Realizzare
lo Spazio europeo dell’Istruzione entro il 2025, ampliare le possibilità di
mobilità degli studenti che aderiscono al programma Erasmus+ con maggiori
risorse comunitarie, trovare percorsi di sostegno a livello europeo per
l’introduzione dell’Educazione motoria sin dalla Scuola primaria.
Sono i temi affrontati dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della
Ricerca, Marco Bussetti, e dal Commissario Europeo per l’Istruzione, la
Cultura, la Gioventù e lo Sport, Tibor Navracsics, in un incontro che si
è tenuto ieri pomeriggio al MIUR.
Il
Ministro Bussetti ha ribadito la disponibilità dell’Italia a sostenere
attivamente la costituzione dello Spazio europeo dell’Istruzione entro il 2025,
un progetto lanciato proprio dal Commissario Navracsics.
Dal colloquio è emerso inoltre come, in seguito alla firma dell’accordo con la
Santa Sede per il reciproco riconoscimento dei titoli universitari, l’Italia
occupi un ruolo primario nel sostenere progetti Erasmus+ aperti anche agli
studenti degli Atenei della Santa Sede, come auspicato anche dal Commissario
Europeo.
Il
Ministro ha infine tenuto a sottolineare l’importanza della norma che introduce
la presenza di docenti abilitati all’insegnamento dell’Educazione motoria sin
dalla Scuola primaria e la necessità di darle un respiro anche transnazionale,
attingendo alle esperienze e ai progetti europei. Bussetti ha inoltre
dichiarato la disponibilità dell’Italia a partecipare ad attività sperimentali
che riguardino l’Educazione motoria e lo sport nelle scuole.
La Direzione
Generale per lo studente, lo sviluppo e l’internazionalizzazione della
formazione superiore con il decreto 389 del 5 marzo 2019 ha adottato il nuovo modello di Supplemento al
Diploma (Diploma Supplement) rilasciato da tutte le istituzioni
della formazione superiore italiana. Il Diploma Supplement è un certificato che
riporta, secondo modelli conformi a quelli adottati dai paesi europei, le principali indicazioni relative al
curriculum specifico seguito dallo studente per conseguire il
titolo di studio.
L’adozione
del nuovo modello segue la Dichiarazione
congiunta della Conferenza interministeriale del Processo di Bologna, svoltasi
a Parigi nel 2018, nella quale
veniva approvata la proposta di revisione del
supplemento al Diploma
veniva assunto l’impegno ad adottare il
supplemento in forma identica anche nell’ambito dei
processi correlati (Lisbon Recognition Convention e EUROPASS).
In coerenza
con quanto stabilito nella Dichiarazione congiunta della Conferenza
interministeriale del Processo di Bologna, svoltasi a Berlino del 2003, il Supplemento viene rilasciato
automaticamente e gratuitamente a tutti i laureati e diplomati di tutte le
istituzioni della formazione superiore italiana.
Riguardo al settore Afam il
rilascio del Supplemento al Diploma è previsto dal Regolamento che disciplina
gli ordinamenti didattici (DPR 212/05 art. 10 comma 5).
Il nuovo
modello (allegato 1) sostituisce
quello previsto dalla nota 1345 del 7 febbraio 2013 della Direttore Generale per
l’Alta Formazione artistica, Musicale e Coreutica (AFAM).
Allegate al
dd 389/19 vi sono
le nuove linee guida per la
compilazione del Supplemento al Diploma, comprensive del
testo descrittivo in lingua italiana ed inglese del sistema AFAM e
corredate in appendice I) delle linee guida per la predisposizione delle
tabelle ECTS (European Credit Transfer and Accumulation System, ossia
”Sistema europeo di trasferimento e accumulo dei crediti”) di
distribuzione dei voti (allegato 3)
le linee guida nazionali per la
digitalizzazione del Supplemento al Diploma corredate in
appendice I) della traduzione dell’Executive summary dello “Studio a
supporto della revisione del Supplemento al Diploma e per l’analisi di
fattibilità di una sua digitalizzazione su scala europea” (allegato 4).
Il MIUR ha emanato il
Decreto 320 del 19 marzo 2019 a firma del Direttore
Generale degli Ordinamenti per la realizzazione di progetti realizzati da
rete di istituzioni scolastiche statalidel primo ciclo, che comprendano
sezioni di scuola dell’infanzia.
Le aree di ricerca che vengono
finanziate sono quattro:
1) Percorsi di
ricerca-azione in una delle seguenti tematiche:
a) il prendersi cura,
il benessere, l’autonomia; b) il curricolo implicito, la qualità dei contesti
educativi, la regia educativa; c) ambienti strutturati, nuove tecnologie,
l’incontro con i saperi; d) osservazione e valutazione dello sviluppo del
bambino, con strumenti non intrusivi.
2) Progettare
azioni coerenticon le Indicazioni nazionali per il primo ciclo di
istruzionee con i principi e le finalità del Dlgs 65/17.
3) Attivare forme
di confronto e collaborazione con gli Staff regionali per le Indicazioni
nazionali per il primo ciclo di istruzione e con il “Comitato
scientifico nazionale per l’attuazione delle Indicazioni nazionali e il
miglioramento continuo dell’insegnamento”, di cui all’articolo 3 del
decreto ministeriale 254 del 16 novembre 2012.
4) Promuovere
azioni di monitoraggio, valutazione e documentazione degli esiti e dei
materiali di ricerca prodotti nell’ambito delle azioni realizzate.
Il bando tipo, la
scheda di progetto e la scheda di monitoraggio e rendicontazione finanziaria
sono disponibili sull’apposita piattaforma.
Alla realizzazione
dei progetti sono stata destinati 400.000 euro ripartiti su base
regionale
La tempistica e la
procedura
Gli Uffici Scolastici
Regionali con apposito avviso avvieranno la procedura per consentire le candidature
delle reti di istituzioni scolastiche statali del primo ciclo, che comprendano
sezioni di scuola dell’infanzia.
La gestione di tutte
le fasi,
dall’avviso alla valutazione dei progetti, al finanziamento e alla
rendicontazione avverrà attraverso una specifica piattaforma che
consentirà l’interazione completa tra i vari attori: Istituzioni scolastiche,
Revisori dei Conti, Ufficio Scolastico Regionale, Direzione Generale per gli
ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione e
la Direzione Generale per le risorse umane e finanziarie.
Entro il 26 marzo
2019
gli Uffici Scolastici Regionali dovranno comunicare alla Direzione Generale del
MIUR i nominativi del personale che sarà responsabile dell’utilizzo della
piattaforma.
I decreti di
approvazione dei progetti delle scuole statali che beneficeranno dei finanziamenti
dovranno essere trasmessi entro il 20 giugno2019.
Le scuole avranno non meno di sessanta
giorni dall’avviso per la costituzione delle reti e la presentazione
delle candidature.
I progetti finanziati
dovranno essere realizzati nel corso del biennio 2018/2019 e 2019/2020 sino al termine
delle attività didattiche.
Entro il 16 marzo
2020le istituzioni scolastiche dovranno inviare la scheda di monitoraggio e
rendicontazione finanziaria attraverso la piattaforma monitor e entro
il successivo15 luglio 2020gli USR predisporranno larelazione
conclusiva sull’andamento e sulle ricadute delle progettualità.
Com’è
noto, l’obbligo vaccinale
introdotto con la legge 119/2017 ha riflessi anche sul sistema scolastico
perché la legge prevede che, all’atto dell’iscrizione a scuola, i genitori
debbano presentare la documentazione comprovante l’avvenuta vaccinazione dei
minori in obbligo vaccinale o autocertificare la situazione vaccinale,
riservandosi di presentare entro il 10 luglio la documentazione attestante
l’avvenuta vaccinazione.
La
legge prevede inoltre che, in caso di mancata regolarizzazione, la situazione
sarà oggetto di segnalazione alle autorità competenti e, per la scuola
dell’infanzia, determinerà la decadenza della domanda di iscrizione.
L’art.
5 della legge 119/2017 prevedeva per il solo a.s. 2017/2018 una fase
transitoria nella quale, tenuto conto che l’obbligo interveniva in una fase
successiva alla chiusura delle iscrizioni, la documentazione dovesse essere
presentata entro il 10 settembre e potesse essere sostituita da
un’autocertificazione da regolarizzare entro il 10 marzo 2018.
Tale
fase transitoria è stata prorogata anche all’a.s. 2018/2019 dal decreto legge
91/2018 che ha indicato nel 10 marzo 2019 la data entro la quale regolarizzare
la posizione vaccinale.
Si
legge nella nota di FLC “Siamo infatti convinti che non debbano essere i
dirigenti scolastici, garanti dell’esercizio del diritto allo studio, a
disporre l’allontanamento dalle scuole dell’infanzia di quei bambini, i cui
genitori – per scelte che non condividiamo e di cui essi devono assumersi
pienamente ogni responsabilità – hanno deciso di contravvenire ad un obbligo di
legge. D’altro canto né la legge 119/2017 né il decreto legge 91/2018 che ha
disposto la proroga della fase transitoria assegnano ai dirigenti scolastici il
compito di decretare l’esclusione dalla frequenza della scuola dell’infanzia”.
Continua
la nota: “E’ perciò opportuno che i dirigenti scolastici, che in questi giorni
si trovano alle prese con i controlli delle autocertificazioni, qualora
accertino alla data del 10 marzo 2019 la presenza di minori vaccinabili e non
vaccinati, comunichino alle famiglie un termine perentorio per la
regolarizzazione, trascorso inutilmente tale termine, segnalino alla ASL di
riferimento, per gli adempimenti di
competenza, la mancata regolarizzazione, senza disporre decreti di
interruzione della frequenza della scuola dell’infanzia o impedire l’ingresso
dei bambini”.
Alessandro
Negroni, coordinatore dell’Osservatorio politico M5S, ha lanciato un comunicato
nella quale si tratta la questione dei vaccini a scuola. Nella nota si lege: “Matteo
Salvini ha scritto una lettera alla nostra Giulia Grillo dove chiede di
intervenire con un decreto legge per evitare allontanamenti dalle scuole dei
bambini che non rispettino il termine del 10 marzo 2019 previsto dalla legge
Lorenzin. In realtà il 10 marzo non ci sarà e non ci deve essere alcun
allontanamento di bambini dalle scuole dell’infanzia per una semplice ragione:
il termine del 10 marzo riguarda soltanto quei bambini i cui genitori hanno
formalmente dichiarato all’inizio dell’anno scolastico di aver già effettuato
le vaccinazioni ed è ragionevole pensare che arrivati al 10 marzo possano
produrre senza problemi la relativa documentazione”.
Il
termine del 10 marzo non riguarda in alcun modo tutti gli altri, per esempio quei genitori che hanno un
iter avviato con l’azienda sanitaria territorialmente competente (in quanto a suo
tempo hanno inviato formale richiesta di appuntamento).
Per
comprenderlo è sufficiente una semplice lettura degli articoli della legge n.
119/2017 e successive modificazioni, che per comodità riporto qui di seguito.
L’art.
5, comma 1, della legge n. 119/2017 prevedeva due termini:
“Per
l’anno scolastico 2017/2018 (…) la documentazione di cui all’articolo 3, comma
1, deve essere presentata entro il 10 settembre 2017»;
«La
documentazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie può
essere sostituita dalla dichiarazione resa ai sensi del decreto del Presidente
della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445; in tale caso, la documentazione
comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie deve essere
presentata entro il 10 marzo 2018».
È
evidente, dalla lettera della legge, che il termine del 10 marzo riguarda
esclusivamente quei genitori che all’inizio dell’anno scolastico hanno
dichiarato di aver già effettuato le vaccinazioni.
Si
tratta peraltro di un termine che può considerarsi ordinatorio e non
perentorio. Mi permetto di dire che forse il vicepremier Salvini poteva evitare
di scrivere la lettera alla Grillo, pur riconoscendo la bontà delle sue
intenzioni»
Il Ministro Marco
Bussetti e il Presidente dell’ANVCG Giuseppe Castronovo hanno firmato, presso
la sede del MIUR, il rinnovo del Protocollo d’intesa tra il Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e l’Associazione Nazionale
Vittime Civili di Guerra Onlus.
Il campo di azione
dell’accordo viene ampliato, tenendo conto dell’istituzione della Giornata
nazionale dedicata alle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo,
ricorrente il 1° febbraio di ogni anno.
“Per la scuola – ha
dichiarato il Ministro Bussetti – rimane un impegno prioritario educare i
ragazzi ai valori della pace, come espressamente previsto dalla nostra
Costituzione, e far comprendere loro quanto sia importante difenderli sempre.
Accordi come quello che abbiamo sottoscritto sono molto utili nel percorso di
formazione degli studenti come cittadini responsabili e consapevoli”.
“Chiediamo alle
Istituzioni di dare la massima attenzione e il massimo rispetto alle vittime
civili delle guerre e dei conflitti – ha aggiunto il Presidente Castronovo -.
Come Associazione desideriamo rivolgerci soprattutto alle nuove generazioni e
divulgare nelle scuole la cultura della pace e della salvaguardia della vita,
per spronare i Governi del mondo a impegnarsi per cessare ogni conflitto. Sono
felice che il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca sia
impegnato con noi in questo percorso di pace”.
Con il Protocollo,
l’ANVCG e il MIUR si impegnano a sviluppare insieme, attraverso una Commissione
paritetica, iniziative per il sostegno alla formazione storica degli studenti,
per l’educazione al rischio in materia di ordigni bellici inesplosi e per la
sensibilizzazione riguardo le esperienze vissute dalla popolazione civile nel
corso delle guerre mondiali e l’impatto dei conflitti successivi sulle
popolazioni civili di tutto il mondo.
Naturalmente un posto
privilegiato è riservato alle celebrazioni della Giornata nazionale dedicata
alle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo, per la quale
l’ANVCG e il MIUR hanno già negli scorsi anni organizzato congiuntamente bandi
di concorso per le scuole, che hanno avuto un grande e importante riscontro di
partecipazione in tutta Italia. MIUR e ANVCG intendono riproporre queste
iniziative nell’a.s. 2019/2020, anche in sinergia con altre Istituzioni.
Il 4 marzo si aprirà la
finestra di somministrazione per le prove Invalsi per le classi V della scuola
secondaria di secondo grado.
Vediamo in questa scheda
cos’è previsto per gli studenti disabili certificati e con DSA, ricordando
dapprima il periodo di somministrazione delle prove.
Classi V secondaria di
secondo grado (prova: Italiano, Matematica e Inglese):
dal 4 al 30 marzo 2019 classi NON campione
dal 12 al 15 marzo 2019 classi campione
Prove
Invalsi: studenti disabili
L’articolo 20, comma 8,
del D.lgs. 62/2017, in merito alla partecipazione alla prova da parte degli
studenti disabili certificati, così dispone:
Le studentesse e gli
studenti con disabilità partecipano alle prove standardizzate di cui
all’articolo 19. Il consiglio di classe può prevedere adeguate misure
compensative o dispensative per lo svolgimento delle prove e, ove non fossero
sufficienti, predisporre specifici adattamenti della prova.
I consigli di classe,
dunque, possono prevedere misure compensative o dispensative e, laddove
necessario, adattamenti della prova. Ciò naturalmente deve avvenire sulla base
del Piano Educativo Individualizzato dell’alunno.
Queste
le misure compensative che possono essere previste:
tempo
aggiuntivo (fino a 15 min. per ciascuna prova)
sintetizzatore
vocale per l’ascolto individuale in audio-cuffia
calcolatrice
dizionario
ingrandimento
adattamento
prova per alunni sordi (formato CBT)
Braille
Queste
le misure dispensative:
esonero
da una o più prove
per
Inglese: esonero anche solo da una delle due parti (ascolto o lettura) della
prova.
Nel caso di esonero da
una o più prove, come leggiamo nel Protocollo di somministrazione pubblicato
dall’Invalsi l’allievo non è presente nell’Elenco studenti per la
somministrazione della disciplina di cui non sostiene la prova INVALSI. In base
a quanto stabilito nel suo PEI, l’allievo svolge una prova (cartacea o computer
based) predisposta dalla scuola oppure non svolge alcuna prova.
Le situazioni succitate
(utilizzo di strumenti compensativi o esonero da una o più prove) sono state
già comunicate dai dirigenti scolastici mediante le funzioni, attive sino al
02/02/2019, nell’area riservata sul sito dell’Invalsi.
Prove
Invalsi: studenti con DSA
L’articolo 20, comma 14,
del summenzionato D.lgs. 62/2017, in merito alla partecipazione alla prove da
parte degli studenti con DSA, così dispone:
Le studentesse e gli
studenti con DSA partecipano alle prove standardizzate di cui all’articolo 19.
Per lo svolgimento delle suddette prove il consiglio di classe può disporre
adeguati strumenti compensativi coerenti con il piano didattico personalizzato.
Le studentesse e gli studenti con DSA dispensati
dalla prova scritta di
lingua straniera o esonerati dall’insegnamento della lingua straniera non
sostengono la prova nazionale di lingua inglese.
Gli studenti con DSA,
dunque:
possono
beneficiare di strumenti compensativi, in coerenza con previsto nel PDP;
non
sostengono la prova di Inglese, se dispensati dalla prova scritta di lingua
straniera o esonerati dall’insegnamento della lingua straniera.
Queste le misure
compensative che possono essere previste:
tempo
aggiuntivo (fino a 15 min. per ciascuna prova)
dizionario
sintetizzatore
vocale per l’ascolto individuale in audio-cuffia
calcolatrice
Queste le misure
dispensative:
esonero
dalla prova di lingua Inglese alle condizioni suddette, ossia se dispensati
dalla prova scritta di lingua straniera o esonerati dall’insegnamento della
lingua straniera
Il ricorso a eventuali
misure compensative e dispensative è stato già comunicato dai dirigenti
scolastici mediante le funzioni, attive sino al 02/02/2019, nell’area riservata
sul sito dell’Invalsi.
Per l’anno scolastico
2019-2020 sono indetti i seguenti concorsi, per esami, per l’ammissione di
complessivi 297 giovani ai licei annessi alle Scuole Militari dell’Esercito,
alla Scuola Navale Militare e alla Scuola Militare Aeronautica con la seguente
ripartizione di posti per Forza armata, sede e ordine di studi:
a) posti centottanta per
il concorso relativo all’ammissione alle Scuole Militari dell’Esercito, così
ripartiti:
1) «Nunziatella» di
Napoli:
– 3° liceo classico:
posti trentasei;
– 3° liceo scientifico:
posti cinquantaquattro;
2) «Teulie’» di Milano:
– 3° liceo classico:
posti trentasei;
– 3° liceo scientifico:
posti cinquantaquattro;
b) posti settantadue per
il concorso relativo all’ammissione alla Scuola Navale Militare «Francesco
Morosini», cosi’ ripartiti:
1) 3° liceo classico:
posti venti;
2) 3° liceo scientifico:
posti cinquantadue;
c) posti quarantacinque
per il concorso relativo all’ammissione alla Scuola Militare Aeronautica
«Giulio Douhet», cosi’ ripartiti:
1) 3° liceo classico:
posti diciotto;
2) 3° liceo scientifico: posti
ventisette.
Le procedure relative ai
concorsi di cui al precedente art. 1, comma 1 vengono gestite tramite il
portale dei concorsi on-line del
Ministero della difesa
(da ora in poi «portale»), raggiungibile attraverso il sito internet
www.difesa.it, area «siti di interesse e
approfondimenti», pagina
«Concorsi e Scuole Militari», link «concorsi on-line», ovvero collegandosi
direttamente al seguente sito. Le
domande di partecipazione scadono il 24 marzo 2019.
Assistiamo
in questi giorni a una querelle, che sarebbe stucchevole se non fosse tragica,
tra alcuni Rettori di università italiane e il capo dipartimento del MIUR,
prof. Valditara.
Oggetto
del contendere: l’ANVUR, l’agenzia di valutazione che è stata in questi anni il
braccio operativo dell’applicazione dell’ideologia della riforma Gelmini.
In una
lettera ai Rettori il Prof. Valditara comunica un progetto del MIUR volto a
modificare poteri e responsabilità dell’Agenzia e alcuni di loro rispondono
difendendo, senza se e senza ma, questo sistema di valutazione e chi lo
incarna.
In
questi anni il sistema universitario è stato defraudato delle risorse minime
per funzionare, il personale è stato ridotto di quasi il 20%, gli studenti sono
diminuiti invece che aumentare, si sono chiusi corsi di studio, gli Atenei sono
diventati più piccoli e più poveri, in feroce competizione tra di loro.
Davanti
a questo contesto, la FLC CGIL ha costantemente denunciato il ruolo funzionale
dell’ANVUR di compartecipazione allo strangolamento dell’Università italiana,
attraverso la legittimazione dei tagli e la riallocazione delle poche risorse
sulla base di parametri a volte astrusi e incomprensibili e, più spesso,
prodotto della peggiore ideologia neoliberale di trasformazione dei luoghi di
produzione del sapere in aziende. Dietro la foglia di fico della valutazione si
occultava (male) il disegno di ridurre il numero degli atenei per salvare poche
eccellenze.
E sono
anni che i Rettori delle Università italiane subiscono senza protestare,
attenti più al loro particolare che all’insieme del sistema.
Da
tanto tempo diciamo che la valutazione non deve essere fatta per punire, ma per
consentire di recuperare chi per qualche motivo, storico o geografico che sia,
è rimasto indietro. La valutazione deve essere fatta da un soggetto terzo dalla
politica, ma deve avere una funzione propulsiva per il sistema. Tutto ciò con
l’attuale struttura dell’ANVUR non è accaduto.
Deve
cambiare, e cambiare profondamente, la metodologia con cui l’ANVUR ha finora
“selezionato” le università e la loro attività di ricerca.
Partiamo
allora dalla necessità di modificare l’idea dominante in questo ultimo decennio
di costruire atenei di serie A e di serie B e lavoriamo per costruire un
sistema che attiri studenti e non faccia fuggire i migliori ricercatori. Che
non si regga solo sul lavoro di migliaia di precari, ma torni ad essere un
fiore all’occhiello del nostro Paese.
La
Commissione Cultura, Scienza e Istruzione di Montecitorio riceverà in audizione
informale i rappresentanti dei sindacati del comparto Scuola, tra cui l’ANIEF,
proprio nell’ambito dell’esame in sede referente della proposta di legge C. 877
Azzolina: Disposizioni concernenti la formazione delle classi nelle scuole.
Marcello Pacifico (Anief): Occorre debellare una situazione vergognosa, tutta
italiana, che intacca la formazione degli alunni, a partire dai disabili, e mette
a dura prova la professionalità dei docenti
Quello
delle classi con un alto numero di alunni, le cosiddette classi “pollaio”, è
uno dei punti su cui il governo giallo-verde, in particolare il M5S, si è
impegnato pubblicamente. Nei giorni scorsi, in un video su Facebook, l’on.
Luigi Gallo (M5S), presidente della VII Commissione della Camera, ha dichiarato
che sono moltissimi gli istituti non a regola.
I NUMERI PARLANO DA SOLI
In
base ad alcune anticipazioni, risulta che il fenomeno è più vasto di quanto si
pensi, con circa 20 mila classi oversize: per la scuola dell’infanzia, ad oggi,
vi sono 4.899 classi con 26-30 alunni; 88 classi con 31-34 alunni; 212 classi
con più di 34 alunni. Per la scuola primaria: 4.945 classi con 26-30 alunni; 29
classi con 31- 34 alunni; 19 classi con più di 34 alunni. Per la scuola
secondaria di I grado: 7.251 classi con 26-30 alunni; 65 classi con 31-34
alunni; 15 classi con più di 34 alunni. Per la scuola secondaria di II grado:
1.310 classi con 31-34 alunni; 267 classi con più 34 alunni.
Sul
piano pratico, queste situazioni si realizzano con dei casi limite che non
hanno bisogno di commenti: la classe-record formata da 37 alunni a Milano,
quella con 30 allievi nel Vicentino in presenza di un alunno con disabilità
grave, e altre situazioni critiche sulla costa adriatica, oltre a Genzano, in
Lucania, con un’aula che ospita 26 alunni in presenza di precarie condizioni di
sicurezza.
L’AUDIZIONE ALLA CAMERA
Proprio
su questo tema, su come stroncare una volta per tutte il fenomeno delle classi
pollaio, la VII Commissione Cultura della Camera sta esaminando una proposta di
legge attraverso la quale si vorrebbe introdurre un limite tassativo, pari a 22
alunni per classe, peraltro da ridurre in presenza di uno o più alunni
disabili, specie se con disabilità certificata grave: si tratta del ddl n. 877,
a prima firma dell’on. Lucia Azzolina (M5S), presentato nel luglio scorso.
LE PREMESSE DI MARCELLO
PACIFICO (ANIEF)
Marcello
Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda che “occorre fare di tutto per
debellare una situazione vergognosa, tutta italiana, che intacca la formazione
degli alunni e mette a dura prova la professionalità dei docenti; il fenomeno
registra, purtroppo, circa 500 classi che accolgono oltre 34 studenti,
generando rischi per la sicurezza ed esponendo anche i dirigenti scolastici a
un accentuarsi delle loro responsabilità. Senza dimenticare che le cosiddette
classi pollaio vanno a calpestare i diritti degli alunni diversamente abili,
che necessiterebbero di spazi adeguati, diverse programmazioni, azioni
educative e valutazioni personalizzate”.
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