Anche quest’anno si avvicina Natale e – si sa – fare tutti i regali costa sempre un po’. Se poi mettiamo che volge al termine un 2020 a dir poco complesso, forse una coccola ce la siamo meritati/e.
Quindi una volta archiviate le pratiche (e esaurita la fantasia) per mamma, papà, figlio, figlia, compagno, compagna, mariti, mogli, nipoti etc.etc. è arrivato il momento di mettere sotto l’albero qualcosa anche per sé stessi, non trovate?
Utilizzare la Carta del Docente nel periodo natalizio può essere la giusta alternativa a limare la spesa eccessiva di questa festività che al lato spirituale e familiare affianca e mantiene anche un aspetto consumistico importante.
L’importante è ricordare cosa un docente può regalarsi con il bonus Cultura dedicato.
Ecco un po’ di idee da parte di Mondodocenti:
Libri Natale con Carta del Docente: sicuramente il must è regalarsi un bel libro. Acquistabile comodamente online (su siti abilitati per Carta del Docente e 18app come Oceanon o Matacena Libri), il libro arriverà sotto l’albero a tempo per regalarti dei bei momenti al caldo del focolare domestico durante le feste.
Cinema: nei giorni di festa il cinema è una delle tappe preferite, i film a tema sono tantissimi e godibili. Non dimenticate che il vostro buono può essere utilizzato per acquistare i biglietti.
Un nuovo pc: anche questo tranquillamente acquistabile utilizzando (o ammortizzando il costo totale col bonus) attraverso siti abilitati come Oceanon a Carta Docente. Una spesa che si rinvia spesso, ma che più passa il tempo più diventa urgente da fare per ogni docente, soprattutto provati come siamo da Dad e Ddi. Quale periodo migliore per regalarsi un pc che non sia Natale?
I docenti di ruolo delle scuole statali possono ora usufruire di Carta del docente relatibva all’a.s. 20/21 per l’aggiornamento professionale obbligatorio: con la somma di 500 euro, che si va aggiungere all’eventuale non speso e cumulato nell’anono 2019/20, si possono acquistare libri, riviste, ingressi nei musei, biglietti per eventi culturali, teatro e cinema. Ma si possono anche usare per l’iscrizione a corsi di laurea e master universitari e a corsi per attività di aggiornamento svolti da enti qualificati o accreditati presso il Ministero dell’Istruzione.
COSA PERMETTE DI FARE
La Carta del Docente – scrive Orizzonte Scuola –permette “di sostenere la formazione continua dei docenti e di valorizzarne le competenze professionali” (art. 1, comma 121, legge 107/2015). Di conseguenza, personal computer, computer portatili o notebook, computer palmari, e-book reader, tablet, strumenti di robotica educativa rientrano nella categoria degli strumenti informatici che sostengono la formazione continua dei docenti. E anche prodotti utili ad attuare la didattica a distanza (fino al 31 dicembre prossimo).
Si possono acquistare anche tutti i programmi e le applicazioni, (disponibili in formato elettronico, disponibili in cloud, scaricabili online o incorporati in supporti quali memorie esterne, CD, DVD, Blue Ray), destinati alle specifiche esigenze formative di un docente, come ad esempio programmi che permettono di consultare enciclopedie, vocabolari, repertori culturali o di progettare modelli matematici o di realizzare disegni tecnici, di videoscrittura, di editing e di calcolo (strumenti di office automation). Con la Carta del Docente, infine, si può seguire un corso on line purché svolto dagli enti accreditati o qualificati Miur ai sensi degli articoli 2 e 3 della direttiva 90/2003, e dai soggetti di cui all’articolo 1 commi 2 e 3 della medesima Direttiva.
ACQUISTARE SUI NOSTRI SITI CON CARTA DEL DOCENTE
Si può usufruire della Carta del Docente online attraverso i portali registrati. I siti del gruppo Matacena sono ottimizzati per l’utilizzo con Carta del Docente e 18app.
Il personale educativo deve accedere all’aggiornamento professionale alla pari
dei colleghi docenti: ora lo dice anche il Tribunale.
LA SENTENZA
I giudici del palazzo di giustizia di Santa Maria di Capua Vetere , scrive Orizzonte
Scuola, hanno accolto il ricorso di un’educatrice che reclamava di non aver
ottenuto l’assegnazione dall’a.s. 2015/2016 del bonus annuale da 500 euro
introdotto con la Legge 107/15. Il Tribunale ha precisato che, secondo quanto
si legge “il personale educativo partecipa anche alla funzione di formazione e
di istruzione degli allievi, convittori e semiconvittori, ed è collocato
espressamente all’interno dell’area professionale del personale docente” e
dunque “appare indiscutibile allora la piena equiparazione del profilo
professionale di educatore con quello di docente ad ogni effetto di legge,
anche con riferimento alla cd. Formazione professionale e agli strumenti
attraverso cui l’amministrazione provvede alla sua concreta erogazione in favore
del personale scolastico”.
L’Anief non si meraviglia per l’esito della sentenza. Ma ne riporta il
contenuto per ribadire che gli educatori che operano nei convitti nazionali
statali italiani sono giuridicamente
insegnanti: sono inquadrati come tali, hanno una loro classe di concorso,
costituiscono anche un’importante figura di referenza educativa, di supporto e
sostegno nello studio. Tuttavia continuano a essere considerati una categoria a
parte.
UNA DISCRIMINAZIONE SENZA SENSO
Il giovane sindacato, che da
anni denuncia la discriminazione verso gli educatori, ricorda ancora una
volta che l’inquadramento degli educatori è equiparato in toto ai docenti
della primaria: lo prevede il Dpr 417/74
(art. 121), ma anche diverse espressioni della Corte del Conti e del
Tar del Lazio. Non è un caso che esista la classe di concorso di
appartenenza del personale educativo: la L030 “Pedagogia e didattiche
speciali dell’insegnamento, ordine scuola PPPP”, sia collocata dall’art. 3
del Dpr 23 agosto 1988 n. 399 nell’area funzione docente” e finalizzata
alla formazione ed educazione degli alunni convittori e semiconvittori.
Ne consegue che gli educatori hanno pieno diritto all’assegnazione
della carta docente per l’aggiornamento e la formazione del personale
insegnante di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado,
prevista dall’art. 1, comma 121 della Legge 13 luglio 2015 n. 107, nei limiti
degli importi e secondo i criteri di assegnazione di cui alla menzionata norma
e successivi decreti attuativi (art. 129 CCNL – Azione funzionale all’attività
educativa).
PROPOSTE LEGISLATIVE E RICORSO AL GIUDICE
Anief ha sempre considerato l’allargamento della carta docente non solo agli
educatori, ma anche al personale precario: è una questione di equità. Perché
l’approvazione del comma 124 dell’art.1, che ha introdotto la condizione di
perentorietà e di continuità sul tema della formazione in servizio
facendola rientrare all’interno degli adempimenti della funzione docente,
non può prevedere discriminazioni di assegnazione. Il giovane sindacato ha
chiesto modifiche legislative in merito, con un emendamento al Decreto
Legge n. 22 presentato prima alla Camera e poi al
Senato, però cassato dai rilievi
della Ragioneria dello Stato: una necessità resa ancora più impellente
dall’attivazione della didattica a distanza.
L’Anief conferma la sua battaglia contro questa ingiustizia proponendo il ricorso al Giudice del Lavoro, al fine di fare ottenere a tutti i dipendenti in servizio nella scuola pubblica, quindi anche personale Ata, educatori e altri ancora oggi esclusi, l’accesso al bonus di 500 euro che continua ad essere concesso solo ai docenti in servizio a tempo indeterminato.
Le questioni dei precari della scuola continuano a tenere banco in Parlamento. Era quasi fatta nel Decreto Scuola, l’estensione della Carta del docente, ma di 300 euro e non 500, ai docenti precari: l’emendamento aveva passato le maglie della VII Commissione cultura, ma che si era infranto con la Ragioneria dello Stato che lo aveva bocciato. La misura – ricorda Orizzonte Scuola – era stata inserita “durante l’esame in commissione Istruzione e prevedeva che per il 2020 la carta del docente fosse estesa agli insegnanti con contratto almeno fino al 30 giugno 2020 anche se con un budget ridotto di 300 euro rispetto ai 500 dei colleghi di ruolo nelle scuole statali. La maggioranza ci riprova, questa volta con un emendamento al Decreto Rilancio” promosso dal Pd.
IL NUOVO TENTATIVO
Come nel caso dell’emendamento al Decreto Legge n. 22 presentato al Senato, promosso anche dal sindacato Anief ma cassato dai rilievi della Ragioneria dello Stato, con questa modifica si vuole ora estendere al personale precario con supplenza annuale, fino al 30 giugno o 31 agosto dell’anno successivo, “l’importo nominale di euro 500 annui (…) per l’acquisto di libri e di testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste comunque utili all’aggiornamento professionale, per l’acquisto di hardware e software”.
LA POSIZIONE DELL’ANIEF
Anief ha sempre considerato l’allargamento della carta docente al personale precario una questione di equità: sin dall’approvazione del comma 124 dell’art.1, che ha introdotto la condizione di perentorietà e di continuità sul tema della formazione in servizio facendola rientrare all’interno degli adempimenti della funzione docente, e quindi introducendo il bonus annuale da 500 euro. Stiamo parlando di un errore palese del comma 124 della Buona Scuola, che ha negato la ‘formazione in servizio’ ad un docente italiano su quattro, oltre che ad altre figure professionali della scuola. Ecco perché l’Anief conferma la sua battaglia contro questa ingiustizia proponendo il ricorso al Giudice del Lavoro, al fine di fare ottenere a tutti i dipendenti in servizio nella scuola pubblica, quindi anche personale Ata, educatori e altri ancora oggi esclusi, l’accesso al bonus di 500 euro che continua ad essere concesso solo ai docenti in servizio a tempo indeterminato.
Disco rosso del Senato all’estensione del bonus dell’aggiornamento annuale da assegnare anche ai docenti precari, oltre che al personale insegnante di ruolo: nelle ultime battute dell’esame dell’emendamento al Decreto Legge n. 22, promosso anche del sindacato Anief, la commissione Bilancio di Palazzo Madama ha deciso di bocciare il provvedimento, dopo i rilievi della Ragioneria dello Stato, con il suo parere al maxiemendamento al decreto, chiedendo quindi lo stralcio della norma.
“I precari non hanno diritto ad aggiornare il loro stato professionale e di acquistare un pc o un tablet, nemmeno nel tempo del coronavirus che li costringe a praticare una didattica innovativa e a distanza”. Lo afferma Anief commentando la scomparsa della misura che, ricorda Orizzonte Scuola, venne inserita durante l’esame in commissione Istruzione e che prevedeva che per il 2020 la carta del docente fosse estesa agli insegnanti con contratto almeno fino al 30 giugno 2020 anche se con un budget ridotto di 300 euro rispetto ai 500 dei colleghi di ruolo nelle scuole statali.
UNA QUESTONE DI EQUITÀ
Anief si è sempre battuta per l’allargamento della carta docente al
personale precario, sin dall’approvazione del comma 124 dell’art.1 che ha
introdotto la condizione di
perentorietà e di continuità sul tema della formazione in servizio
facendola rientrare all’interno degli adempimenti della funzione docente.
Il sindacato anche negli ultimi mesi ha condotto la sua azione sindacale e di
recente è stato tra i promotori di uno specifico emendamento
al Decreto
Legge n. 22 sulla Scuola: nella motivazione si è fatto diretto
riferimento allo svolgimento del lavoro agile e della didattica a distanza con
mezzi a disposizione del personale ed evidenziata l’estrema “necessità di non
discriminare più i lavoratori a tempo determinato da quelli a tempo
indeterminato e il personale docente da quello educativo e Ata con la
previsione dell’estensione del bonus previsto dalla legge per i soli insegnanti
di ruolo”.
Estensione carta docente a precari, ata e
personale educativo per DAD e lavoro agile Al comma 3, aggiungere il
seguente periodo:
Al fine di realizzare la didattica a distanza e il lavoro agile del
personale docente, educativo, amministrativo, la carta elettronica di cui
all’articolo 1, comma 121 della legge 13 luglio 2015, n. 107 è estesa a tutto
il personale scolastico, anche con contratto a tempo determinato.
Motivazione: considerata la necessità dello svolgimento del lavoro agile e della didattica a distanza con mezzi a disposizione del personale, urge la necessità di non discriminare più i lavoratori a tempo determinato da quelli a tempo indeterminato e il personale docente da quello educativo e Ata con la previsione dell’estensione del bonus previsto dalla legge per i soli insegnanti di ruolo.
Webcam, saponette per la connessione internet, microfoni e scanner: prodotti finora assenti dal paniere dei beni acquistabili con Carta del Docente e che da oggi e fino al 31 marzo invece possono essere comprati col bonus Cultura da 500 euro.
La nota viene dal Ministero dell’Istruzione e il provvedimento rientra in tutti quelli atti ad agevolare la formazione a distanza e le lezioni in remoto del corpo docenti, in questi giorni costretto a esercitare la sua funzione da casa a causa delle restrizioni per contenere l’epidemia di coronavirus.
Cosa si può comprare in aggiunta con Carta del Docente fino al 31 marzo
webcam,
scanner,
microfoni,
penne touch screen
hotspot portatili
Cosa si può già comprare con Carta del Docente
Libri e testi cartacei: non esiste in questo caso vincolo per la tipologia di testo. Non deve essere obbligatoriamente attinente alla materia dell’insegnante e non deve essere didattico. Del resto, ogni libro è cultura.
Pubblicazioni e di riviste utili all’aggiornamento professionale;
hardware – previsto per l’acquisto con Carta del Docente – e software – idem;
l’iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il Ministero dell’Istruzione;
iscrizione del docente a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale;
l’acquisto di biglietti per rappresentazioni teatrali e cinematografiche;
l’acquisto di biglietti di musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo;
iniziative coerenti con le attività individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione.
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