Presentata oggi ai sindacati al Comune di Torino una proposta di mozione sulle linee di indirizzo per un nuovo sistema integrato dei servizi cittadini per l’infanzia, prima firmataria la consigliera pentastellata Barbara Azzarà. Per ANIEF Piemonte necessario rivedere le quote di esternalizzazione e stabilizzare i precari.
La proposta, a dispetto del pur
apprezzabile intento di garantire al Comune un ruolo centrale nella regia
organizzativa di questi servizi – quello comunale è senza dubbio l’ente di
maggiore prossimità al territorio le cui esigenze è chiamato a soddisfare –
punta tuttavia in modo netto verso una sempre maggiore presenza di
soggetti privati nella nuova infrastruttura dei servizi per l’infanzia (nidi e
scuole) delineata dal “Sistema 0-6” introdotto dal d.lgs. 65/2017.
Il ricorso sempre maggiore
all’esternalizzazione dei servizi viene motivato, nel documento, in parte dai
vincoli imposti dalla finanza pubblica, in parte dal calo demografico che ormai
ha investito anche il Nord e il Piemonte in particolare: a dicembre 2018, ad
esempio, la popolazione residente a Torino della fascia d’età 0-2 anni ha
registrato una flessione di circa 1.000 bambini in meno rispetto allo stesso
mese del 2017.
ANIEF, intervenuta in audizione con il
Presidente regionale per il Piemonte, Marco Giordano, ha evidenziato che le
ragioni della finanza pubblica – come d’altra parte lo stesso M5S propugna a
livello nazionale – dovrebbero trovare nella responsabilità e nelle decisioni
della politica le proprie linee di indirizzo, e non essere invocate come
ostacoli insormontabili. Se l’equilibrio dei conti è certamente necessario, è
tuttavia compito della politica individuare le priorità di intervento, insieme
agli strumenti e alle modalità per soddisfarle. La scelta di quali e quante
risorse destinare all’istruzione, quindi, non è mai neutra bensì squisitamente
politica. Quanto al calo demografico, invece, questo potrebbe addirittura
trasformarsi in un’opportunità per raggiungere finalmente l’obiettivo della
diminuzione del numero di bambini per classe. L’occasione, insomma, per
accelerare in direzione del superamento dell’annoso problema delle cosiddette
“classi pollaio”, peraltro anche questo elemento cui diversi parlamentari
pentastellati si stanno da tempo interessando.
Per Anief il richiamo alla qualità dei
servizi per l’infanzia deve passare primariamente attraverso l’impegno
pubblico, giacché non è per nulla certa l’equazione che vede nel privato
esclusiva garanzia di qualità. E se ciò dovesse essere vero tout court, lungi
dall’assolvere le responsabilità, sarebbe invece grave per chi ha la
responsabilità di far funzionare bene la cosa pubblica.
Eppure, leggiamo nella proposta di
mozione, già oggi a Torino i servizi educativi gestiti direttamente con
personale comunale sono solo il 44,7% del totale. Se a questo si aggiungono,
oltre allo scenario sopra descritto, il dato impressionante di un corpo
insegnante comunale che nel 2021 sarà composto per il 69% da docenti con più di
55 anni e il possibile pensionamento di oltre 400 unità, più che un sospetto abbiamo
la certezza che alle esigenze del “Sistema 0-6” nella sua declinazione torinese
si dovrà rispondere con un sempre maggiore ricorso all’esternalizzazione verso
privati.
Una prospettiva, questa, inaccettabile
specie alla luce delle istanze di stabilizzazione delle centinaia di precari
che, ogni anno, consentono il funzionamento dei nidi e delle scuole
dell’infanzia comunali. Istanze che devono assolutamente trovare una risposta,
ad iniziare dalla predisposizione di un piano straordinario di assunzione e
dall’immediata eliminazione del divieto di cumulo delle supplenze oltre i 36
mesi, cassato a livello nazionale con la soppressione del comma 131 della L.
107/2015 ma incredibilmente ancora esistente e addirittura operante
retroattivamente sulle graduatorie comunali all’ombra della Mole.
Le consigliere Azzarà e Pollicino, nel
ricordare il ruolo di stimolo alla giunta comunale che la proposta intende
assumere, hanno dichiarato in risposta alle criticità evidenziate da Anief e
dalle altri forze sindacali presenti in audizione che il testo sarà rivisto
affinché possa emergere chiaramente come il vero intento delle linee
d’indirizzo proposte non sia quello di un potenziamento dell’esternalizzazione.
Anief Piemonte da parte sua vigilerà sull’iter della proposta, a tutela del
diritto delle famiglie ad un servizio pubblico per l’infanzia quantitativamente
e qualitativamente adeguati alle esigenze di una grande città come Torino
nonché in difesa di chi in queste scuole lavora ogni giorno per assicurare che
quei livelli siano garantiti.