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Palermo, docente positiva al Covid: nove giorni per comunicarlo alla scuola e mettere in quarantena la classe

Sono serviti ben nove giorni per comunicare alla scuola che un’intera classe di alunni dell’infanzia doveva essere posta in quarantena, perché la loro maestra è risultata positiva al Covid19: è accaduto in un istituto privato di Palermo. In base a quanto riporta il Giornale di Sicilia, la maestra d’asilo è risultata positiva al Coronavirus il 23 ottobre scorso e immediatamente la donna lo ha comunicato alla scuola: il preside non ha potuto fare altro che chiudere i locali fino al 2 novembre per la sanificazione, facendo sottoporre il personale al tampone. Solo che l’Asp, a partire dal 24 ottobre, avrebbe dovuto anche mettere in quarantena per due settimane i 45 bambini venuti a contatto con l’insegnante: la comunicazione dell’azienda sanitaria sarebbe invece stata trasmessa alla scuola siciliana soltanto ieri 2 novembre. 

I FATTI

A Palermo una docente scopre di essere positiva al Covid. Solo che qualcosa nella procedura si inceppa: i suoi alunni, dal 24 al 6 novembre, come è scritto nel documento del Dipartimento di Prevenzione, avrebbero dovuto osservare la quarantena, con “il divieto di contatti sociali” e con l’obbligo “di rimanere raggiungibili per le attività di sorveglianza”. Misure precauzionali che però, non essendo mai giunta la comunicazione ufficiale, nessuno dei 45 alunni ha seguito, innescando la rabbia dei genitori, i quali adesso – riporta anche Orizzonte Scuola – chiedono chiarezza all’Asp per il ritardo e all’istituto privato per l’infanzia sulle procedure anti Covid seguite dalla direzione. 

foto febbre mascherina coronavirus
foto d’archivio

È GIÀ ACCADUTO

Il giovane sindacato Anief ricorda che non è la prima volta che accade un fatto del genere: qualche settimana fa, infatti, una maestra avrebbe “fatto il test sierologico, dopo aver trascorso il primo giorno di lezione con gli alunni la scuola” e dopo “il risultato dubbio” si è sottoposta “immediatamente al tampone che” ha dato “esito positivo”. Peccato che la quarantena per colleghi e bambini non sia mai scattata. Ad oggi, non si è ancora compreso se si è trattato di un errore o di una comunicazione con errori di interpretazione da parte della Asl che doveva prendere in carico il caso e provvedere ai dovuti esami e all’eventuale isolamento degli alunni e dei colleghi della maestra. In entrambi i casi, quindi, sperando che siano isolati, è indispensabile comprendere con accuratezza i motivi che hanno portato l’Agenzia per la Tutela della Salute a non intervenire attuando il protocollo.

LA PROCEDURA DA ATTUARE

Anief ricorda che la procedura da attuare in questi casi è chiara. A stabilirla è stato dell’Istituto Superiore di Sanità: se il “test è positivo, si notifica il caso e si avvia la ricerca dei contatti e le azioni di sanificazione straordinaria della struttura scolastica nella sua parte interessata. Per il rientro in comunità bisognerà attendere la guarigione clinica (cioè la totale assenza di sintomi). […] Il referente scolastico COVID-19 deve fornire al Dipartimento di prevenzione l’elenco dei compagni di classe, nonché degli insegnanti del caso confermato che sono stati a contatto nelle 48 ore precedenti l’insorgenza dei sintomi. I contatti stretti individuati dal Dipartimento di Prevenzione con le consuete attività di contact tracing, saranno posti in quarantena per 14 giorni dalla data dell’ultimo contatto con il caso confermato. Il DdP deciderà la strategia più adatta circa eventuali screening al personale scolastico e agli alunni”.

(fonte: Ufficio Stampa Anief)

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Eurosofia, a Palermo un incontro nel segno di Padre Puglisi

aula scuola generica

L’ente di formazione Eurosofia sarà il promotore di un evento sociale rivolto alle scuole che si svolgerà il 22 novembre, dalle ore 16 alle ore 19, presso la sede del Cineteatro Colosseum, Via Guido Rossa n. 7, Palermo 

Alcuni dei relatori saranno volontari che stanno proseguendo l’impegno di Padre P. Puglisi sul territorio, che sono stati vicini al sacerdote come allievi e hanno seguito in prima linea la sua attività pedagogica. 

L’incontro è aperto a tutti i docenti, di ogni ordine e grado. Sarà rilasciato un attestato di partecipazione riconosciuto dal MIUR.

Saranno ripercorsi attraverso testimonianze dirette alcune tappe dell’esistenza del sacerdote, in particolar modo sarà focalizzata l’attenzione sul suo metodo educativo e sulle buone prassi utilizzate per compiere dei piccoli miracoli sociali.

Padre Puglisi è l’ideatore di un approccio didattico fondato sull’empatia, su una vicinanza ed un supporto non invasivo.

“Essere testimoni soprattutto per chi conserva rabbia nei confronti della società che vede ostile. A lui il testimone deve infondere speranza facendo comprendere che la vita vale se è donata.”

(Pino Puglisi)

Tra gli ospiti sarà presente un comico palermitano per cercare di rendere il messaggio più efficace e recepibile per gli studenti. Forniremo maggiori dettagli nelle prossime settimane. 

Attraverso le parole e l’ironia di personaggi che sono vicini alla loro sfera emotiva, il messaggio viene valorizzato e assume una maggiore rilevanza, un aspetto fondamentale per giovani che non sempre hanno adulti che sanno fornire valori o punti di riferimento.

L’evento non è a scopo di lucro, si inserisce nell’ambito di un progetto dedicato ai quartieri a rischio.

Per un maggiori informazioni contatta il numero 091 7098311/357 oppure il 3928825358; è possibile anche inviare un’email a  segreteria@eurosofia.it.

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Telecamere a scuola in 6 istituti di Palermo (con tutti i dubbi del caso)

videocamera di sorveglianza scuole

Il sistema di videosorveglianza, per contrastare bullismo e consumo di droghe, è frutto di un progetto di Comune, Prefettura e Ministero dell’Interno. Per il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, si tratta di «una misura necessaria». Il riferimento è al sistema di videosorveglianza, collegato alla centrale operativa della polizia municipale e installato, come riporta l’edizione locale di Repubblica, in alcune scuole superiori del capoluogo siciliano, gli istituti Cascino, Cannizzaro, Piazza, Cassarà, Regina Margherita e Vittorio Emanuele III, collegato alla centrale operativa dei vigili urbani. Telecamere di ultima generazione che, secondo chi le ha concepite – il protocollo d’intesa “Scuole sicure” è stato ideato dal Ministero dell’Interno e coinvolge anche Comune e Prefettura – dovrebbero contrastare microcriminalità e atti illegali nelle scuole e nei loro pressi, a cominciare dal consumo di droga e dal bullismo. 

I dubbi del Garante della Privacy 

Intenti senza dubbio meritevoli, ma che non tengono conto di vari aspetti. I soggetti a rischio o più fragili, ad esempio, possono essere difesi efficacemente anche con mezzi meno invasivi. L’ha sostenuto anche il Garante della Privacy, Antonello Soro, secondo cui nessuna telecamera potrà mai sopperire a carenze insite nella scelta e nella formazione del personale deputato all’educazione e all’assistenza dei soggetti a cui deve andare massima attenzione. 

Il no del sindacalista

“Siamo contrari a questa scelta – dichiara Marcello Pacifico, leader di Anief – che scredita i docenti, evidentemente considerati non meritevoli di fiducia. Il provvedimento è invasivo rispetto ad aspetti della sfera personale dei lavoratori. La sicurezza passa dalla formazione del personale e da attività rivolte in maniera specifica alla comunità scolastiche (insegnanti, bambini/e, ragazzi/e, genitori, educatori) per intraprendere un percorso dedicato”. 

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#PalermoChiamaItalia, da Terracina parte la Nave della Legalità

Al via il viaggio della Nave della Legalità che aprirà le celebrazioni del XXVII anniversario delle stragi di Capaci e di Via D’Amelio, nell’ambito della manifestazione #PalermoChiamaItalia. La Nave salperà dalla banchina 8 del Porto di Civitavecchia alle ore 18 con a bordo circa 1.500 studenti diretti verso Palermo dove, nella mattinata del 23 maggio, si svolgeranno le principali iniziative in memoria dei giudici Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e degli agenti delle loro scorte Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Rocco Dicillo, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Claudio Traina.

A salutare la partenza della Nave sarà il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che interverrà al Porto di Civitavecchia insieme al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Marco Bussetti, al Capo della Polizia Franco Gabrielli, al Procuratore Antimafia e Antiterrorismo Federico Cafiero de Raho, all’Amministratore Delegato Rai Fabrizio Salini.

Ai 1.500 studenti che viaggeranno sulla Nave della Legalità, il 23 maggio si uniranno le voci e le iniziative di oltre 70.000 ragazzi che in tutta Italia parteciperanno alle iniziative contro le mafie nell’ambito di #PalermoChiamaItalia, la manifestazione promossa dal 2002 dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) e dalla Fondazione Falconeche si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati. Una iniziativa che rientra in un percorso promosso annualmente dal MIUR per incoraggiare nelle scuole attività didattiche mirate alla cultura del rispetto e della legalità e per una cittadinanza attiva e responsabile.

#PalermoChiamaItalia è realizzata anche grazie alla fattiva e quotidiana collaborazione fornita da Polizia di StatoArma dei Carabinieri e Guardia di Finanza. L’evento in questi anni è andato arricchendosi di importanti contributi grazie agli accordi firmati con l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), la Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, il Consiglio Superiore della Magistratura (CSM)l’Associazione Nazionale Magistrati (ANM).

Le principali attività legate alla commemorazione saranno il 23 maggio a Palermo, nel giorno dell’anniversario della strage di Capaci. Le celebrazioni istituzionali si terranno nell’Aula Bunker dell’Ucciardone, luogo simbolo del Maxiprocesso a Cosa Nostra, e saranno trasmesse in diretta televisiva su Rai Unodalle ore 10.00.

Sono previste, poi, attività nelle piazze e nelle scuole della città. Nel pomeriggio partiranno i due tradizionali cortei di #PalermoChiamaItalia, che vedranno protagonisti innanzitutto gli studenti e i docenti, ma che saranno aperti a tutta la città: il primo si muoverà alle ore 15.30 da via D’Amelio, il secondo alle ore 16 dall’Aula Bunker. Entrambi si ricongiungeranno sotto l’Albero Falcone, in via Notarbartolo, per il Silenzio, alle 17.58, l’ora della strage di Capaci.

Il “no” alle mafie verrà rilanciato il 23 maggio in molte città italiane, in una sorta di “staffetta” a distanza tra gli studenti, con iniziative sui temi della legalità (concerti, dibattiti, proiezioni, performance teatrali, gare, ecc.). A coordinare le attività nelle città coinvolte saranno gli Uffici Scolastici Regionali.

“Quella che vedremo il 23 maggio a Palermo e in centinaia di istituti in tutta Italia sarà una ‘scuola viva’. Animata dall’insegnamento di importanti servitori del nostro Stato che hanno dato la vita per liberare il loro Paese dalla mafia, come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. E da valori di giustizia e di rispetto che devono trovare concretezza nella nostra quotidianità”, spiega il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti. “A 27 anni di distanza, continuiamo a ricordare questi martiri del nostro Stato perché la loro testimonianza e il loro sacrificio non vadano perduti. Perché le nuove generazioni sappiano che l’Italia del 2019 è debitrice nei confronti di quegli uomini. E che ancora tanto rimane da fare: le nostre società hanno anticorpi per reagire al fenomeno mafioso, alla violenza, alla sopraffazione. Ma non ne sono immuni. Ed è per questo che dobbiamo investire sull’educazione dei nostri giovani: diffondere la cultura del rispetto e della legalità è fondamentale se vogliamo costruire una comunità giusta e in pace”.

“Nessuno di noi”, sottolinea Maria Falcone, Presidente della Fondazione Falcone, “quel 23 maggio di 27 anni fa avrebbe immaginato che un giorno tragico, un giorno di dolore e lutto, sarebbe stato l’avvio di una trasformazione profonda del nostro Paese, l’inizio di un percorso che migliaia di studenti, migliaia di persone hanno da allora intrapreso portando avanti le idee di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e di tutti gli uomini e le donne dello Stato che sono morti per mano della mafia. Vedere ogni anno Palermo “invasa” dai ragazzi che partecipano alle manifestazioni organizzate per l’anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio è una gioia immensa e al tempo stesso la dimostrazione che il lavoro quotidiano nelle scuole e nelle Università che la Fondazione Falcone e il Miur svolgono ha un valore inestimabile e rappresenta lo strumento più efficace per creare una coscienza antimafiosa nelle nuove generazioni. Solo una rivoluzione culturale profonda consente di vincere la battaglia contro la criminalità organizzata”.

Il tema dell’edizione di quest’anno di #PalermoChiamaItalia è dedicato alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale, firmata a Palermo nel 2000. La Convenzione, chiamata anche “Convenzione di Palermo”, è entrata in vigore il 29 settembre 2003 ed è stata ratificata da 189 Stati. Alla Convenzione è intitolato anche il concorso nazionale per questo anno scolastico dal titolo: “Follow the money. Da Giovanni Falcone alla Convenzione Onu di Palermo contro la criminalità organizzata transnazionale”. I migliori elaborati degli studenti saranno premiati durante la cerimonia in Aula Bunker.

Il MIUR e la Fondazione Falcone uniranno le piazze di #PalermoChiamaItalia e tutte le scuole che vorranno partecipare facendo sentire la loro voce per dire “no” alle mafie utilizzando anche i canali social. Sui profili twitter @MiurSocial e @23maggioItalia ci saranno le dirette degli eventi raccontati attraverso gli hashtag #23maggio#PalermoChiamaItalia e #navedellalegalità. Gli eventi potranno essere seguiti sulle pagine Facebook e Instagram del MIUR e di #PalermoChiamaItalia. Per ulteriori informazioni e dettagli sul programma è possibile consultare le pagine www.miur.gov.it e www.fondazionefalcone.it. Sui due siti saranno progressivamente caricati materiali, foto, schede.

(fonte: Ufficio Stampa Miur)

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Palermo, crolla cornicione a scuola

vigili del fuoco generica

La tragedia è stata solo sfiorata, ma tanta paura (e tanti disagi) a Palermo per il crollo di un cornicione in una scuola primaria del quartiere Pallavicino, la Siragusa. Più per la precisione, il plesso Savio di viale Resurrezione.

Lezioni sospese e pronto intervento dei Vigili del Fuoco che hanno dichiarato la scuola inagibile. Circa duecento bambini sono quindi tornati a casa e ora aspettano una sistemazione alternativa per poter seguire le lezioni.

A rendere noto il fatto è il Movimento 5 Stelle che parte all’attacco del sindaco Orlando:

“L’amministrazione Orlando non può continuare a sfidare la sorte, per inerzia e incapacità, soprattutto se di mezzo ci sono dei bambini”

In una nota il consigliere comunale Viviana Lo Monaco e il portavoce della VII circoscrizione palermitana Giovanni Galioto, dichiarano che i pentastellati dal loro insediamento chiedono “di ricevere informazioni puntuali sui collaudi e la messa a norma di tutti gli edifici scolastici, richiesta che però rimane inascoltata da oltre un anno” e che presenteranno una richiesta di accesso agli atti per verificare eventuali inadempienze.

L’emergenza edilizia scolastica

Quello di Palermo è un forte campanello d’allarme relativo a un tema che ha animato il dibattito estivo prima della partenza del nuovo anno scolastico: quello della sicurezza delle scuole. I numeri sono impietosi: sono più della metà le scuole non a norma secondo gli ultimi dati. Una battaglia che, soprattutto dopo la tragedia del crollo del Ponte Morandi a Genova, si protrae ancora oggi. In prima linea soprattutto l’Anci che chiede maggiori stanziamenti per poter intervenire sulle strutture e gli edifici scolastici. Un accordo quadro sul tema dell’edilizia scolastica è stato pubblicato negli scorsi giorni, ma bisogna – e si deve – fare di più.