Nell’ambito
dei 50 milioni di Euro che Amministrazione de Magistris ha destinato alle
scuole napoletane, si apre la terza fase del programma di riqualificazione e
messa in sicurezza anche sismica: dopo il censimento degli edifici scolastici
di proprietà comunale, e la fase -ancora in itinere- dell’ acquisizione delle
certificazioni antincendio, partita lo scorso anno, si investono oggi
11.383.962,32 Euro per acquisire secondo gli obblighi di legge le verifiche sul
grado di vulnerabilità sismica rese obbligatorie dalla Legge dell’ 8 febbraio
2017 per gli edifici in zona sismica 1 e 2.
Si
tratta di uno dei più grossi investimenti in Italia su questa materia e si
contraddistingue per il coinvolgimento di 333 edifici scolastici censiti.
Nella
definizione della banca dati degli stessi e del capitolato di gara con cui
saranno affidati i Servizi di ingegneria e architettura, il PRM Edifici
Scolastici del Comune di Napoli ha lavorato insieme alla task force
dell’Agenzia Coesione Territoriale con cui si è stretto un Protocollo e in
sinergia con i Servizi Tecnici delle 10 municipalità.
L’assessore
Palmieri dichiara: “È una scelta politica chiara di questa
Amministrazione, un lavoro che viene da lontano e che ogni anno si arricchisce,
quello di investire risorse su tutte le scuole della città senza distinzione e
senza essere costretti come succede, invece, con la politica dei bandi a
premiare alcuni e trascurare altri: tutte le scuole hanno lo stesso diritto
alla sicurezza, perché tutte le bambine e i bambini di Napoli sono
uguali”.
“Il
rischio di passare dalla scuola della Repubblica alla scuola delle Regioni
purtroppo è concreto, ma la consapevolezza ancora molto scarsa, vedo una grave
assenza dell’opposizione”. Lo afferma ai microfoni di RadioArticolo1 il
segretario generale della FLC CGIL Francesco Sinopoli parlando dei rischi
legati all’autonomia differenziata.
“Se
il governo – avverte il sindacalista – intende procedere sulla strada indicata
da Lombardia e Veneto, andiamo verso una vera e propria secessione mascherata
nelle pieghe dell’articolo 116 della Costituzione, eppure si sta affrontano
tutto questo come se fosse un tema ordinario. Evidentemente non bastano gli
allarmi giunti da importanti economisti e costituzionalisti, dalla Svimez e
dalla stessa Cgil. Bisogna fare di più. Per questo come organizzazioni
sindacali della scuola e del mondo dell’associazionismo e dei movimenti abbiamo
promosso un appello specifico contro la regionalizzazione dell’istruzione”.
Per
Sinopoli, “non si tratta semplicemente di una questione contrattuale e
salariale. Qui si introducono vere e proprie gabbie salariali. Pensiamo davvero
che si possa pagare di più un insegnante perché lavora in Emilia Romagna o in
Veneto? Se c’è un problema di continuità didattica e di organici in alcune
zone, allora dobbiamo prendere consapevolezza che analoga questione si pone
anche in Sicilia o in Calabria. È un tema che riguarda l’intero il Paese, c’è
bisogno di programmazione nelle assunzioni. Pensare invece che le regioni più
ricche possano risolvere da sole, a me sembra davvero una scelta molta
pericolosa. In pratica siamo di fronte a una vera e propria deflagrazione dello
Stato nazionale”.
Legato
a doppio filo al tema dell’autonomia differenziata c’è quello dei precari, che
spinge la FLC a scendere in piazza il prossimo 12 marzo davanti ai centri
regionali scolastici: “Il governo non sta facendo nulla per risolverlo
davvero”. Tra quota 100 e turnover fisiologico, conclude l’esponente della
Cgil, “rischiamo di avere scoperti ben 130 mila posti a settembre e le scuole
davvero non apriranno. Con la nostra mobilitazione chiediamo un piano
straordinario di stabilizzazione con procedure che consentano di avere istituti
in grado di funzionare alla riapertura”.
Parte
5G4School per accelerare l’innovazione nella scuola italiana. Fondazione Lars
Magnus Ericsson e Fondazione Mondo Digitale hanno deciso di investire sui
giovani e con il progetto 5G4School portano le nuove tecnologie di
comunicazione digitale negli istituti del nostro Paese per sostenere lo
sviluppo personale e professionale delle nuove generazioni e promuovere una
società più connessa, innovativa e sostenibile. L’iniziativa punta a far
conoscere agli studenti le potenzialità della rete di quinta generazione e
avvicinarli verso nuovi scenari e profili professionali.
“Sono
orgoglioso come Presidente della Fondazione Lars Magnus Ericsson di contribuire
fattivamente, attraverso questo nuovo programma, alla diffusione delle
competenze critiche che saranno determinanti per l’inserimento dei giovani nel
mondo del lavoro” ha detto Cesare Avenia, presidente della Fondazione Lars
Magnus Ericsson, che ha incontrato questa mattina 100 studenti dell’IIS Croce
Aleramo di Roma. “Auguro, insieme a tutto il Consiglio di Amministrazione
della Fondazione Ericsson, che questo nuovo programma promosso insieme a
Fondazione Mondo Digitale possa avvicinare tutti gli studenti che
parteciperanno alla nuova frontiera dell’innovazione tecnologica digitale”
ha aggiunto Avenia.
“Con
Fondazione Lars Magnus Ericsson aiutiamo i giovani a sperimentare potenzialità
e impatto delle nuove tecnologie nella vita personale e professionale.
Promuoviamo creatività, soluzioni innovative e inclusive, e cultura del
cambiamento per un’azione sistemica di sviluppo, visione e crescita delle
aziende italiane e del nostro Paese” ha sottolineato Alfonso Molina,
direttore scientifico della Fondazione Mondo Digitale.
Trasmettere
fino a 10 Gigabit al secondo, evidenziano Fondazione Lars Magnus Ericsson e
Fondazione Mondo Digitale, “significa che enormi quantità di informazioni
superano distanze maggiori in tempi velocissimi, rivoluzionando diversi ambiti
di applicazione, dal settore automobilistico alla sanità. Ma come accompagnare
i cittadini in questa trasformazione? Come investire sulla formazione dei
giovani per prepararli ad affrontare con successo le sfide del futuro?”
Con il progetto ‘5G4School’, continuano Fondazione Lars Magnus Ericsson e Fondazione
Mondo Digitale, si “coinvolgono gli studenti nella sperimentazione delle
tecnologie 5G, Internet of Things e Cloud Robotic per interconnettere oggetti,
dati e persone e portare servizi e benefici nel contesto in cui vivono. E le
attività, rivolte a 200 studenti delle scuole secondarie superiori di Roma e
Milano, rientrano in un programma di formazione, orientamento e
autoimprenditorialità che si articola in diverse fasi. Nell’ambito del progetto, infatti, è previsto
un percorso di alternanza scuola-lavoro sullo sviluppo di applicazioni IoT e
Cloud per la robotica; due hackathon per selezionare i team che accedono alla
Phyrtual Factory, l’acceleratore giovanile inclusivo della Fondazione Mondo Digitale.
Infine, l’esposizione dei prototipi e la
premiazione del miglior progetto avverrà alla RomeCup 2019, la manifestazione
di robotica in programma nella capitale dal 2 al 5 aprile.
“Verso
una Scuola che promuove salute”. Questo il titolo del documento presentato ieri
mattina dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, e dal Ministro della
Salute, Giulia Grillo, che
impegna i due dicasteri a diffondere l’educazione a corretti e sani stili di
vita tra gli studenti e a inserire nel loro percorso di studi la promozione
della salute come proposta educativa continuativa e integrata, a partire dalla
Scuola dell’infanzia e fino alla Secondaria di secondo grado.
Il
testo è frutto di un lungo percorso di valorizzazione dei temi della salute nei
programmi scolastici e sancisce una stretta collaborazione tra sistema
scolastico e sistema sanitario. Il documento, presentato al Ministero della
Salute, è stato redatto congiuntamente dai due Ministeri e approvato in
Conferenza Stato-Regioni il 17 gennaio 2019. Definisce un Piano di interventi
educativi rivolti agli studenti, alle loro famiglie e al personale scolastico,
con l’obiettivo di far acquisire competenze individuali su questi temi, di
qualificare gli ambienti in cui i giovani vivono e si formano e di garantire il
benessere complessivo del corpo sociale, nel presente e nel futuro.
Non
un’ora di lezione dedicata o una materia aggiuntiva nel curricolo scolastico:
l’obiettivo è rendere la promozione della salute trasversale nel percorso
formativo dei giovani. Nel rispetto dell’autonomia, ogni scuola potrà
strutturare percorsi per il benessere psicofisico dei bambini e dei ragazzi,
lavorare al miglioramento della qualità dei luoghi di studio, promuovere
corretti stili di vita come, ad esempio, mangiare sano e fare attività fisica.
Aprendosi anche al territorio e rafforzando la collaborazione con il servizio
sanitario e le comunità locali.
“Stiamo
predisponendo un Piano di interventi di ampio respiro che mira a educare
cittadini consapevoli. Vogliamo investire sui giovani che frequentano le nostre
scuole. Far sì che sviluppino conoscenze e competenze ci consentirà di avere
domani comunità composte da cittadini più responsabili. Dobbiamo operare
affinché l’individuo sia in grado di utilizzare i propri strumenti culturali
per la realizzazione di un equilibrio e di un benessere psicofisico personale e
sociale. Consideriamo anche che ogni bambino che acquisisce un corretto stile
di vita, che impara ad avere rispetto dell’ambiente, che capisce l’importanza
dell’attività sportiva per la propria crescita è un ‘ambasciatore’ di queste
buone pratiche e di questi valori nella sua famiglia, nella sua cerchia di
amici. Per questo, attraverso questo documento, stiamo portando avanti una
campagna di promozione della salute che parte negli Istituti scolastici, ma non
si esaurisce in essi”, ha dichiarato il Ministro Marco Bussetti.
“Questo
passo rientra all’interno di una visione complessiva che il Governo sta
portando avanti. Crediamo in un approccio multisettoriale sui processi di
salute, c’è un impegno multidisciplinare e la scuola rappresenta un momento
fondamentale di informazione e formazione. In questi anni sono stati fatti
degli sforzi ma non sono stati sufficienti: nell’ambito del nuovo Piano di
prevenzione lavoreremo per avere una spinta maggiore e più stringente per avere
obiettivi e risultati misurabili”, ha affermato il Ministro Giulia Grillo.
Nel
corso della mattinata, di ieri, Bussetti e Grillo hanno firmato inoltre un
Protocollo d’Intesa per la tutela del diritto alla salute, allo studio e
all’inclusione. Obiettivi: rendere stabile la programmazione condivisa e
partecipata tra le Istituzioni centrali, regionali e locali, sanitarie e
scolastiche, attraverso la condivisione di obiettivi educativi e di salute;
promuovere l’inclusione scolastica di bambini, alunni e studenti con
disabilità, con disturbi evolutivi specifici e con altri bisogni educativi
speciali; sostenere i sistemi nazionali di sorveglianza nel monitoraggio di
alcuni aspetti della salute dei bambini e degli adolescenti riguardo ai
principali fattori di rischio comportamentali.
“Dopo
il decreto ‘concretezza’, con il disegno di legge ‘miglioramento’ continua
l’intervento demolitore del Governo nei confronti del lavoro pubblico”. È
quanto sostengono in una nota congiunta Cgil Nazionale, Fp Cgil e Flc Cgil, in
merito al ddl approvato nel corso della riunione del Consiglio dei ministri del
14 febbraio scorso, su proposta del ministro della Pa, Giulia Bongiorno,
intitolato “Deleghe al Governo per il miglioramento della pubblica
amministrazione”.
Questo
ddl, affermano, “è inaccettabile e pericoloso per il metodo e nel merito. Per
il metodo perché si propone di intervenire mediante lo strumento della delega,
che come noto limita la discussione parlamentare e il confronto democratico, su
una materia come il lavoro nella Pa che è di importanza rilevante per l’intero
Paese oltre che per i 3 milioni di lavoratori che vi sono addetti. Nel merito
perché, con una sorta di ‘brunettismo’ di ritorno, ripropone a circa un
decennio dal fallimento di quelle politiche, nei confronti del lavoro pubblico
le stesse ricette proposte dall’allora Ministro Brunetta. Un sistema di
valutazione unico al solo scopo di mettere in evidenza pochi casi di ‘infedeli’
pur di non riconoscere il valore di quanti fanno funzionare lo stato senza
mezzi né risorse”.
Per
la Cgil e le due categorie, Fp e Flc, “si intende intervenire in materia di
accesso al pubblico impiego prevedendo anche le ‘verifiche psico-attitudinali’
del personale oltre che ‘l’obbligo del giuramento’ (abolito per legge dopo lo
sciopero della fame fatto negli anni 90 da un docente); di nuovo su merito e
premialità proponendo questa volta l’intervento dell’utenza e l’utilizzazione
di soggetti anche estranei alla pubblica amministrazione, senza dire che ancora
una volta si cerca di allontanare le amministrazioni dai cittadini,
centralizzando ancor più il potere nelle mani di pochi vertici nazionali,
meglio se provenienti dalla carriera militare. Sulla disciplina della dirigenza
(i cui contratti per il triennio 2016/2018 ancora non sono stati rinnovati)
proponendo, in maniera ormai ossessiva, compiti maggiormente finalizzati a
contrastare la scarsa produttività e l’assenteismo trasformando i dirigenti in
gendarmi anziché fornire loro risorse e personale per organizzare meglio e
incrementare i servizi ai cittadini, con l’obiettivo nemmeno velato di
selezionare i più fedeli al politico di turno che i migliori manager. Infine
sul rapporto di lavoro pubblico riproponendo nuovamente l’inderogabilità della
legge da parte del contratto al fine di valorizzare ‘il principio per cui i
dipendenti pubblici sono al servizio esclusivo della Nazione’”.
“Di
tutto si parla meno che di rinnovare i contratti del lavoro pubblico già
scaduti da due mesi e per i quali la legge di bilancio non ha stanziato che
pochi euro non in grado di colmare nemmeno la perdita di potere d’acquisto
degli stipendi dei lavoratori pubblici. Non è questa la via per conseguire il
‘miglioramento’ della Pa. Ciò che si prospetta è una restaurazione, un ritorno
al peggior passato sia per il lavoro pubblico che per la qualità dei servizi
offerti al Paese”, concludono Cgil, Fp e Flc.
Libri cartacei o digitali? Nonostante l’acquisto dei primi sia un’abitudine
consolidata e siano il principale strumento di apprendimento nelle scuole, i
secondi stanno prendendo piede tra gli studenti. In favore di questi ultimi,
arriva l’endorsement di Bill e Melinda Gates.
Secondo il patron di Microsoft, i libri di testo cartacei sono obsoleti e
andrebbero sostituiti da sistemi digitali. “Ho letto molto di più dei libri di
testo di quanto avrei dovuto – scrive Bill Gates – è un modo molto limitato di
imparare qualcosa. Anche il testo migliore non può capire quali concetti ha
appreso il lettore e per quali ha bisogno di un maggiore aiuto”.
Gates propone la sostituzione con sistemi digitali in grado di valutare “in
tempo reale” l’apprendimento. Un esempio concreto, aggiunge Gates, è lo studio
dell’algebra. “Invece di limitarsi a leggere un capitolo su come si risolvono
le equazioni si può studiare un testo online, guardare un video super
coinvolgente che mostra come si fanno e fare un gioco che rinforza i concetti.
Quindi si possono risolvere alcuni problemi online e un software può creare
nuovi quiz sulle parti che non si sono capite bene”. Il passaggio al digitale,
aggiunge Melinda Gates, abbassa anche i costi, permettendo di raggiungere un
maggior numero di studenti: “Uno studio ha trovato che utilizzare software
libero può far risparmiare a uno studente universitario da 66 a 121 dollari a
corso. In un anno accademico può voler dire un risparmio di 1000 dollari, che
possono fare la differenza tra continuare a studiare o abbandonare gli studi”.
L’istituto d’Istruzione
Superiore “Aeclanum” di Mirabella Eclano, avvierà venerdì prossimo, con il finanziamento
MIUR, il progetto “Cultura visuale, tra didattica e creatività” sotto la
direzione scientifica del giovane regista Roberto Flammia. Fino a giugno gli
studenti delle quinte classi del liceo scientifico, del liceo classico,
dell’Istituto tecnico commerciale e del liceo musicale saranno coinvolti in un
articolato percorso di formazione sul linguaggio del cinema. Sono previsti
proiezioni di film, incontri e seminari con esperti del settore, registi,
scenografi, attori e costumisti, nonché laboratori finalizzati alla
realizzazione di un cortometraggio nel suggestivo borgo di Gesualdo. Le docenze
e i laboratori saranno tenuti dalla Scuola di cinema “Pigrecoemme” di Napoli.
L’iniziativa sarà
illustrata nel dettaglio giovedì, 21 febbraio, alle 11:00, al Circolo della
stampa di Avellino durante una conferenza a cui parteciperanno il Dirigente
scolastico dell’Istituto “Aeclanum” Sabato Centrella, il Sindaco di Gesualdo
Edgardo Pesiri, il professore e ricercatore dell’Università di Salerno Carlo Santoli,
e il regista e sceneggiatore Rosario Gallone in qualità di docente della Scuola
di cinema partenopea coinvolto nell’attività programmatica per accompagnare i
ragazzi lungo un coinvolgente percorso di alfabetizzazione alla testualità
audiovisiva e all’esperienza comunicativa filmica.
Saranno presenti,
inoltre, il regista Roberto Flammia e Vincenzo Fedele, rispettivamente
direttore scientifico e ideatore del progetto. Autore di diversi cortometraggi,
spot e videoclip, Roberto Flammia si è formato alla Scuola di cinema
“Pigrecoemme” di Napoli. Dopo gli studi, giovanissimo, si è distinto per la
talentuosa realizzazione di progetti di direzione e scrittura, tra cui “In
cammino con Padre Pio” con Gabriele Greco, e il cortometraggio fantascientifico
“Krineide” che ha ricevuto prestigiose attestazioni di qualità ad Hollywood, al
“Los Angeles, Italia – Film, Fashion and Art Fest”, al Festival del Cinema
Italiano di Madrid e al Festival di Cannes.
Esperto di finanza
agevolata e strategie di sviluppo territoriali, Vincenzo Fedele, ex dirigente
del Ministero dello Sviluppo Economico, ha partecipato attivamente
all’ideazione e allo sviluppo del progetto in questione.
L’intento è avvicinare i
giovani alle nuove discipline professionali che la cinematografia e l’audiovisivo
possono offrire, come previsto dal piano nazionale “Cinema per la Scuola”
promosso dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali in sinergia con il
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in attuazione alla
legge del 14 novembre 2016, n. 220, “Disciplina del cinema e dell’audiovisivo”.
La norma prevede, tra l’altro, l’emanazione di bandi rivolti alle istituzioni
scolastiche di ogni ordine e grado e a Enti, Fondazioni e Associazioni per
sostenere e promuovere lo studio e l’utilizzo del cinema e del linguaggio
audiovisivo a scuola.
Il progetto, di cui
beneficerà l’Istituto “Aeclanum”, e che ha risposto al bando ministeriale
“Cinema per la scuola. I progetti delle e per le scuole”, porterà, dunque, la
settima arte tra i banchi di scuola in perfetta attuazione anche della legge
107 del 2015, che prevede l’inserimento delle discipline artistiche, tra cui il
cinema, nel Piano dell’offerta formativa degli istituti scolastici di ogni
ordine e grado.
Sono stati pubblicati ieri,
alle 8:30, nella sezione “Esami di Stato” del sito del MIUR gli esempi della
prova scritta di italiano, come previsto dalla circolare n. 2472 dell’8
febbraio scorso. I futuri diplomandi, che saranno chiamati a sostenere la maturità
da giugno 2019, sono stati coinvolti nella simulazione della prova scritta di
italiano come voluto dal ministro Bussetti, che ha deciso, in vista delle
novità introdotte nell’Esame di Stato, di predisporre specifiche misure di
accompagnamento per le scuole, i docenti e gli studenti.
Nelle simulazioni testi
di Pascoli, Leopardi, Antonio Cassese, Elsa Morante, Carlo Rubbia e lo
psichiatra Vittorino Andreoli. Le prove erano suddivise in tre diverse
tipologie:
Tipologia A (Analisi e interpretazione di un testo letterario italiano). Il
Miur, per la traccia di analisi del testo, ha dato spazio sia alla poesia che
alla prosa scegliendo due brani: uno di Giovanni Pascoli, “Patria” e l’altro di
Elsa Morante, “La Storia”.
Tipologia B (Analisi e produzione di un testo argomentato). Le tracce della
tipologia B sono una sull’importanza dell’analisi, con un brano tratto da “La
scienza e l’uomo” di Rubbia; un’altra sul villaggio globale con un brano tratto
da “Prima lezione di storia contemporanea” di Pavone e un’altra sui diritti
umani con un brano tratto da “Diritti umani” di Cassese.
Tipologia C (Riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su
tematiche di attualità). Uno dei due temi d’attualità proposti dal Miur
riguarda la felicità e la ricerca della stessa, con una citazione tratta da “L’uomo
di vetro” di Vittorino Andreoli. L’altro è un brano tratto dallo Zibaldone di
Leopardi in cui l’autore riflette sul significato della vita e sul
raggiungimento degli obiettivi che ciascuno si pone.
Le prossime simulazioni
per la prima prova scritta saranno il 26 marzo e per la seconda prova scritta
il 28 febbraio e il 2 aprile. Le simulazioni sono disponibili a questo indirizzo
del sito del MIUR.
Il Ministro Bussetti, nel complimentarsi con Lorenzo il primo ragazzo
non udente laureato con 110 e lode all’Università di Pisa con la tesi “I sordi,
l’audiovisivo e i nuovi media”, ribadisce il piano del Ministero per la
formazione degli insegnanti.
“La Lingua dei segni – afferma Bussetti – costituisce uno strumento
importante di inclusione, di pari opportunità, di accesso alla comunicazione e
piena partecipazione alla vita collettiva delle persone con deficit uditivo.
L’impegno di Lorenzo deve essere sostenuto con forza”.
Prosegue Bussetti: “Questo Governo sta facendo la sua parte. Il
Ministro Lorenzo Fontana ed io, infatti, a dicembre abbiamo firmato un
protocollo d’intesa che ha l’obiettivo di formare docenti esperti e qualificati
nella Lis e favorire la completa inclusione scolastica dei bambini sordi
segnanti”.
Per questa iniziativa saranno utilizzati fondi del Programma Operativo
Nazionale (Pon) per la scuola 2014-2020. Sono stati già stanziati 6 milioni di
euro per l’avvio di percorsi formativi destinati ai docenti di sostegno.
Accanto alla formazione degli insegnanti già assunti su posto di
sostegno, il Miur ha già anticipato che lavorerà affinché a partire dai
prossimi corsi di specializzazione per diventare insegnanti di sostegno, nei
programmi sia presente la Lis.
Il protocollo di intesa è stato firmato a dicembre e in
quell’occasione il Miur aveva comunicato “Nello spazio di poche settimane
saranno pubblicati i bandi per consentire ai docenti di partecipare alla
formazione.”, quindi è probabile che l’intervento di oggi del Ministro anticipi
proprio la pubblicazione dei bandi.
Come era già avvenuto nell’a.s. 2016/17, anche
quest’anno il MIUR pubblica un elenco di FAQ, che verranno periodicamente
aggiornate, per chiarire i principali dubbi sulle caratteristiche e lo
svolgimento dell’Esame di Stato al termine della scuola secondaria di secondo
grado.
Nell’attesa, quindi, che venga pubblicata l’annuale Ordinanza Ministeriale, il ministero conferma che per l’orale ogni candidato sceglierà una busta tra le tre che gli verranno proposte, nel cui interno ci saranno i materiali previamente selezionati dalla Commissione, per l’avvio del colloquio. Si conferma, quindi, che non sarà più data la possibilità al candidato ad avviare il colloquio con l’elaborato o con la relazione a cui avrà lavorato ai fini dell’esame.
I materiali inseriti nelle buste potranno consistere in un testo poetico o in prosa, un quadro, una fotografia, un’immagine tratta da libri, un articolo di giornale, una tabella con dei dati da commentare, un grafico, uno spunto progettuale, una situazione problematica da affrontare, che serviranno per trattare, attraverso un percorso integrato e trasversale, lo specifico contenuto delle singole discipline.
Durante il colloquio, il candidato avrà la possibilità di esporre l’esperienza svolta nei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (ex alternanza scuola lavoro), con una relazione e/o un elaborato multimediale.
Le competenze di Cittadinanza e Costituzione, invece, saranno oggetto di apposite domande formulate della Commissione, la quale farà riferimento a quanto scritto nel Documento del Consiglio di Classe circa gli insegnamenti, i percorsi, i progetti o altro (come ad esempio educazione alla legalità o alla cittadinanza attiva) attraverso cui la scuola ha curato lo sviluppo delle competenze di cittadinanza in diversi ambiti.
Sarà necessario attendere i provvedimenti
successivi per avere maggiori indicazioni operative.
“Resta comunque il fatto che si sta realizzando
un evidente scollamento tra la scuola reale e un Ministero che pretende di
segnare i tempi dell’apprendimento con quelli della burocrazia ministeriale. Anzi,
il fatto stesso che ogni comunicato ministeriale senta la necessità di ribadire
che la riforma degli esami è quella della L.107/15, non solo non assolve chi
avrebbe avuto il potere di invertire la tendenza e non lo ha fatto, ma conferma
che di cambiamento non si è ancora cominciato a parlare”, si legge in una nota
di FCL CGIL.
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