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Si riunisce l’Osservatorio per l’Edilizia Scolastica

Si è riunito nella mattina del 24 marzo, in videoconferenza, l’Osservatorio per l’edilizia scolastica, aperto dall’intervento del Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi.

La riunione dell’Osservatorio di oggi è stata l’occasione per presentare lo stato di attuazione delle diverse linee di finanziamento e le novità relative all’Anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica. È stato infatti completato lo sviluppo di applicazioni web che consentono al Ministero dell’Istruzione di acquisire i dati degli edifici scolastici in tempo reale e di avere informazioni più attendibili e qualitativamente migliori, non solo a fini conoscitivi del patrimonio edilizio scolastico, ma anche per una buona programmazione degli interventi. L’implementazione della nuova Anagrafe sarà accompagnata anche da webinar formativi.

“Il tema della sicurezza nelle scuole è fondamentale, è la misura della nostra civiltà. Parlare di edilizia scolastica significa parlare di benessere del personale, delle studentesse e degli studenti, ma anche di luoghi dell’apprendimento, che dobbiamo ripensare”, ha sottolineato il Ministro, ricordando che, dall’insediamento del governo, sono stati già messi a disposizione 1 miliardo e 125 milioni per la messa in sicurezza delle scuole di secondo grado. “Insieme al Ministero della Famiglia e al Ministero dell’Interno abbiamo stanziato, poi, ​la prima tranche di 700 milioni di euro da assegnare ai Comuni per la ristrutturazione, la riqualificazione, la riconversione e la costruzione di edifici per asili nido e scuole dell’infanzia. È proprio da qui che dobbiamo ricominciare: dobbiamo costruire spazi adeguati, la scuola aperta, inclusiva e affettuosa per la quale stiamo lavorando. La messa in sicurezza del sistema scolastico è il nostro primo mandato. I nostri bambini, i nostri ragazzi devono essere sicuri a scuola, devono trovare ambienti non solo ospitali, ma dove costruire i loro affetti e il rapporto con il territorio”.

(fonte: Miur)

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700 milioni per l’edilizia scolastica: come partecipare

Risorse per un totale di 700 milioni di euro da assegnare ai Comuni per la messa in sicurezza, la ristrutturazione, la riqualificazione, la riconversione o la costruzione di edifici per asili nido, scuole dell’infanzia e centri polifunzionali per i servizi alla famiglia. Le prevede l’Avviso pubblico che è stato emanato congiuntamente oggi dal Ministero dell’Istruzione e dal Ministero dell’Interno, in collaborazione con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e con il Dipartimento per le politiche della Famiglia, ed è destinato agli Enti locali.

Ne dà notizia il Ministero dell’Istruzione attraverso la sua pagina Internet.

“L’Avviso – si legge – consentirà di distribuire le risorse stanziate nel 2019, con la Legge di bilancio per il 2020, disponibili a decorrere dal 2021. Priorità sarà data ai progetti che riguarderanno aree svantaggiate e periferie urbane, prevedendo interventi in territori dove oggi ci sono minori opportunità per le bambine e i bambini e per le loro famiglie”.

Distribuzione dei fondi

I 700 milioni sono così ripartiti: 280 milioni riguarderanno gli asili nido; 175 le scuole dell’infanzia; 105 i centri polifunzionali per servizi alla famiglia, 140 milioni la riconversione di spazi delle scuole dell’infanzia attualmente inutilizzati. Il 60% delle risorse di ciascuno di questi capitoli sarà destinato alle aree periferiche e svantaggiate, per recuperare i divari esistenti.

Come partecipare

Le candidature potranno essere presentate esclusivamente online, entro il 21 maggio 2021, sul sito del Ministero dell’Istruzione, nella pagina dedicata all’edilizia scolastica.

L’Avviso: https://www.istruzione.it/edilizia_scolastica/asili-nido-e-centri-polifunzionali.shtml

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Edilizia scolastica, più di 12 milioni di euro in arrivo dal Miur

Oltre 12,7 milioni di euro per intervenire su danni agli istituti scolastici dovuti a eventi calamitosi o emergenze e garantire il diritto allo studio agli alunni. Il Miur rende noto che nei giorni scorsi è stato registrato il decreto che assegna queste risorse straordinarie agli enti locali che ne hanno fatto richiesta. Questi fondi verranno dirottati in primis al Comune e alla Città metropolitana di Venezia per 69 interventi su altrettante scuole danneggiate dall’alluvione dello scorso novembre, oltre all’istituto del Comune di Leni dove gli studenti potranno seguire le lezioni anche quando per maltempo non potrà essere raggiunta la scuola di Lipari. E ancora alla scuola di Bosa (OR) dove, sempre per maltempo, si è verificato il crollo di un solaio e alla Città Metropolitana di Roma, in cui nove istituti secondari di II grado hanno subito danni a causa delle violente piogge dello scorso autunno.

Le dichiarazioni

“Nonostante le attività straordinarie legate all’emergenza sanitaria attuale, l’attività ordinaria del Ministero non può e non deve fermarsi – sottolinea la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina -.  Le esigenze delle scuole non sono scomparse con la chiusura degli istituti. Il nostro impegno per non lasciare indietro nessuno, in questo momento, è concentrato soprattutto sulla fornitura agli studenti di dispositivi digitali e connessioni per poter effettuare la didattica a distanza. Ma bisogna pensare anche al dopo, a quando si tornerà sui banchi e sarà quindi necessario accogliere nuovamente i nostri ragazzi in ambienti sicuri. L’erogazione di queste risorse agli enti locali le cui scuole sono state colpite da eventi calamitosi – conclude la Ministra – va esattamente in questa direzione”.

“Stiamo vivendo un momento di emergenza sanitaria che sta mettendo a dura prova il sistema di istruzione – aggiunge la Vice Ministra dell’Istruzione Anna Ascani – ma sappiamo bene che non dobbiamo trascurare nulla. È per questo che abbiamo liberato questi fondi che gli enti locali hanno richiesto. È importante garantire a ogni bambino e ragazzo la migliore formazione possibile. Dobbiamo intervenire tutte le volte in cui il diritto allo studio, anche a causa di eventi sui quali non abbiamo potere, viene compromesso. Il Ministero, come la scuola, non si ferma. Nessuno deve rimanere indietro”.

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In arrivo 510 milioni per l’edilizia scolastica

lucia azzolina foto facebook

La Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha firmato questo pomeriggio il decreto di ripartizione alle Regioni di 510 milioni di euro destinati all’edilizia scolastica. Si tratta di risorse della programmazione unica nazionale per il triennio 2018-2020 che serviranno a realizzare gli interventi previsti dai piani messi a punto dalle Regioni.

In base alle proposte già pervenute dalle Regioni al Ministero, il decreto firmato oggi dà il via libera al finanziamento dei primi 280 interventi, per un totale di 420.907.035,62 euro. Con un successivo decreto saranno sbloccate anche le altre risorse.

“Pur nel difficile momento che stiamo vivendo in tutto il Paese – sottolinea la Ministra Lucia Azzolina – il Ministero dell’Istruzione prosegue il proprio lavoro anche sul tema dell’edilizia scolastica, che resta assolutamente una priorità. Questo sblocco di risorse è un intervento importante, nell’interesse dei nostri studenti e di tutta la comunità scolastica”.

“Sbloccare questa prima tranche di finanziamenti del Piano 2019 proprio in un momento di emergenza come quello che stiamo vivendo – spiega la Vice Ministra Anna Ascani – ha un importante valore per noi. Dimostra che il lavoro per le nostre scuole non si ferma, che siamo impegnati a rafforzare il sistema e a supportare Regioni ed Enti locali nonostante la fase complicata. Questi fondi andranno in erogazione diretta e si potrà agire in maniera mirata e rapida. Una misura importante per i nostri studenti, ma anche per il tessuto produttivo che si occuperà degli interventi finanziati”.

(fonte: Miur)

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Dal MIUR 120 milioni di euro per la messa in sicurezza delle scuole colpite dai terremoti del 2016/17

vigili del fuoco generica

Risorse per 120 milioni di euro per la messa in sicurezza e l’adeguamento sismico degli edifici scolastici. È quanto previsto dal Decreto del MIUR che punta ad accelerare gli interventi nelle scuole delle quattro Regioni colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017 (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria). Il Decreto è stato trasmesso oggi alla Conferenza Unificata.

“Si tratta di un investimento importante – sottolinea il Ministro Marco Bussetti – e di un segnale concreto di impegno attivo nei confronti di comunità duramente colpite dal sisma del 2016 e del 2017. Le scuole costituiscono il vero presidio sul territorio e la loro ricostruzione è tra le priorità per una vera rinascita delle aree più fragili del nostro Paese. Garantire la continuità didattica e il diritto allo studio in ambienti sicuri significa mettere la scuola al centro, riaffermare il suo ruolo e la sua funzione educativa all’interno di una comunità”.

Questa misura si affiancherà alle azioni di ricostruzione già in atto, per garantire un’azione sinergica sui territori. Il Decreto Ministeriale avvierà la definizione di un piano di costruzione di nuove scuole e di messa in sicurezza e adeguamento sismico di quelle già esistenti, nelle zone sismiche 1 e 2 delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, anche a seguito delle verifiche di vulnerabilità già autorizzate ed effettuate nei mesi scorsi dal MIUR. Si inizierà proprio dalle aree sismicamente più sensibili.

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Edilizia scolastica, in decreto “sblocca cantieri” semplificazioni per interventi degli enti locali

Il ministro dell'Istruzione Marco Bussetti

Procedure più semplici per l’esecuzione degli interventi di edilizia scolastica da parte degli enti locali. Sono previste da una importante norma contenuta nel decreto-legge “sblocca-cantieri”, approvato lo scorso mercoledì in Consiglio dei Ministri.

“Il nostro impegno sull’edilizia scolastica continua con costanza – afferma il Ministro Marco Bussetti – Abbiamo infatti approvato una norma fondamentale che consentirà agli enti locali di affidare in tempi più stretti i lavori di messa in sicurezza delle scuole e le relative progettazioni e di semplificare le procedure di appalto. Ancora una volta – prosegue il Ministro – stiamo dimostrando con i fatti e con azioni concrete e mirate come l’edilizia scolastica e la sicurezza dei nostri studenti siano una priorità di questo Governo. Oltre ad aver sbloccato ingenti risorse negli ultimi mesi e ad aver messo in moto procedure significative per agevolare e sostenere economicamente le progettazioni degli enti locali, siamo intervenuti ora con una deroga specifica per l’edilizia scolastica al codice dei contratti pubblici”.

Grazie a questa norma, gli enti locali potranno, infatti, per tutto il triennio di programmazione 2019-2021, affidare i lavori pubblici relativi a interventi di edilizia scolastica fino alla soglia comunitaria mediante procedure negoziate aperte ad almeno 15 operatori economici. Una importante semplificazione che ridurrà notevolmente i tempi di realizzazione degli interventi. Analoga disposizione si applicherà per l’affidamento degli incarichi di progettazione da parte degli enti proprietari degli istituti scolastici con procedura negoziata rivolta ad almeno 5 operatori.

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Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole 2018

frame video cittadinanzattiva giornata sicurezza nelle scuole

Cade oggi 22 novembre 2018 la Giornata nazionale per la la sicurezza nelle scuole 2018. La data scelta non è casuale: istituzionalizzata nella Buona Scuola nell’anno 2015, nel 22 novembre 2008 – quindi esattamente dieci anni fa – il crollo del soffitto di una scuola, il liceo Darwin di Rivoli, provocò la morte del giovane Vito Scafidi, la cui vita si è interrotta tragicamente ad appena 17 anni.

Con decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca del 27 novembre 2015 n. 914, tale giornata è stata fissata al 22 novembre di ogni anno in ricorso di tutte le vittime degli incidenti avvenuti nelle scuole italiane.
Il Ministero, nei giorni 21,22 e 23 novembre 2018 promuove nelle scuole iniziative didattiche, formative e informative per la diffusione della cultura della sicurezza nelle scuole e per la prevenzione dei rischi.

La Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole è promossa da Cittadinanzattiva, con la collaborazione del Dipartimento nazionale della Protezione Civile e il Miur, e giunta alla sedicesima edizione.

Appuntamenti in numerose scuole, da Bologna a Napoli, da Torino a Licata con eventi dedicati, tra l’altro, ai rischi naturali e ai comportamenti corretti da assumere a scuola e sul territorio. Fra i materiali a disposizione degli studenti e delle famiglie, due manifesti dedicati al rischio sismico e al rischio alluvione e il video tutorial “Prepariamoci”, realizzato con la partecipazione dei ragazzi dell’Istituto comprensivo Radice-Ovidio di Sulmona (L’Aquila), per mostrare come prepararsi e comportarsi a scuola in caso di terremoto.

Il video è disponibile sul canale youtube di Cittadinanzattiva e sarà proiettato anche all’interno della mostra “Terremoti d’Italia” allestita dal Dipartimento della Protezione Civile, nell’ambito del Forum europeo per la riduzione del rischio, in corso a Roma presso il Centro Congressi di Confindustria.

È inoltre disponibile un sondaggio online per conoscere quanto studenti e adulti ne sanno di rischio alluvione e come si sono comportati anche negli ultimi episodi di allerta meteo che hanno coinvolto il nostro Paese e costretto alcuni Comuni a chiudere le scuole.

Il rapporto Legambiente

Quello della sicurezza degli edifici è uno dei problemi maggiori della scuola italiana. Oltre ai casi di cronaca recenti, l’ultimo rapporto utile per descrivere il quadro della situazione è quello di Legambiente, di circa un mese fa, in Ecosistema Scuola.

Una situazione preoccupante dal punto di vista della sicurezza, perché ai minori controlli corrisponde una maggiore fragilità sismica del territorio (al sud tre scuole su quattro sono in area a rischio sismico, con la Sicilia che vede interessate quasi il 98,4% delle scuole, con una percentuale di verifica di vulnerabilità sismica ferma al 2,4%) anche se con alcune eccezioni, come la già citata Cosenza (17º) che oggi ha tutte le scuole con le certificazioni richieste, grazie ad un abile reperimento di fondi nazionali e regionali e Ragusa (48º) che si è dimostrata virtuosa nel recepire e spendere i fondi regionali a disposizione per la manutenzione straordinaria.

[…]

Tornando alla qualità degli edifici e alla sicurezza, nel complesso i dati presentati dall’Ecosistema scuola 2018, relativi all’anno 2017, mostrano un panorama di 5.725 edifici, di cui quasi la metà edificati prima degli anni ’70, ovvero prima dell’entrata in vigore di importanti normative come la normativa antisismica e il collaudo statico, di queste, ben il 46,8% necessita di interventi urgenti di manutenzione.

Al sud, nonostante tre scuole su quattro siano in area rischio sismico, solo una scuola ogni quattro risulta costruita secondo criteri antisismici e non si pratica la necessaria prevenzione.

La verifica di vulnerabilità sismica è stata eseguita solo dal 27,4% degli edifici del sud e dal 2,4% delle scuole delle Isole mentre la percentuale sale al 50,9% al centro e 35,3% al nord. Le indagini diagnostiche dei solai hanno riguardato l’8,6% delle scuole del sud e delle isole, il 31,6% delle scuole del centro e il 25,2% degli istituti del nord. I certificati di agibilità, prevenzione incendi e porte antipanico sono abbastanza diffusi con percentuali però più basse soprattutto nelle isole.

Per sanare questa situazione e assicurare lo stesso grado di sicurezza agli alunni del Belpaese, occorre conoscere lo stato di salute degli edifici scolastici situati nelle aree a rischio sismico maggiore, così da programmare le priorità d’intervento e la messa in sicurezza delle scuole maggiormente esposte.

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Sicurezza, Cittadinanzattiva presenta il rapporto Scuola: un crollo ogni 4 giorni

aula scuola generica

Sembrano i numeri di una catastrofe, sono l’impietosa realtà che chiede risposte veloci in tempi brevi: parliamo del rapporto sulla sicurezza nelle scuole pubblicato nelle scorse ore da Cittadinanzattiva. Il rapporto completo è scaricabile qui.

Anno scolastico 2017/18 da brivido: un crollo ogni 4 giorni

Nell’articolato dossier presentato dall’organizzazione che promuove l’attivismo dei cittadini per la tutela dei diritti, la cura dei beni comuni, il sostegno alle persone in condizioni di debolezza, il dato che balza immediatamente agli occhi è quello del numero di crolli che hanno interessato le scuole nell’anno 2017/18. In totale 50 casi, tra crolli e stacco d’intonaco, che in una media di 200 giorni di lezione l’anno vuol dire uno ogni quattro giorni. Tredici i feriti, di cui 10 bambini, per fortuna in maniera lieve.

In questa particolare classifica la Campania è in testa con 8 casi documentati, seguono Lazio (7) e Lombardia (6).

Le scuole più “recenti” sono collocate quasi tutte al Nord.

Disastro Sud, tra verifiche e agibilità

Se i dati del rischio sismico, come si evince dalla seguente tabella, sono assolutamente da tenere in considerazione…

… sono quelli sull’agibilità delle strutture che devono assolutamente far riflettere.

report cittadinanzattiva agibilità tabella

Un’Italia spaccata in due: i dati del nord, che già di per sé dovrebbero non essere questo granché, diventano virtuosi se paragonati a quelli del centro-sud. Secondo l’indagine di Cittadinanzattiva difatti al 63 percento degli istituti aventi certificato di agibilità al nord corrisponde un preoccupante 15 percento al sud, con la Campania anche in questo caso eccellenza negativa (11 percento). Se si parla di prevenzione incendi addirittura la Calabria risponde con uno 0, in un quadro critico che vede una forbice di quasi il 50 percento tra settentrione e meridione.

Difficile contattare le scuole

Un altro dato che si evince a margine di questo documento è la difficoltà di realizzare lo stesso e – in generale – di ottenere informazioni dalle scuole perché le stesse non rispondono.

Il report è difatti nato raccogliendo i dati attraverso la richiesta da parte di Cittadinanzattiva di istanze di accesso civico a 7.252 Comuni, Province e Città metropolitane, relative a 6.556 edifici scolastici di 20 Regioni, per fornire un quadro più aggiornato rispetto alla sicurezza sismica e avere informazioni dettagliate ed aggiornate rispetto alle certificazioni e agli investimenti degli Enti locali sulle indagini sui solai e per sapere quali e quanti interventi manutentivi realizzati. Questo attraverso strumenti come la PEC. E ottenere risposte è stata un’impresa.

Nel report Cittadinanzattiva elenca sinteticamente le tipologie di risposte negative ricevute a seguito dell’indagine:

  • Istanza respinta e improcedibile per mancanza di obbligo di pubblicazione e per appesantimento dei carichi di lavoro
  • Problemi di insufficiente dotazione organica degli uffici
  • Accesso consentito solo presso il Comune
  • Rinvio alle Anagrafi regionali e all’Anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica
  • Accesso negato per adozione di regolamenti interni difformi dalla norma generale
  • Richiesta di obblighi formali non dovuti (ad esempio più di una amministrazione accetta la richiesta di accesso solo su propri moduli)
  • Richiesta di spese non dovute per il rilascio di documenti
  • Richiesta di ridefinizione dell’oggetto e dei contenuti dell’istanza
  • Riferimento alla normativa relativa all’accesso agli atti cosiddetto “procedimentale”

Alle relative PEC ha risposto il 22% degli Enti contattati, con alcune Regioni più virtuose nel rispondere come Trentino Alto Adige (40%), Toscana (36%), Umbria e Veneto (34%), Emilia Romagna e Liguria (33%), Marche (32%), altre assai meno come Lazio (11%), Abruzzo (10%), Campania (9%), Calabria (5%).

“La nostra indagine – dicono da Cittadinanzattiva – dimostra quanto sia ancora molto, troppo, difficile per i cittadini e le associazioni/comitati ottenere informazioni certe sullo stato degli edifici frequentati dai propri figli. Eppure, la trasparenza dei dati è un diritto che va assolutamente garantito”.