Il 22 novembre 2018 al Miur incontro tra la delegazione di parte pubblica e le organizzazioni sindacali firmatarie del contratto di lavoro per discutere il seguente ordine del giorno: contrattazione per la mobilità del personale docente, educativo e Ata per l´a.s. 2019/2020.
Lo rende noto la Gilda degli Insegnanti.
In apertura dei lavori, l´Amministrazione ha consegnato ai sindacati una bozza di contratto che recepisce novità legislative in corso di esame in Parlamento. In particolare, la bozza contiene le disposizioni per dare attuazione alla cancellazione della chiamata diretta e degli ambiti territoriali.
Per questi motivi il testo ricalca sostanzialmente il CCNI del 2015/16. E´ previsto, pertanto, il ripristino della titolarità su scuola e della fase comunale dei movimenti, fatte salve le fasi provinciale e interprovinciale.
Le OO.SS. si sono riservate l´esame del testo e di entrare nel merito nella prossima riunione, che è prevista per il giorno 28 novembre p.v.
Nondimeno, nel corso della discussione sono state avanzate proposte di carattere generale in riferimento alle seguenti materie:
1) possibilità di riaprire le trattative nel corso del prossimo triennio, qualora dovessero intervenire modifiche della normativa vigente in materia di mobilità. Questa previsione è stata ipotizzata perché il prossimo CCNI sulla mobilità a domanda avrà durata triennale e non più annuale come avvenuto finora;
2) differimento al 2020/21 dell´entrata in vigore del vincolo triennale sulla scuola richiesta. A questo proposito è stato fatto presente che tale vincolo non potrebbe comunque operare nei confronti dei docenti trasferiti nella provincia o nel distretto o nel comune, ma solo nei confronti di coloro che dovessero ottenere il trasferimento sulla scuola richiesta (l´Amministrazione si è riservato un approfondimento);
3) previsione del riassorbimento su cattedra interna dei docenti su cattedra orario esterna (sulla base della graduatoria interna di istituto) tramite la predisposizione di una specifica funzione del sistema informativo del Miur. Allo stato attuale, infatti, il sistema si limita ad individuare i posti e le cattedre in organico di diritto e di fatto, senza disporre il collegamento diretto tra la sede da assegnare ai docenti interessati e la composizione della cattedra (interna o esterna);
4) graduale ripristino delle aliquote ai fini della suddivisione delle cattedre in organico di diritto tra ruolo e mobilità (50% alle immissioni in ruolo e 50% alla mobilità);
5) automatica acquisizione della titolarità su scuola per tutti i docenti, ivi compresi gli insegnanti titolari su ambito destinatari di incarico triennale su scuola;
6) individuazione dei posti disponibili per i movimenti detratti gli accantonamenti necessari ad attribuire la titolarità su scuola ai docenti titolali su ambito, in quanto destinatari di incarico triennale, nonché ai docenti che stanno svolgendo il Fit nel corrente anno scolastico;
7) prevedere un´attenta e prudente discussione sulla possibilità di introdurre anche per i docenti dei licei musicali forme di mobilità a domanda contemperando l´interesse alla continuità didattica degli alunni di questa particolare tipologia di scuola con le legittime aspirazioni dei docenti interessati;
8) aggiornare il sistema delle precedenze collegate al ripristino della titolarità su scuola e della fase comunale;
9) riportare nella contrattazione di istituto la materia dell´assegnazione dei docenti e degli Ata alle sedi ubicate in comuni diversi.
“La nostra delegazione – affermano dalla Gilda – ha fatto presente che, al fine di recepire pienamente lo spirito della legge che dispone la cancellazione della chiamata diretta e degli ambiti territoriali, è necessario predisporre un sistema di garanzie, già all´interno della contrattazione integrativa nazionale, diretto ad impedire gli arbitri dei dirigenti scolastici nell´assegnazione dei docenti a classi ubicate in comuni diversi da quello di precedente servizio. A questo proposito, la delegazione della FGU Gilda ha proposto di prevedere un criterio generale, volto a garantire la continuità didattica, collegando tale garanzia al rispetto del criterio del maggiore punteggio in graduatoria di istituto, fatta salva la possibilità per il docente interessato di chiedere di essere assegnato, volontariamente, a sezioni staccate o plessi ubicati in comuni diversi”.
“L´Amministrazione ha proposto, inoltre, di limitare i trasferimenti da sostegno a posto comune al 50% dei posti disponibili in luogo dell´attale 100%. La delegazione di parte pubblica ha argomentato tale proposta facendo presente che l´alto numero di passaggi da sostegno a posto comune comporta costi molto elevati per l´erario, oltre che difficoltà nel reperire personale specializzato da destinare alla cura degli alunni disabili. La nostra delegazione ha espresso contrarietà a questa misura, sostenendo che si tratterebbe di una discriminazione a danno di una ristretta categoria di docenti e che, per essere adottata, necessiterebbe comunque di un vero e proprio provvedimento legislativo”.