Trasformare da tempo determinato in indeterminato, a partire dal prossimo 1 settembre, i rapporti di lavoro del personale docente, educativo ed Ata della scuola impiegato su posti vacanti, qualora abbia svolto oltre 36 mesi di servizio, “comprensivi di proroghe e rinnovi, indipendentemente dai periodi di interruzione”.
A chiederlo è l’Anief, con una proposta emendativa al DL n. 18 del 17 marzo 2020, presentata alla V commissione del Senato. L’assunzione dei precari, spiega il sindacato, favorirebbe “la funzionalità del sistema per il prossimo anno scolastico”, peraltro senza ravvisare “maggiori oneri per la finanza pubblica”, poiché la sua attuazione farebbe venire meno “le richieste di risarcimento per violazione della direttiva 1999/70/CE del Consiglio, del 28 giugno 1999, relativa all’accordo quadro CES, UNICE e CEEP sul lavoro a tempo determinato”.
Un grande occasione per gli allievi degli Istituti Tecnici Superiori del MAME: grazie all’impegno e alle sinergie sul territorio infatti i giovani si troveranno direttamente dall’aula… all’azienda.
Al via infatti gli stage degli alunni degli ITS (Istituti Tecnici Superiori ) del settore della manifattura meccanica (MA.ME.) nei grandi gruppi industriali del territorio. Partner di primissimo piano come Adler e Novotech, ma anche altre realtà come Adecco.
I colloqui per la selezione degli studenti si svolgeranno con la formula del “job speed date”: più di 40 allievi dei due corsi ITS MA.ME. (Tecnico superiore per l’innovazione di processi e prodotti meccanici – Processo meccanico per l’automotive e l’aerospazio e Tecnico superiore per l’automazione e i sistemi meccatronici – Automazione dei sistemi produttivi per l’automotive e l’aerospazio) incontreranno non solo le aziende della Fondazione ITS MA.ME. (Abete, Adler, Dema, Laer e Novotech), ma anche altre imprese (da Adecco a Lmc, a Gigroup, Marotta, Mec Euro Engineering, Tesi, Vulcanair e Wind).
Gli incontri si svolgeranno venerdì 19 luglio, dalle 9.30 a Villa Campolieto (Corso Resina 283, Ercolano), sede della Fondazione ITS MA.ME. e di Stoà – Istituto di Studi per la Direzione e Gestione d’Impresa (l’ente di formazione che fa parte della Fondazione) nell’ambito del Job Meeting Day, la giornata dedicata al confronto fra i ragazzi e le imprese che hanno dato la disponibilità ad offrire stage curriculari.
“Per gli studenti degli ITS – spiega Luca Scudieri, presidente della Fondazione ITS MA.ME., che aprirà i lavori della giornata – questa esperienza formativa completa il percorso di specializzazione tecnica post diploma. Una grande opportunità per entrare subito in contatto con il mondo del lavoro. In particolare con aziende di primo piano del settore della manifattura meccanica, asset prioritario per lo sviluppo economico e la competitività della Campania”.
Sulle immissioni in ruolo,l’obiettivo di Marco Bussetti è di anticipare le operazioni per avere tutto pronto a settembre, ed evitare alle scuole gli annosi problemi di organico. Le regole per le immissioni in ruolo non cambieranno e rimarranno quelle stabilite dalla legge 107/2015. Le graduatorie ad esaurimento continueranno ad essere utilizzate per il 50% delle assunzioni, il resto va ai concorsi: uno per la secondaria, uno per infanzia e primaria. Le disposizioni previste dal Ministro non convincono l’Anief: per assumere tutti i precari della PA occorre infatti realizzare una verifica degli organici, ad iniziare dalla Scuola, dove rimane altissima la percentuale di posti liberi ma non considerati tali, quindi inseriti nel cosiddetto organico di “fatto”, non utilizzabile per trasferimenti ed immissioni in ruolo, in pieno disprezzo della direttiva UE n. 70/1999.
“Sulle assunzioni nella scuola non ci siamo”: il sindacato Anief, che aderisce a Cisal, lo ha appena ribadito all’XI Commissione del Senato attraverso il suo presidente nazionale Marcello Pacifico: “in tutto il pubblico impiego – ha detto il sindacalista – oltre il 10% è composto da lavoratori precari. Se si vuole finalmente assumere a tempo indeterminato su tutti i posti vacanti e disponibili occorre farlo senza ragioni sostitutive in organico di fatto. Ad iniziare dalla scuola, che da sola contiene la metà di tuti i dipendenti pubblici non di ruolo. Solo cosìsi sconfigge il precariato”.
Pacifico ha ricordato che in passato questa linea era stata attuata: “bisognerebbe andarea riprendere quanto disposto nella legge finanziaria 296 del dicembre 2006, attraverso la quale si intendevano stabilizzare tutti i precari della pubblica amministrazione. Anche più di recente, con una legge ad hoc, approvata durante il Governodell’ex premier Enrico Letta, era stata prevista la stabilizzazione su 50% dei posti a chi aveva 36 mesi svolti. Ora, l’intenzione dell’attuale esecutivo è quella di mantenere in vita il canale che prevede l’assegnazione della metà dei posti vacanti a chi è in graduatoria? Ben venga, ma servono due provvedimenti paralleli: la riapertura delle GaE e la definizione dei posti realmente liberi, oggi collocati per meri motivi di risparmio su organici non utili per procedere alle assunzioni”.
“Nella scuola – ha continuato il presidente Anief – è clamoroso il caso dei docenti di sostegno, con quasi 50 mila posti assegnati in deroga, fino al 30 giugno anziché al 31 agosto dell’anno successivo, pur essendo privi di titolare. Ma anche tra il personale Ata, per il quale ad esempio l’area dei coordinatori dei collaboratori scolastici e degli assistenti tecnici non è mai stati attivata. In generale, si continua ad assumere senza andare a vedere quali postisono liberi da due anni. E a procedere alle assunzioni su tali posti. Così facendo – conclude Pacifico – non si risolverà mai il problema del precariato”.
Anief ha presentato specifiche richieste, a questo proposito, attraverso una memoria consegnata all’XI Commissione del Senato, da apportare da subitoal decreto Concretezza, collegato alla legge di Stabilità, il DDL S. 920. Nello specifico, è stato chiesto di attuare “il ricambio generazionale nella PA” sicuramente con “lo sblocco completo del turn over”, invece ancora oggi “limitato dalla legge 133/2008”, ma anche tenendo conto“delle numerose pronunce della corte di giustizia europea, del reiterato abuso dei contratti a termine sul 10% della dotazione organica del personale. Pertanto, si ritiene opportuno modificare il d.lgs. 368/01”, al fine di garantire“la stabilizzazione del personale a tempo determinato con 36 mesi di servizio, anche non continuativi, su posto vacante e disponibile senza ragioni giustificative o la riserva del 50% delle assunzioni anche attraverso concorso per suddetto personale”.
Prorogata la data di scadenza (al 28 novembre) di presentazione delle domande per la formazione di una graduatoria per prova selettiva finalizzata ad assunzioni di personale con contratto di lavoro a tempo determinato per il conferimento di incarichi e supplenze inizialmente pari o superiore a sessanta giorni a tempo pieno e/o parziale, nel profilo professionale di istruttore educativo, posizione di lavoro insegnante scuola dell’infanzia, categoria C, con riserva ai militari di cui agli articoli 678, comma 9, e 1014, comma 1, del decreto legislativo n. 66/2010.
Le domande presentate in occasione del precedente avviso, pubblicato on line in data 4 ottobre 2018 e nella Gazzetta Ufficiale – 4ª Serie speciale «Concorsi ed esami» – n. 83 del 19 ottobre 2018 restano valide e pertanto non sara’ necessario presentare una nuova domanda di partecipazione.
Scadenza del termine per la presentazione domande: 28 novembre 2018.
Requisiti per l’ammissione
1. se conseguiti entro l’anno scolastico 2001/2002: diploma di maturita’ magistrale, maturita’ rilasciata dal liceo socio-psico-pedagogico, abilitazione all’insegnamento nelle scuole del grado preparatorio o diploma conseguito al termine del Progetto Egeria;
oppure
se conseguiti dopo l’anno scolastico 2001/2002: diploma di maturita’ magistrale, maturita’ rilasciata dal liceo socio-psico-pedagogico, abilitazione all’insegnamento nelle scuole del grado preparatorio o diploma conseguito al termine del Progetto Egeria, unitamente all’«Abilitazione specifica all’insegnamento nelle scuole materne statali»
oppure
laurea in Scienze della formazione primaria – indirizzo «scuola materna» o laurea in Scienze della formazione primaria a «ciclo unico» (LM-85 bis).
Titoli equipollenti, equiparati o riconosciuti ai sensi di legge (per i titoli di studio conseguiti all’estero e’ necessario essere in possesso, alla data di scadenza del bando, dell’equiparazione prevista dall’art. 38, comma 3, del decreto legislativo n. 165/2001);
2. cittadinanza di uno degli Stati membri dell’Unione europea o trovarsi nelle condizioni previste dall’art. 38, comma 1 e 3-bis del decreto legislativo n. 165/2001;
3. eta’ non inferiore ad anni 18 e non superiore a quella prevista dalle norme vigenti per il collocamento a riposo;
4. iscrizione nelle liste elettorali oppure, per coloro che non sono cittadini italiani, il godimento dei diritti politici negli Stati di appartenenza o di provenienza;
5. assenza da condanne penali che impediscano ai sensi delle vigenti disposizioni in materia la costituzione del rapporto di impiego con la pubblica amministrazione, anche con riferimento a quanto disposto al decreto legislativo n. 39/2014;
6. idoneita’ fisica a svolgere le funzioni di docente;
7. posizione regolare nei confronti del servizio di leva, per gli obbligati ai sensi di legge;
8. buona conoscenza della lingua italiana (per coloro che non sono cittadini italiani).
Scadenza per la presentazione delle domande 28 novembre 2018.
I colloqui sono previsti a partire dal 13 dicembre 2018.
Informazioni utili
Per informazioni e per copia integrale del bando e schema di domanda, rivolgersi al Comune di Modena, ufficio selezione e gestione del settore risorse umane e strumentali, via Galaverna, 8 – tel. 059/2032839-41-43-2914 o ufficio relazioni con il pubblico, p.zza Grande, Modena oppure consultare il sito internet del Comune di Modena: www.comune.modena.it
“La soluzione trovata dal governo gialloverde su formazione e assunzioni dei docenti aumenta il gap rispetto ai Paesi Ue”. A sostenerlo, in una nota pubblicata dall’Ansa, è il sindacato Anief.
“La storia è datata: quasi trent’anni fa, con gli accordi di Lisbona, il nostro Paese decideva di allinearsi agli altri Paesi Ue sulla formazione universitaria iniziale degli insegnanti; servirono due lustri per fare partire le Ssis, le scuole di abilitazione e specializzazione universitaria, e quasi tutti i corsisti furono assunti dalla GaE, le graduatorie ad esaurimento. Poi arrivarono il Tfa e il Pas, i corsi abilitanti e per l’abilitazione all’insegnamento che non diedero sblocco per la chiusura delle graduatorie. La stessa sorte è toccata agli abilitati con la laurea in Scienze della formazione primaria conseguita dopo il 2011. Furono però banditi due concorsi riservati, uno per la secondaria e uno per infanzia e primaria. Ora il Governo, con l’articolo 58 della bozza della manovra di bilancio, ‘bollinata’ e inviata al Quirinale, ha deciso di puntare tutto sui vecchi concorsi. L’Italia continua a reclutare gli insegnanti della scuola pubblica con regole ben diverse dagli altri Paesi del vecchio Continente”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato, dichiara all’agenzia di stampa: “Il problema non è mai stato quello della formazione iniziale degli insegnanti di carattere universitario, quanto la mancata associazione al reclutamento degli stessi. Ecco perché Anief ha sempre chiesto, in primis, di liberare gli organici del corpo insegnante, adeguando l’organico di diritto all’organico di fatto in assenza di ragione sostitutive, e, in seconda battuta, di aprire le graduatorie ad esaurimento al personale abilitato e di utilizzare anche le graduatorie dei precari storici non abilitati fino al loro esaurimento. Il ritorno ai concorsi deve necessariamente tornare a prevedere l’utilizzo pieno del doppio canale; in caso contrario, avremo sempre da una parte posti vacanti e dall’altra personale abilitato o docenti che fanno i supplenti in eterno, senza mai essere stabilizzati nei ruoli. Molti di loro, inoltre, continueranno a fare causa allo Stato italiano per l’abuso dei contratti a termine, con una storia giudiziaria senza fine”.
E’ arrivata ieri sera la notizia che migliaia di precari stavano aspettando da tempo: il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera alle assunzioni nelle scuole per l’anno scolastico 2018/2019.
Su proposta dei Ministri della Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno, del collega dell’Economia Giovanni Tria e del responsabile dell’Istruzione Marco Bussetti, il Consiglio ha approvato l’autorizzazione ad assumere, a tempo indeterminato, 57.322 unità di personale docente su posti vacanti e disponibili.
Nello specifico si tratta di 43.980 docenti su posto comune e 13.342 docenti su posto di sostegno.
A corredare la notizia, le assunzioni di 46 unità di personale educativo, 212 dirigenti scolastici e 9.838 unità di personale ATA.
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