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Maturità 2019: il voto di ammissione sarà deciso da tutti i docenti

aula generica esami maturità 2019

Il Ministro dell’istruzione, tramite il suo Vice Ministro Fioramonti, spiega le novità del nuovo esame di maturità riguardo al voto di ammissione. Spiega che il voto Ammissione Maturità 2019 lo decideranno tutti i docenti.

Il Vice Ministro Fioramonti ci tiene a specificare che il voto di ammissione all’esame di Stato è riferito al percorso scolastico triennale dell’alunno, ma non sarà una sommatoria o una media dei voti, ma sarà una valutazione globale dello studente, che terrà conto dell’impegno e delle modalità di apprendimento dello stesso.

Deciso da tutti i docenti componenti del Consiglio di Classe compresi i docenti di religione e dai docenti delle attività alternative il voto di ammissione sarà un voto unico rappresentante lo studente sebbene le norme precedenti facevano riferimento al percorso scolastico triennale dello studente e che non teneva conto delle medie aritmetiche dei voti assegnati alle singole discipline.

Pertanto, la circostanza che la valutazione espressa dal docente di religione cattolica si riferisca ad un giudizio e non ad un voto in decimi, non inficia la partecipazione alla deliberazione in merito all’attribuzione del voto di ammissione all’esame di Stato dal momento che, si ribadisce, tale voto di ammissione all’esame non è, e non era, frutto di una media aritmetica.

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Bussetti: stanziati 6 milioni di euro per l’avvio di corsi di formazione sulla LIS per docenti di sostegno

Il ministro dell'Istruzione Marco Bussetti

Il Ministro Bussetti, nel complimentarsi con Lorenzo il primo ragazzo non udente laureato con 110 e lode all’Università di Pisa con la tesi “I sordi, l’audiovisivo e i nuovi media”, ribadisce il piano del Ministero per la formazione degli insegnanti.

“La Lingua dei segni – afferma Bussetti – costituisce uno strumento importante di inclusione, di pari opportunità, di accesso alla comunicazione e piena partecipazione alla vita collettiva delle persone con deficit uditivo. L’impegno di Lorenzo deve essere sostenuto con forza”.

Prosegue Bussetti: “Questo Governo sta facendo la sua parte. Il Ministro Lorenzo Fontana ed io, infatti, a dicembre abbiamo firmato un protocollo d’intesa che ha l’obiettivo di formare docenti esperti e qualificati nella Lis e favorire la completa inclusione scolastica dei bambini sordi segnanti”.

Per questa iniziativa saranno utilizzati fondi del Programma Operativo Nazionale (Pon) per la scuola 2014-2020. Sono stati già stanziati 6 milioni di euro per l’avvio di percorsi formativi destinati ai docenti di sostegno.

Accanto alla formazione degli insegnanti già assunti su posto di sostegno, il Miur ha già anticipato che lavorerà affinché a partire dai prossimi corsi di specializzazione per diventare insegnanti di sostegno, nei programmi sia presente la Lis.

Il protocollo di intesa è stato firmato a dicembre e in quell’occasione il Miur aveva comunicato “Nello spazio di poche settimane saranno pubblicati i bandi per consentire ai docenti di partecipare alla formazione.”, quindi è probabile che l’intervento di oggi del Ministro anticipi proprio la pubblicazione dei bandi.

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Anief-Udir: emendamenti al DDL che abolisce obbligo vaccinale

I Sindacati Udir e Anief sostengono la norma che elimina l’obbligo vaccinale della Legge Lorenzin e incentiva una vaccinazione spontanea e volontaria, secondo i dettami della Corte europea dei diritti dell’uomo.

Per quanto riguarda l’organizzazione delle classi, anche in presenza di soggetti immunodepressi, e altre azioni inerenti alle mansioni dei DS e delle segreterie, segnalati emendamenti alla XII Commissione che ravvicinano il diritto alla salute a quello allo studio

Anief e Udir si dichiarano favorevoli all’approvazione del disegno di legge AS 770 che abroga gli obblighi vaccinali rigidamente introdotti dalla Legge Lorenzin e rimodula tutto nella promozione di un’adesione volontaria e consapevole alle vaccinazioni, nel rispetto della Cedu.

Tale obbligo risultava irragionevole e contrario alla giurisprudenza comunitaria alimentando un conflitto, di certo non apparente, tra il diritto alla salute e il diritto all’istruzione, tra trattamento sanitario obbligatorio e libertà individuale, peraltro, previsto in maniera perentorio nell’età prescolare che copre soltanto un bambino su due e derubricato a facoltativo, ma con sanzione nella scuola dell’obbligo.

Importante anche il richiamo relativo al fatto che soltanto in presenza dei significativi scostamenti del PNPV, tali da ingenerare il rischio di compromettere l’immunità di gruppo, i piani straordinari di intervento possono subordinare in modo temporaneo la frequenza a scuola alla somministrazione di una o più vaccinazioni. Questa possibilità è compatibile con la necessità di non compromettere l’immunità di gruppo, a maggior ragione per il fatto che ci sono anche minori non vaccinabili che devono stare in classe con soggetti immunizzati.

Per queste ragioni, nell’auspicare un esame urgente del provvedimento in esame, comunque da concludere per consentire l’avvio ordinato del prossimo anno scolastico, sono state proposte soltanto tre minimali e specifiche proposte emendative tese ad agevolare peraltro il lavoro del dirigente scolastico e delle segreterie

Le proposte Anief e Udir, appunto, mirano a imporre il diritto all’istruzione dei minori in modo che esso non venga compromesso in nessun modo, nell’ottica di un’istituzione scolastica che non neghi diritto alla frequenza a scuola per alcuna ragione. Infatti, non possono essere le istituzioni scolastiche a esercitare la facoltà di respingere un allievo perché non vaccinato, ma bisogna unire il diritto alla salute con quello all’istruzione.

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PON Ricerca e Innovazione: pubblicati gli esiti del bando “Attrazione e Mobilità Internazionale”

L’Autorità di Gestione (AdG) del Programma Operativo Nazionale “Ricerca e Innovazione 2014-2020”, di cui pubblichiamo l’ultima versione a seguito della riprogrammazione approvata dalla Commissione Europea il 19 luglio 2018, ha reso noto gli esiti dell’Avviso denominato “AIM: Attrazione e Mobilità Internazionale”.

Come è noto con Decreto Direttoriale n. 407 del 27 febbraio 2018 e relativo disciplinare, l’AdG dava attuazione all’Azione I.2 “Mobilità dei Ricercatori” nell’ambito dell’ASSE I del PON R&I 2014-2020. L’intervento riguarda gli atenei statali e non statali aventi sede amministrativa ed operativa nelle regioni in ritardo di sviluppo (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) o nelle regioni in transizione (Abruzzo, Molise, Sardegna) e prevede due Linee

  1. Linea 1 (Mobilità dei ricercatori): sostegno alla contrattualizzazione come ricercatori a tempo determinato di tipo A di soggetti in possesso del titolo di dottore di ricerca conseguito da non più di quattro anni, da indirizzare alla mobilità internazionale
  2. Linea 2 (Attrazione dei ricercatori): sostegno alla contrattualizzazione, come ricercatori a tempo determinato di tipo A di soggetti in possesso del titolo di dottore di ricerca conseguito da non più di otto anni, operanti presso atenei/enti di ricerca/imprese fuori dalle Regioni obiettivo del PON R&I 2014-2020 o anche all’estero, con esperienza almeno biennale presso tali strutture, riferibile alla:
  1. partecipazione o alla conduzione tecnico-scientifica di programmi e/o progetti di ricerca;
  2. gestione diretta (o alla relativa assistenza) nelle fasi di predisposizione, di organizzazione, di monitoraggio e di valutazione dei programmi/progetti di ricerca.

A seguito della valutazione a cura del Comitato di Selezione appositamente costituito, l’AdG ha pubblicato con il Decreto Direttoriale 3407 del 21 dicembre 2018 la graduatoria delle 627 proposte presentate dagli atenei (Allegato A) e l’elenco delle 326 proposte finanziate (Allegato B). Tenuto conto che ogni ateneo poteva presentare richiesta di finanziamento di più contratto la situazione è la seguente

  • sono stati finanziati 356 contratti di RTDA relativi alla Linea 1
  • sono stati finanziati 121 contratti di RTDA relativi alla Linea 2 punto 1
  • è stato finanziato 1 contratto di RTDA relativo alla Linea 2 punto 2

Pertanto risultano finanziati 478 contratti per una spesa di € 88.497.419,22.

Pubblichiamo, altresì, l’elenco delle proposte finanziate con l’indicazione del nominativo referente per ciascun ateneo.

Il DD 3407/18 dovrà essere registrato dalla Corte dei Conti e successivamente pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Dall’entrata in vigore della graduatoria gli atenei potranno emanare gli appositi bandi per l’individuazione dei ricercatori. A tal proposito segnaliamo che alla

  • Linea 1 potranno partecipare solo i soggetti in possesso del titolo di dottore di ricerca conseguito a partire dal 27 febbraio 2014
  • Linea 2 potranno partecipare solo i soggetti in possesso del titolo di dottore di ricerca conseguito a partire dal 27 febbraio 2010.

L’AdG ha chiarito che per data di conseguimento del titolo di dottore di ricerca si intende la data di discussione della tesi di dottorato.

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Istituto Francese d’Italia: l’Istituto chiude ogni possibilità di firmare il contratto

Si è tenuto, il 13 febbraio 2019, presso l’Ambasciata francese in Palazzo Farnese, l’incontro per verificare la volontà dell’Institut Français d’Italia di firmare il primo contratto collettivo aziendale. Questo appuntamento, da tempo atteso, è arrivato a seguito delle mobilitazioni dei lavoratori di settembre e ottobre e di un incontro tenutosi presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Ministero che è stato coinvolto nella vertenza per agevolarne la ricomposizione.

La ripresa del dialogo sindacale, auspicato da tempo, sarebbe dovuta servire a superare l’impasse nelle trattative e terminare positivamente il negoziato con la firma del contratto che i lavoratori dell’istituto attendono da molto tempo. Cosa non avvenuta, in quanto, la direzione di IFI ha comunicato la propria indisponibilità alla firma del contratto, di fatto azzerando tutto il lavoro svolto fino ad adesso da FLC.

La replica non si è fatta attendere, infatti nella nota di FLC si legge: “Riteniamo un errore la scelta di IFI di rinunciare alle positive relazioni sindacali, sbagliato rinunciare alla contrattazione collettiva non ricercando soluzioni transitorie verso quelle definitive, sbagliato rinunciare a modelli negoziali democratici e partecipativi delle rappresentanze del personale nei luoghi di lavoro. Il prestigio di una struttura di servizio dell’Ambasciata di Francia in Italia lo imponeva”.

Sempre nella nota: “La mancata firma del contratto collettivo impone alla FLC CGIL di valutare quali azioni mettere in campo per tutelare i lavoratori di IFI e salvaguardare il valore del contratto collettivo ed il principio della rappresentanza sindacale senza i quali le lavoratrici e i lavoratori di IFI sono più deboli. Insieme alle RSA FLC CGIL, e alle lavoratrici/lavoratori che rappresentiamo, valuteremo la nuova situazione che si è determinata e quale dovrà essere il nostro ruolo nell’immediato prosieguo”.

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Scuola: FLC CGIL Sicilia, regionalismo differenziato è una condanna per il Sud

aula scuola generica

“Il regionalismo differenziato è una condanna per la scuola siciliana e per tutto il Sud”. Lo dice Graziamaria Pistorino, segretaria regionale della FLC CGIL Sicilia, nel corso di un’assemblea dei lavoratori presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Messina.

“Qui – aggiunge Pastorino – mancano quelle infrastrutture indispensabili allo sviluppo che i governi nazionali, senza garantire i Lep (Livelli essenziali delle prestazioni), hanno costruito e che continuano a costruire al Nord. Nelle Regioni meridionali, infatti, il Miur non ha fatto gli investimenti necessari per recuperare il gap con il resto del Paese”.

“Bisogna smetterla – continua Pistorino – con questa retorica per cui se il Sud è sottosviluppato è colpa esclusiva, come dice il ministro, dei lavoratori che non si impegnano o delle classi dirigenti locali. Non c’è dubbio che queste abbiano grandi colpe, ma c’è una responsabilità delle classi dirigenti nazionali che hanno abbandonato questa parte d’Italia al proprio destino”.

“Gli studenti del Sud – conclude Pistorino – hanno sulla Carta gli stessi diritti di tutti gli altri studenti italiani. Per questo lo Stato deve garantire loro le medesime opportunità e i medesimi standard d’istruzione. Prima di attuare il regionalismo differenziato, quindi, chiediamo al governo e al ministro dell’istruzione Bussetti di darsi da fare per colmare l’enorme divario tra i diritti degli alunni del Nord e quelli del Sud a cominciare dall’ampliamento del tempo pieno e dalla stabilizzazione degli organici di sostegno in deroga”.

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Maturità 2019, Bussetti risponde alle domande degli studenti

“Perché è stata cambiata la Maturità?”, “Le prove Invalsi influiranno sul voto finale dell’Esame?”, “Se uno studente non può partecipare alle simulazioni cosa succede?” Sono alcune delle domande a cui il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, ha risposto oggi, sul suo profilo Instagram, rivolgendosi direttamente agli studenti.

Si tratta di alcuni dei quesiti più ricorrenti sulle novità che quest’anno caratterizzeranno l’Esame di Stato a seguito dell’attuazione del decreto legislativo 62 del 2017. Le domande sono state raccolte dal MIUR negli incontri tenuti sui territori e anche attraverso i social.

In contemporanea alla pubblicazione dei video sul profilo del Ministro è stata anche attivata sul sito del Ministero questa sezione dedicata alle FAQ sulla Maturità, che sarà aggiornata periodicamente con risposte rivolte a tutto il mondo della scuola, a partire dai ragazzi.

Prosegue dunque il percorso di accompagnamento voluto dal Ministro Bussetti per sostenere la preparazione degli studenti in vista dell’Esame. Dallo scorso autunno sono stati organizzati incontri sul territorio per gli insegnanti. Martedì prossimo, 19 febbraio, è prevista la prima delle quattro simulazioni per gli studenti, esempi coerenti con quelle che saranno le prove di giugno.

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Anief annuncia uno sciopero dei docenti il 27 febbraio

Anief Sciopero

I docenti incroceranno le braccia il 27 febbraio, uno sciopero che ha avuto subito anche l’appoggio da parte dell’ANIEF, e che quasi certamente verrà replicato anche nella data dell’8 marzo, sempre con docenti e personale ATA coinvolto. Come dichiarato sul comunicato stampa reso pubblico dall’ANIEF: “invitiamo tutto il personale della scuola, di ruolo e non, a incrociare le braccia il 27 febbraio e l’8 marzo per difendere l’istruzione statale contro ogni progetto di regionalizzazione e per dire basta alla stagione degli aumenti-farsa e del precariato senza fine.

Parole ben più dirette e dure invece quelle rilasciate nel comunicato Unicobas, e indirizzate senza mezzi termini al Governo: “i partiti del Governo pentalegato avevano promesso di abrogare la mala-scuola renziana. Invece hanno conservato la chiamata per competenze e lo strapotere dei dirigenti sull’utilizzo degli insegnanti, il bonus discrezionale, un organico potenziato senza futuro né limiti alle supplenze, e intendono peggiorare di molto la già gravissima situazione creando un’istruzione pubblica di serie ‘a’ e serie ‘b’ a seconda della ricchezza regionale, con contratti separati per docenti ed ATA secondo le aree geografiche”.

Ricordiamo che, al momento, la situazione relativa al personale scolastico, sia docenti che ATA, è sostanzialmente rimasta quella che era, con un nuovo contratto di lavoro ancora in stand by, e le promesse di aumenti adeguati al compito svolto ancora rimaste inespresse. Anche per questo motivo si fa più forte e unita la protesta che darà vita al già menzionato sciopero del 27 febbraio e che quasi certamente avrà una replica dopo poco più di una settimana dopo, ovvero l’8 marzo.

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Scuola, 1,8 milioni per le scuole danneggiate dal sisma in Sicilia e dal maltempo in Liguria

sede Miur Trastevere Roma

Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, ha firmato il decreto che stanzia 1,8 milioni di euro per le scuole colpite dal sisma del 26 dicembre 2018 in Sicilia, in particolare in provincia di Catania, e per quelle della Liguria danneggiate dal maltempo dell’autunno scorso.

Alla Sicilia sono assegnati circa 882.000 euro, dei quali beneficeranno 7 Comuni, per interventi su 25 scuole. Alla Liguria arriveranno, invece, circa 955.000 euro che verranno ripartiti per 20 Comuni e consentiranno di intervenire su 51 istituti scolastici.

“Ci siamo attivati da subito – dichiara il Ministro Bussetti – per dare risposte alle richieste urgenti degli Enti locali e delle Regioni: i nostri ragazzi non devono perdere neanche un giorno di scuola, perché questa rappresenta la loro normalità, il luogo in cui, giorno dopo giorno, costruiscono il futuro. Con questi fondi interveniamo su situazioni di pericolo e di inagibilità degli istituti e ci attiviamo per ripristinare la sicurezza. I territori non possono essere lasciati da soli di fronte a eventi eccezionali, come il sisma che ha colpito la Sicilia o i nubifragi che hanno messo a dura prova la Liguria. È fondamentale fare sistema per garantire ai nostri giovani il diritto allo studio, nonostante eventi che possono stravolgere la quotidianità loro e delle loro famiglie”.

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Il cinema entra nelle scuole: al via il progetto “Un esperto di cinema in ogni scuola”

È stato presentato oggi in occasione della conferenza stampa svoltasi presso l’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna il percorso formativo Ipotesi Cinema – Un esperto di Cinema in ogni scuola. Il progetto si pone l’obiettivo di formare docenti sul linguaggio cinematografico e sulla lettura critica delle immagini.

Il progetto Ipotesi Cinema, proposto nell’ambito del Piano Nazionale Cinema per la Scuola, promosso dal MIUR e dal MIBAC, è organizzato dall’Istituto Comprensivo 12 di Bologna insieme agli Istituti Comprensivi 3, 4, 5, 13 e 22 di Bologna e agli Istituti Comprensivi di Ozzano dell’Emilia (BO), Budrio (BO), Pinerolo II Lauro (TO) e Rodari Annecchino Pozzuoli (NA), in collaborazione con Fondazione Cineteca di Bologna, Museo del Cinema di Torino e COINOR Università Federico II di Napoli.

Il Piano Nazionale Cinema per la Scuola prevede lo sviluppo di percorsi formativi per insegnanti ed educatori, finalizzati alla costituzione di un albo di esperti di cinema, secondo le indicazioni delineate dall’azione A1 del bando MIUR – MIBAC Cinema per le scuole 2018/19.

Tra gli obiettivi del progetto formativo: fornire ai docenti strumenti per una lettura critica delle immagini in movimento in modo da aiutare le nuove generazioni a non essere spettatori passivi ma capaci di decodificare messaggi, esprimersi con consapevolezza e costruire narrazioni, anche utilizzando le nuove tecnologie a loro disposizione.

Il corso è strutturato in due moduli. Il primo, della durata di trenta ore, si svolgerà nel corso di tre fine settimana nelle città di Bologna, Torino e Napoli. Durante questo primo modulo i docenti saranno guidati attraverso la storia del cinema tra generi, autori, correnti e sperimentazioni; verrà loro fornita la grammatica di base del linguaggio cinematografico e gli strumenti per interpretare un’opera cinematografica sapendo contestualizzarla e problematizzarla.

Il secondo modulo con modalità laboratoriali, della durata di 24 ore, si svolgerà esclusivamente a Bologna e metterà a disposizione dei docenti che hanno frequentato il primo modulo gli elementi necessari per costruire con le classi progetti e percorsi per la realizzazione di un prodotto audiovisivo utilizzando diverse tecniche.

“Tramite questi percorsi di formazione docenti ci proponiamo di favorire l’incontro degli studenti con le arti visive come occasione di maturazione della dialettica personale con l’immagine che accompagna il vivere quotidiano – spiega il Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna, Stefano Versari – Il cinema può costituire occasione intelligente di interpretazione della realtà, sia essa concreta o virtuale”.