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A.A.A. docente cercasi: per trovare i supplenti le Mad bastano più, i presidi passano agli annunci su internet. Lo dice Anief

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L’alto numero di cattedre scoperte continua a farsi sentire. E non è limitata ad alcune aree del Paese: ormai, anche se si tratta di istituzioni pubbliche, dopo che gli Uffici scolastici hanno ben presto “scaricato” il problema alle scuole, ai presidi non è rimasto altro che provare con le graduatorie d’Istituto. Ma siccome in tanti casi non sono servite a molto, perché i candidati si sono presto esauriti, i capi d’istituto sono passati alle vie informali prendendo in considerazione le Mad. Solo che ora nemmeno queste bastano più, perché l’opera di comparazione richiesta dal Miur non è facile dal compiersi, soprattutto, come spesso avviene, in presenza di candidati con titoli diversi da quelli specifici richiesti per la classe di concorso di cui ha bisogno la scuola. L’ultima spiaggia diventano i portali specializzati in Istruzione, da dove l’annuncio arriva direttamente a casa dei potenziali supplenti: una sorta di Mad al contrario. 

Nelle nostre scuole le lezioni sono iniziate da ben oltre un mese, ma in tanti istituti si continuano ad attendere i supplenti per coprire il sempre più alto numero di cattedre senza docente titolare. Si tratta, soprattutto, di insegnanti di materie scientifiche e tecniche delle superiori, ma anche di sostegno e di maestri della primaria. Solo a Bologna ne mancano ancora ben 300: questo avviene, spiega Il Resto del Carlino, perché le graduatorie sono esaurite e le scuole devono trovare un supplente tra le ‘messe a disposizione’ presentate dai precari fuori graduatoria e quasi sempre senza esperienza. “A Bologna, come in tutto il Nord, reperire supplenti da altre regioni è un’impresa, soprattutto per il costo alto della vita, a partire dagli affitti”, commenta anche Orizzonte Scuola

Lo stesso portale d’Istruzione si sta quasi trasformando in un’agenzia di pubblico impiego per la scuola: sul sito internet vengono pubblicate continue richieste, quasi degli “avvisi di selezione”, formulate dai dirigenti scolastici o dal loro staff. E non si tratta di supplenze cosiddette “brevi”, ma di contratti annuali, quindi con scadenza sino alla fine dell’anno scolastico, quasi sempre al 30 giugno del 2020. La maggior parte delle richieste sono concentrate al Nord, ma non mancano casi di dirigenti scolastici di istituti del Centro-Sud dediti alla ricerca di insegnanti non rintracciabili per le vie tradizionali. 

L’Istituto “Vallauri” di Cuneo, ad esempio, ricerca un docente per la classe di concorso A042 per un contratto a tempo determinato fino al 30 giugno 2020. L’Istituto d’Istruzione superiore “G. Silva – M. Ricci” di Legnago (VR) è alla caccia di un docente in possesso dei titoli per l’insegnamento nella classe di concorso A040 per un contratto fino al 30/6/2020. Il Liceo Statale “Giuseppe BERTO” di Mogliano Veneto (TV) ricerca n. 1 docente di conversazione di Lingua Inglese – cdc BB02 – per contratto a tempo determinato fino al 30 giugno 2020. L’istituto di Istruzione Superiore “Caramuel Roncalli” di Vigevano (PV)- CORSO SERALE ricerca un docente classe di concorso A042 per una supplenza di 18 ore. Qualche giorno fa, l’istituto Comprensivo “Borsi” di Donoratico (LI) cercava “una docente di scuola primaria per una supplenza di 9 ore fino al 30 giugno 2020 su posto di lingua inglese”. Anche a Potenza, il preside dell’Istituto Comprensivo “L. Sinisgalli” era alla ricerca di “una docente della scuola Primaria con titolo di specializzazione Montessori per prestare servizio nel corrente anno scolastico”. 

In pratica, i dirigenti scolastici non possono attendere ancora per coprire le cattedre vuote. E ci provano in tutte le maniere. Qualche giorno fa, il dirigente scolastico dell’Istituto nautico “San Giorgio” di Genova e Camogli ha ‘postato’ un annuncio su Facebook che ha fatto il giro del web e della stampa nazionale: “Cerco insegnante di Elettrotecnica per cattedra al 31 agosto al nautico di Camogli. Sono il Dirigente Scolastico della scuola. Eventuali interessati mi contattino rapidamente. Se conoscete persone interessabili, coinvolgetele”, ha scritto il preside Paolo Fasce. 

“Si sta oltrepassando ogni logica – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief -. Ed è un fenomeno tipicamente italiano, visto che solo qualche giorno fa anche il rapporto UE “Education and Training Monitor 2019” ha affermato che, assieme a qualche altre Paese, siamo quelli dove si riscontra “una carenza di insegnanti qualificati”. Il punto è che si è preferito tenere i precari sotto scacco: seppure selezionati, formati, abilitati, si è continuata a perseguire l’idea che conviene mantenerli precari. L’apice di questo ragionamento si è raggiunto nell’ultimo periodo, quando si è arrivati a mettere rigidamente in atto le sentenze del Consiglio di Stato sui diplomati magistrale, arrivando a licenziare migliaia di docenti già immessi in ruolo e con tanto di anno di prova svolto”. 

“Sono innumerevoli – continua Pacifico – i motivi che lasciano lontani i laureati in particolari discipline, evidentemente più attratti da altre professioni, per accedere alle quali non vi è questa trafila di problemi. I quali, inevitabilmente, alla lunga hanno il loro peso nella formazione di malattie psichiatriche ed oncologiche, purtroppo sempre più frequenti tra gli insegnanti vittime del burnout per via dei decenni passati a fare sempre lo stesso lavoro con alte dosi di stress”, conclude il sindacalista Anief. 

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Concorso Dirigenti Scolastici, Miur “ripesca” idonei dalle graduatorie

Scuola concorsi documenti scrittura uomo

In attesa della sentenza sul contenzioso sull’ultimo concorso per dirigenti scolastici, rinviata al 12 marzo 2020, si apre un piccolo spiraglio per l’assunzione di migliaia di idonei, che fino a ieri sembravano aver possibilità nulle di assunzione come presidi, se non attraverso l’intervento del giudice. Dopo l’immissione in ruolo in prima battuta di 1.984 vincitori, Orizzonte Scuola ora rileva che “i posti lasciati liberi a causa delle rinunce sono stati coperti tramite lo scorrimento della graduatoria nazionale, a partire dalla posizione dell’ultimo incarico conferito, e sono stati assegnati ulteriori 61 ruoli”. 

Una decisione che interviene a seguito dell’emendamento di “80 vincitori dalla graduatoria nazionale per aver rinunciato all’assunzione, non aver preso servizio senza giustificato motivo nel termine indicato dall’USR, non aver perfezionato l’assunzione, entro trenta giorni, con la presentazione dei documenti richiesti dall’articolo 16 del bando”. Secondo il Miur, “l’inserimento in graduatoria degli idonei è evidente segnale dell’Amministrazione di non disperdere delle risorse e che dunque l’Amministrazione si adopererà per la loro assunzione a tempo indeterminato. Una posizione che il Miur aveva espresso sin dall’estate”. 

Tuttavia, si tratta di un epilogo ben diverso da quello che si era prospettato in una prima fase: “la graduatoria del concorso 2017 Dirigenti Scolastici – ricorda ancora la rivista on line specializzata – ha compreso coloro che sono stati dichiarati vincitori, con esclusione degli ammessi con riserva – che non possono essere dichiarati vincitori sino all’esito del contenzioso – ossia candidati utilmente collocati entro il 2900° posto e gli idonei (fino al n. 3420)”. 

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, “pensare di potere fare a meno di tanti docenti reputati idonei a ricoprire il ruolo di dirigente scolastico, salvo recuperarne una minima parte, continua ad essere un gravissimo errore. Inoltre moltiplica il contenzioso: non può essere il caso o la rinuncia di un collega a decidere per il futuro di un professionista della scuola”. 
(fonte: Anief)

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Reggenze, bullismo, concorsi: la ricetta del ministro Bussetti per la scuola del futuro

Il ministro dell'Istruzione Marco Bussetti

Interessantissima e ricca di spunti l’intervista al ministro Marco Bussetti trasmessa da Fuori TG ieri. Anticipato da un servizio sullo stato dell’arte del comparto scuola di un magistrale Romolo Sticchi, il responsabile del dicastero dell’Istruzione risponde apertamente e senza fronzoli alle domande che gli sono poste da studio.

Situazione ereditata

Reggenze che raggiungono 27 istituti, carenza atavica di docenti e tutti gli altri numeri impietosi che caratterizzano oggi il comparto scuola sono portati all’attenzione del ministro Bussetti che conferma il problema. Sui dirigenti: “Questa è una situazione che abbiamo ereditato – esordisce il Ministro – noi vogliamo snellire la procedura per l’assunzione dei dirigenti scolastici in modo da colmare questo divario e soddisfare il bisogno di figure professionali di questo genere fondamentali per la nostra scuola, e che hanno un’attenzione importante sui rapporti tra docenti e famiglie”.

Gli insegnanti di sostegno? Non li abbiamo

“Gli insegnanti di sostegno non li abbiamo. Un tema a me caro, forse più che caro. Attiveremo nuovi corsi per 10mila altri insegnanti di sostegno. Vorrei veramente riuscire a soddisfare i bisogni di tutte le famiglie”. Incalzato dallo studio sui tempi, il Ministro spiega: “Stiamo definendo tutte le procedure utili ad accelerarne l’avvio. Avete documentato bisogni veri su cui abbiamo bisogno di intervenire”.

Bullismo, più rapporto tra famiglie e insegnanti

Interrogato sui recenti casi di violenza nei confronti degli insegnanti da parte dei docenti, Bussetti afferma di voler agire su più piani: “Uno è migliorare la relazione tra scuola e famiglia rispetto all’andamento scolastico dei ragazzi. In modo di coinvolgere maggiormente le famiglie sul percorso compiuto dai figli in quell’anno”. Che però ridimensiona il fenomeno: “Sono successi degli episodi – spiega Bussetti – per una carenza di comunicazione che coglie sorprese anche le famiglie”.

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Concorso dirigenti scolastici: c’è la data della prova scritta. Tutto quello che c’è da sapere

Scuola concorsi documenti scrittura uomo

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, c’è finalmente una data certa per il concorso per dirigenti scolastici le cui preselezioni si sono svolte lo scorso luglio. La data stabilita è quella del 18 ottobre, l’ora fissata è per le 10.00.

Il problema delle reggenze

Nel panorama scuola, con tutte le sue carenze di personale, quello dei dirigenti scolastici è uno dei temi più spinosi. Ad oggi ancora più di 1700 reggenze si contano su tutto il territorio nazionale. Questo concorso è volto a rimpolpare il comparto dei dirigenti scolastici e iniziare a ridurre in maniera sensibile il numero di reggenze che resta altissimo.

La struttura del concorso

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha attivato un apposito spazio sul sito istituzionale dedicato a chi deve affrontare la prova. L’elenco delle sedi della prova scritta con l’indicazione della destinazione dei candidati distribuiti nella regione di residenza in ordine alfabetico insieme alle altre istruzioni operative, sarà comunicato entro il 3 ottobre 2018 sempre sulla piattaforma web ministeriale.

Quella del 18 ottobre è la prova scritta, a cui seguirà una prova orale.

La struttura della prova scritta

Cinque quesiti a risposta aperta, due quesiti in altra lingua straniera. Questa la prova che dovranno sostenere gli aspiranti presidi. Il test si svolgerà al computer e durerà due ore e mezza (150 minuti).

Il punteggio massimo conseguibile è di 100 punti. Per i cinque quesiti a risposta aperta in lingua italiana verrà assegnato un massimo di 16 punti, mentre per i due in lingua straniera (una tra quelle indicate dal candidato a scelta tra inglese, francese, tedesco e spagnolo per verificarne la conoscenza al livello B2 del CEF) il punteggio massimo assegnabile è di 10 punti.

La soglia minima di ammissione alla successiva prova orale è di 70 punti.

Gli argomenti

Sul contenuto dei quesiti ci viene incontro DiSAL. I temi su cui il candidato è chiamato a rispondere sono i seguenti:

a) normativa riferita al sistema educativo di istruzione e di formazione e agli ordinamenti degli studi in Italia con particolare attenzione ai processi di riforma in atto;

b) modalità di conduzione delle organizzazioni complesse, con particolare riferimento alla realta’ delle istituzioni scolastiche ed educative statali;

c) processi di programmazione, gestione e valutazione delle istituzioni scolastiche, con particolare riferimento alla predisposizione e gestione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa, all’elaborazione del Rapporto di Autovalutazione e del Piano di Miglioramento, nel quadro dell’autonomia delle istituzioni scolastiche e in rapporto alle esigenze formative del territorio;

d) organizzazione degli ambienti di apprendimento, con particolare riferimento all’inclusione scolastica, all’innovazione digitale e ai processi di innovazione nella didattica;

e) organizzazione del lavoro e gestione del personale, con particolare riferimento alla realta’ del personale scolastico;

f) valutazione ed autovalutazione del personale, degli apprendimenti e dei sistemi e dei processi scolastici;

g) elementi di diritto civile e amministrativo, con particolare riferimento alle obbligazioni giuridiche e alle responsabilità tipiche del dirigente scolastico, nonché di diritto penale con particolare riferimento ai delitti contro la Pubblica Amministrazione e in danno di minorenni;

h) contabilità di Stato, con particolare riferimento alla programmazione e gestione finanziaria presso le istituzioni scolastiche ed educative statali e relative aziende speciali;

i) sistemi educativi dei Paesi dell’Unione Europea.

I quesiti in lingua straniera invece verteranno solo sui punti d) e i).

 

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Scuola al via, è guerra tra i presidi e il Governo sui vaccini

vaccinazione bambini scuola

Oggi parte ufficialmente il nuovo anno scolastico in Italia, i primi a tornare in aula sono i ragazzi della provincia autonoma di Bolzano. Ma è un rientro burrascoso: a tenere banco è la questione vaccini, tornata alla ribalta dopo che nelle scorse ore c’è stata la dura presa di posizione dei presidi durante l’audizione alla Camera del presidente dell’Associazione Antonello Giannelli.

“Quest’anno a rischio la salute dei nostri allievi”

antonello giannelli
Antonello Giannelli, presidente Associazione Nazionale Presidi (fonte: YouTube)

Giannelli non usa mezzi termini:

“Va ritirato l’emendamento che rinvia l’applicazione dell’esclusione della frequenza per i bambini non vaccinati: se passa, abbiamo per questo anno scolastico un rischio di insicurezza per la salute”

Nel Milleproroghe infatti è presente l’emendamento che de facto rinvierebbe l’obbligo vaccinale di un anno. Nel frattempo resta il caos sul da farsi: a quanto disposto dalla legge Lorenzin sull’obbligo di presentare dichiarazioni certificate Asl si contrappone la circolare a firma Bussetti – Grillo (ministri dell’Istruzione e della Salute) che prevede la stessa possa essere sostituita con un’autocertificazione (rimandiamo a questo articolo sul rinvio dell’obbligo vaccinale per maggiori informazioni).

A questa situazione si aggiunge il paradosso legislativo che si è venuto a creare e che come spiega all’Ansa da Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi del Lazio, attribuisce:

“[…] enormi responsabilità, che si sarebbero potute evitare, ai dirigenti scolastici. Che, paradossalmente rischiano denunce sia se il bambino viene ammesso a scuola solo con l’autocertificazione sia se non viene ammesso”

La voce dei medici

Si unisce al coro anche la Federazione nazionale medici chirurghi e odontoiatri. Il presidente Filippo Anelli, anche lui in audizione alla Camera, spiega:

“Per noi medici i vaccini sono uno strumento fondamentale di tutela della salute pubblica. L’eliminazione dell’obbligo potrebbe essere interpretata come un atteggiamento antiscientifico. Auspichiamo un’offerta vaccinale attiva, in cui siano escluse tutte le possibili barriere sia organizzative sia economiche alla vaccinazione”

La richiesta: “Si impedisca l’ingresso a scuola dei non vaccinati”

La soluzione dovrebbe essere una, in pratica: non far entrare a scuola i bambini non vaccinati. Riprendendo un passaggio di Antonello Giannelli:

“Ci sono 10 mila bambini che non possono vaccinarsi per varie ragioni. E assegnare questi bambini a classi particolari non è possibile sia dal punto di vista organizzativo sia perché significa una forma di segregazione che ripugna”

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Concorso dirigenti scolastici, alle preselezioni 10mila non si presentano

donna scrittura laptop test concorso dirigenti scolastici

I partecipanti alle prove preselettive del Concorso dirigenti scolastici sono stati 24.082 su 34.580 candidati iscritti”, in pratica 10mila defezioni: vuoi per una data praticamente estiva, vuoi perché a ridosso degli esami scolastici non tutti si sono sentiti in grado di prepararsi adeguatamente, vuoi perché molti candidati hanno deposto le armi ben prima dell’ultima data fissata a causa di tira e molla sullo svolgimento del concorso stesso. Questo numero però vuol dire che per chi ha partecipato al concorso aumentano notevolmente le possibilità di diventare dirigente scolastico.

Nella giornata del 23 luglio si è tenuta la prova preselettiva (tutta al pc), che comunicano dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca si è svolta regolarmente e senza problemi di sorta.

Cento quesiti a risposta multipla in una modalità d’esame che non si è evitata qualche critica.

Risultati del concorso per dirigenti scolastici

I risultati dei test dovrebbero arrivare prestissimo: secondo le stime del Miur tra venerdì 27 luglio 2018 e sabato 28 luglio 2018. Si attende che finisca il lavoro di controllo del Cineca di Bologna. In totale saranno 8730 i candidati ammessi allo scritto, poco più di uno su tre partecipanti alle preselezioni, in base a quanto stabilito dalla normativa vigente (decreto ministeriale 138/2017 che recita che i candidati che passano allo scritto sono il triplo dei numeri di posti a concorso, maggiorati del 20 percento sempre attraverso lo stesso d.m.).

L’associazione dei dirigenti scolastici

La DiSAL (Associazione dei Dirigenti Scolastici) plaude al concorso ma sottolinea i “tempi biblici” per arrivare allo stesso. Non solo, ma pone l’accento sul fatto che questo concorso non risolva il problema della carenza di presidi negli istituti scolastici italiani. L’invito al Ministero, quindi, è quello di iniziare subito a lavorare su un nuovo concorso, indetto entro fine anno.

L’obiettivo dichiarato – e che accomuna anche il Ministero – è quello di mettere fine alle reggenze una volta per tutte.

Il 71 percento dei candidati è donna

Il 71 percento dei candidati al concorso per dirigenti scolastici è donna, l’età media è di 49 anni.