciso di dare un contributo fattivo
alla costruzione di una rete sociale che sia in grado di recepire le richieste
di aiuto, le preoccupazioni e le domande degli studenti campani indirizzandole
verso chi è in grado di trovare una soluzione ai loro problemi. I giovani
devono avere fiducia nelle istituzioni che, specie in questa battaglia, sono al
loro fianco”.
Il parroco don Ezio Rotondi, promotore dell’Oratorio, ha accolto la collaborazione con grande entusiasmo: “Ringraziamo il Consiglio e il Comitato Regionale per le Comunicazioni della Campania per averci offerto la possibilità di approfondire la conoscenza dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo, nemico comune che va sconfitto ad ogni costo. Il nostro è un luogo formativo che contribuisce alla crescita dei ragazzi mettendoli in guardia anche sui pericoli che si nascondono in particolar modo nel web”.
Ai giovani del centro estivo è giunto anche il contributo del
direttore del Servizio ispettivo dell’Agcom, Ivana Nasti: “Fate rete
prima di tutto con la vostra famiglia, con la scuola, gli amici, gli
insegnanti. Non rimanete mai soli con i vostri problemi, ma imparate a
condividerli e a denunciarli. Questa è la strada per uscire più velocemente dal
tunnel della paura e della vergogna”.
Preziosi i contributi offerti anche dai professionisti del Rotary
club Napoli Angioino, presieduto da Lucio Marcello Misha Falconio, che
hanno dato ai ragazzi molti elementi di riflessione.
L’avvocato penalista Valentina Varano ha ricordato come dal
2017 il cyberbullismo sia un vero e proprio reato con conseguenze gravi per chi
lo commette che può essere chiamato a rispondere di fronte a un giudice che può
disporre anche la limitazione della libertà.
Per la psicologa e psicoterapeuta Giovanna D’Apolito è fondamentale che sia il gruppo a individuare e isolare il bullo, senza dargli manforte, nemmeno con comportamenti omissivi o manifestando indifferenza. Il bullismo è un fenomeno che nasce nel gruppo ed è lì che deve trovare la fine.
“Nella
lotta al bullismo e al cyberbullismo è giunto il momento che ognuno faccia la
propria parte. Mi riferisco in particolare ai padroni del web, Mark Zuckenberg,
Sundar Pichai, Tim Cook e Jeff Bezos e alle loro rappresentanze italiane. In
gioco c’è il futuro di milioni di ragazzi che devono essere tutelati ad ogni
costo. E’ inaccettabile che si parli di protezionismo dei dati e di tutela
della privacy nel momento in cui ci sono precise esigenze investigative o
necessità di difendere l’immagine delle vittime del cyberbullismo”. Un
appello lanciato dal presidente del Corecom Campania, Domenico Falco,
nel corso del webinar @scuolasenzabulli, che ha visto come protagonisti i
ragazzi dell’Oratorio estivo “San Domenico Savio” della parrocchia di San
Felice di Tenna – Pietre – Tramonti, coordinati da Maria Alfonsina
Imperato.
“Allo stesso tempo non è tollerabile che decine di migliaia di minorenni, al di sotto dei 14 anni, siano registrati con profili evidentemente falsi sui social senza che nessuno provveda a controllare la loro reale identità. Siamo al medioevo del web. Una condizione per la quale proprio chi ne trae maggior beneficio economico – ha aggiunto Falco – dovrebbe provvedere a difendere i diritti dei minori, a tutelare la loro incolumità, a farsi carico di mettere in campo nuove tecnologie in grado di impedire ai bulli da tastiera di nuocere”.
Sulla
stessa lunghezza d’onda del presidente Falco anche Rosa D’Amelio,
presidente del Consiglio regionale della Campania: “Dobbiamo fare rete contro
questi fenomeni per dare ai ragazzi un messaggio chiaro: non sono soli di
fronte ai loro aguzzini. Esiste una rete istituzionale composta dalle loro
famiglie, dalla scuola, dai parroci, dagli enti locali, dai professionisti e
dalle forze dell’ordine che è in grado di accogliere le loro denunce e di
aiutarli a uscire dal tunnel. Insieme possiamo dare scacco matto ai bulli”.
Alla
richiesta di fare rete ha risposto il promotore dell’Oratorio, il parroco don
Justin Emeziem Nnamdi: “Ci troviamo di fronte a una forma di violenza
fisica e psicologica, molto sottile e silenziosa, ma in grado di fare danni
irreparabili soprattutto ai giovani. Dobbiamo adoperarci per spiegare loro come
difendersi e quanto sia grave mettere in atto simili comportamenti”.
Le
novità legislative in materia penale sono state illustrate dall’avvocato Valentina
Varano che ha messo in guardia i ragazzi segnalando che chi commette atti
di bullismo e cyberbullismo è autore di veri e propri reati punibili penalmente.
Il seminario @scuolasenzabulli, promosso dal Comitato regionale per le comunicazioni della Campania, è stato realizzato con il contributo di Ivana Nasti, direttore del servizio ispettivo dell’Agcom, e di Lucio Marcello Falconio,presidente del Rotary Club Napoli Angioino.
“La Rete territoriale è fondamentale nella lotta al bullismo e al
cyberbullismo. Alimentandola e integrandola facciamo bene il nostro lavoro.
Sono molto soddisfatto del risultato dei webinar estivi della campagna
‘@scuolasenzabulli’ e sono contento di aver ripreso anche gli appuntamenti in
presenza qui, alla Fondazione ‘Famiglia di Maria’ di San Giovanni a Teduccio
che merita davvero tutta la nostra ammirazione come esempio di sana
aggregazione tra giovani e adulti. Il terreno ideale per vincere la nostra
battaglia. Noi dobbiamo avere la forza di essere comunità e la comunità si
pratica quotidianamente lavorando. Dobbiamo dire ai nostri ragazzi che internet
non va eliminato ma va gestito con consapevolezza. Non possiamo diventare
schiavi del telefonino e dei tablet”.
Queste le parole del presidente del Corecom Campania, Domenico Falco, che ha promosso l’incontro presso la Fondazione ‘Famiglia di Maria’ di San Giovanni a Teduccio, primo appuntamento in presenza dopo il lockdown della campagna di prevenzione per i fenomeni di bullismo e cyberbullismo ‘@scuolasenzabulli’.
La presidente della Fondazione, Anna Riccardi, ha
sottolineato l’importanza di questi incontri con i giovanissimi per fornire
tutti gli elementi essenziali per un uso consapevole del web: “Ringrazio il
Comitato Regionale per le Comunicazioni per l’opportunità che ci ha fornito ma
deve essere chiaro che chiunque viene in questa struttura prende un preciso
impegno con questi ragazzi: seguirli nel tempo in questa battaglia di
prevenzione e nel percorso di crescita formativa. Intendo questo come il primo
passo di un rapporto che dovrà proseguire nel tempo per arricchire la nostra
comunità”.
Per Domenico Condurro, presidente dell’associazione
nazionale Sociologi Dipartimento Campania: “E’ fondamentale per i ragazzi
capire che non bisogna mai isolarsi in caso di difficoltà e di sofferenza
psicologica. Parlarne con i genitori, con gli insegnanti, con le forze dell’ordine,
è l’unica valida alternativa per uscire prima possibile dall’incubo. Bisogna
superare la vergogna e la paura. Il primo passo è la ribellione a questo stato
di sofferenza. Quando si è vittime di soprusi bisogna reagire, aiuterà le
vittime a stare meglio”.
I bambini del campo estivo della Fondazione hanno poi ascoltato le
parole e i consigli dei rappresentanti delle forze dell’ordine che hanno
partecipato all’incontro.
“Interveniamo prontamente ogni qualvolta ci arrivano segnalazioni
di video che possono immortalare episodi di bullismo e cyberbullismo – ha
sottolineato Marika Viscovo, Commissario Capo della Squadra Mobile di
Napoli – e vi assicuro che risaliamo sempre alla vittima e agli autori. Anche i
bulli molto spesso sono vittime. Quando noi interveniamo e ce li troviamo di
fronte negli interrogatori con i loro avvocati e i loro genitori vediamo
emergere tutta la loro giovane età, la loro impreparazione ad affrontare simili
situazioni e vi assicuro che non sembrano affatto come poi sono. Li vediamo
fragili e impauriti. Per questo invito tutti voi a scaricare la nostra app
‘YouPol’ per segnalare gli episodi di bullismo, in particolare se siete vittime
e non avete il coraggio di denunciare. Usatela”.
Per il maggiore Giuseppe Taraschi, Comandante della VI
sezione del reparto operativo del Comando provinciale di Napoli dei
Carabinieri: “Bisogna fare estrema attenzione quando si utilizza il web dove,
sempre, i nostri dati personali vengono registrati e utilizzati per fini che
non sempre sono legali. Ogni volta che utilizziamo un pc o un cellulare
lasciamo informazioni personali. Tutto ciò che facciamo viene registrato da
soggetti che non conosciamo. Le informazioni sono un prodotto e tutto quello
che facciamo rimarrà per sempre nel web. Quindi pensiamci bene prima di postare
qualcosa. Ricordiamo infine che quando denunciamo un bullo o un cyberbullo in
realtà lo aiutiamo ad avere una seconda possibilità, prima che commetta reati
più gravi che ne comprometteranno per sempre la sua vita”.
“Vittime e aguzzini dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo in molti casi presentano alla stessa maniera disturbi da stress post traumatico. Lo studio pubblicato negli ‘Archives of Disease in Childhood’ è un monito importante. Bisogna agire sulla prevenzione per sottrarre giovani vite a problemi che trascineranno con loro per tutta la vita. Dal lavoro dei ricercatori è emerso che ‘le vittime continuavano a mostrare una quantità ben maggiore di sintomi da PTSD rispetto agli autori dei gesti ed erano caratterizzati da più pensieri intrusivi e comportamenti di evitamento’. Ma gli stessi sintomi sono spesso presenti in modo significativo anche negli aggressori. Abbiamo il dovere di informare e tutelare i nostri giovani da comportamenti che hanno effetti assolutamente negativi prima di tutto nei loro stessi confronti”. Queste le parole del presidente del Corecom Campania, Domenico Falco a margine del webinar “@scuolasenzabulli” organizzato dal Comitato Regionale per le Comunicazioni e che ha visto la partecipazione degli animatori del centro estivo promosso dall’Oratorio Santa Maria Stella del Mattino di Vallata (Avellino).
Rosa D’Amelio, presidente del Consiglio regionale della Campania, ha ribadito
l’importanza di agire preventivamente: “Proseguiremo senza sosta questa
campagna di prevenzione insieme al Corecom per arginare un fenomeno oramai
dilagante. L’esperienza maturata in questi anni ci ha insegnato che laddove
siamo riusciti a dare informazioni corrette e disponibilità a interagire, vi
sono stati risultati molto positivi. Un fattore che ci spinge a proseguire con
rinnovato entusiasmo”.
Per don Gerardo Ruberto, promotore
dell’Oratorio, il confronto con le istituzioni su questi temi è sempre
fondamentale: “Si può pensare che i piccoli centri siano immuni da questi
fenomeni ma non è così. Anzi, proprio nei piccoli comuni questi atti hanno un
effetto devastante sulla comunità. Questi confronti sono importanti per
prevenire queste situazioni. Dobbiamo responsabilizzarci tutti”.
Anche in quest’appuntamento Ivana Nasti,
direttore del servizio ispettivo dell’Agcom, e il Rotary club Napoli Angioino,
presieduto da Lucio Marcello Misha Falconio, hanno offerto il loro
contributo alla discussione e all’approfondimento di alcuni aspetti dei
fenomeni di bullismo e cyberbullismo.
L’avvocato Valentina Varano ha ricordato come si tratti di veri e propri reati dal 2017 e che gli autori rischiano misure severe subendo un processo penale che si può concludere con misure restrittive della libertà. La psicologa e psicoterapeuta Giovanna D’Apolito ha posto invece l’accento sul ruolo che il gruppo può giocare nel prevenire e nell’arginare il bullo. Occorre la partecipazione di tutti, anche di quelli che normalmente tacciono e con il loro comportamento, nei fatti, danno sostegno al bullo di turno.
“La recente intervista rilasciata a un noto
quotidiano da parte della mamma di una bambina napoletana bullizzata, perché in
sovrappeso, è un vero e proprio manifesto delle difficoltà estreme vissute
dalle famiglie che cadono in questo abisso. Una sofferenza che porta la
stessa madre a chiedere di proibire l’uso dei social ai minorenni. Una misura
estrema che, tuttavia, non può essere la soluzione. Noi continuiamo nella nostra
campagna di prevenzione per mettere in allerta i giovani sul corretto utilizzo
del web e sull’importanza di denunciare tutti i casi di bullismo e
cyberbullismo di cui si viene a conoscenza. Chiederò a questa mamma di
partecipare alla prossima campagna di @scuolasenzabulli”.
Lo ha annunciato il presidente del Corecom
Campania, Domenico Falco, a margine del webinar che ha visto
protagonisti i ragazzi del campo scuola estivo dell’oratorio “San Domenico
Savio” di Ercolano.
Un appello ribadito anche da Rosa D’Amelio, presidente del Consiglio regionale della Campania: “Abbiamo deciso di scendere in campo uniti contro il cyberbullismo per arginare un fenomeno dilagante nella nostra regione e in tutta Italia. Il Corecom, il Consiglio regionale della Campania, le istituzioni e le forze dell’ordine sono sempre pronte ad accogliere le vostre segnalazioni per risalire ai bulli da tastiera. Chi sa, denunci. Chi tace, inizi a parlare!”.
Don Pasquale Incoronato
Per padre Pasquale Incoronato, promotore
del ‘campo estivo’, “bisogna insegnare ai giovani a fidarsi degli adulti:
“Diciamo ‘NO’ ad ogni tipo di violenza sia essa fisica o digitale. Le nuove
generazioni devono imparare ad avere fiducia nelle persone che rappresentano
una soluzione al problema e comunicando tempestivamente chi e cosa crea disagio
per essere aiutati a uscire dal tunnel”.
Secondo Ivana Nasti, direttore del Servizio
ispettivo dell’Agcom, “è possibile arginare il fenomeno del cyberbullismo
spingendo gli studenti a parlare delle ‘brutte avventure’ subite in famiglia, a
scuola e coinvolgendo professionisti qualificati che possono sostenerli”.
I giovani hanno ricevuto preziosi consigli
dall’avvocato penalista Valentina Varano che li ha messi in guardia dai
pericoli legati a questi fenomeni: “Dal 2017 il cyberbullismo è un reato vero e
proprio. Qualunque atto con il quale si offende, si minaccia, se si utilizzano
immagini altrui in modo illecito, tutto questo è punibile con misure molto
forti, anche la privazione della libertà. Occorre pensarci molto bene prima di
utilizzare il web per fini che possono compromettere il proprio percorso di
vita per sempre”.
Anche la psicologa e psicoterapeuta, Giovanna
D’Apolito, ha ricordato ai ragazzi come il bullismo sia un fenomeno che può
essere sconfitto in gruppo: “Si tratta di una dinamica che nasce nel gruppo,
nella classe, ed è lì che deve essere combattuta e contenuta. Coinvolgendo
tutti i ragazzi, anche quelli che restano silenti di fronte a questi
comportamenti, non lasciando sola la vittima”.
L’impegno a sostegno dei ragazzi è stato confermato anche da Lucio Marcello Falconio, presidente del Rotary club Napoli Angioino: “Abbiamo aderito a questa campagna con grande impegno e soddisfazione perché vogliamo dare un contributo importante per i ragazzi che sono vittime di bullismo e cyberbullismo. Devono sapere che i nostri associati e i professionisti sono a loro disposizione pronti a suggerire la strada giusta da intraprendere”.
“Ho molto apprezzato l’intervento del presidente
dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali,
Antonello Soro, nel corso dell’audizione davanti alla Commissione
bicamerale per l’Infanzia e l’adolescenza, in particolare nella richiesta di
nuove tutele contro il dilagare del cyberbullismo. Bene ha fatto a sottolineare
tutte le implicazioni dell’uso distorsivo della Rete specie quando le vittime
sono minorenni. Il web rischia infatti, se vissuto in assenza della necessaria
consapevolezza, di esporre a pericoli sottostimati ragazzi sempre più
fragili. Anche perché la rete è lo spazio dove oggi lasciamo più soli i
minori”. Queste le parole del presidente del Corecom Campania, Domenico
Falco, a margine del primo webinar estivo della campagna di prevenzione
“@scuolasenzabulli” con i ragazzi dell’Oratorio della Parrocchia dello Spirito
Santo di Benevento.
Un appello ai giovani protagonisti del campo estivo è stato rivolto dalla presidente del Consiglio regionale della Campania, Rosa D’Amelio: “Alle ragazze e ai ragazzi dico di segnalare al Corecom e alle autorità competenti ogni episodio di bullismo o cyberbullismo dei quali vengono a conoscenza. Alziamo la guardia contro questi fenomeni e, soprattutto, non lasciamo sole le vittime. Ognuno di noi può contribuire a sconfiggere questi fenomeni. Insieme ce la possiamo fare”.
Apprezzamento per l’iniziativa è stato espresso
dal parroco don Maurizio Sperandeo, promotore del “campo estivo”:
“Ringrazio il Corecom per averci offerto questo momento di crescita per tutti
noi. Insieme siamo una forza e questo ci deve dare maggiore consapevolezza per
prevenire questi fenomeni. Siamo una catena formata da tanti anelli e la forza
della catena si misura dalla forza dell’anello più debole. Dobbiamo prenderci cura
di tutti gli altri specie quelli che sono in difficoltà”.
Rivolge un invito ai ragazzi anche Ivana Nasti,
direttore del Servizio ispettivo dell’Agcom: “Il terreno di gioco per
affrontare in modo consapevole la lotta al bullismo e al cyberbullismo è quello
della famiglia e della scuola. Bisogna alimentare questa rete essendo sempre
pronti a intervenire e segnalare ai genitori, agli insegnanti e ai dirigenti
scolastici ogni circostanza che può rappresentare un allarme”.
Importante il contributo dei professionisti come
quello offerto dalla psicologa e psicoterapeuta Giovanna D’Apolito: “Il
cyberbullismo è una forma di violenza più subdola perché destinata a rimanere
in rete a lungo. Il bullo si nasconde più facilmente e la vittima resta più
sola. Serve un lavoro di gruppo per arginare questi fenomeni che, appunto,
nascono nel gruppo e lì devono essere risolti. Attiviamo anche i compagni
silenziosi delle classi per far arrivare un messaggio di chiaro dissenso al
bullo nei confronti dei suoi comportamenti, tutelando così il loro bersaglio da
continue vessazioni”.
L’avvocato Valentina Varano ha messo in
guardia i ragazzi: “Gli atti di bullismo e cyberbullismo costituiscono veri e
propri reati e, come tali, chi li commette è chiamato a risponderne dinanzi ad
un giudice, che può disporre anche restrizioni di libertà. Pensateci bene prima
di commettere questi atti che potrebbero avere conseguenze negative per tutta
la vostra vita”.
Il sostegno alla campagna è stato confermato anche da Lucio Marcello Falconio, presidente del Rotary Napoli Angioino: “Il Club partecipa a questo progetto perché crede negli ideali di amicizia e lealtà facendone un caposaldo della propria attività sociale. Per questo per noi è importante fare la nostra parte nel combattere il bullismo insieme al Corecon e l’Agcom”.
“Ennesimo episodio di cyberbullismo. Ancora una volta gli adolescenti utilizzano il web e i social media per ferire e umiliare minorenni. A farne le spese, nel Napoletano, una 12enne scelta come bersaglio da colpire, attraverso continui insulti e offese, da due conoscenti appena più grandi, due quattordicenni che non hanno esitato a minacciare anche la madre della ragazzina oggetto di scherno scesa in campo per difendere la figlia. La dodicenne colpevole di avere qualche chilo di troppo ha accusato una sincope da stress ed è finita al pronto soccorso ospedialiero. E’ ora di fare sul serio, bisogna intervenire con metodo con strategie su misura per arrivare ai giovani e guarire la loro necessità di comunicare attraverso l’umiliazione e la prevaricazione dell’altro. Sanno essere spietati, vanno guariti. Bisogna dire No all’utilizzo dei social come strumenti di violenza e aggressività. E’ necessario guidare gli adolescenti a un uso corretto e costruttivo del web”. Lo ha detto Domenico Falco, presidente del Comitato per le Comunicazioni della Campania.
“Se c’è da correre ai ripari rispetto a quanti fanno del web un uso distorto – ha continuato Falco – una nota positiva arriva da Benevento, dove un maturando dell’Istituto Tecnico Industriale ‘Bosco Lucarelli’, durante la prova d’esame ha presentato un’App per supportare ragazzi e ragazze vittime di bullismo. Sono queste le menti sane a cui dobbiamo chiedere aiuto e collaborazione per arrivare a chi sceglie strade devianti. Per questo il Corecom proseguirà con la campagna ‘@scuolasenzabulli’, l’iniziativa che da anni permette di incontrare gli studenti della nostra regione, di ogni ordine e grado, e fornire loro una serie di informazioni e soluzioni utili per chiedere aiuto e sostenere chi è vittima dei bulli, attraverso incontri e seminari, grazie alla collaborazione di figure professionali, istituzioni e forze dell’ordine”.
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