Oggi parte ufficialmente il nuovo anno scolastico in Italia, i primi a tornare in aula sono i ragazzi della provincia autonoma di Bolzano. Ma è un rientro burrascoso: a tenere banco è la questione vaccini, tornata alla ribalta dopo che nelle scorse ore c’è stata la dura presa di posizione dei presidi durante l’audizione alla Camera del presidente dell’Associazione Antonello Giannelli.
“Quest’anno a rischio la salute dei nostri allievi”
Giannelli non usa mezzi termini:
“Va ritirato l’emendamento che rinvia l’applicazione dell’esclusione della frequenza per i bambini non vaccinati: se passa, abbiamo per questo anno scolastico un rischio di insicurezza per la salute”
Nel Milleproroghe infatti è presente l’emendamento che de facto rinvierebbe l’obbligo vaccinale di un anno. Nel frattempo resta il caos sul da farsi: a quanto disposto dalla legge Lorenzin sull’obbligo di presentare dichiarazioni certificate Asl si contrappone la circolare a firma Bussetti – Grillo (ministri dell’Istruzione e della Salute) che prevede la stessa possa essere sostituita con un’autocertificazione (rimandiamo a questo articolo sul rinvio dell’obbligo vaccinale per maggiori informazioni).
A questa situazione si aggiunge il paradosso legislativo che si è venuto a creare e che come spiega all’Ansa da Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi del Lazio, attribuisce:
“[…] enormi responsabilità, che si sarebbero potute evitare, ai dirigenti scolastici. Che, paradossalmente rischiano denunce sia se il bambino viene ammesso a scuola solo con l’autocertificazione sia se non viene ammesso”
La voce dei medici
Si unisce al coro anche la Federazione nazionale medici chirurghi e odontoiatri. Il presidente Filippo Anelli, anche lui in audizione alla Camera, spiega:
“Per noi medici i vaccini sono uno strumento fondamentale di tutela della salute pubblica. L’eliminazione dell’obbligo potrebbe essere interpretata come un atteggiamento antiscientifico. Auspichiamo un’offerta vaccinale attiva, in cui siano escluse tutte le possibili barriere sia organizzative sia economiche alla vaccinazione”
La richiesta: “Si impedisca l’ingresso a scuola dei non vaccinati”
La soluzione dovrebbe essere una, in pratica: non far entrare a scuola i bambini non vaccinati. Riprendendo un passaggio di Antonello Giannelli:
“Ci sono 10 mila bambini che non possono vaccinarsi per varie ragioni. E assegnare questi bambini a classi particolari non è possibile sia dal punto di vista organizzativo sia perché significa una forma di segregazione che ripugna”