Pubblicato il Lascia un commento

Graduatorie provinciali per le supplenze, in 750 mila trepidano

Proprio mentre in questi giorni si avviano le assunzioni a tempo indeterminato per i tanti docenti che sono in posizione utile per giungere finalmente all’agognata immessone in ruolo, si stringe il cerchio sulle oltre 750 mila domande di inserimento nelle Graduatorie provinciali per le supplenze attraverso le quali ottenere un incarico annuale: gli Uffici scolastici stanno infatti procedendo che alla elaborazione delle istanze, sia delle Gps sia delle graduatorie di istituto, per verificarne la correttezza, le precedenze per le invalidità presentate e procedere quindi con l’iter di avvio alla pubblicazione delle graduatorie. Le liste, subito definitive, dovrebbero essere pubblicate il primo giorno di settembre, per poi procedere alle convocazioni per le supplenze annuali nelle due settimane successive.

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ribadisce che “sulle Graduatorie provinciali per le supplenze c’era tanta e fondata attesa, ma al ministero dell’Istruzione sono state prese delle decisioni errate, che danneggiano tantissimi precari, perché si è riusciti nell’impresa di negare contemporaneamente il principio di affidamento, meritocratico e di ragionevolezza, tutti requisiti che devono necessariamente contenere gli atti amministrativi”. Il sindacato ricorda che fino al 31 agosto è ancora possibile impugnare l’Ordinanza n. 60/2020 attraverso i ricorsi predisposti da Anief specificatamente a tutela dei docenti precari.

OPERAZIONI SINO A FINE MESE

Secondo la rivista specializzata Orizzonte Scuola, gli Uffici scolastici insieme alle scuole polo (come prevede l’art. 8, comma 5 dell’OM 60/2020 nel quale si evidenzia appunto che gli uffici scolastici provinciali stanno procedendo alla valutazione delle istanze degli aspiranti all’inserimento nelle GPS di competenza, anche attraverso la delega a scuole polo su specifiche classi di concorso, al fine di evitare difformità nelle valutazioni) probabilmente fino a fine agosto, saranno impegnati a valutare le domande pervenute per l’aggiornamento /inserimento delle GPS e delle graduatorie d’istituto, che ricordiamo saranno valide per il biennio 2020/21 e 2021/22.

LA VERIFICA DEI PUNTEGGI

Nella fase di valutazione delle domande presentate si andranno a verificare le dichiarazioni rese dagli interessati ai sensi del DPR 445/2000 e successivi. L’O.M. 60 all’ art. 7 (Istanza di partecipazione) dà delle precise indicazioni sui motivi per considerare non valida una domanda: gli aspiranti presentano istanza di inserimento, a pena di esclusione, in un’unica provincia, per una o più delle GPS per le quali abbiano i requisiti previsti.
Gli aspiranti hanno presentato istanza di inserimento unicamente in modalità telematica, ai sensi del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, attraverso specifica procedura informatica. Le istanze presentate con modalità diverse non saranno prese in considerazione; come non si terrà conto delle istanze che non contengano tutte le indicazioni circa il possesso dei requisiti richiesti e tutte le dichiarazioni previste dalla presente ordinanza.

SUBITO GRADUATORIE DEFINITIVE

È bene ricordare che l’uscita delle graduatorie provinciali e di istituto – prevista per il prossimo 1° settembre, con le convocazioni da GaE e GPS che in base al cronoprogamma del Ministero si dovrebbero attuare entro il 14 settembre successivo – sarà definitiva e non provvisoria come avveniva nel passato. Questa condizione sarà possibile in quanto sappiamo che il sistema informatico legato alla domanda ha dato all’aspirante docente la possibilità di verificare in qualsiasi momento, dalla propria utenza online, l’inserimento e la valutazione corretta in relazione ai servizi e ai titoli effettivamente in possesso e dichiarati. Il docente potrà comunque procedere ad un ricorso dinanzi all’autorità giudiziaria competente, nel caso dovesse presentarsi con un punteggio o una posizione errata nelle GPS e nelle graduatorie d’istituto.

I RICORSI CONTRO IL BANDO GPS

A proposito di errori dell’amministrazione, Anief ricorda che fino al 31 agosto è ancora possibile impugnare l’Ordinanza n. 60/2020 attraverso i ricorsi predisposti dal giovane sindacato a tutela dei docenti precari: l’obiettivo è quello di ottenere l’inserimento e i giusti punteggi già valutati nelle precedenti tabelle delle graduatorie di istituto ed ex permanenti, superando quindi l’improvviso e ingiustificato cambiamento delle tabelle di valutazione dei titoli che esisteva da 13 anni I ricorsi riguardano anche la mancata inclusione in prima e seconda fascia Gps: in tal caso, però, è necessario aver già provveduto alla presentazione della domanda entro la scadenza dei termini, mentre per la valutazione dei titoli bisogna averli dichiarati all’atto della presentazione della stessa.  A tale scopo, per definire caso per caso e verificare se vi siano le condizioni per ricorrere al giudice, il sindacato Anief ha predisposto un apposito servizio di consulenza in presenza o a distanza.

Pubblicato il Lascia un commento

GPS, Anief ricorre per tabelle titoli

Anief tutela i docenti precari e lotta per far ottenere i giusti punteggi già valutati nelle precedenti tabelle delle graduatorie di istituto ed ex permanenti. Anief proroga le adesioni ai ricorsi al 31 agosto

L’ufficio legale Anief ricorda, tuttavia, che per aderire ai ricorsi prorogati per l’inclusione in prima e seconda fascia è necessario aver già provveduto alla presentazione della domanda entro la scadenza dei termini, mentre per la valutazione dei titoli bisogna averli dichiarati all’atto della presentazione della stessa.

GPS – RICORSI TABELLE TITOLI

TABELLA TITOLI GPS – VALUTAZIONE “ALTRE ATTIVITÀ DI INSEGNAMENTO” (3PT/ANNO)

RICORSO PRESSO IL TAR LAZIO PER OTTENERE LA VALUTAZIONE DEL PUNTEGGIO PER LE ALTRE ATTIVITA’ DI INSEGNAMENTO NELLE GPS (MAX 3 PUNTI PER ANNO SCOLASTICO).

TABELLA TITOLI – RIPRISTINO TITOLI ARTISTICI COREUTICO

RICORSO PRESSO IL TAR LAZIO PER OTTENERE IL RIPRISTINO NELLE GPS DI I E II FASCIA DELLA VALUTAZIONE DEL PUNTEGGIO PER TUTTI I TITOLI ARTISTICI GIA’ PRECEDENTEMENTE VALUTATI NELLE G.I. DI II E III FASCIA E ORA ESCLUSI DALLE NUOVE TABELLE.

TABELLA TITOLI GPS – VALUTAZIONE SERVIZIO INSEGNAMENTO ALTERNATIVO RELIGIONE CATTOLICA COME SPECIFICO

RICORSO PRESSO IL TAR LAZIO PER OTTENERE LA VALUTAZIONE PER INTERO (12 PUNTI) COME SERVIZIO SPECIFICO DEL SERVIZIO SVOLTO COME INSEGNANTE DI MATERIA ALTERNATIVA ALLA RELIGIONE CATTOLICA.

TABELLA TITOLI GPS – VALUTAZIONE SERVIZIO MILITARE PRESTATO NON IN COSTANZA DI NOMINA

RICORSO PRESSO IL TAR LAZIO PER OTTENERE LA VALUTAZIONE DEL SERVIZIO MILITARE DI LEVA (O EQUIPARATO) PRESTATO NON IN COSTANZA DI RAPPORTO DI LAVORO CON IL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE.

TABELLA TITOLI GPS – VALUTAZIONE SPECIALIZZAZIONE BIENNALE 6 PUNTI ANZICHÉ 2

RICORSO PRESSO IL TAR LAZIO PER OTTENERE IL RIPRISTINO NELLE GPS DI I E II FASCIA DELLA VALUTAZIONE DELLA SPECIALIZZAZIONE BIENNALE CON L’ATTRIBUZIONE DI 6 PUNTI ANZICHE’ 2.

TABELLA TITOLI – RIPRISTINO TITOLI ARTISTICI STRUMENTO MUSICALE

RICORSO PRESSO IL TAR LAZIO PER OTTENERE IL RIPRISTINO NELLE GPS DI I E II FASCIA DELLA VALUTAZIONE DEL PUNTEGGIO PER TUTTI I TITOLI ARTISTICI GIA’ PRECEDENTEMENTE VALUTATI NELLE G.I. DI II E III FASCIA E ORA ESCLUSI DALLE NUOVE TABELLE.

TABELLA TITOLI GPS – VALUTAZIONE CERTIFICAZIONE LINGUISTICA B2 CONSEGUITA NEI CENTRI LINGUISTICI D’ATENEO

RICORSO PRESSO IL TAR LAZIO PER OTTENERE IL RIPRISTINO NELLE GPS DI I E II FASCIA DELLA VALUTAZIONE DELLE CERTIFICAZIONI LINGUISTICHE DI LIVELLO B2 CONSEGUITE NEI CENTRI LINGUISTICI DI ATENEO.

TABELLA TITOLI GPS – VALUTAZIONE MASTER 3 PUNTI ANZICHÉ 1

RICORSO PRESSO IL TAR LAZIO PER OTTENERE IL RIPRISTINO NELLE GPS DI I E II FASCIA DELLA VALUTAZIONE PARI A 3 PUNTI PERR TITOLO DEI MASTER E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO ANNUALI CON ESAME FINALE E 60 CFU.

Pubblicato il Lascia un commento

Anief stronca il decreto “agostano”: “Non risolve il problema del precariato scuola”

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto “agostano” n.104, contenente le misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia che stanzia 1,3 miliardi per la ripresa della scuola in presenza dal prossimo 14 settembre. “Anief apprezza lo stanziamento, perché è molto importante per quel che devono fare i dirigenti scolastici, che avranno più banchi e attrezzature per la sicurezza, ma anche personale docente e Ata in più autorizzato”, dice Marcello Pacifico interpellato da Italia Stampa. Secondo il leader dell’Anief si tratta “di un primo segnale che va nella giusta direzione”, ma diventerà molto utile solo “a condizione che a settembre si andrà a risolvere una volta per tutte il problema del precariato. “Purtroppo, nonostante i grandi numeri”, con il record delle 250 mila supplenze annuali all’orizzonte, ha continuato il sindacalista autonomo, “le 100 mila immissioni in ruolo” non serviranno a molto: “uno su due non sarà assunto nei ruoli per colpa di un sistema che non prevede neanche lo scorrimento delle nuove graduatorie provinciali, le Gps, che saranno solo utilizzate per individuare i supplenti”.

Arriva dunque in Gazzetta Ufficiale il decreto Agosto n.104, contenente le misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia: il testo pubblicato in G.U. – dopo il via libera della Ragioneria Generale dello Stato e la firma del Presidente della Repubblica – comprende anche finanziamenti aggiuntivi per la riapertura delle scuole in sicurezza a partire dal 14 settembre. A partire dallo stanziamento di altri 1,3 miliardi.

marcello pacifico anief
Marcello Pacifico, leader di Anief

EMENDAMENTI IN ARRIVO

“Dal Governo – ha detto il sindacalista autonomo – giungono importanti aperture verso il sistema formativo e il rientro a scuola in sicurezza: ora mettiamoci al lavoro per mettere a punto la ripresa delle lezioni in presenza. Per questo motivo presenteremo degli emendamenti al decreto ‘agostano’, anche per risolvere i tanti problemi sugli organici: ad iniziare dagli oltre 3 mila posti liberi di Dsga, i Direttori dei servizi generali e amministrativi, perchè nonostante il concorso uno su tre rimarrà vacante; abbiamo anche problemi per i docenti della scuola dell’Infanzia e primaria, inclusi i diplomati magistrali, oltre che per gli Insegnanti tecnico-pratici. Come pure per i docenti di sostegno”, con 70 mila cattedre ancora a supplenza, e gli insegnanti di religione cattolica senza concorso dal 2004.

PERSONALE ATA INSUFFICIENTE

“Ancora una volta il personale Ata sarà insufficiente, sempre per colpa del decreto sul dimensionamento scolastico” approvato nel 2008, “che ha privato la scuola, oltre che di docenti e scuole, anche di tano personale amministrativo” e collaboratori scolastici: c’è l’impegno con la ministra Lucia Azzolina a rivederne i criteri e quindi non resta che metterci a lavorare” per risolvere i tanti problemi. “anche attraverso i miliardi che arriveranno dal Recovery Fund.

LE RICHIESTE DELL’ANIEF

“Sono tutti dei canali aperti che devono essere definiti; per questo chiediamo degli incontri specifici” con il ministero dell’Istruzione e la macchina organizzativa del Governo per il rientro in sicurezza, oltre che “emendamenti al decreto legge 104, proprio per trovare una soluzione”, ha concluso Marcello Pacifico.

Pubblicato il Lascia un commento

Graduatorie provinciali per le supplenze: ricorri con Anief per l’inserimento in II fascia

È assalto per ricorrere al Tar e ottenere i giusti punteggi già valutati nelle precedenti tabelle delle graduatorie di istituto ed ex permanenti (Master, Perfezionamenti, Diploma di specializzazione biennale, Certificazione linguistica, Licei Coreutici e Licei Musicali) e per l’inserimento di ITP e laureati senza i 24 cfu. Anief proroga adesioni ai ricorsi al 31 agosto

L’ufficio legale Anief ricorda che per aderire ai ricorsi prorogati per l’inclusione in prima e seconda fascia è necessario aver già provveduto alla presentazione della domanda entro la scadenza dei termini, mentre per la valutazione dei titoli bisogna averli dichiarati all’atto della presentazione della stessa.

GPS – GRADUATORIE PROVINCIALI SUPPLENZE

INSERIMENTO IN I FASCIA GPS ITP SENZA 24 CFU ESCLUSI DALLE GPS

RICORSO PRESSO IL TAR LAZIO PER OTTENERE L’INSERIMENTO NELLA I FASCIA GPS DEI DIPLOMATI ITP CHE NON SONO IN POSSESSO DI NESSUNO DEI REQUISITI RICHIESTI PER L’INSERIMENTO NELLE GPS (PRECEDENTE INSERIMENTO IN II FASCIA G.I. OPPURE 24 CFU OPPURE ABILITAZIONE IN ALTRO GRADO O ALTRA CLASSE DI CONCORSO).

INSERIMENTO IN I FASCIA GPS DIPLOMATI MAGISTRALE POST 2001/2002 MA ISCRITTI ENTRO L’A.S. 1997/98

RICORSO PRESSO IL TAR LAZIO PER OTTENERE L’INSERIMENTO NELLA I FASCIA GPS PRIMARIA/INFANZIA DEI DIPLOMATI MAGISTRALE CHE SI SONO DIPLOMATI IN ANNI SCOLASTICI SUCCESSIVI AL 2001/2002 MA ERANO ISCRITTI AL CORSO DI STUDI ENTRO L’A.S. 1997/1998.

INSERIMENTO IN II FASCIA GPS SOSTEGNO CON 2 ANNI SU POSTI SOSTEGNO

RICORSO PRESSO IL TAR LAZIO PER OTTENERE L’INSERIMENTO NELLA II FASCIA GPS SOSTEGNO DEI DOCENTI IN POSSESSO DI 2 ANNUALITA’ DI SERVIZIO SVOLTI SU POSTI SOSTEGNO.

Pubblicato il Lascia un commento

Incontro tra Maeci e organizzazioni sindacali. Anief: la scuola italiana di Asmara va salvata

Si è tenuto un altro incontro tra le OO.SS e il MAECI sulla vicenda della scuola italiana statale di Asmara. In apertura, il Direttore Vellano ha relazionato sullo stato della trattativa diplomatica tra Governo italiano e quello eritreo, che registra una fase di sostanziale stallo. Tutte le iniziative della diplomazia italiana non hanno avuto nessun riscontro da parte del governo eritreo, il quale, nei fatti, si muove in direzione della presa in carico della scuola. Preso atto di questa difficile fase, che di fatto rende impossibile il funzionamento della scuola, Vellano ha comunicato alle OO.SS che il MAECI ritiene opportuno procedere ad alcune misure prudenziali, in primis approvando un decreto interministeriale di sospensione delle attività della scuola.

La sospensione delle attività della scuola, per Anief, porterà inevitabilmente alla chiusura della stessa, determinando una perdita enorme per lo Stato italiano in termini di credibilità della propria politica estera e di presenza nel Corno d’Africa. Non si possono cancellare 100 anni di storia con un decreto, senza che nessuno si assuma la responsabilità di quello che sta succedendo, parlando di malintesi e incomprensioni.

Anief ribadisce la propria forte contrarietà alla sospensione delle attività della scuola di Asmara che deve rimanere aperta e fermamente nelle mani dello Stato italiano. Il giovane sindacato chiede l’intervento immediato del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, e del ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, per riprendere l’iniziativa diplomatica e mantenere aperta la scuola.

Quello che sta succedendo ad Asmara è inaccettabile. Il Governo eritreo ha in pratica espulso dall’Eritrea tutti i docenti, che non potranno più fare ritorno ad Asmara, trattenendo in sede, la sola Dirigente Scolastica poiché la sua presenza è ritenuta indispensabile per completare “il passaggio di consegne” della gestione della scuola e di tutto quello che si trova al suo interno, dallo Stato italiano allo Stato eritreo. Il Governo eritreo ha anche nominato suoi funzionari che si interfacciano con la DS per gestire questo passaggio. Insomma, se nulla cambia, si va inesorabilmente verso la chiusura della scuola.

“Non è possibile – afferma il presidente dell’Anief Marcello Pacifico – che la nostra più antica, più grande e più prestigiosa scuola italiana statale all’estero ‘si spenga’ in questa maniera. La scuola di Asmara non è una scuola qualsiasi ma rappresenta la testimonianza viva di un glorioso passato fatto di donne e uomini italiani che sono nati e vissuti in Eritrea e ad Asmara, che hanno fatto la storia di quel Paese che è parte integrante della nostra stessa storia”.

Anief lancia un ultimo appello anche al Presidente della Repubblica Italiana, al Presidente del Consiglio, affinché agiscano immediatamente per riallacciare contatti veri ed efficaci tra il Governo eritreo e quello italiano, tra due popoli legati da una storica e importante amicizia che oggi più che mai ha bisogno dell’esistenza della scuola statale italiana di Asmara.

Il decreto di sospensione delle attività della scuola di Asmara non è la soluzione, anzi è la fine di quella scuola e va bloccato. Va rilanciata la trattativa diplomatica al massimo livello, individuando le vere ragioni dell’atteggiamento del Governo eritreo in questa vicenda per portare avanti una trattativa seria, veloce ed efficace.

Pubblicato il Lascia un commento

Sui docenti di Religione Cattolica per Anief “Silenzio imbarazzante”

Sugli insegnanti di religione continua a vigere il più assoluto silenzio. Eppure, i problemi da affrontare sono diversi. Prima di tutto va ricordato che l’ultimo concorso risale al 2004 e diversi idonei (molti dei quali hanno ben 30 anni di servizio) continuano ad essere precari, non avendo beneficiato di una graduatoria a scorrimento. In tuto vi sono circa 2.500 i vincitori di concorso del 2004 esclusi dall’immissione in ruolo. Poi ci sono 10.000 precari storici abilitati per i quali non è stata prevista nessuna forma di reclutamento. Il concorso riservato, di cui si parla da anni, continua a rimanere un’ipotesi.

Per Anief è necessario che il ministero dell’Istruzione dia avvio a una fase di assunzione in ruolo, nelle more dell’espletamento del nuovo concorso ordinario sul quale c’è stato anche il consenso della Conferenza episcopale italiana e che manca all’appello da più di tre lustri. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Noi continuiamo a chiedere, lo abbiamo fatto anche con alcuni emendamenti presentati al Senato, l’emanazione di un decreto che preveda l’assunzione in ruolo dei docenti di religione cattolica inseriti nelle precedenti graduatorie concorsuali, con la modalità dello scorrimento. E a chiedere un concorso riservato per almeno 8 mila precari storici, che rischiano di andare in pensione da supplenti annuali. I posti ci sono, la volontà reciproca pure, cosa si aspetta ancora?”.

ora di religione scuola

È un andamento lento e incerto quello che si sta conducendo al ministero dell’Istruzione per arrivare a bandire l’atteso concorso di religione, dopo 16 anni di astinenza. Le parti interessate rimangono ferme all’ incontro tenutosi lo scorso 19 giugno, presieduto dalla dottoressa Lucrezia Stellacci, consigliere della ministra Lucia Azzolina, e una rappresentanza della Cei, il sottosegretario don Ivan Maffeis, durante il quale si è deciso di avviare dei tavoli allo scopo di affrontare e approfondire le diverse tematiche che riguardano l’insegnamento della religione cattolica ma allo stesso tempo di raggiungere un’ intesa sul prossimo concorso per l’assunzione in ruolo degli insegnanti di religione al fine di coprire l’organico, così come previsto dal decreto scuola 159/2019. Nulla è anche scaturito dalle buone intenzioni espresse, con tanto di impegno ad assumere gli idonei del 2004,  dalla viceministra Anna Ascani, che presso la VII Commissione della Camera ha risposto ad una interrogazione a risposta immediata prodotta, tra gli altri, dall’on. Carmela Bucalo (FDI) sull’intesa raggiunta tra il Ministero dell’istruzione e la Conferenza episcopale italiana relativamente agli insegnanti di religione cattolica. 

IL TAVOLO DI CONFRONTO

“Il Tavolo – scrive oggi Orizzonte Scuola – dovrà dunque seguire l’iter di questa intesa con l’obiettivo di chiuderla in breve tempo e procedere poi con la stesura del bando da parte del Miur”. Nel frattempo, oltre 10 mila precari rimangono in attesa e sperano “che prima di bandire il concorso, avvenga lo scorrimento delle graduatorie di merito del concorso 2004 e che si proceda ad un fabbisogno reale del numero dei docenti di religione, dopo aver effettuato un’attenta ricognizione degli organici I.R.C. di ruolo e con ricostruzione di carriera”, oltre che lo Stato si convinca ad avviare le tanto richieste “procedure concorsuali straordinarie ai docenti abilitati o con anzianità di servizio superiore ai 36 mesi, possibilità finora negata ai docenti di religione”. Nel frattempo, “sono molte le azioni legali, partite su tutto il territorio, a tutela degli insegnanti di religione che sono stati esclusi dalle procedure concorsuali sia straordinarie che ordinarie bandite dal Ministero”, ancora di più dopo la palese “disparità di trattamento tra docenti in base alle classi di concorso di appartenenza”.

COSA DICE LA LEGGE

Ma cosa dice la legge sulla loro stabilizzazione? Sempre la stampa specializzata ricorda “che le immissioni in ruolo per i docenti di religione erano regolate dalla legge 186/2003 che avrebbe dovuto garantire dei bandi di concorso periodici per i posti annualmente disponibili nelle dotazioni organiche, ma di fatto nel corso di ben 16 anni, ciò non è avvenuto, aggravando ulteriormente la condizione di precarietà dei docenti di religione. Infatti la stessa legge prevedeva che per i posti non coperti da docenti con contratto di lavoro a tempo indeterminato, si sarebbe provveduto mediante contratti di lavoro a tempo determinato stipulati dai dirigenti scolastici, su indicazione del dirigente regionale, d’intesa con l’ordinario diocesano competente per territorio. Questa situazione ha fatto sì che il reclutamento ordinario sia stato sostituito unicamente dalla supplenza annuale”. L’art.1bis della legge 159/2019 ha stabilito la procedura concorsuale per l’immissione in ruolo dei docenti di religione della scuola dell’infanzia/primaria e secondaria di I e II grado, negli anni scolastici dal 2020/2021 al 2022/2023, e lo scorrimento della graduatoria del 2004.

LE RICHIESTE SINDACALI

A tal proposito le organizzazioni sindacali lo scorso 19 giugno hanno chiesto un intervento urgente al Ministero a favore dei 12.000/15.000 docenti precari abilitati di religione. Le organizzazioni sindacali hanno posto l’accento su tre questioni: bandire quanto prima una procedura concorsuale ordinaria per i docenti di religione; avviare una procedura di assunzione a tempo indeterminato per i precari con oltre 36 mesi di servizio con le medesime modalità previste per i precari di altre discipline; procedere allo scorrimento della graduatoria di merito del concorso DDG 2 febbraio 2004.

L’AZIONE DELL’ANIEF

L’Anief, però, non si è fermata agli auspici. Prima dell’attuale estate, il giovane sindacato rappresentativo ha inviato al ministero dell’Istruzione una esplicita richiesta di emanazione del decreto che prevede l’assunzione in ruolo dei docenti di religione cattolica per scorrimento delle precedenti graduatorie: è stato quindi chiesto all’amministrazione di operare con urgenza, effettuando così le immissioni in ruolo già in vista del prossimo complicato anno scolastico, che farà osservare il record di supplenze e il problema del distanziamento fisico nelle classi.

È inoltre di questi giorni l’iniziativa emendativa dell’Anief da attuare nell’Atto Senato n. 1883, per la conversione in legge del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, recante misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale, con il quale, tra le altre cose, si chiede un preciso impegno del ministero dell’istruzione di bandire, entro il 2020, una procedura straordinaria per titoli ed esami per i docenti di religione cattolica di ogni organo e grado (parallelamente a quella per i docenti della scuola dell’infanzia e della primaria), finalizzata all’immissione in ruolo di 8 mila precari storici di religione, in analogia a quanto già disposto per il concorso straordinario della scuola secondaria di cui all’articolo 1, comma 1 della legge 20 dicembre 2019, n. 159. 

IL RISARCIMENTO DANNO

Nel frattempo, attraverso il giovane sindacato continuano ad essere presentati i ricorsi al giudice del lavoro per ottenere in favore degli insegnanti precari di religione cattolica – con 36 mesi di servizio svolto su posto vacante e disponibile – per ottenere il risarcimento del danno cagionato dalla mancata immissione in ruolo: secondo l’Ufficio legale Anief, infatti, vi sono tutte le condizioni per avere operato, in questi casi, una illecita reiterazione dei contratti a termine, in palese contrasto con la direttiva UE 70 del 1999.

Pubblicato il Lascia un commento

GPS: “Personale Educativo nuovamente discriminato”

Ancora una volta ci troviamo costretti a denunciare la grave discriminazione nei confronti di un’intera categoria: quella del Personale Educativo, operante nei Convitti ed Educandati Statali

Siamo alle solite. Ancora una volta ci troviamo costretti a denunciare la grave discriminazione nei confronti di un’intera categoria: quella del Personale Educativo, operante nei Convitti ed Educandati Statali. Quei “docenti” invisibili per tanti ma altrettanto importanti per tutte quelle famiglie che decidono di iscrivere i propri figli in queste istituzioni educative all’avanguardia sotto tutti i punti di vista.

Tornando alla questione “discriminante”, con riferimento alle famose domande di aggiornamento delle Graduatorie d’istituto e delle nuove GPS (Graduatorie Provinciali per le Supplenze), non parliamo soltanto delle varie problematiche che si riscontrano nell’inserimento delle domande, ma ci riferiamo a una vera e propria discriminazione, quella riguardante tutto il Personale Educativo – vincitore di concorso pubblico per l’accesso ai ruoli provinciali normali e speciali degli istitutori e delle istitutrici delle Istituzioni Educative – che non ha la possibilità di far valere tale titolo oltre l’abilitazione posseduta per le altre classi di concorso in cui si richiede l’inserimento/aggiornamento.

Anief ha segnalato questa mancanza ma a tutt’oggi non vi è stato nessun riscontro. Unica soluzione, ancora una volta, per salvaguardare i diritti acquisiti da tale categoria, sarà quella di dover portare il Miur in tribunale. Se non avremo una risposta concreta per la tutela di questa categoria, avvieremo un ricorso ad hoc, perché sarebbe davvero paradossale non vedersi valutare un concorso fino a ora considerato in tutte le domande.

Anief come sempre è al fianco del Personale Educativo e intraprenderà tutte le strade possibili per evitare tali discriminazioni.

Pubblicato il Lascia un commento

Lezioni ridotte? Il Ministero: “Ogni minuto sarà recuperato”

“L’unità oraria può essere flessibile per aiutare l’organizzazione. Ma non si perderà neanche un minuto di monte orario. È già così in molte scuole da 20 anni”. È una precisazione importante quella fatta oggi dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, in un’intervista a Fanpage.it: rispondendo ai dubbi degli studenti sull’avvio del nuovo anno scolastico, che partirà per tutti il prossimo 14 settembre, come stabilisce un’ordinanza firmata dalla stessa ministra lo scorso 24 luglio, la ministra ha spiegato che “stiamo lavorando per affrontare tutte le criticità. L’obiettivo è riportare tutti gli studenti in classe. La didattica a distanza non sostituirà mai quella in presenza. Può integrarla, ma solo per le scuole secondarie di secondo grado”.

“Siamo sempre più convinti – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – che il ritorno alla scuola in presenza, in sicurezza, sia indispensabile per poter tornare alla normalità. Per farlo nel migliore dei modi occorre quindi che non si attuino riduzione di offerta formativa, anche utilizzando spazi nuovi ed esterni agli istituti per rispettare il distanziamento minimo previsto dalle linee guida dello scorso 26 giugno: per scongiurare decurtazioni orarie servono però i 200 mila docenti e Ata chiesti da Anief in tempi non sospetti, una quantità non molto lontana dalle richieste di integrazione d’organico che stanno giungendo in questi giorni dagli Uffici Scolastici Regionali”.

LE RASSICURAZIONI DELLA MINISTRA

Lucia Azzolina ha quindi ribadito che fermo restando l’autonomia sulla durata delle lezioni, “non si perderà neanche un minuto di monte orario” quindi facendo intendere che eventuali decurtazioni di unità oraria verranno recuperate sempre sotto forma di attività didattica. Nessuna riduzione delle lezioni a 45 minuti è prevista dalle linee guida per la Didattica Digitale Integrata, ha assicurato oggi anche il ministero dell’Istruzione. La ministra dell’Istruzione ha poi confermato che per settembre comunque non ci saranno problemi d’organico, sia per gli insegnanti sia per gli Ata, questione sollevata anche dalle Regioni: dal ministero dell’Istruzione, ha concluso Azzolina, abbiamo “già chiesto al Mef 80mila posti e a giorni formalizzeremo le risorse per ulteriori docenti e personale ATA”.

LA POSIZIONE DEL SINDACATO

Secondo l’Anief diventa quindi fondamentale, anche per lo svolgimento del monte orario settimanale non decurtato, che le assunzioni, sia a tempo indeterminato sia annuali, si realizzino in tempo utile e con modalità corrette. Per svolgere le lezioni settimanali previste dal Ptof e dalle linee guida ministeriali, infatti, è indispensabile che il Consiglio di Classe sia composto da tutti i docenti: eventuali “buchi”, ovvero posti liberi o vacanti non coperti, comporterebbero l’avvio della scuola in forma oraria ridotta. E lo stesso discorso vale per il personale Ata, senza il quale non c’è organizzazione, supporto didattico, sorveglianza e pulizia dei locali. Quella del ritorno all’istruzione in presenza con lezioni ridotte è una condizione che il giovane sindacato ha reputato inattuabile, poiché gli alunni hanno già perso tanto tempo scuola in presenza a causa del lockdown avviato dallo scorso mese di marzo ed in alcune regioni del Nord da fine febbraio. Va bene, quindi, avere ben chiaro questo concetto, al quale si accompagna quello dell’organico adeguato.

IL COMMENTO DEL PRESIDENTE

“Considerando che il Governo ha detto che i fondi per la scuola ci sono e che senza personale adeguato è inutile portare avanti qualsiasi discorso di didattica ordinaria, l’assunzione del personale aggiuntivo va fatta e possibilmente anche a tempo indeterminato, non certo la modalità “usa e getta” sinora prospettata. Come vanno immessi in ruolo i docenti su tutti i 150 mila posti vacanti, considerando i posti in deroga del sostegno, anche da graduatoria d’Istituto e con ‘chiamata veloce’. Non si commetta l’errore fatto con le Graduatorie provinciali per le supplenze, impostate su un impianto normativo carente e discriminatorio che ha costretto l’Anief a produrre una serie di ricorsi contro le esclusioni illegittime e le tabelle di valutazione dei titoli cambiate in corsa”.

(fonte: Ufficio Stampa Anief)

Pubblicato il Lascia un commento

GPS, l’affondo della Gilda: “Urge proroga”

“Piattaforma telematica in tilt, numero verde collassato, errori a iosa e nervi a fior di pelle: l’informatizzazione delle graduatorie provinciali per le supplenze si sta rivelando un flop sulla pelle, ancora una volta, dei docenti precari”. Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, denuncia il malfunzionamento di Istanze Online, da ieri pomeriggio preso d’assalto dagli aspiranti supplenti che tentano di accedere al sistema informatico per presentare la domanda di inserimento nelle Gps.

Rino di Meglio
Il coordinatore della Gilda degli Insegnanti Rino Di Meglio

“La piattaforma sta implodendo a causa del sovraccarico di utenti perché, oltre alle operazioni relative alle graduatorie provinciali, – ricorda Di Meglio – su Istanze Online è in corso anche la presentazione delle istanze per le utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie il cui termine scadrà domani”.

“La situazione è insostenibile e, pur lavorando incessantemente, le nostre sedi sindacali non riescono a soddisfare tutte le richieste di assistenza. Chiediamo, perciò, un incontro urgente al ministero dell’Istruzione e una proroga della scadenza fissata per domani”, conclude il coordinatore nazionale della Gilda.

Pubblicato il Lascia un commento

Proroga al 15 ottobre anche per la ripartenza della scuola, l’applauso di Anief

La proroga fino a metà ottobre dello stato di emergenza epidemiologica è una condizione necessaria. Il premier Giuseppe Conte lo ha spiegato oggi al Senato, ricordando che senza la proroga dello stato emergenziale “verrebbe a cessare le proprie funzioni anche il comitato tecnico-scientifico, che in questi mesi ha svolto un ruolo importante nel sostenere e motivare con evidenze scientifiche, sempre che sia dia importanza alle evidenze scientifiche”.

L’APPREZZAMENTO DEL SINDACATO

Anief ritiene positiva l’azione intrapresa dalla maggioranza di Governo per mettere anche nelle condizioni le scuole a ripartire con l’attività didattica ordinaria in presenza. Anche l’intenzione espressa, di non facile attuazione, di convogliare l’election day del 20 e 21 settembre in strutture alternative. Gli studenti, infatti, hanno bisogno di svolgere il maggior numero di giorni di scuola, anche al fine di recuperare quelli non svolti nei tre mesi finali dell’ormai passato anno scolastico a causa del lockdown dovuto al Covid19.

LE RISERVE DELL’ANIEF

L’apprezzamento del sindacato per l’azione del Governo Conte-bis sulla ripresa della scuola contiene però anche delle riserve. Sono quelle che derivano dalle incertezze sul nuovo reclutamento e sulla volontà di cancellare la supplentite: accanto ai concorsi, peraltro di non facile attuazione nell’attuale fase di perdurante emergenza sanitaria, andavano infatti assorbiti nei tanti posti vacanti e disponibili tutti coloro che negli ultimi anni hanno dimostrato, con il conseguimento di titoli, abilitazioni, specializzazioni e servizi svolti, di poter svolgere la professione dell’insegnante da immessi in ruolo. Inoltre, non bisognava porre limitazioni all’incremento di organico necessario per affrontare la ripresa, con classi da non più di 15 alunni, rispondendo positivamente alla richiesta formulata dall’Anief da inizio di maggio di assumere almeno 200 mila nuovi insegnanti, amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici.

LE ISTITUZIONI LO SANNO

Il sindacato ha espresso queste necessità allo stesso premier Giuseppe Conte, a Villa Pamphilj e in tutte le occasioni che ha incontrato i dirigenti ministeriali per esprimere un parere nella stesura delle Linee Guida ministeriali derivanti dal documento del Comitato tecnico-scientifico sulla ripresa delle lezioni. Certamente, il mantenimento in vita del Cts è una condizione importante, perché garantisce l’apporto di esperti nella gestione di una fase molto delicata, quale è quella della ripresa delle attività ordinarie, tra cui quella scolastica. Un apporto sul quale tra non molto confluiranno anche i fondi europei del Recovery Fund, che a detta della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina verranno destinati prioritariamente per la cancellazione della vergogna tutta italiana delle classi pollaio.