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Test Invalsi: dramma Sud

test invalsi esame

Secondo l’Invalsi, i dati di quest’anno non lasciano spazi a dubbi: all’ultimo anno delle superiori, l’insufficienza grave nelle prove di italiano è quasi fisiologica al di sotto del 10 per cento e quelle del Sud dove sfiora il 20 per cento in Puglia e Molise e supera il 25 in Calabria. Ne consegue che in Italiano gli alunni che hanno i punteggi più alti sono collocati tra il 15 e il 20 per cento nelle regioni settentrionali e sotto il 10 per cento nel Meridione. Sempre alle superiori, per quanto riguarda la matematica, in Calabria, Campania e Sicilia il 60 per cento dei ragazzi non ha raggiunto le competenze minime richieste dai programmi. Al contrario di regioni come la Lombardia, il Veneto, l’Emilia Romagna e il Friuli Venezia Giulia, dove il 75 per cento ha raggiunto gli obiettivi prefissati. Ed è un problema che già si evidenzia, seppure con livelli meno marcati, già dalla quinta primaria.

Anche i test riempiti dai maturandi, per la prima volta, hanno evidenziato le risultanze prodotte dagli studenti di terza media: soltanto due studenti su tre posseggono, al termine del ciclo di studi e in procinto di svolgere gli esami di fine corso, le competenze di base richieste dai programmi. Si tratta del 65,6 % alla scuola media e il 65,4 % in quinta superiore per quanto riguarda l’italiano. Ancora peggio va per la matematica, spiega il Corriere della Sera: se in terza media tre ragazzi su 5 (61,33 per cento) hanno appreso in maniera sufficiente o di più il programma, alla fine delle scuole superiori sono solo il 58,3 per cento quelli che si possono considerare «promossi». Una situazione incredibile che diventa drammatica in Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna dove addirittura la situazione è rovesciata: il 60 per cento degli studenti non è sufficiente. Non va meglio per lo studio dell’inglese: per quanto riguarda la comprensione orale solo uno studente su tre riesce a raggiungere il livello richiesto.

Secondo Roberto Ricci direttore dell’Invalsi, “molto dipende dal contesto e dalla situazione socioeconomica familiare. In alcune aree l’impreparazione è tale che è come se un terzo degli studenti non avesse frequentato la scuola: alla fine delle superiori ha conoscenze e competenze della terza media”.

Anief ha affrontato questo tema più volte. Proponendo più soluzioni: organici maggiorati, naturalmente maggiori investimenti, ma anche l’anticipo dell’obbligo formativo, almeno a cinque anni di età, con contestuale obbligo formativo a 18 anni. Di recente, il sindacato ha anche messo in risalto i risultati delCountry Report sull’Italia elaborato dalla Commissione europea, dal quale è emerso che nonostante i recenti miglioramenti nella qualità dell’istruzione scolastica, le ampie e persistenti disparità regionali nei risultati dell’apprendimento continuano a destare grande preoccupazione.In quel report si evidenziava un aspetto di cui oggi ha parlato lo stesso Invalsi: “al Sud, le differenze significative nei risultati tra e all’interno delle scuole potrebbero indicare una tendenza a raggruppare gli studenti in base alla loro capacità”, magari creando pure delle classi ‘pollaio’.

“Se gli studi nazionali insistono su questa tendenza – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – significa che si tratta di un dato su cui occorre soffermarsi. Perché se è vero che le scuole sono sempre più portate a realizzare le classi per livelli di competenze degli alunni, significa che gli istituti si sentono costretti a prendere delle contromisure all’inerzia di chi le governa: poiché non arrivano in quelle scuole delle risorse aggiuntive, non solo finanziarie, come ha fatto notare di recente la Corte dei Conti, ma anche umane; ovvero servono organici maggiorati e potenziamenti corposi, allora sono obbligati a crearsi degli ‘anticorpi’ interni. I quali, però, vanno paradossalmente a penalizzare gli alunni più deboli, i quali collocati in un contesto di basso livello, a livello territoriale e a volte pure familiare, non hanno quello stimolo positivo derivante dall’integrazione random con alunni dai tratti poliedrici e diversificati”.

“Laddove è presente un’alta percentuale di studenti in difficoltà, un numero superiore alla media di disabili e stranieri, occorrono invece misure straordinarie: anche perché è un dato inconfutabile che molti di questi allievi si disperdono senza arrivare nemmeno al diploma di maturità. Quindi il quadro è peggiore di quello che ha oggi evidenziato l’Invalsi. Stiamo producendo sempre più un sistema di formazione rivolto ad una minoranza, negando gli articoli 33 e 34 della Costituzione, che danno garanzia di istruzione a tutti i cittadini, senza alcuna distinzione”, conclude Pacifico.

(fonte: Ufficio Stampa Anief)

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FLC CGIL: Esami di Stato primo ciclo, come si svolgeranno nel 2019

flc cgil logo

Con nota 5772 del 4 aprile 2019 del Direttore Generale per gli ordinamenti scolastici sono state fornite ulteriori indicazioni in merito allo svolgimento degli esami di Stato nelle scuole del primo ciclo di istruzione e alla certificazione delle competenze per l’anno scolastico 2018/2019. Lo rende noto la FLC CGIL.

Funzione di Presidente della Commissione di esame

La funzione di presidente è svolta ordinariamente dal dirigente scolastico preposto dell’istituzione scolastica (DM 741/27 art. 4 comma 3).
In caso di assenza o impedimento o di reggenza le funzioni di presidente della commissione d’esame sono assegnate ad un docente collaboratore.
Il DM 183/19 ha stabilito che

  • tra i motivi di impedimento è l’eventuale nomina del Dirigente Scolastico quale Presidente di Commissione per l’esame conclusivo del II ciclo
  • il docente collaboratore a cui viene assegnato la funzione di Presidente della Commissione, non deve necessariamente appartenere al ruolo della scuola secondaria di I grado.

Prove scritte per alunni con disabilità, con disturbi specifici di apprendimento e con altri bisogni educativi speciali (BES)

Per i candidati con disabilità certificata ai sensi della legge 104/1992 e con disturbo specifico dell’apprendimento certificato ai sensi della legge 170/2010, possono essere utilizzati specifici strumenti compensativi (utilizzo di supporti didattici, calcolatrice, mappe, ecc.) o possono essere attivate misure dispensative qualora già presenti rispettivamente nel PEI e nel PDP.

Per gli alunni con bisogni educativi speciali (BES) in possesso di una certificazione clinica, possono essere utilizzati strumenti compensativi qualora sia stato redatto un PDP che ne preveda l’utilizzo e se funzionali allo svolgimento della prova assegnata. Non sono previste, invece, misure dispensative.

Prove INVALSI

Le prove nazionali di italiano, matematica e inglese si svolgono nel periodo compreso tra il 10 e il 18 aprile 2019 secondo calendari specifici per ciascuna istituzione scolastica.
Per i candidati con disabilità certificata ai sensi della legge 104/1992 e con disturbo specifico dell’apprendimento certificato ai sensi della legge 170/2010, sono individuati strumenti compensativi e/o misure dispensative in coerenza con quanto previsto, rispettivamente, nel PEI e nel PDP.
In particolare

  • per gli alunni con disabilità certificata, ove non fossero sufficienti gli strumenti compensativi e/o le misure dispensative, il consiglio di classe può disporre di specifici adattamenti alla prova (comunque cartacea) o l’esonero da una o più prove
  • per gli alunni con DSA sono previsti strumenti compensativi, se indicati nel PDP e abitualmente utilizzati nel percorso scolastico. La prova di Inglese non sarà sostenuta se la certificazione del DSA prevede l’esonero dall’insegnamento delle lingue straniere o la dispensa dalla prova scritta alle lingue straniere.

Coloro che sono dispensati da una o più prove INVALSI o sostengono una o più prove differenziate in forma cartacea, non riceveranno la certificazione delle competenze rilasciata dall’INVALSI. Sarà compito del consiglio di classe integrare in sede di scrutinio finale la certificazione delle competenze rilasciata dalla scuola.

Per gli alunni con bisogni educativi speciali (BES) in possesso di una certificazione clinica, possono essere utilizzati strumenti compensativi qualora indicati nel PDP ed effettivamente utilizzati nel percorso didattico.
Non possono essere previste, invece, misure dispensative.

Ricordiamo che pur essendo ininfluente ai fini dell’ammissione all’Esame, il risultato conseguitodelle prove INVALSI, espresso in forma descrittiva, verrà inserito nel curriculum dello studente.

Certificazione delle competenze

Le scuole continueranno ad utilizzare i modelli di certificazioni allegati dal DM 742/17 in attesa della ridefinizione del profilo dello studente come individuato dalle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, in coerenza con le nuove competenze chiave europee previste dalla Raccomandazione dell’Unione Europea adottata il 22 maggio 2018.

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Prova Invalsi 2019 scuole primarie: come affrontarla al meglio?

Nel mese di maggio 2019 si terranno le prove Invalsi 2019 per gli allievi di scuola primaria: interessati sono le classi II elementare e V elementare.

Il calendario prove Invalsi 2019

Per la II elementare il calendario è il seguente:

  • 6 maggio 2019: prova di italiano; nello stesso giorno solo per le classi campione ci sarà anche la prova di lettura;
  • 7 maggio 2019: prova di matematica.

Per la V elementare invece il calendario è il seguente:

  • 3 maggio 2019: prova di inglese;
  • 6 maggio 2019: prova di italiano;
  • 7 maggio 2019: prova di matematica.

A differenza dei colleghi più grandi, che affronteranno le prove in digitale, per i ragazzi delle scuole primarie la prova sarà esclusivamente cartacea.

Arrivare preparati alla prova Invalsi

I test Invalsi stanno diventando un importante parametro di valutazione della bontà della didattica, fornendo un quadro abbastanza chiaro sulla situazione italiana (si veda il Rapporto dello scorso anno).

Arrivare preparati alla prova Invalsi è importante quindi per valutare quanto di buono è stato fatto nell’anno scolastico. C’è da tenere in conto, chiaramente, anche ciò che riguarda il sostenere una prova – che va oltre la didattica e riguarda l’approccio col test da parte del bambino. Quindi, una buona preparazione mirata alla prova è fondamentale perché la stessa fornisca un esito reale, tangibile e credibile.

Libri per prepararsi alla prova Invalsi 2019

Libri per la prova Invalsi (foto: Enrico Parolisi - Gruppo Matacena)
Libri per la prova Invalsi (foto: Enrico Parolisi – Gruppo Matacena)

Le case editrici di libri scolastici offrono una ottima rosa di volumi tra cui scegliere per le insegnanti. Tra questi segnaliamo:

  • Tresei: gli eserciziari Invalsi della Tresei affrontano un percorso graduale, che inizia dalla prova d’ingresso con svolgimento guidato, che aiuta il bambino a riflettere sul ragionamento sotteso alla risoluzione dei quesiti, per proseguire con delle prove via via più complesse e articolate, fino a quelle ufficiali previste dal MIUR, con cui svolgere delle vere e proprie verifiche simulate.
  • Il Capitello: la collana Verso la Prova Invalsi è realizzata con lo scopo di accertare, consolidare e verificare le competenze secondo le modalità INVALSI, offrendo un ulteriore strumento oggettivo di valutazione, nell’ambito del curricolo verticale. Importante anche Easy Invalsi, ottimo strumento per la preparazione in lingua inglese.
  • Raffaello: ottima soluzione per la preparazione degli allievi, l’Invalsi Unico in un solo volume unisce Matematica e Italiano. I testi propongono un percorso graduale, per accompagnare l’alunno verso la prova INVALSI ufficiale.Questo sempre con le guide per il docente, un utile strumento per la correzione (con tutte le soluzioni) e la valutazione delle prove.

Se siete interessati, trovate discreti cataloghi (anche online) di libri per l’Invalsi.

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Maturità 2019 inizia a delinearsi: date e modalità di svolgimento

studenti liceo esame maturita

In attesa di informazioni ufficiali inizia a delinearsi la nuova maturità 2019, la prima di impronta gialloverde e con Marco Bussetti alla guida del Ministero del’lstruzione, dell’Università e della Ricerca. Tra grandi smentite e importanti novità. Andiamo a vederle insieme.

La cancellazione della terza prova

La più sostanziale novità che verrà introdotta nella prossima sessione di esami di maturità è l’abolizione della terza prova, il famoso quiz multidisciplinare. Dopo quindi il tema della prima prova e la seconda prova sulla materia scelta per la propria tipologia di liceo – istituto superiore si passerà direttamente all’orale.

I punteggi

La cancellazione della terza prova comporta necessariamente una rimodulazione dei punteggi assegnati a ogni singola prova, che passano dai 15 del passato ai 20 attuali, per un totale di 60 punti realizzabili in seduta d’esame. Gli altri 40 verranno dal percorso didattico dell’allievo nel corso del triennio che lo ha portato all’esame di Stato.

Le date della Maturità 2019

Fissate anche le date della sessione degli esami di maturità del 2019: il 19 giugno 2019 alle 8.30 (è un mercoledì) avrà inizio la prima prova. Per la seconda non ci sono ancora indicazioni ufficiali ma, come accade da anni, il giorno dovrebbe essere quello immediatamente successivo, ossia il 20 giugno.

Come si viene ammessi alla maturità?

I requisiti per accedere all’esame di Maturità 2019 restano invariati rispetto al 2018:

  1. Sufficienza in condotta;
  2. Sufficienza in tutte le materie; *
  3. Presenza superiore al 75 percento del monte ore.

* Il consiglio di classe può decidere con adeguata motivazione di ammettere alla maturità anche chi non raggiunge la sufficienza in una sola disciplina, con ripercussioni però sui crediti.

La commissione d’esame

Anche questa dovrebbe restare praticamente invariata rispetto al 2018.

  • Tre commissari interni;
  • Tre commissari esterni;
  • Il presidente di commissione.

Per la nomina bisognerà aspettare almeno fino a maggio 2019.

Invalsi propedeutico per l’accesso alla Maturità?

I test Invalsi non saranno propedeutici per l’accesso all’Esame di Stato. Sebbene originariamente l’ipotesi era più che una voce, si è deciso al momento di rinviare di un anno questa eventuale scelta. Ciò non toglie che le prove Invalsi restano anche quest’anno, quindi iniziate a prepararvi al test Invalsi!

E l’Alternanza scuola-lavoro?

Stesso discorso vale per i percorsi di alternanza scuola-lavoro al momento oggetto di una animata discussione istituzionale, con lo stesso Bussetti che più di una volta ha manifestato la volontà di rimodulare il programma e nello specifico il monte – ore.

Ad ogni modo, sebbene non propedeutica per l’Esame di Maturità, l’alternanza scuola lavoro continua a esistere e a dover essere svolta.