Nelle scorse ore il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Marco Bussetti in audizione al Senato ha presentato la sua idea di scuola e come intende “riallinearla” nei prossimi anni di mandato.
Il termine “riallineare” non è casuale. In un passaggio, infatti, il neoministro spiega:
“Le riforme recenti si sono susseguite a un ritmo tale che la nuova si affaccerebbe quando ancora non è stata completata la precedente. Più che una rivoluzione, serve un riallineamento”.
Ecco alcuni dei passaggi chiave dell’intervento di Bussetti al Senato sulle linee programmatiche del Miur.
L’accessibilità come mantra del nuovo esecutivo
La scuola deve essere di tutti. Questo è un concetto ribadito più volte durante tutto il discorso di Bussetti, e già anticipato notevolmente dai vari interventi sugli organi di stampa.
Al centro del lavoro del Ministero ci sarà l’abbattimento delle barriere (non solo fisiche) per permettere ai disabili di avere pari accesso all’istruzione e alle attività formative degli altri ragazzi. Per permettere agli allievi meridionali di avere lo stesso grado d’istruzione dei pari età settentrionali (si veda l’esito dell’ultima prova Invalsi per farsi un’idea della situazione attuale). L’utopia è quella di non avere più scuole di periferia e di non perdere i nostri ragazzi prima di una qualifica d’istruzione quantomeno di scuola superiore.
Mano dura con gli alunni violenti e aggressivi
Ridare centralità alla figura del docente è tra le priorità del nuovo esecutivo. I casi di aggressioni nei confronti dei docenti diventati virali in Rete (non ultimo ma sicuramente emblematico quello di Lucca) hanno difatti messo in luce un problema delicato: quello della mancanza di rispetto nei confronti della figura dell’educatore che in troppe occasioni rasenta o sfocia nel penale.
Sul tavolo del Ministero si studia la possibilità che lo stesso possa costituirsi parte civile nei procedimenti penali che vedono minori, genitori e docenti coinvolti.
L’alternanza scuola-lavoro
“Uno strumento che può essere utile ma se visto come un’opportunità”, questo in sintesi il pensiero del Ministro che non getta via quindi il lavoro pregresso svolto in tal senso. L’impegno del Miur è quello di rivedere l’alternanza scuola-lavoro soprattutto in termini di rispetto degli standard di qualità e sicurezza dei percorsi di introduzione al lavoro offerti ai giovani. Il ché, molto probabilmente, andrà tradotto in maggiori controlli.
Messa in sicurezza degli istituti scolastici
Già previsto dalla Buona Scuola di renziana memoria, il tema della messa in sicurezza delle strutture scolastiche è prioritario anche per il governo gialloverde. L’idea di Bussetti è quella di un piano pluriennale di interventi, finanziati con fondi comunitari e non. Gli ammodernamenti e le eventuali ristrutturazioni dovranno tenere conto di una scuola “a misura di studente” e che sappia essere tecnologicamente all’avanguardia.
E l’università?
L’argomento università è stato solo sfiorato in audizione, per ribadire concetti che possono voler dire tutto o niente. I buoni propositi ci sono: una riduzione totale dei costi per l’accesso e gli studi (con ampliamento di esenzioni totali e sburocratizzazione per l’erogazione delle borse di studio), un maggiore supporto ai dottorandi industriali, un “piano di rientro” dei cervelli in fuga e il potenziamento dei corsi di laurea dedicati alle Stem.