Pubblicato il Lascia un commento

Slittamento ripresa didattica in presenza, l’assessore Palmieri (Napoli) contro la richiesta del presidente Anci Marino

“Segnaliamo che la richiesta rivolta dal Presidente di Anci Campania, il sindaco di Caserta  Carlo Marino, al  presidente della Regione di ulteriore  slittamento della data di ripresa delle lezioni in presenza per allungare i tempi dello screening  non è stata condivisa preventivamente con l’Amministrazione di Napoli: riteniamo che per assumere decisioni su materie così nevralgiche,  decisive per centinaia  di migliaia di cittadini, debbano essere coinvolti l’Ufficio scolastico e tutti i Comuni capoluogo, ciascuno portatore delle esigenze dei propri contesti e rappresentativi della  maggioranza delle scuole della Regione”

Lo afferma l’assessora all’istruzione dell’amministrazione partenopea Annamaria Palmieri.

L’assessore all’istruzione del Comune di Napoli Annamaria Palmieri

“Rinnoveremo pertanto, per il tramite di Anci Campania, la richiesta  di partecipazione dei Comuni capoluogo all’Unità di crisi regionale. Nel merito della proposta si  sottolinea dolorosamente che le argomentazioni addotte a giustificazione dell’ennesimo rinvio per la riapertura della scuola in presenza ai più piccoli non sembrano convincenti: lo screening è difatti stato attivato su base volontaria e allungandone i tempi di realizzazione, invece che migliorandone l’organizzazione, si rischia di danneggiare ciò che si afferma di voler favorire. Il prezzo di tutto questo lo pagheranno ancora una volta le famiglie e i bambini e le bambine campani,  privati a lungo  di ciò di cui i loro coetanei in tutta Italia,  dal 14 settembre,  godono senza interruzioni, il diritto alla scuola.  In ultimo,  non si concorda sull’idea di  caricare sul personale delle scuole ulteriori  incombenze  come la raccolta delle prenotazioni per i tamponi, richiesta che andava anch’essa  condivisa con le scuole”.

“Come Comune di Napoli rinnoviamo la disponibilità ad agire coesi tra istituzioni nell’interesse della cittadinanza, per favorire in ogni modo una ripartenza  serena che coniughi il diritto alla sicurezza e alla salute  con il benessere psico-fisico  dei nostri piccoli cittadini e con  la priorità all’educazione e all’istruzione che abbiamo sempre sostenuto, considerando gli alti tassi di povertà educativa e abbandono scolastico della regione,  che da anni ci sforziamo di contrastare nella nostra città insieme a tante altre  forze positive”, conclude la Palmieri.

Pubblicato il Lascia un commento

Educ/azione alla libertà: il mondo salvato dai ragazzini (e dai libri)

Riparte, dal 9 dicembre 2020 al giugno 2021, il progetto «Il mondo salvato dai ragazzini»: percorso formativo, culturale e di inclusione sociale (in sinergia tra associazionismo, istituzioni, scuola, biblioteche, librerie e famiglie) che mette al centro la comunità educante, in dialogo con i protagonisti della migliore civiltà dell’infanzia contemporanea e della filiera dell’editoria per ragazzi, per sensibilizzare in primo luogo gli insegnanti sull’importanza cruciale dell’educazione precoce alla lettura attraverso corsi di formazione e successive attività laboratoriali condivise con bambini e adolescenti.

E nell’ottica di una indispensabile continuità perseguita, malgrado il blocco nei mesi del primo lockdown da pandemia, il percorso – promosso e ideato dall’Associazione culturale Kolibrì, in partenariato tra gli altri con il Comune di Procida, la rivista Andersen, Agita Teatro, Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, IC Capraro e ISS F. Caracciolo-G. da Procida, IC Caulino di Vico Equense – riprende, rimodulato per ora online, grazie al finanziamento del Cepell (Centro per il libro e la lettura del MiBAct). Gli incontri in programma, rivolti in primo luogo a docenti ed educatori delle scuole e poi a famiglie, librai, bibliotecari e operatori in un crossover educa(t)tivo e narrat(t)ivo fondato sulla condivisione dal basso, lo scambio e l’accessibilità ai libri, ripartono a dicembre, in chiusura della prima fase 2020 – anno del centenario della nascita di Gianni Rodari – per proseguire fino a giugno. Due gli appuntamenti di fine anno, in un ciclo dal titolo: «La Reading Literacy e la comunità educante per una civiltà dell’infanzia». Sono in programma su piattaforma ZOOM mercoledì 9 e sabato 12 dicembre, entrambi dalle ore 17.00 alle ore 19.00, gratuiti per i partecipanti e già caricati sulla piattaforma S.O.F.I.A. del Miur (ID 50576) con rilascio di crediti formativi per i docenti di ruolo iscritti (per info e prenotazioni: 339 189929; Whatsapp: 334 3224441; mail: kolibrinapoli@gmail.com). Il primo, mercoledì 9, sul tema «Perché non possiamo non dirci rodariani. Scenari e proposte della letteratura giovanile», con Barbara Schiaffino, direttrice di Andersen e membro AIE (Associazione Italiana Editori) e Donatella Trotta, giornalista e autrice, presidente di Kolibrì. Il secondo, sabato 12 dicembre, su «Teatro scuola, dai libri alla vita. I laboratori inclusivi per formare all’ascolto», con Salvatore Guadagnuolo, formatore, operatore teatrale, vicepresidente nazionale Agita e Giuseppe Coppola, pedagogista, operatore socio-teatrale e segretario nazionale Agita. Consulenza documentaristica di Simona Pasquale, giornalista e comunicatrice scientifica.

Tutti gli incontri del progetto (che nel 2021 coinvolgerà in Focus Group e incontri di formazione autori, formatori e illustratori del calibro di Teresa Porcella, Santo Pappalardo, Marino Amodio, Vincenzo Del Vecchio, Annamaria Gozzi, Monica Morini, Daniela Iride Murgia, Antonella Cilento, Pino Boero, Walter Fochesato, accanto a sigle editoriali specializzate per l’infanzia e la gioventù) sono tesi a disseminare e implementare buone pratiche legate all’acquisizione e allo sviluppo di competenze specifiche nell’ambito della Reading Literacy, con un costante aggiornamento professionale sulla letteratura giovanile, per sostenere, anche a distanza, le scuole come “laboratori permanenti”, presìdi di conoscenza, studio, ricerca e sperimentazione. A partire da un nucleo iniziale di libri e autori di vari generi i docenti-mediatori sono infatti coinvolti coi ragazzi in un processo guidato di apprendimento partecipato che attraverso una metodologia trasformativa attua sul campo una trasformazione educativa.

Pubblicato il Lascia un commento

Campania, i pediatri alla Regione: “Un errore gravissimo riaprire alla didattica in presenza”

«Sarebbe un errore gravissimo riaprire ora le scuole e tornare alla didattica in presenza». Un monito che la sezione Campania della Federazione Italia dei Medici Pediatri indirizza all’Unità di Crisi Regionale, che sta valutando un ritorno, anche se parziale, alla didattica in presenza.  

«Qualunque pediatra sa bene quanto sia importante la scuola per i bambini e nessun pediatra di famiglia potrebbe mai accettare che si limiti il diritto allo studio, ma soprattutto alla socializzazione, dei più piccoli», dicono Antonio D’Avino e Giannamaria Vallefuoco (FIMP). «Ciò nonostante sarebbe un grave errore riaprire le scuole ora, il virus non ce lo consente».

Una bambina che va a scuola il primo giorno

I pediatri sono ben consapevoli di come le scuole possano favorire la diffusione del contagio, «il rischio – dicono – è soprattutto dato dai contatti all’esterno dei plessi scolastici, in attesa dell’inizio delle lezioni o all’uscita, quando decine e decine di studenti entrano in contatto con gli adulti che accompagnano o vengono a prendere i propri figli».

Peraltro è ben nota l’oggettiva difficoltà nell’adozione di adeguate misure di contenimento soprattutto nella scuola dell’infanzia, dove non vi è obbligo di mascherina.

Giannamaria Vallefuoco, segretario FIMP Campania, che già nel corso della prima ondata ha sostenuto l’importanza di tenere aperte le scuole primarie e secondarie, oltre quelle dell’infanzia, ora invita tutti a comprendere le ragioni per le quali aprire le classi sarebbe un errore. «Come tutti i virus anche il Covid si nutre di interazioni sociali. È così che questo agente patogeno buca le nostre difese e si insinua nelle nostre case. Non è in discussione né l’importanza della scuola per i bambini, né il sistema di contenimento messo in atto negli istituti. Il problema è “l’indotto di relazioni sociali” e le interazioni che inevitabilmente si generano con l’apertura in presenza delle classi». In sostanza, per i pediatri la riapertura delle scuole potrebbe rivelarsi un grosso problema.

«In Campania -dice D’Avino- siamo arrivati a questo nuovo lockdown come unica alternativa al diffondersi incontrollato del virus. Condividiamo molte delle argomentazioni sostenute da coloro che chiedono la riapertura in presenza della scuola, ma nessuno deve mai dimenticare che l’unico modo per limitare la propagazione del virus è ridurre drasticamente i contatti sociali. Tra qualche settimana, oltre il SARS-CoV-2, circoleranno tanti altri virus, responsabili dell’influenza e di malattie respiratorie anche severe, come le polmoniti e le bronchioliti, che richiederanno un impegno sempre maggiore dei pediatri del territorio, già allo stremo per l’assistenza svolta. In questo contesto, mai prima d’ora rilevato, la consueta diffusione delle patologie respiratorie all’interno delle scuole metterebbe in ginocchio il Servizio Sanitario regionale, in questo momento sull’orlo del precipizio. Questa è una di quelle condizioni in cui dobbiamo avere il coraggio di scegliere il male minore, atteso che la scelta di privare i bambini del confronto quotidiano in presenza con i propri coetanei è dolorosissima: riaprendo le scuole calpestiamo il diritto fondamentale di ogni cittadino campano alla salute, individuale e della collettività, oltre a favorire un aumento dei contagi».

Pubblicato il Lascia un commento

Lucia Azzolina in videoconferenza con i rappresentanti OMS e Unesco

La Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha incontrato in videoconferenza nelle scorse ore i rappresentanti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’UNESCO per confrontarsi sull’evoluzione della pandemia in ambito scolastico. 

In particolare, erano presenti, per l’OMS, il direttore regionale per l’Europa, Hans Kluge, e il direttore vicario, dell’OMS, Ranieri Guerra. Per l’UNESCO ha partecipato il Direttore delle Politiche per l’apprendimento permanente, Borhene Chakroun. Per l’Italia, oltre alla Ministra, hanno partecipato il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, il Coordinatore del Comitato tecnico-scientifico per l’emergenza, Agostino Miozzo, il Presidente della Società Italiana di Pediatria, Alberto Villani, il Direttore dell’INAIL, Sergio Iavicoli

lucia azzolina
Lucia Azzolina

L’incontro – spiega una nota del Ministero – è stato sollecitato dalla stessa Ministra per avere un confronto sulle misure intraprese dai diversi Paesi in ambito scolastico e sulle evidenze scientifiche legate sia al contagio in età scolare che ai rischi collegati alle chiusure. “Come Ministra sono convinta che dobbiamo fare ogni possibile sforzo per tenere le scuole aperte. È un nostro dovere garantire un’istruzione di qualità alle nostre studentesse e ai nostri studenti”, ha detto Azzolina, ribadendo, poi, che “quando le regole sono rispettate le scuole sono fra i luoghi più sicuri per i nostri ragazzi”.  

L’OMS – comunica il Ministero attraverso un c.s. – sulla base di dati e informazioni aggiornati, ha affermato che l’impatto dei contagi nelle scuole risulta essere limitato, che la trasmissione tra gli studenti avviene soprattutto fuori da scuola e che, in ogni caso, la probabilità di contagio risulta più bassa nei bambini. È stata ribadita, dunque, l’opportunità di rendere i provvedimenti di chiusura delle scuole il più possibile limitati e circoscritti, garantendo sempre la massima attenzione agli studenti con difficoltà. In merito a tale aspetto i rappresentanti dell’OMS hanno espresso apprezzamento per le politiche adottate dall’Italia. Inoltre, è stata condivisa la preoccupazione per le conseguenze che una chiusura prolungata delle scuole può comportare in termini di impatto psicologico e di dispersione scolastica”.  

Nel concludere la riunione, da parte dell’OMS è stata sottolineata l’importanza del mantenimento della didattica in presenza. 

Pubblicato il Lascia un commento

Il nuovo Rettore della Federico II indica il suo vicario: è la professoressa Mastrullo

Matteo Lorito, Rettore dell’Università Federico II, ha oggi nominato il suo vicario: sarà Prorettrice la professoressa Rita Maria Antonietta Mastrullo. È la prima volta che una donna riveste tale incarico nell’Ateneo federiciano.

Ingegnere elettrotecnico, Rita Maria Antonietta Mastrullo dirige il Dipartimento di Ingegneria Industriale della Federico II dal 2019, insegna Fisica tecnica e Tecnica del freddo al Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica e al Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Meccanica per l’energia e l’ambiente.

rita mastrullo

“Le motivazioni di questa scelta – comunica il Rettore in una lettera diretta a tutta la Comunità federiciana -, risiedono nel fatto che la professoressa Mastrullo ha rivestito molti e diversi ruoli gestionali all’interno dell’Ateneo e vanta una profonda conoscenza della macchina organizzativa e amministrativa, unita ad una riconosciuta autorevolezza scientifica e di docente da sempre sensibile alle esigenze dei nostri studenti. La mia decisione, maturata seguendo un percorso che ha preso in considerazione tanti altri colleghi altrettanto meritevoli, è stata rafforzata dall’aver registrato quanti esponenti delle diverse Aree culturali dell’Ateneo abbiano apprezzato come la professoressa Mastrullo, nell’arco di tutta la sua lunga carriera, sia stata capace di dedicarsi alla nostra Istituzione e abbia svolto i suoi compiti istituzionali con efficacia e concretezza”.

Inoltre, sottolinea il Rettore Lorito, con la nomina di Rita Maria Antonietta Mastrullo “Ho ritenuto importante e necessario dare un segnale forte a favore delle pari opportunità di genere, ponendo per la prima volta ai vertici del nostro antichissimo Ateneo una esponente del mondo accademico femminile che rappresenta ancora oggi una risorsa non pienamente valorizzata”.

Pubblicato il Lascia un commento

Usare Carta del Docente per i regali di Natale

Anche quest’anno si avvicina Natale e – si sa – fare tutti i regali costa sempre un po’. Se poi mettiamo che volge al termine un 2020 a dir poco complesso, forse una coccola ce la siamo meritati/e.

Quindi una volta archiviate le pratiche (e esaurita la fantasia) per mamma, papà, figlio, figlia, compagno, compagna, mariti, mogli, nipoti etc.etc. è arrivato il momento di mettere sotto l’albero qualcosa anche per sé stessi, non trovate?

Utilizzare la Carta del Docente nel periodo natalizio può essere la giusta alternativa a limare la spesa eccessiva di questa festività che al lato spirituale e familiare affianca e mantiene anche un aspetto consumistico importante.

Il banner dell’iniziativa A Natale regala un libro del gruppo Matacena degli scorsi anni

L’importante è ricordare cosa un docente può regalarsi con il bonus Cultura dedicato.

Ecco un po’ di idee da parte di Mondodocenti:

  • Libri Natale con Carta del Docente: sicuramente il must è regalarsi un bel libro. Acquistabile comodamente online (su siti abilitati per Carta del Docente e 18app come Oceanon o Matacena Libri), il libro arriverà sotto l’albero a tempo per regalarti dei bei momenti al caldo del focolare domestico durante le feste.
  • Cinema: nei giorni di festa il cinema è una delle tappe preferite, i film a tema sono tantissimi e godibili. Non dimenticate che il vostro buono può essere utilizzato per acquistare i biglietti.
  • Un nuovo pc: anche questo tranquillamente acquistabile utilizzando (o ammortizzando il costo totale col bonus) attraverso siti abilitati come Oceanon a Carta Docente. Una spesa che si rinvia spesso, ma che più passa il tempo più diventa urgente da fare per ogni docente, soprattutto provati come siamo da Dad e Ddi. Quale periodo migliore per regalarsi un pc che non sia Natale?
Pubblicato il Lascia un commento

Covid, didattica e autonomia delle Regioni: confronto alla Camera

C’è un pericolo di eccesso di autonomia delle Regioni che nel corso dell’attuale emergenza Covid19 sovrasta sempre non di rado il volere del Governo? Se ne è parlato oggi alla Camera, durante un question time della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina che ha risposto all’on. Alessandro Fusacchia di +Europa. La ministra ha detto di avere “già avviato con molte regioni un serrato confronto, rappresentando formalmente la necessità che ogni decisione sia preceduta, in un’ottica di leale cooperazione, quantomeno da scambi informativi completi”, rendendo pubblici i dati scientifici sui contagi, “attraverso i quali si possa pervenire alla condivisione di soluzioni rispettose del dettato costituzionale, delle prerogative di Stato, Regioni ed Enti locali, del principio cardine di proporzionalità e adeguatezza delle misure da adottare, nonché dell’autonomia delle istituzioni scolastiche esplicitamente richiamata dall’articolo 117 della Costituzione”.

lucia azzolina foto facebook
Lucia Azzolina (foto: Facebook)

L’amministrazione si dice pronta a trovare un punto d’incontro sulle diversità di idee con gli Enti Locali a proposito dell’opportunità o meno di chiudere le attività scolastiche in presenza, a causa della seconda ondata di coronavirus che sta attraversando il Paese. La ministra Lucia Azzolina ha ricordato che l’attivazione di “riunioni di coordinamento regionale e locale, previste nel cosiddetto ‘Piano scuola’, condiviso e approvato da Regioni ed Enti locali, su cui si è favorevolmente espressa anche la Conferenza Unificata”.

“I DATI SCIENTIFICI SIANO PUBBLICI”

“Proprio per comprendere la ratio dei provvedimenti e per spingere Regioni ed Enti locali a programmare a stretto giro la ripresa delle attività in presenza – ha detto Azzolina – ho invitato a condividere con il Ministero dell’istruzione i dati scientifici che hanno motivato le loro decisioni, a far conoscere gli interventi compiuti da parte delle autorità sanitarie locali competenti per un’adeguata organizzazione complessiva del nuovo anno scolastico, a rappresentare anche quali iniziative siano state poste in essere e saranno attivate per garantire modalità efficienti di organizzazione del trasporto locale, secondo una programmazione sollecita e ben definita, viste anche le correlate risorse stanziate dal Governo”.

Tutto ciò, ha concluso durante il question time tenuto alla Camera, per giungere al vero unico interesse di chi governa la scuola: “quello di tutelare il diritto all’istruzione delle alunne e degli alunni, nel pieno rispetto della salute di tutti i cittadini”, ha concluso Azzolina.

LA POSIZIONE DI ANIEF

Anief reputa particolarmente appropriate le parole della ministra dell’Istruzione: la scuola, infatti, in determinate circostanze sembra essere considerata da determinati governanti solo come uno strumento per contrastare le decisioni dell’avversario politico di turno. E così non può andare. Prima di tutto perché l’istruzione come la salute e la difesa del Paese sono ambiti che devono per ovvi motivi essere necessariamente avulsi da questioni e diatribe di carattere puramente politico.

Pubblicato il Lascia un commento

Mille assistenti tecnici informatici, Anief: “Quanto resteranno in servizio?”

Con la nota 25398 del 24 agosto 2020 il Ministero dell’Istruzione, a seguito del Decreto del Ministro dell’Istruzione del 19 agosto 2020, n. 104, ha assunto mille assistenti tecnici informatici con contratto a tempo determinato per il periodo da settembre fino al 31 dicembre, per tutti gli Istituti Comprensivi della penisola italiana.

La ripartizione della dotazione organica aggiuntiva della figura degli assistenti amministrativi informatici (AR02)  è stata determinata, ai sensi dell’articolo 230-bis, comma 1, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77 nel Decreto Rilancio per complessivi 1000 unità.

videochiamata pc adulto didattica a distanza

Le assunzioni effettuate sono nate sia per garantire ed assicurare la funzionalità della strumentazione informatica che per fornire il supporto necessario all’utilizzo delle piattaforme multimediali della DAD e DDI al corpo docente a tempo indeterminato e determinato.

La figura dell’assistente tecnico non è prevista negli Istituti Comprensivi fino a oggi e nell’arco temporale di oltre un ventennio le scuole del primo ciclo si sono dovute avvalere del supporto e delle consulenze informatiche di esperti estranei all’amministrazione con contratti di prestazione occasionale.

Anief ha ribadito più volte anche durante gli incontri con l’Aran che, soprattutto per alcuni profili, vi è una corretta corrispondenza con le effettive esigenze delle nostre scuole: l’Assistente Tecnico di Area Informatica è una figura fondamentale che deve essere introdotta definitivamente negli organici di tutti gli Istituti di qualsiasi ordine e grado.

Inoltre, garantire a tutti gli Istituti Scolastici la figura dell’assistente tecnico di Area Informatica (AR02), al posto della sottoscrizione di contratti con esperti esterni peraltro dispendiosi per la pubblica amministrazione, è un modo di riqualificare e valorizzare le molteplici risorse professionali presenti nelle interminabili graduatorie di terza fascia e nelle graduatorie provinciali 24 mesi.

Il presidente nazionale Anief, prof. Marcello Pacifico, ha sottolineato come, visto che la connessa emergenza epidemiologica da Covid-19 (Decreto Rilancio) non è terminata e i contratti stipulati sono limitatamente ai mesi da settembre a dicembre 2020, il Ministero dell’Istruzione non abbia ancora espresso le proprie intenzioni per quanto riguarda una probabile ed eventuale proroga dei contratti o la cessazione della posizione contrattuale degli assistenti tecnici informatici al 31 dicembre 2020.

Anief sollecita il Ministero dell’Istruzione a emanare disposizioni urgenti in materia, visto che il 31 dicembre è dietro l’angolo e mille persone non sanno quale sarà il loro futuro, e chiede un incontro con il MI.

Pubblicato il Lascia un commento

Maria Triassi è il nuovo Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia della Federico II di Napoli

maria triassi foto fb

Maria Triassi è il nuovo Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia della Federico II di Napoli. Triassi (direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica, Farmacoutilizzazione e Dermatologia della Federico II di Napoli e prima donna a ricoprire l’incarico di Presidente) succede al professor Luigi Califano, che grande impegno ha dedicato alla crescita della Scuola, avendo assolto al compito arduo di avviare la trasformazione da Facoltà a Scuola. «Un lavoro encomiabile – sottolinea Triassi – nel solco del quale intendiamo portare avanti il nostro mandato. Nei prossimi anni ci attende un lavoro difficile e intenso per governare la Scuola in un contesto reso molto più arduo dalla pandemia, ma sono certa che riusciremo ad andare avanti bene e nel segno della continuità». Diversi gli obiettivi che Triassi si pone per il suo mandato, mantenendo l’autonomia che ha sempre contraddistinto il proprio operato, ma con una grande apertura nell’accogliere qualunque idea o proposta migliorativa nell’interesse della Scuola. 

maria triassi foto fb
Maria Triassi (foto: FB)

«Indispensabile – dice Triassi – l’ottimizzazione dei rapporti istituzionali con l’Ateneo e con la Direzione Strategica dell’Azienda, con l’obiettivo di colmare le carenze di organico e di risorse con le quali quotidianamente facciamo i conti. Ritengo sia assolutamente necessario, di concerto con gli Organi Accademici, tentare una ridefinizione della integrazione tra Dipartimenti Universitari e Azienda per l’acquisizione di risorse. In questo modo sarà possibile evitare che le carenze assistenziali vadano a sacrificare anche l’attività scientifica che negli anni a venire va invece fortemente potenziata. Ritengo che la mia formazione accademica nell’area dell’Igiene e del Management Sanitario possa aiutare in questo delicato compito». Grande attenzione viene posta poi al rafforzamento di una sinergia con la governance dell’Ateneo, tesa ad ottenere ogni aiuto per il miglioramento delle necessità didattiche, strutturali, strumentali e di personale della Scuola di Medicina. Per la neo eletta presidentessa la nuova Scuola dovrà anche «impegnarsi nel richiedere risorse straordinarie al MIUR o attraverso fondi europei per interventi straordinari di ristrutturazione, ammodernamento tecnologico e ridefinizione di percorsi: sarà difficile ma ci dobbiamo provare». Ma il punto più importante e delicato resta quello della didattica, visto che in questo momento storico i grandi Atenei pubblici sono impegnati in un notevole sforzo emergenziale per garantire la didattica pur nel corso della pandemia. «Quando questo momento emergenziale sarà finito, faremo i conti con la concorrenza tra Atenei stessi e con le Università Telematiche. È necessario un forte ammodernamento della didattica, anche con l’uso di nuove tecnologie di cui in parte la Scuola di Medicina si è già dotata (manichini, simulazioni, laboratori) ma soprattutto valorizzando, durante le lezioni, le interattività con gli studenti e valorizzando tirocini e attività pratiche. Sarà necessario anche mettere a punto strumenti di valutazione dell’efficacia della formazione: i professionisti che formiamo devono essere veramente in grado di essere eccellenti e pronti per il lavoro».

Pubblicato il Lascia un commento

Gli stipendi dei supplenti organico Covid sono in ritardo per errori nei calcoli, spiega la Gilda

“I fatti stanno dimostrando che, anche sul pagamento delle supplenze Covid, purtroppo i nostri segnali di allarme erano fondati. Dalla verifica effettuata dopo l’emanazione del decreto firmato dai ministri Azzolina e Gualtieri per lo stanziamento delle risorse con cui retribuire gli incarichi relativi all’organico Covid, emerge che è stato sottostimato il costo degli stipendi sia degli insegnanti, sia del personale non-docente. Un errore, dovuto al disallineamento delle informazioni tra i due dicasteri, che ritarda gravemente il pagamento degli stipendi dei supplenti Covid nei casi in cui le scuole abbiano già impiegato l’intera somma assegnata dall’Ufficio scolastico regionale e, dunque, adesso non abbiano i fondi sufficienti. Si renderanno, dunque, necessarie forme di compensazione tra le risorse assegnate alle scuole”. Ad affermarlo è la Gilda degli Insegnanti che questa mattina ha partecipato a una riunione in videoconferenza con il ministero sulla gestione finanziaria dell’organico Covid.

“Sulla base del monitoraggio effettuato – spiega il sindacato – ad oggi risulta che circa 1.800 scuole hanno speso tutte le somme assegnate e, quindi, sforato per circa 14,1 milioni di euro il budget destinato alle supplenze del personale Covid”.

Rino di Meglio
Il coordinatore della Gilda degli Insegnanti Rino Di Meglio

“Già in estate – sottolinea la Gilda – avevamo chiesto informazioni al ministero in merito alle risorse economiche perché nutrivamo dubbi sulle cifre indicate nel decreto interministeriale. Il ritardo nelle verifiche ha fatto sì che alcuni USR abbiano perfino sospeso le nomine del personale in attesa delle decisioni del ministero, provocando confusione e incertezza nelle scuole”.

“Come da impegni dell’Amministrazione – conclude il sindacato – attendiamo di essere convocati a breve per risolvere il grave problema della mancata retribuzione dei supplenti Covid, in molti casi in servizio da settembre senza stipendio”.