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Pacifico a Orizzonte Scuola: “Azzolina e Manfredi chiedano stanziamenti nel nuovo DEF”

marcello pacifico anief

“Faccio un appello al ministro Azzolina: apra subito i tavoli per il rinnovo del contratto, chieda subito lo stanziamento di soldi insieme al ministro Manfredi. Si chiedano stanziamenti di fondi nuovi nel Def. Con queste condizioni possiamo cominciare a sederci per parlare del contratto. Le condizioni sono quindi: mettere dei soldi in più per la scuola, rivedere i profili professionali entro la primavera, trasformare in elemento stabile l’elemento perequativo degli 80 euro, adeguare gli stipendi all’inflazione. Si vada poi ad analizzare cosa è successo in questi anni nella scuola in termine di bornout, per vedere se anche il lavoro dell’insegnante debba essere considerato come lavoro usurante e quindi aprire una finestra per le pensioni”.

Lo dice a chiare lettere, intervistato da Orizzonte Scuola, il leader di Anief, Marcello Pacifico. Chiede una svolta a livello economico, una risposta ai timori espressi dall’ex ministro Fioramonti, che hanno indotto infine l’ex titolare del Miur a rassegnare le dimissioni negli ultimi giorni del 2019. “Nessuno – aggiunge Pacifico, nel colloquio con il sito specializzato – parla più dei 3 miliardi chiesti dall’ex ministro Fioramonti, per firmare i contratti. Nessuno parla più di che cosa fare dell’elemento perequativo, degli 80 euro che Anief chieda venga messo a regime. Sono iniziati in Aran i primi incontri sulla revisione dei profili professionali e però si è ancora in alto mare per il personale Ata e per il personale della ricerca e dell’università”.

“Nessuno – prosegue Pacifico – ancora vuole riconoscere il lavoro che si fa a scuola come lavoro usurante. Se non si parla di tutte queste, andare a discutere se è opportuno o meno levare a chi ha funzioni di sistema per sviluppare meglio la scuola dell’autonomia, levare quei soldi per dare qualche mancia in più a ciascun insegnante, nella gerarchia delle priorità ci sembra ipocrita affrontare l’argomento del bonus merito con tanto vigore oggi, quando poi si è sempre più poveri e sviliti nel lavoro che si fa.

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Coronavirus, la circolare MIUR dell’8 febbraio 2020

sede Miur Trastevere Roma

Il Ministero dell’Istruzione ha inviato sabato 8 febbraio agli Uffici Scolastici Regionali e alle scuole la circolare del Ministero della Salute “Aggiornamenti alla circolare ministeriale prot. del 01.02.2020 con riferimento alle indicazioni per la gestione nel settore scolastico degli studenti di ritorno dalle città a rischio della Cina”. Si tratta di un aggiornamento della circolare del primo febbraio scorso.

Il testo della circolare:

Il persistere dell’allarme segnalato dalla OMS in relazione alla epidemia da nuovo coronavirus (2019 nCoV) è suffragato dall’analisi dei dati epidemiologici attualmente a disposizione della comunità scientifica. 0004001-08/02/2020-DGPRE-DGPRE-P 2

Da essi risulta evidente, in modo inequivocabile, che il livello di diffusione di 2019- nCov in Cina è, anche negli ultimi giorni, in una fase di espansione. Le simulazioni elaborate, inoltre, evidenziano su scala globale che gli scenari futuri saranno determinati dal livello di diffusione di 2019-nCov in Cina. In relazione a tali elementi, il Comitato Tecnico Scientifico costituito con l’Ordinanza della Presidenza del Consiglio – Dipartimento della Protezione Civile n. 630 del 3 febbraio 2020, articolo 2, ha valutato positivamente le decisioni sinora adottate dalle autorità italiane per ridurre il rischio d’importazione e circolazione del nuovo coronavirus (2019-nCov) in Italia, e la specifica attenzione rivolta al mondo della scuola, per le peculiarità che lo stesso presenta sul piano epidemiologico e ha apprezzato i provvedimenti messi in atto dal Governo italiano in un rapporto di proficua collaborazione con le Regioni e Province Autonome, ed il fondamentale contributo delle professioni sanitarie e della protezione civile, che rappresentano, nelle condizioni attuali, un argine adeguato per il nostro Paese. Peraltro, lo stesso Comitato ha ritenuto utile mettere a disposizione delle Autorità, che stanno quotidianamente affrontando questa emergenza, una ipotesi precauzionale di aggiornamento delle misure sin qui adottate nel settore scolastico, al fine di continuare a garantire sempre il principio di massima precauzione in relazione all’evoluzione dell’epidemia da 2019-nCov. Ritenendo che tali misure possano risultare proporzionate alle attuali esigenze di sanità pubblica, si forniscono le seguenti indicazioni, che aggiornano quelle previste dalla Circolare Ministero Salute-DGPREV dello scorso 1° febbraio. Ambito di applicazione Le misure di seguito descritte si applicano a bambini che frequentano i servizi educativi dell’infanzia e studenti sino alla scuola secondaria di secondo grado, di ogni nazionalità, che nei 14 giorni precedenti il loro arrivo in Italia siano stati nelle aree della Cina interessate dall’epidemia, quotidianamente aggiornate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ( – https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019/situation-reports/ – http://who.maps.arcgis.com/apps/opsdashboard/index.html#/c88e37cfc43b4ed3baf977d77e4a0667 ) Misure Il dirigente scolastico che venga a conoscenza dalla famiglia dell’imminente rientro a scuola di un bambino/studente proveniente dalle aree come sopra identificate, informa il Dipartimento di prevenzione della ASL di riferimento. In presenza di un caso che rientra nella categoria sopra definita, il Dipartimento mette in atto, unitamente con la famiglia, una sorveglianza attiva, quotidiana, per la valutazione della eventuale febbre ed altri sintomi, nei 14 giorni successivi all’uscita dalle aree a rischio, o ogni altro protocollo sanitario ritenuto opportuno ai sensi della normativa vigente. 3 In presenza dei sintomi di cui alla definizione di caso dell’OMS viene avviato il percorso sanitario previsto per i casi sospetti. In tutti i casi, il Dipartimento propone e favorisce l’adozione della permanenza volontaria, fiduciaria, a domicilio, fino al completamento del periodo di 14 giorni, misura che peraltro risulta attuata volontariamente da molti cittadini rientrati da tali aree. Quanto riportato nella presente circolare riflette la situazione epidemiologica attuale e sarà aggiornato, ove necessario, sulla base dell’evoluzione del quadro epidemico.

MIUR
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Il Miur incontra l’OdG

foto verna ascani odg

Il presidente Carlo Verna ha incontrato nelle scorse ore nella sede del MIUR a viale Trastevere la viceministra dell’Istruzione Anna Ascani.

Era accompagnato dal presidente della Commissione Cultura dell’Ordine nazionale Alberto Lazzarini e dal componente dell’Esecutivo Andrea Ferro.
I dirigenti dell’Ordine hanno sottolineato in apertura gli importanti risultati conseguiti dall’attuazione del Protocollo di intesa fra MIUR e Ordine che ha consentito ai giornalisti, nelle sei edizioni fin qui svolte, di incontrare migliaia di studenti in ogni regione d’Italia facendo loro conoscere il valore dell’informazione, strumento fondamentale per la crescita culturale e civile.

IL PROGETTO

Fino ad ora – all’avvio della settima edizione – sono state coinvolti 479 istituti scolastici, 1.939 classi, 41.909 studenti, oltre a 503 docenti-giornalisti. Il Protocollo sarà confermato. In accordo con la ministra e il suo staff, a breve si individuerà un evento che concluderà ufficialmente e pubblicamente questa settima edizione.

Alla Ministra è stato anche chiesto di riaprire il tavolo dedicato a un altro importante strumento di relazione tra mondo della scuola e informazione: il progetto “alternanza scuola-lavoro”. L’on. Ascani ha assicurato il suo interessamento al tema.

(fonte: CNODG)

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Giorno della Memoria, la Ministra Azzolina annuncia l’istituzione di una Commissione per la didattica della Storia

lucia azzolina foto facebook

Al Ministero dell’Istruzione sarà istituita una Commissione per la didattica della Storia. Lo ha annunciato la Ministra Lucia Azzolina nel corso della celebrazione per il Giorno della Memoria che si è tenuta al Quirinale alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella.

“Ripercorriamo eventi che hanno dolorosamente segnato la nostra storia. Ma solo ricordando ciò che è stato possiamo, tutti insieme, evitare che l’orrore si ripeta. Alla scuola spetta il compito di aiutare i ragazzi, che sono le nuove generazioni, il nostro futuro, a coltivare la memoria. Per questo ho dato mandato di istituire una Commissione al Ministero dell’Istruzione sullo studio e sulla didattica della storia, in onore di Liliana Segre e in dono ai nostri studenti. Sarà guidata dallo storico Andrea Giardina. Dobbiamo far sì che i nostri giovani, studiando il passato, possano costruire un futuro migliore. La scuola è l’arma più potente da opporre a ogni possibile rigurgito di odio, a ogni forma di negazionismo”.

Così la Ministra Lucia Azzolina che, insieme al Presidente Sergio Mattarella, ha anche premiato le nove scuole che si sono distinte nel concorso I giovani ricordano la Shoah. Alla premiazione è intervenuta la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI), Noemi Di Segni.

Il concorso – alla sua 18esima edizione – è bandito annualmente dal Ministero dell’Istruzione sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con la collaborazione dell’UCEI. L’iniziativa è rivolta agli alunni delle Scuole primarie e secondarie e promuove progetti e iniziative didattiche con l’obiettivo di un approfondimento e una riflessione tra i banchi sulla Shoah.

(fonte: Miur)

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Istituti Professionali meglio dei Tecnici e dei Licei per inserimento lavorativo post-diploma: lo dice il Miur

insegnanti teamworking intesa

Circa il 60% degli studenti provenienti dagli Istituti professionali italiani risulta occupato nei due anni successivi al conseguimento del titolo di studio. È quanto emerge dalle anticipazioni dei dati sull’inserimento dei diplomati nel mondo del lavoro, relativamente agli anni scolastici 2013/2014, 2014/2015 e 2015/2016, diffusa in queste ore sul sito del Miur. Anticipazioni che riguardano 1.317.700 diplomati negli anni in questione.

Occupabilità dei diplomati
Sul totale dei diplomati- si legge – per ogni anno scolastico, circa il 37% ha attivato almeno un contratto di lavoro nei due anni successivi al conseguimento del diploma. Osservando i diplomati per percorso di studi, circa il 60% degli studenti di indirizzi Professionali ha attivato un contratto, a fronte di circa il 50% dei diplomati degli indirizzi Tecnici e di circa il 22% dei diplomati nei Licei. Il tipo di contratto maggiormente utilizzato è quello a tempo determinato: 48,9% nel 2013/2014; 49,6% nel 2014/2015; 49,4% nel 2015/2016. Prevale largamente il settore occupazionale dei Servizi (75,4% nel 2013/2014; 76,2% nel 2014/2015; 76% nel 2015/2016), seguito da Industria (19,3%; 18,6%; 19,2%) e Agricoltura (5,3%; 5,2%; 4,8%).

Primo contratto
Il 28,8% dei diplomati, secondo lo studio, nei tre anni scolastici ha ottenuto il primo contratto entro una fascia di tempo da tre a sei mesi dal conseguimento del titolo di studio; il 12,4% ha trovato un posto in meno di un mese; il 14,5% ha atteso più di un anno. Tra i primi contratti si conferma la prevalenza di quelli a tempo determinato: 41,2% nel 2013/2014; 41% nel 2014/2015; 42,7% nel 2015/2016.

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Semplificate dal 23 gennaio le funzioni SIDI per la gestione dei contratti

Scuola concorsi documenti scrittura uomo

A partire dal 23 gennaio 2020 sono state semplificate le funzioni al SIDI per la gestione dei contratti

Da ieri infatti è stata semplificata la funzione SIDI per la gestione del protocollo dei contratti nel SIDI, prospetti R-1 e R-2, con l’obiettivo di semplificazione e razionalizzazione degli adempimenti a carico delle Istituzioni Scolastiche. Lo comunica il Miur in una nota stampa.

La modifica permette di indicare il numero di protocollo dei contratti solo dopo la convalida e prima della trasmissione al MEF, eliminando la richiesta di protocollazione che sovraccaricava la procedura.

Solo per i prospetti R-2 la funzione di convalida da parte del Dirigente Scolastico conferisce lo stato di “Convalidato” e non lo trasmette a NoiPA. Successivamente è necessario acquisire i dati di protocollo ed effettuare la trasmissione del prospetto a NoiPA.

Tale intervento, spiegano dal Ministero, rientra nelle attività di coordinamento strategico dello sviluppo del sistema informativo, demandate nell’ambito del Codice dell’Amministrazione Digitale al Responsabile della Transizione al Digitale del Ministero dell’Istruzione (RTD), con il fine di promuovere i processi necessari alla trasformazione digitale dell’Amministrazione.

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Ridurre i divari territoriali tra nord e sud: al Miur presentato il Piano di intervento

sede Miur Trastevere Roma

Un Piano di intervento organico e strutturale rivolto alle scuole in difficoltà delle Regioni Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia per ridurre i divari territoriali tra Nord e Sud e migliorare i risultati negli apprendimenti degli studenti. A presentarlo questo pomeriggio al Ministero dell’Istruzione, la Vice Ministra Anna AscaniFrancesco Profumo, Presidente dell’Associazione di Fondazioni e Casse di risparmio (ACRI), e Roberto Ricci, Dirigente di ricerca dell’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione (INVALSI). 

Hanno preso parte all’iniziativa, inoltre, Marco Imperiale, Direttore dell’impresa sociale ‘Con i Bambini’, Carmela Palumbo, Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione, e Maria Assunta Palermo, Direttore Generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione.

“L’INVALSI, grazie alle rilevazioni standardizzate, – ha dichiarato la Vice Ministra Ascani – offre ogni anno la fotografia dei traguardi raggiunti dalle scuole in determinati anni di corso e al termine dei due cicli di istruzione. Le prove non valutano in termini ‘punitivi’ gli alunni, sono piuttosto un termometro dello stato di salute del sistema di istruzione. Il Piano che presentiamo oggi dimostra che questo termometro è utile a definire azioni mirate. Diamo il via libera a un piano organico, che coinvolge tutti gli attori in campo. La scuola non può e non deve essere lasciata da sola a fronteggiare divari territoriali e dispersione scolastica che dipendono da una serie di concause. Oggi, insieme, prendiamo un impegno per ridurre in maniera strutturale gli ostacoli all’effettiva creazione di pari opportunità nel nostro Paese”. 

Il piano parte da un’analisi, svolta dal Ministero dell’Istruzione con la collaborazione dell’INVALSI e integrata con i dati a disposizione degli Enti territoriali, sulle difficoltà di apprendimento degli studenti. Si rivolge a due categorie di scuole – in difficoltà e in forte difficoltà – individuate sulla base delle rilevazioni INVALSI e di ulteriori variabili legate ad altri indicatori, tra cui il livello di autovalutazione che la scuola si assegna, i risultati scolastici e le assenze degli studenti, l’entità dei finanziamenti PON e la quantità e tipologia di progetti, le caratteristiche principali della scuola dal punto di vista strutturale (spazi e infrastrutture).

“Con il Piano di intervento per la riduzione dei divari territoriali in istruzione – ha dichiarato Francesco Profumo, Presidente dell’Associazione di Fondazioni e Casse di risparmio (ACRI) – si promuove un’alleanza tra le scuole e le forze più vive del territorio, Enti Locali, Associazioni del Terzo Settore, Fondazioni di comunità, Parti Sociali, che può favorire con progetti condivisi e di lungo periodo la presa in carico e il successo scolastico dei ragazzi più difficili per permettere loro di affrontare con maggiore sicurezza la vita adulta e la transizione al lavoro. Una prospettiva e un investimento che le Fondazioni bancarie ritengono di grande rilevanza per garantire opportunità di sviluppo equilibrate”. 

“L’INVALSI – ha sottolineato la Presidente dell’INVALSI Anna Maria Ajello – aderisce con convinzione al Piano di intervento per la riduzione dei divari territoriali nell’istruzione. Confermiamo la nostra disponibilità a offrire supporto metodologico e scientifico al Piano e alle iniziative che ne scaturiranno, mettendo a disposizione le nostre competenze per riconoscere capillarmente le situazioni di difficoltà e approfondirne le ragioni”.

Gli interventi nasceranno dalla stretta collaborazione tra gli Uffici Scolastici Regionali (USR), gli Enti territoriali e gli Enti di ricerca (INVALSI, INDIRE). Alle scuole individuate verrà messo a disposizione un Repertorio di interventi, cui le istituzioni scolastiche potranno rifarsi, in autonomia e con piena intraprendenza, per coniugare al meglio le misure da realizzare in relazione al contesto e alle risorse professionali, strutturali ed economiche. Inoltre, gli istituti scolastici potranno usufruire di un Cruscotto su piattaforma informatica contenente diversi strumenti di analisi e reso disponibile dall’impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito dell’Osservatorio sulla Povertà Educativa Minorile.  

“La possibilità di adottare una linea comune di intervento nei territori – ha affermato Marco Imperiale, direttore dell’impresa sociale ‘Con i Bambini’ – riveste per noi la massima importanza, considerando anche il crescente allarme suscitato dai dati sulla povertà educativa, che in Italia è quasi triplicata negli ultimi 15 anni. Grazie al Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, in tre anni ‘Con i Bambini’ ha sostenuto oltre 350 progetti in tutta Italia e dato supporto a 500mila minori che vivono in povertà educativa. Tutti questi progetti hanno riservato agli istituti scolastici un ruolo fondamentale, condiviso con tutte le realtà che operano a sostegno dei ragazzi. Investire su bambini e giovani vuol dire un fare un investimento certo sul futuro del Paese”.   
Il Cruscotto darà la possibilità di supportare la scuola nei processi di miglioramento e di leggere in modo integrato il dato di partenza della scuola, le azioni intraprese e i risultati conseguiti. 

(fonte: Ufficio Stampa Miur)

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Ascani: presentazione del Piano di intervento per la riduzione dei divari territoriali

sede Miur Trastevere Roma

Oggi martedì 21 gennaio 2020, la Vice Ministra all’Istruzione Anna Ascani presenterà, alle 16.00, nella Sala “Maria Montessori” del Ministero dell’Istruzione, il Piano di intervento per la riduzione dei divari territoriali in istruzione che il dicastero promuove in accordo con l’impresa sociale “Con i Bambini”.

​​​​​​​Il Piano parte da un’analisi, svolta con la collaborazione dell’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione (INVALSI), sulle difficoltà di apprendimento degli studenti e ha l’obiettivo di individuare le scuole destinatarie degli interventi e i fattori che influiscono sui divari nei risultati fra Nord e Sud.

(fonte: Miur)

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Come partecipare al concorso “Comunica l’Europa che vorresti”

Bandiera dell'Unione Europea Europa Unita

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) e il Dipartimento per le Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri lanciano il concorso nazionale “Comunica l’Europa che vorresti”, rivolto agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado.

L’iniziativa intende stimolare un approfondimento e la condivisione dell’idea di Unione Europea, per analizzare in maniera propositiva il suo presente e il suo futuro, nonché individuare una modalità efficace di comunicare tali riflessioni.

Gli studenti sono chiamati a elaborare un video della durata massima di 3 minuti, da realizzare con smartphone, videocamera o con il software di video editing ritenuto più appropriato, che comunichi in modo emozionale, creativo e coinvolgente una visione dell’UE di chi è “nato europeo” e desidera illustrare ai suoi coetanei la propria idea di Europa.

Il video dovrà essere inviato entro il 30 marzo 2020 secondo le modalità indicate nel bando del concorso, dove sono anche segnalati i materiali di approfondimento da consultare.

I lavori presentati saranno valutati da una Commissione esaminatrice che selezionerà i migliori tre video prodotti. Le classi vincitrici saranno premiate con una visita alle istituzioni europee a Bruxelles, organizzata dal Dipartimento per le Politiche Europee e dal MIUR, in collaborazione con gli Uffici del Parlamento europeo e della Commissione europea.

Qui la scheda tecnica di partecipazione.

(fonte: Miur)

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Salvini – Azzolina: botta e risposta tra dimissioni e tesi

Il ministro dell'Interno Matteo Salvini (foto: "© European Union 2017 - European Parliament").

Il nuovo Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina non ha fatto nemmeno in tempo ad insediarsi che è finita sotto il fuoco incrociato dell’opposizione, messa nel mirino direttamente dall’ex alleato di Governo del M5S Matteo Salvini che con una dichiarazione al vetriolo afferma: “Non ha diritto a fare lezioni” e “fare peggio del ministro Fioramonti sembrava impossibile. E invece Azzolina ci stupisce: si vergogni e vada a casa”.

Segue il suo leader tutta la Lega che chiede le dimissioni del neo-ministro da una manciata d’ore. La replica di Azzolina arriva direttamente da Auschwitz, dove la responsabile del Dicasterto dell’Istruzione accompagna la delegazione italiana nelle celebrazioni del “Viaggio della Memoria”. “Non fatevi prendere in giro – spiega -, non é né una tesi di laurea, né un plagio. Ho sentito tantissime sciocchezze in queste ore, d’altra parte non mi stupisce che Salvini non sappia distinguere una tesi di laurea da una relazione di fine tirocinio Ssis (scuola di specializzazione all’insegnamento secondario). Non ha mai studiato in vita sua e sarebbe strano se le distinguesse”.

“L’unica cosa che mi dispiace – aggiunge – è parlare qui dal viaggio della memoria ad Auschwitz. D’altra parte l’anno scorso il ministro leghista Bussetti non si è presentato, e a maggior ragione era importante che io fossi qui oggi”.