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Stati generali dell’Alta Formazione Artistica

Oggi, 8 febbraio e domani, 9 febbraio, a Roma, alla Camera dei deputati e al Teatro Argentina, alla presenza del Vice Ministro Lorenzo Fioramonti e del Sottosegretario Salvatore Giuliano, si terranno gli Stati generale dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM) per confrontarsi su questioni come la valorizzazione del settore culturale ed economico del Paese. Come rilanciare il sistema, rispondendo alle esigenze di studenti, docenti, personale amministrativo di queste istituzioni? Quale futuro per l’Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM) italiana?

Le parole di Fioramonte: “gli Stati generali dell’AFAM saranno un momento di confronto aperto per valorizzare e rilanciare il sistema. Questo Governo ha a cuore questo comparto della conoscenza ed è convinto possa essere volano di sviluppo culturale ed economico del Paese. Con il Ministro Bussetti abbiamo annunciato questo appuntamento a fine novembre scorso. Da allora abbiamo avviato un periodo di consultazione con tutti gli addetti ai lavori per ascoltare esigenze e indicazioni. Questi due giorni saranno proprio l’occasione per la consegna pubblica delle richieste degli attori istituzionali. Prendiamo l’impegno di integrare questi contributi con quelli che arriveranno anche dagli altri stakeholder attraverso una piattaforma online che renderà costante il rapporto con tutti i portatori di interesse. Lavoreremo, inoltre, con l’Amministrazione per valutare la fattibilità delle proposte e dare loro attuazione. Per passare, quindi, così dopo tanti anni di parole e promesse ai fatti”.

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Festeggia il suo compleanno con un giro in limousine, è protesta social

Maltempo a Terracina (foto: Nexting)

“Cara preside, oggi una limousine lunga cinque metri attendeva una bimba di otto anni e solo alcuni dei suoi compagni di classe all’uscita dalla sua scuola pubblica, accanto al pulmino pubblico pagato dal Comune”.

Inizia così il post di una mamma pubblicato su facebook ad indirizzo del preside di una scuola di Parchitiello (una zona residenziale di Bari). Il motivo del post è l’arrivo di una limousine con a bordo una delle bambine che frequenta la scuola (si scoprirà dopo che il giro in limousine era il regalo per i suoi otto anni). Il post della donna continua: “Questo modo di fare scuola non mi rappresenta e non avrà il mio consenso. Una scuola dove un dirigente scolastico accetta che ad un metro e ad un minuto dal tempo e luogo dell’educazione, si predichi apparenza, si esibisca sfarzo inopportuno per età e vacuo, si semini discriminazione sociale … Si, vacuo … Abbiamo appena finito la celebrazione della giornata della memoria, ieri era la giornata nazionale contro il bullismo, ma alimentiamo le differenze, l’esibizione, il valore delle cose materiali”.

Uno sfogo che ha subito innescato una serie di reazioni, con gli utenti divisi tra cui ha condiviso lo sdegno della mamma, centrando il discorso soprattutto su una più generale questione morale e di educazione, che chiama in causa innanzitutto i genitori, e chi invece ha difeso la dirigente scolastica, sostenendo che, trattandosi di una strada pubblica, non avrebbe avuto comunque alcun potere di intervento.

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NOW! A scuola si può. A Roma un convegno su scuola e innovazione

A Roma, il 22 e il 23 marzo 2019 ci sarà il convegno NOW! A scuola si può, alla sua seconda edizione, dove Emanuele Micheli racconterà la nuova frontiera dell’interazione con le macchine, a cominciare dall’introduzione della robotica a scuola. Micheli parte da una domanda: “come utilizzare la robotica e la tecnologia come strumento didattico?”, e ci spiega che la robotica è alla portata di tutti i docenti: si può iniziare anche con materiali semplici e di riciclo: “Le sfide da superare sono molte e variano in base all’ambiente in cui ci troviamo. In questi anni di viaggi e lezioni per insegnanti di tutto il mondo ho potuto apprezzare le diverse esigenze formative di differenti sistemi scolastici ma anche un punto fondamentale di unione, un comune denominatore che è la necessità di introdurre nelle scuole (e non solo!) nuovi strumenti di creazione, strumenti che diano la possibilità agli studenti di esprimersi, di mettersi in gioco, di costruire con il proprio impegno un risultato tangibile…”

NOW! A scuola si può è un convegno e un laboratorio permanente di pratiche e studio. Il convegno si struttura in due giornate di plenaria e di workshop per raccontare i migliori esempi nazionali di innovazione e didattica. Per questa seconda edizione, si riparte dal racconto a 360° in tutte le dimensioni della scuola. Perché innovare è imparare (quotidianamente), governare (il sistema), raccontare (le idee). Sarà proprio la ‘narrazione’ al centro dell’evento, della preparazione, delle relazioni e dei laboratori. Per questo (TELL ME) NOW! racconta cosa è cambiato e sta ancora cambiando nelle esperienze di apprendimento, insegnamento e scuola di tutti coloro che interverranno.

Iscrivendosi entro il 18 febbraio è possibile approfittare dello sconto early booking.

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Argento Vivo: Silvestri porta il disagio dei ragazzi a Sanremo

Siamo in piena settimana sanremese, e non si poteva non parlarne. Tra le canzoni in gara, quest’anno, ce n’è una che parla di scuola. È quella di Daniele Silvestri e del rapper Rancore: Argento Vivo.

Silvestri canta la difficile situazione degli adolescenti all’epoca della scuola, il loro disagio, la loro difficoltà a stare nel mondo degli adulti

L’Huffington Post lo ha definito “uno dei testi più crudi e difficili in gara”. Il brano è tutto incentrato sulla sensazione di costrizione, al pari di quella di un carcere, che sarebbe percepita dai ragazzi all’interno della famiglia, e all’interno della scuola.

Il protagonista della canzone ha sedici anni ed un carattere esuberante, “e da più di dieci vive ingabbiato tra le quattro mura di una scuola (Costretto a rimanere seduto per ore/ Immobile e muto per ore/ Io, che ero argento vivo) e quelle della famiglia”. Anche l’ambiente familiare è paragonato alla costrizione di un carcere.

Da genitore, Silvestri ha guardato ai suoi figli adolescenti e alla loro realtà che ha cercato di interpretare dal loro punto di vista. Poi, da adulto, si è posto anche la domanda più importante: quanto fosse morale appropriarsi di una sensazione di disagio per farne oggetto di lucro. All’Huffington Post ha dichiarato: “È stato difficile volerla fare ascoltare e farlo su quel palco, a quel festival. Io, i figli, ce li ho veramente e mi sono chiesto sé stessi rubando qualcosa a loro per commercializzarlo”.

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Operazione Verità: la lotta di Anief contro il precariato

tribunale giustizia martelletto

Continua la lotta al precariato di Anief. Operazione Verità, quest’anno, di mappare il personale utilizzato in ruolo e in regime di precariato rispetto ai posti vacanti e disponibili.  e intende svelare quali di essi siano senza titolare ovvero senza ragioni sostitutive. Con #operazioneverita Anief intende richiedere ai dirigenti i criteri di assegnazione del personale docente, educativo e Ata a tempo indeterminato, determinato (supplente breve, annuale o al termine delle attività) e l’eventuale assegnazione della retribuzione professionale docente e del compenso individuale accessorio.

Come spiega il presidente Marello Pacifico “con il nostro operato vogliamo accertare quali sono i posti vacanti in organico e lo faremo attraverso una grande inchiesta che partirà dalla storia delle persone, dei lavoratori e dei professionisti dell’educazione. Ricominciamo a fare sindacato, mettendo in primo piano l’informazione, il confronto e la contrattazione. Ci siamo distinti per aver aperto la grande stagione dei ricorsi nel mondo della scuola e oggi i legali degli altri sindacati fanno gli stessi nostri contenziosi citando in giudizio i propri sindacati firmatari delle norme contestate. Con la rappresentatività faremo ascoltare le nostre ragioni ai tavoli, adesso con uno strumento in più”.

“Anief, grazie all’impegno e alla dedizione, è cresciuta in questi anni anche in termini di collaboratori e legali. Vogliamo ripartire dai docenti, educatori e dal personale Ata che ogni giorno vivono nelle scuole e con loro costruire anche la nuova piattaforma per il rinnovo del contratto, perché a differenza di altri Paesi europei in Italia non vige l’obbligo della ratifica dei lavoratori e di ogni eventuale proposta che li riguardi”, conclude il presidente Pacifico.

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Codice della strada: Cnel, serve educazione scolastica

“La comunicazione istituzionale e l’educazione scolastica appaiono gli strumenti sui quali attuare un’immediata inversione di marcia, in termini quantitativi e di obiettivi specifici”.

Lo hanno sostenuto il presidente Tiziano Treu e il segretario generale del Cnel Paolo Peluffo, in audizione alla Commissione Trasporti della Camera dei Deputati nell’ambito dell’esame delle proposte di legge sulle modifiche al codice della strada, sottolineando dunque la necessità di una “riforma urgente”.

“Secondo i dati Istat-Aci, il 40,8% delle violazioni al Codice sono dovute a distrazione alla guida, mancato rispetto della precedenza, velocità troppo elevata, mancato utilizzo di dispositivi di sicurezza e uso del telefono cellulare alla guida. È dunque a questi comportamenti che conviene mirare la comunicazione con messaggi specifici con esplicito valore educativo, di tipo didattico (tutorial). Appare sconsigliabile perseguire una linea di comunicazione esclusivamente ’emozionale’. Questa strategia comunicativa va integrata con più precisi e puntuali comunicazioni, che descrivano specificamente i comportamenti virtuosi da seguire, senza timore di apparire didascalici”, hanno aggiunto Treu e Peluffo.
Il Cnel avvierà un ciclo di audizioni finalizzate non solo alla redazione di proposte emendative ma anche e soprattutto a raccogliere suggerimenti dal mondo produttivo, associativo e dei trasporti su come accelerare il raggiungimento degli obiettivi.

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“Un poster per la pace”, a Ventimiglia la premiazione del concorso promosso dal Lion Club

Per il quinto anno i ragazzi delle scuole medie di Ventimiglia hanno partecipato al Concorso, promosso dal Lions Clubs International, “Un Poster per la Pace” per un totale di 209 alunni della scuola secondaria di primo grado, di cui 54 della Biancheri e 155 della Cavour. Il tema di questa edizione è stato ‘La solidarietà è importante’.

Le opere di tutti i ragazzi sono state esposte presso la nuova Biblioteca Civica Aprosiana di Ventimiglia nel periodo prenatalizio. La premiazione si è svolta il giorno 28 gennaio nei rispettivi istituti alla presenza della dirigente scolastica Antonella Costanza, del Presidente del Lions Club Ventimiglia, Gianni Rebaudo, e dei soci delegati al progetto, Piero Abellonio, Fedele Andrea Palmero e Roberto Squarciafichi.

Il Presidente Rebaudo ha spiegato il valore educativo del concorso, indetto dai Lions a livello mondiale, che ha lo scopo di sensibilizzare i giovani sull’importanza della pace nel mondo. La delegata Aprosio ha chiarito l’iter del concorso stesso che prevede alcune fasi nazionali, seguite, per i ragazzi selezionati, da una fase internazionale, che culmina nella premiazione del poster vincitore in occasione della giornata Lions che ogni anno si svolge presso la sede dell’ONU a New York.

I poster sono stati giudicati da una giuria in base ai criteri di originalità, merito artistico e attinenza al tema proposto. Anche quest’anno il successo dell’iniziativa è frutto della sinergia fra i Lion ed il corpo docente, primi fra tutti i docenti Rabellino, Solamito, Ferrara e Nattini che hanno trasmesso ai loro allievi, con entusiasmo, tutte le loro capacità e competenze tecnico pittoriche.

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Droga tra i banchi di scuola, Donazzan propone test antidroga nelle scuole secondarie

Uno studente su cinque ammette di consumare sostanze stupefacenti e uno su due ammette di vedere girare droga a scuola, questi i dati diffusi dal punto d’ascolto dell’Ufficio scolastico provinciale di Verona in collaborazione con il Servizio Dipendenze dell’Ulss 9 Scaligera attraverso un questionario anonimo somministrato a 1647 adolescenti veronesi nella fascia d’età 13-19 anni.

Stando alle risposte raccolte dagli psicologi del Punto di ascolto sul disagio giovanile, il 18 per cento degli studenti ammette di consumare sostanze, il 37 per cento dichiara di avere amici che utilizzano droghe. La motivazione principale risulterebbe essere la noia, il 21 per cento lo fa per scelta, meno del 12 per cento in seguito ad una crisi o per placare l’ansia. L’età della prima assunzione scende a 13 anni, negli anni delle medie. L’83 per cento degli intervistati ritengono che sui banchi di scuola si dovrebbe affrontare di più e meglio il tema della droga e delle dipendenze.

L’assessore regionale all’istruzione, Elena Donazzan, prende posizione in merito all’indagine svolta: “le risposte dei ragazzi intervistati sono inquietanti e indirettamente chiamano in causa tutti noi. Credo che ciò che accade a scuola, agenzia alla quale tutti noi affidiamo la costruzione della capacità critica e di giudizio dei ragazzi nonché il loro futuro professionale, rispetto all’uso di droghe, ci imponga di affrontare in maniera più rigorosa il tema delle dipendenze. Non è tollerabile che nella ‘palestra’ dei cervelli si utilizzino sostanze che alterano le funzioni cerebrali, e purtroppo in maniera irreversibile, data la giovane età dei consumatori”.

Da qui la proposta dell’assessore Donazzan: rendere obbligatorio il test antidroga in tutte le scuole secondarie. “Ho fatto fare una stima di quanto costerebbe un test rapido e facile da eseguire, non invasivo, da fare nelle scuole, a sorpresa –ragiona l’assessore – Il costo è di 2 euro a persona per un test completo che consenta di individuare il possibile uso di anfetamine, cocaina, ecstasy, oppiacei, morfina, cannabinoidi (marijuana, hashish, cannabis). Quindi – tira le somme Donazzan – con 400 mila euro di spesa è possibile coprire tutti gli studenti della scuola secondaria di secondo grado, ovvero circa 200 mila adolescenti in Veneto”.

“I costi sono più che sostenibili – conclude l’assessore – si tratta solo di volontà: introdurre controlli sistematici e a tappeto significa dare un preciso segnale, in termini di valori sociali e di responsabilità personale”.

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“Leggere la città”, a Cosenza torna il B-Book festival

“Un mondo di arte e letteratura per bambini e ragazzi”: questo è il B-Book Festival che è arrivato alla sua quinta edizione, con il sostegno del Comune di Cosenza e della Regione Calabria.

L’evento è organizzato da La Cooperativa delle donne e da Teca srl, con la collaborazione della Cooperativa Don Bosco e di diverse organizzazioni nazionali e del territorio, si avvarrà, come consuetudine, della direzione artistica di Michele D’Ignazio e Jole Savino e avrà luogo a Cosenza, presso il Chiostro di San Domenico e la Città dei Ragazzi dal 6 al 10 aprile prossimi. Il tema di questa edizione sarà “leggere la città”.

Le città dei libri e dei bambini, per iniziare; dove i bambini leggono, dove hanno spazi per giocare, per pensare, per crescere e far fiorire le domande giuste. Ma anche le città invisibili e quelle capovolte, partendo dalla grande capacità dei bambini di capovolgere il punto di vista e rovesciare il mondo. Le città come luogo di arrivo e di partenza che hanno sempre a che vedere con i viaggi e le migrazioni. Le città come luoghi di accoglienza ed inclusione. Le città degli alberi, tra i palazzi e la natura, in un equilibrio fragile ma che può e deve essere raggiunto. Le città delle storie e delle avventure, fonte e ispirazione per tanti nuovi libri, che devono essere ancora scritti (e letti!).

Il programma del festival prevede diversi laboratori di arte rivolti ai ragazzi, seminari formativi rivolti agli insegnanti e tanti autori della letteratura per ragazzi, come Bruno Tognolini, scrittore e poeta, tra i più grandi in Italia, vincitore di due premi Andersen; Nadia Terranova, giornalista e scrittrice che collabora con Repubblica, Internazionale e il Foglio, docente alla Scuola del libro di Roma; Massimo Birattari, redattore, traduttore e consulente editoriale, esperto di scrittura e di grammatica; Guia Risari, scrittrice per diverse case editrici e riviste letterarie; Gianluca Caporaso, autore che si occupa di solidarietà, volontariato e progettazione culturale, conduttore di laboratori di scrittura fantastica; Alessandra Auditore e Francesca Bottone, scrittrici e musiciste, specializzate in musicoterapia e didattica musicale per la prima infanzia; Marco Dallari, docente di Pedagogia e didattica dell’educazione artistica; Manlio Castagna, scrittore e critico cinematografico, vicedirettore del Giffoni Film Festival; Beniamino Sidoti, esperto di gioco e narrazione, di scrittura creativa e animazione alla lettura; Elisa Mazzoli, scrittrice, premio Nati per Leggere 2018 e collaboratrice della rivista Pimpa;  Sergio Olivotti, maestro ed illustratore che ha all’attivo numerosi libri illustrati, mostre e performance;  Marisa Vestita, autrice ed illustratrice;  Zita Dazzi, giornalista di Repubblica e autrice di libri per ragazzi; Cristina Petit, maestra, illustratrice e scrittrice; Gisella Laterza,  giornalista e scrittrice di libri e di viaggi; Patrizia Fulciniti, insegnante e scrittrice calabrese ideatrice della Biblioteca Errante; Assunta Morrone, dirigente scolastica e scrittrice.

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La Corte costituzionale entra nelle scuole: giovedì 7 febbraio verrà presentato il progetto per il 2019-2020

Giovedì 7 febbraio alle 11:30, nella Sala Conferenze di Palazzo della Consulta, il presidente della Corte costituzionale, Giorgio Lattanzi, e il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, firmeranno la Carta d’intenti che darà il via alla seconda edizione del “Viaggio in Italia: la Corte costituzionale nelle scuole”, per il periodo febbraio 2019-giugno 2020.

Il progetto, promosso dalla Corte costituzionale, prevede un ciclo di incontri tra i giudici costituzionali e le giovani e i giovani che frequentano gli Istituti scolastici italiani. La seconda edizione è la prosecuzione del “Viaggio” partito nel 2018, che ha coinvolto 36 scuole e 7.410 studenti. Al centro degli incontri ci saranno, tra gli altri, i temi della genesi, della composizione e del funzionamento della Corte costituzionale, nonché della sua attività illustrata attraverso le sentenze che hanno inciso di più nella vita delle persone. Ma ci saranno anche “le parole della Costituzione” scelte da ciascun giudice come spunto di discussione. Al “Viaggio” parteciperanno alcuni giudici emeriti della Corte.

La prima tappa sarà ad Acilia-Ostia antica, il 13 febbraio, con il Presidente Lattanzi che incontra le ragazze e i ragazzi dell’Istituto professionale “Carlo Urbani”. La parola scelta è “diritto di difesa”.

L’obiettivo del progetto è accrescere nelle nuove generazioni, protagoniste del futuro, la consapevolezza e la condivisione dei valori costituzionali, collante del nostro stare insieme, nonché la conoscenza del ruolo svolto dalla Corte a garanzia dei diritti e delle libertà fondamentali. A tal fine, gli studenti potranno consultare la documentazione multimediale pubblicata sul sito della Corte costituzionale alla pagina “Viaggio in Italia: la Corte costituzionale nelle scuole” (www.cortecostituzionale.it) nonché quella sul sito di Rai Scuola (www.raiscuola.rai.it). A questa seconda edizione del “Viaggio” collabora Rai Cultura con le iniziative editoriali realizzate da Rai Scuola.

Nel corso della Conferenza stampa verranno anche premiate le Scuole vincitrici del concorso nazionale “La Costituzione dei ragazzi” bandito nel 2018 e rivolto alle scuole di ogni ordine e grado allo scopo di offrire alle studentesse e agli studenti un’occasione di riflessione e confronto sulla nascita della Repubblica e sull’importanza della Carta nella crescita di un’Italia democratica.