Pubblicato il Lascia un commento

A Napoli dispersione scolastica ridotta e media voti raddoppiata nelle scuole della periferia napoletana con il progetto “Proud of you”

Imparare giocando con una didattica innovativa che utilizza creatività, arte, ‘problem solving’ e nuove tecnologie per raggiungere gli obiettivi di apprendimento scolastico nelle aree urbane ad alto rischio dispersione. È l’idea con cui all’Istituto Comprensivo “Radice Sanzio Ammaturo” di Napoli  è ripartito “Proud of You”, il progetto rivolto agli studenti delle periferie napoletane, promosso dall’associazione di promozione sociale Next-Level, che si occupa su tutto il territorio nazionale (da Torino a Napoli) di accompagnare in maniera inclusiva ed innovativa il percorso formativo dei giovani (e dei loro genitori) nelle aree più disagiate.

Assenze annue ridotte in luoghi ad alta dispersione scolastica e media voto raddoppiata in materie nevralgiche come la matematica tra gli studenti coinvolti, sono i numeri importanti della prima edizione ‘pilota’ di “Proud of You”, che lo scorso anno ha coinvolto cento bambini di Scampia, proprio nelle scuole tra le Vele. Quest’anno già sono più di duecento i bambini (tra gli 8 e gli 11 anni) che hanno iniziato il percorso didattico della seconda edizione di “Proud of You” per l’anno scolastico 2019-20, in un’altra area della periferia napoletana che vive una condizione forte di marginalità. Quella dei quartieri (Capodichino e Poggioreale) e dei Rioni (Amicizia, Battisti e della Bussola) dislocati su ben tre municipalità cittadine in cui è carente il volume delle opportunità formative diverse da quelle strettamente scolastiche e dove alto è il rischio di dispersione scolastica e forte la criticità sociale.

Fruitore del progetto, realizzato grazie al “Fondo di beneficenza ed opere di carattere sociale e culturale” di Intesa Sanpaolo e alla Gesac, la società di gestione dell’aeroporto internazionale di Napoli, è, infatti, quest’anno l’Istituto Comprensivo “Radice Sanzio Ammaturo”, che opera in un territorio che registra tassi di dispersione scolastica che arrivano al 19%, specchio di un grave allarme sociale se confrontati con la media nazionale del 14%. “Grazie a questo progetto – racconta il dirigente scolastico Filomena Nocerastiamo riuscendo a far diventare ‘centro’ la periferia, colmando con i pomeriggi a scuola quei gravi vuoti di organizzazione strutturale e sociale (in ambito sportivo e culturale) del quartiere”. E i risultati di “Proud of you” già sono in crescita. “Siamo molto contenti di questa nuova edizione – spiega il presidente di Next-Level, Caterina Corapi – perché abbiamo aumentato il numero di partecipanti, incrementato la formazione del personale e migliorato la frequenza dei bambini al progetto: nei primi due mesi di attività, hanno partecipato in modo continuativo l’85% degli studenti ed il dato confortante è che chi partecipa si impegna veramente”.

Il segreto del successo di questo progetto secondo gli stessi docenti coinvolti sta nell’inclusività della sua metodologia pedagogica che ha come obiettivo quello di consolidare quanto imparato in classe durante l’anno con un percorso didattico costruito come una “caccia al tesoro”, in grado di unire lettura e partecipazione attiva, sotto forma di quiz, enigmi o semplici sfide da superare, finalizzate ad esercitare la grammatica, la sintassi, la logica ed il lessico.

Un lungo percorso didattico (due giorni a settimana fino ad aprile 2020, per un totale di 32 appuntamenti annui in ogni plesso scolastico dell’Istituto “Radice Sanzio Ammaturo”) che si avvale della preziosa collaborazione scientifica di tre grandi poli di eccellenza accademica del Mezzogiorno: il Dipartimento di Matematica e Applicazioni “Renato Caccioppoli” dell’Università degli Studi di Napoli Federico II (che si occupa della progettazione e dello sviluppo della didattica della matematica), il Dipartimento di Scienze formative dell’Università Suor Orsola Benincasa  (che fornisce le sue ‘giovani maestre’ come tutor didattici) e il Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” (che si occupa della valutazione di impatto del progetto).

“Divertire apprendendo e apprendere divertendosi è la prima regola delle didattiche efficaci”, sottolinea Annamaria Palmieri, assessore comunale all’Istruzione che più volte ha visitato le scuole coinvolte nel progetto didattico di “Proud of you”. Un progetto che sta crescendo anche e soprattutto grazie alla sensibilità dell’impegno sociale di un’importante azienda napoletana come la Gesac. “Il diritto allo studio – evidenzia Roberto Barbieri, ad di GESAC – è un diritto primario, incomprimibile per tutti i cittadini ed è per questo che Gesac è al fianco di chi lavora e s’impegna a farlo diventare un diritto reale e concreto. Sconfiggere la dispersione scolastica nei quartieri più articolati socialmente è un impegno di responsabilità sociale di Gesac”. Un impegno che ha già prodotto risultati importanti.

Pubblicato il Lascia un commento

Bussetti, al via il protocollo contro la dispersione in Sicilia

Marco Bussetti Miur Ministro

Oggi il Ministro Bussetti è in Sicilia per siglare un’intesa tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e la Regione Siciliana: un passo importante, portatore di novità per il potenziamento e il miglioramento del sistema educativo siciliano.

Lo spiega lo stesso Ministro: “Grazie a questa intesa potremo concretamente dare il via alla maggiore diffusione del tempo pieno, al potenziamento dell’offerta formativa e ad una più forte collaborazione tra scuola e famiglia.La Sicilia diventerà laboratorio del Sud Italia, protagonista di un progetto di cui sono orgoglioso. Gli studenti siciliani avranno la possibilità di vivere la scuola come una seconda casa, sviluppando un senso di appartenenza e di fiducia verso questa istituzione”.

E continua: “ Abbiamo mantenuto una promessa con il presidente della Regione Musumeci e questo protocollo che firmiamo questa mattina mette in moto una serie di azioni utili per combattere la dispersione scolastica, vogliamo aiutare la scuola siciliana e vogliamo rilanciarla”.

“La firma di questo protocollo – ha concluso Bussetti – permetterà la diffusione del tempo pieno e prolungato il potenziamento dell’offerta formativa”.

Pubblicato il Lascia un commento

Napoli, Rione Sanità: cabina di regia sperimentale contro la dispersione scolastica

800px-Rione_Sanità_(Naples) progetto PITER

Il plenum del Csm straordinario tenutosi a Napoli e i precedenti dati dello Svimez di cui  vi abbiamo parlato qualche giorno fa dipingevano un quadro impietoso della situazione partenopea, maglia nera italiana per la dispersione scolastica che i relatori della VI commissione indicavano come primo segnale delle devianze giovanili.

Proprio da Napoli, definito quindi tristemente un osservatorio privilegiato sul tema quasi omnicomprensivo delle baby-gang, parte un progetto pilota per arginare il fenomeno. Presso la Prefettura si è insediata nelle scorse ore la cabina di regia del progetto PITER (Percorsi di inclusione, innovazione territoriale e empowerment) destinato a circa 300 giovani di uno dei quartieri popolari più famosi e nel ventre della città partenopea. Parliamo di quel Rione Sanità che ha dato i natali a Totò e che ha ispirato “Il sindaco del Rione Sanità” di Eduardo De Filippo.

Il progetto PITER

Nel popololare quartiere partenopeo saranno presi in carico 300 minori di età compresa tra i 6 e i 18 anni, considerati a grave rischio di emarginazione sociale e conseguente avvicinamento alla criminalità organizzata che tra questi giovani fa man bassa di manovalanza.

Questi giovani saranno indirizzati verso percorsi didattici, scolastici e/o di formazione professionale. Confermando che la prima lotta alle devianze giovanili si effettua riportando i ragazzi nella scuola, nelle regole, nello Stato.

Comunità educante di quartiere

Il modello a cui si ispira PITER è quello della “comunità educante di quartiere” che sappia mettere in sinergia servizi sociali, municipalità, scuole e l’universo delle associazioni.

Progetto pilota contro la dispersione scolastica

Quello di PITER può definirsi un progetto pilota, esportabile in altre periferie del capoluogo campano (e non solo). Il progetto è finanziato dal PON Legalità del Ministero dell’Interno per 3 milioni di euro. Il prossimo passo sarà il bando di gara, ad evidenza pubblica, a cura del Comune di Napoli e finalizzato all’individuazione del soggetto attuatore.