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Sindacati, riunione dei direttivi unitari al Quirino di Roma

Investimenti veri da destinare all’istruzione e alla ricerca nella legge di Bilancio, a partire dalle risorse per il contratto: questo l’obiettivo principale dell’iniziativa che mercoledì 20 novembre al teatro Quirino di Roma vedrà riuniti i direttivi unitari di Flc CGIL, CISL FSUR, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams.

L’assemblea, in programma a partire dalle ore 10, prevede interventi dei delegati e dei segretari generali delle cinque organizzazioni che esamineranno anche le questioni oggetto del decreto 126/2019, in via di conversione, e della legge di bilancio per il 2020. Nel pomeriggio i componenti dei direttivi prenderanno parte al presidio del personale ATA e in particolare degli assistenti amministrativi facenti funzione, in programma davanti a Montecitorio.

Con l’iniziativa del 20 novembre prosegue, dunque, la mobilitazione avviata dalle cinque maggiori organizzazioni sindacali del comparto istruzione e ricerca promotrici la scorsa settimana del sit- in sui temi del reclutamento e del precariato.

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Decreto scuola, i sindacati: “Intese non rispettate, al via con la mobilitazione”

sigle sindacali scuola

“Con la pubblicazione del Decreto Legge sulle misure urgenti per la scuola in Gazzetta Ufficiale, constatiamo con rammarico che il Governo disattende gli impegni assunti, prima a Palazzo Chigi nell’aprile scorso, e poi nell’accordo del 1° ottobre con il Ministro dell’Istruzione.

Che siano stati ammessi alla procedura riservata i docenti delle paritarie ai soli fini abilitanti, rientra tra le nostre richieste, ma tale modalità non può essere disgiunta da un quadro generale di acquisizione delle abilitazioni per l’insegnamento. Oltretutto il confronto sulle abilitazioni è in stallo. E questo è inaccettabile in quanto concorso straordinario e abilitazioni devono procedere in parallelo: sono aspetti dell’intesa collegati tra loro che non possono essere scissi.
L’apertura al personale delle scuole paritarie non esaurisce la partita dei concorsi abilitanti per gli altri esclusi da inserire in un collegato alla legge di bilancio. Analogamente bisogna dare seguito all’accordo del 18 ottobre sui diplomati magistrali con la proroga delle previsioni del decreto dignità.

E’ inaccettabile l’esclusione dal concorso riservato per accedere ai posti di DSGA del personale Assistente Amministrativo che ha ricoperto tale incarico nella scuola per almeno tre anni. Una scelta politica inammissibile che non vogliamo pensare sia frutto di qualche improvviso cambio di opinione, magari con motivazioni tecnocratiche per fare venire meno la parola data e scritta.

Aver depennato dal concorso riservato i facenti funzione di DSGA, senza il titolo di studio previsto (laurea specifica) è fuori da ogni logica e non riconosce il lavoro del personale. Le motivazioni giuridiche addotte sono inaccettabili , avendo in sé la contraddizione palese per cui i facenti funzione sono ammessi al concorso ordinario e sono esclusi da quello straordinario, che serve proprio a sanare posizioni consolidate da anni di attività in mansioni superiori che hanno permesso e permettono alle scuole di funzionare.

Poiché, come abbiamo più volte rappresentato, non basta certo il concorso in via di svolgimento per DSGA a colmare il vuoto di vent’anni di mancata indizione di prove concorsuali, e per non lasciare le scuole prive di direzione amministrativa, ribadiamo il buon diritto di chi ha svolto con merito tale funzione, talora per ben più di otto anni, di avere una prospettiva certa in un percorso riservato.

FLC Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal, GILDA Unams indicono pertanto la mobilitazione del personale interessato, che si avvia con la rinuncia degli incarichi e che proseguirà con una manifestazione nazionale da svolgersi nei prossimi giorni davanti alle sedi istituzionali. Le dimissioni dall’incarico di facenti funzione di DSGA saranno immediatamente trasmesse ai dirigenti scolastici e per conoscenza alle USR relative ai luoghi in cui questi incarichi si svolgono.

Per queste ragioni non possiamo che chiamare i lavoratori interessati alla mobilitazione il prossimo 11 novembre, con un’iniziativa a Roma nel pomeriggio e diversi presìdi concomitanti in altre città”.

Questa la nota con cui le sigle sindacali annunciano la mobilitazione per il prossimo 11 novembre.

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Diplomati magistrali: prosegue il confronto con l’Amministrazione

aula generica esami maturità 2019

Sul tema delle possibili soluzioni rispetto alla proroga delle misure contenute nel Decreto dignità a tutela della continuità didattica il confronto con l’amministrazione proseguirà oggi e il tavolo con ogni probabilità sarà riconvocato per le ore 11.00.

Si tratta di trovare delle soluzioni che vadano nella direzione di tutelare tutti i diversi lavoratori coinvolti.

Per questo motivo il MIUR valuterà le varie proposte prese in esame e riconvocherà le organizzazioni sindacali domani in mattinata.

I sindacati hanno ribadito la grande urgenza di una misura a tutela della continuità didattica, che verrebbe calpestata dai pronunciamenti in arrivo in corso d’anno, con il conseguente avvicendamento di insegnanti sulle cattedre, anche nei casi di sostegno, in cui famiglie e alunni coinvolti pagherebbero un prezzo inaccettabile.

(comunicato stampa congiunto delle sigle sindacali)

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Anief boccia l’accordo Miur – Sindacati: non risolve la supplentite

“Sostanzialmente in linea con l’intesa siglata nell’aprile con il precedente esecutivo, non risolve il problema della supplentite della scuola italiana né risponde alla procedura d’infrazione in corso attivata presso la Commissione europea, anzi genera ulteriore contenzioso”. Lo dice l’Anief in merito all’Accordo Miur – Sindacati della scorsa sera che determina l’assunzione di 50mila docenti di cui 24mila precari. “Se nei tavoli tecnici relativi alle misure da inserire nel disegno di legge di stabilità non saranno presenti alcune delle soluzioni proposte dal giovane sindacato al ministro Fioramonti, siamo pronti ad avviare lo stato di agitazione per la proclamazione di uno sciopero generale e di una manifestazione nazionale durante il dibattito parlamentare”, dichiara il suo presidente Marcello Pacifico. “I cinque punti dell’accordo fanno acqua da tutte le parti”, conclude. “Così non si va lontano”.

I punti critici dell’accordo

  1. Saranno banditi un concorso ordinario per la scuola secondaria e uno nuovo straordinario, con l’esclusione del personale della scuola dell’infanzia e della primaria dove rimane pendente il problema del licenziamento delle maestre con diploma magistrale e l’esclusione dal reclutamento del personale abilitato nei corsi di scienze della formazione primaria.
  2. Il concorso straordinario darà il ruolo soltanto ai primi 24 mila che si collocheranno entro tale posizione, a differenza del precedente concorso straordinario che dava accesso a tutti gli idonei alle graduatorie di merito regionali e dell’ultimo concorso ordinario. Questi 24 mila, se supereranno i test selettivi con il voto di 7/10, potranno sostenere l’anno di prova per essere confermati nei ruoli soltanto dopo aver simulato una lezione in aula per l’orale, come se nei quattro anni precedenti non avessero mai insegnato. Tutti gli altri 200 mila aspiranti, invece, anche chi tra loro supererà ii test non sarà ammesso in alcuna graduatoria di merito ma potrà ottenere l’abilitazione dopo un indefinito esame orale, a condizione di pagarsi anche i 24 CFU. Giallo sugli ITP. L’abilitazione serve soltanto per fare i supplenti dalla seconda fascia di graduatoria di istituto e non per entrare nei ruoli e si consegue soltanto se si ha un casuale contratto in corso al 30 giugno. È evidente come l’irragionevolezza, l’arbitrarietà e la disparità di trattamento potranno essere considerati dei buoni motivi per scatenare l’ennesima battaglia giudiziaria nei tribunali senza contare il contenzioso di chi potrebbe essere escluso se ha prestato i 36 mesi di servizio nel sistema nazionale di istruzione o ancora per soli 24 mesi come recentemente aveva richiesto la novella del decreto dignità. Che dire poi del numero di 24 mila assunzione totalmente avulso dalla realtà attuale che vede 50 mila posti in organico di diritto al netto dei prossimi 30 mila posti del turn over.
  3. Si potranno inserire in coda, e non a pettine in altra provincia per i ruoli, coloro che sono nelle Gae, GM, GMRE per le prossime immissioni in ruolo del 2020, unica richiesta sensata al netto dei profili di legittimità relativi all’inserimento a pettine espressi dalla Consulta nel 2011, ma non risolutiva dei problemi del precariato e comunque scollegato da incentivi per l’assunzione in provincia, regione diversa o piani straordinari di rientro. Tale previsione avrebbe dovuto essere accompagnata dell’estensione del doppio canale di reclutamento a graduatorie di istituto provinciali e alla trasformazione dell’organico di fatto in organico di diritto su tutti i posti vacanti.
  4. Si propone un concorso riservato per Dsga sul 20% dei posti liberi dai futuri pensionamenti (neanche 100 posti) nei limiti dettati dal d.lgs. 75/17 richiamato, per assistenti amministrativi (mancano i tecnici) e facenti funzioni in sub ordine alla graduatoria dell’attuale concorso per la quale sono pendenti ricorsi proprio di Anief per attuare tale ipotesi. Sarebbe bastato non costituirsi in giudizio nel contenzioso pendente.
  5. Nessuna stabilizzazione è prevista per i 40 mila collaboratori scolastici e personale Ata a differenza dei 12 mila lavoratori delle cooperative private che saranno stabilizzati dal 1° gennaio 2020.

“Per quanto riguarda – spiega l’Anief – le altre intese raggiunte, si rimanda a un successivo confronto per percorsi di formazione ordinari slegati ancora una volta dal reclutamento e che saranno inseriti in un disegno di legge collegato alla legge di stabilità, come vent’anni fa quando si avviarono le Scuole di specializzazione per definire successivamente la loro utilità ai fini del reclutamento. Inoltre, si prevedono tavoli tecnici presso i relativi Dipartimenti e le Direzioni generali di approfondimento di norme che potrebbero essere inserite nella legge di stabilità, su processi di semplificazione dell’amministrazione scolastica e relativi al personale docente e ata e altri tavoli presso l’Ufficio di Gabinetto relativi all’applicazione delle sentenze sui diplomati magistrali e sul rinnovo del contratto. Tavoli a cui Anief ha da sempre mostrato la disponibilità a partecipare per spiegare l’opportunità, la necessità e la praticabilità delle soluzioni riassunte al Ministro Fioramonti sulle proposte relative al decreto salva-scuola“.

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Assunzione di 50mila docenti tra cui 24mila precari: siglato l’accordo al Miur

sede Miur Trastevere Roma

Martedì 1 ottobre, nella serata, al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) è stata siglata l’Intesa tra il Ministro Lorenzo Fioramonti e le Organizzazioni Sindacali rappresentative del comparto sul tema del reclutamento e del precariato della scuola.

“Al termine di una lunga e complessa trattativa – ha spiegato il Ministro Fioramonti – abbiamo siglato l’intesa con le Organizzazioni Sindacali della scuola per risolvere una questione lasciata irrisolta dal Governo precedente. A partire dal primo settembre assumeremo circa 50.000 docenti di cui almeno 24.000 precari con oltre 3 annualità di servizio. L’accordo – ha aggiunto il Ministro – dà un duro colpo al precariato, aiuta la scuola mettendo in cattedra i nuovi assunti dall’inizio dell’anno scolastico e riattiva i concorsi ordinari per tutti. Fornisce inoltre un’opportunità di formazione e abilitazione per gli idonei del concorso straordinario che i nostri figli troveranno il prossimo anno in classe e che potranno così migliorare la qualità del loro insegnamento”.

L’Intesa in particolare prevede un Decreto Legge per un concorso straordinario abilitante, da bandire contestualmente al concorso ordinario, per l’assunzione di almeno 24.000 docenti nella scuola secondaria di I e di II grado. Il concorso straordinario sarà riservato agli insegnanti che abbiano almeno 3 anni di anzianità pregressa nella scuola secondaria statale – anche sul sostegno – e dei quali uno nella classe di concorso per la quale concorrono. Supereranno il concorso gli aspiranti che ottengano una votazione minima di sette decimi in una prova scritta computer-based. I vincitori saranno immessi in ruolo a partire già da settembre 2020. Gli idonei non vincitori del concorso che abbiano un contratto di docenza in essere almeno sino al 30 giugno, potranno comunque abilitarsi all’insegnamento a seguito di un periodo di formazione universitaria e purché superino una ulteriore prova orale.

L’Accordo siglato oggi al MIUR stabilisce inoltre un concorso per DSGA (i Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi), riservato agli assistenti amministrativi di ruolo che abbiano svolto le funzioni superiori per almeno 3 anni negli ultimi 8, anche in deroga al requisito della laurea specifica richiesta per l’accesso dall’esterno.

L’Intesa prevede anche dei tavoli tecnici congiunti con le Organizzazioni Sindacali per la semplificazione amministrativa e per affrontare in generale le tematiche riguardanti il personale docente e ATA (Ausiliario, Tecnico e Amministrativo), i docenti diplomati magistrali e il rinnovo contrattuale.

(fonte: Miur)

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“Fioramonti, cambia il salva-precari”: i sindacati attendono l’incontro col nuovo Ministro

lorenzo fioramonti ministro istruzione

Modificare il decreto salva-precari è uno degli obiettivi immediati che si è posto pubblicamente il nuovo il ministro gillino dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti: il testo non approvato nel precedente Governo non era infatti risolutivo, perché andava a sanare solo un decimo del precariato. Adesso, i sindacati maggiori fanno sapere che “attendono la convocazione da parte del Ministro”, in modo da “riprendere il discorso bruscamente interrotto dopo il 6 agosto”, giorno “in cui il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto Scuola con la formula Salvo intese, decreto non arrivato in Gazzetta Ufficiale perché l’intesa tra M5S e Lega non è arrivato”.

In quell’occasione, incontrando il neo ministro dell’Istruzione, Anief potrà finalmente presentare il vero #decretosalvascuola, il quale, dopo avere cancellato le riduzioni progressive di spesa pubblica previste per la Scuola fino al 2040 nell’ultimo Def, prevede l’adeguamento degli organici di fatto a quelli di diritto; l’adozione di organici differenziati, a seconda delle difficoltà del territorio; il reclutamento dalle attuali graduatorie (GaE, graduatorie di merito e d’istituto) con assorbimento nei ruolo dei supplenti storici con oltre 36 mesi di servizio, come chiede l’UE, anche attraverso lettere della Commissione europea; l’immissione in ruolo anche di Ata, educatori ed assistenti alla comunicazione, lsu.

Tra i provvedimenti da attuare con urgenza, ci sono, quindi, la conferma a tempo indeterminato dei docenti assunti con riserva dopo il superamento dell’anno di prova; la parità di trattamento tra personale precario e di ruolo con rivisitazione della ricostruzione di carriera; l’utilizzo delle risorse risparmiate nella scuola per rinnovare i contratti con incrementi medi di 200 euro mensili e mobilità ordinaria insieme a corsi abilitanti ordinari con cadenza annuale. Il sindacato è pronto, il nuovo ministro se lo ricordi.

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Regionalizzazione, i sindacati: “Scuola fuori da ogni regionalizzazione”

Siamo fermamente convinti che la scuola vada lasciata fuori da ogni ipotesi di autonomia differenziata, operazione a nostro avviso in contrasto per molti aspetti col dettato costituzionale ed estremamente pericolosa – dichiarano Francesco Sinopoli, Maddalena Gissi, Giuseppe Turi, Elvira Serafini e Rino Di Meglio – perché destinata ad accentuare squilibri e disuguaglianze già oggi presenti, situazioni che andrebbero affrontate e risolte proprio con un deciso investimento in istruzione e formazione. Il carattere unitario e nazionale del sistema scolastico è per questo una risorsa preziosa di cui il Paese non può essere privato”.

L’esame dei testi da parte del Consiglio dei Ministri, previsto per ieri, è stato rinviato, ma i sindacati scuola non abbassano la guardia, forti anche del vasto consenso espresso dalla categoria in numerose iniziative svolte in tutte le regioni italiane e dell’altissimo numero di adesioni alla raccolta di firme contro la regionalizzazione.

Le ragioni del no ai progetti di autonomia differenziata che contemplano anche una regionalizzazione delle competenze in materia di istruzione sono state ribadite il 26 giugno 2019 con un flash mob, organizzato dalle segreterie regionali del Lazio, davanti alla Camera dei Deputati dai maggiori sindacati del comparto istruzione e ricerca (FLC CGIL, CISL FSUR, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams).

“Ricordiamo al Governo – affermano i segretari generali – che nell’intesa sottoscritta a Palazzo Chigi dal Presidente del Consiglio vi sono impegni espliciti e chiari in questo senso, laddove si riconosce il ruolo assegnato alla scuola per garantire identità e unità culturale del Paese, anche attraverso l’unitarietà dello stato giuridico del personale, il valore nazionale dei contratti, un sistema nazionale di reclutamento del personale e le regole per il governo delle scuole autonome”.

L’impegno dei sindacati prosegue, non solo in relazione al procedere dell’iter delle intese, sulle quali peraltro hanno chiesto ai Presidenti delle Camere di farsi garanti di un pieno coinvolgimento del Parlamento su questioni che non possono essere gestite in un rapporto esclusivo tra Governo e singole regioni: per contrastare quello che ritengono un disegno disgregatore dell’unità nazionale le organizzazioni sindacali non trascureranno alcuna iniziativa.

(fonte: Gilda degli Insegnanti)

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Gilda: presentato ai sindacati il testo della norma su reclutamento e precariato

sede Miur Trastevere Roma

Il Capo Di Gabinetto del MIUR, Giuseppe Chiné, ha incontrato martedì scorso i segretari generali di FLC CGIL, CISL FSUR, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams per fare il punto sull’attuazione dell’accordo in materia di reclutamento e precariato sottoscritto l’11 giugno scorso sulla base di quanto previsto nell’Intesa del 24 aprile a Palazzo Chigi.

Lo rende noto la Gilda degli Insegnanti.

“Sono stati illustrati i contenuti del testo normativo a tal fine predisposto dal MIUR, che recepisce in modo puntuale e coerente quanto previsto dall’intesa. Sarà lo stesso ministro Bussetti a verificare modalità e strumenti attraverso i quali compiere il necessario percorso legislativo”.

“Da parte loro le organizzazioni sindacali, oltre a valutare positivamente il testo sottoposto alla loro attenzione, hanno chiesto di procedere con l’immediata emanazione di un provvedimento con carattere d’urgenza”.

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Sospensione prof Palermo, sindacati indicono iniziativa nazionale il 24 maggio

aula generica esami maturità 2019

#liberidinsegnare e #liberidimparare. Sono questi gli hashtag alla base dell’iniziativa promossa dai sindacati della scuola FLC CGIL, CISL FSUR, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e Gilda degli Insegnanti, che potranno essere condivisi e rilanciati da insegnanti, studenti, cittadini per raccontare le loro esperienze e per ribadire l’importanza di un’istruzione senza censure e condizionamenti. 

“La libertà di insegnamento – si legge in una nota unitaria dei sindacati – è un bene fondamentale e indispensabile in ogni società democratica. È una prerogativa che la nostra Costituzione affida alle scuole e ai docenti. Spirito critico, capacità di analisi e di lettura dei fatti del mondo, sono gli obiettivi che gli studenti dovrebbero raggiungere nel loro percorso di studi per l’esercizio di una cittadinanza attiva”.

Per
– garantire il pluralismo
– difendere le prerogative professionali
– tutelare libertà fondamentali che attengono alla nostra democrazia costituzionale
– rivendicare l’istituzione di un organismo indipendente con il compito di valutare il corretto esercizio della libertà di insegnamento e di tutelare l´autonomia professionale individuale e collegiale
– affermare i valori che devono essere gelosamente custoditi e difesi dalla nostraScuola in tutto il Paese

i sindacati del comparto istruzione e ricerca indicono un‘iniziativa nazionale che si terrà a Palermo il giorno 24 maggio, con una grande assemblea aperta ed una fiaccolata. 

Contemporaneamente altre iniziative analoghe si svolgeranno a livello locale in tutta Italia. 

Il riferimento è alla rimozione della professoressa Dell’Aria, la cui storia è rimbalzata su tutti i giornali.

La Docente sarebbe stata sospesa perché alcuni suoi allievi hanno paragonato il Decreto Sicurezza di Salvini alle leggi razziali. “I fatti che riguardano la professoressa Dell’Aria – si legge – sono il sintomo di una pericolosa tendenza della politica a invadere e condizionare gli spazi in cui si esercitano l´azione didattica e l’autonomia delle istituzioni scolastiche. Una tendenza che potrebbe facilmente accentuarsi nella prospettiva, da combattere e respingere nettamente, di un governo del sistema scolastico non più unitario e nazionale ma affidato alla competenza delle singole regioni. Invitiamo tutto il personale docente, ATA e dirigente, le RSU a farsi parte attiva per far crescere su tutto ciò il livello complessivo di attenzione e di consapevolezza, promuovendo momenti di discussione da portare a sintesi in documenti che potranno essere inviati alle strutture nazionali perché ne favoriscano la circolazione anche nell’ambito delle iniziative assunte a livello nazionale”. 

In tutte le iniziative attivate proseguirà la raccolta di adesioni all’appello “contro la regionalizzazione del sistema di istruzione”; ricordiamo che la sottoscrizione dell´appello può essere fatta anche on line al seguendo indirizzo: https://goo.gl/forms/anOr0fhibkHXFWDK2

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Percorsi concorsuali riservati, la Corte Costituzionale ne afferma la legittimità

Scuola concorsi documenti scrittura uomo

“La Corte Costituzionale, il 7 maggio 2019, si è espressa sulle questioni sollevate dal Consiglio di Stato riguardanti il sistema di reclutamento previsto dal d.lgs. 59/17 (attuativo della Buona scuola), sostenendo in particolare la piena legittimità delle procedure concorsuali riservate”.

“Per questo motivo il MIUR ed il Governo non hanno più alibi per non individuare percorsi specifici di reclutamento, coerenti con quanto definito dall’Intesa del 24 aprile”.

“Diventa più rapida la strada per individuare un percorso transitorio e straordinario per il personale della scuola che ha già acquisito le necessarie professionalità attraverso il servizio: i docenti con 3 annualità e gli assistenti amministrativi che hanno svolto la funzione di DSGA”.

Lo rendono noto in un comunicato congiunto le sigle sindacali unite Gilda, Flc Cgil, Fsur Cisl, Uil Scuola Rua, Snals Confsal.