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Coronavirus, Pacifico (Anief): “Stesse misure in tutta Italia”

marcello pacifico anief

A Palermo e nella sua area metropolitana, dopo la notizia di tre contagi conclamati, si è registrato anche caos sulla gestione delle attività degli istituti scolastici. Confusione subito denunciata dal giovane sindacato rappresentativo. “C’è stata – ha sottolineato Pacifico nel corso del programma di Rgs “Ditelo in diretta” – perché dal comunicato stampa della Regione all’ordinanza è trascorso un giorno. Sono state sospese le attività didattiche sulla base del comunicato, ma le scuole si sono riservate la possibilità di chiamare i docenti o il personale Ata. Chiarita la sola sospensione delle lezioni, gli insegnanti sono rimasti a casa, a meno di obblighi per impegni in organi collegiali, mentre il personale Ata è tenuto ad andare a scuola, tranne nei casi di disinfestazione straordinaria, che sono anche previsti”.

Promosse le misure di contenimento da Anief, che adesso guarda con cauto ottimismo all’evoluzione dell’allarme legato al Coronavirus. «È stato importante – ha osservato il leader del giovane sindacato autonomo – vedere l’evoluzione del contagio e, al di là dei tre casi dei turisti bergamaschi, si può non considerare Palermo come zona di focolaio. Come Anief siamo stati chiari fin dall’inizio, chiedendo di adottare le stesse regole, per le misure di prevenzione, su tutto il territorio nazionale. Stesso metro per evitare sterili polemiche, incertezze, inquietudini. In linea con il ministero della Salute abbiamo indicato le linee guida. Siamo fiduciosi perché è vero che ci sono nuovi contagiati, ma aumentano anche i pazienti che sono curati e guariti”.

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Diplomati magistrale, Anief: “Riaprire le GaE”

A seguito della pubblicazione e della notifica di sentenze definitive in merito all’esclusione delle diplomate magistrale ante 2001/2002 dalle GAE, molti insegnanti in servizio di ruolo da anni o in servizio con contratti a tempo determinato vengono licenziati e si trovano all’improvviso nella condizione di non poter più insegnare, oltretutto con l’onere di non percepire alcuna indennità di disoccupazione, non ricorrendone le condizioni di legge. Per il giovane sindacato rappresentativo Anief è assurdo negare a questi docenti i ruoli confermati in sede collegiale dopo il superamento dell’anno di prova.

L’ALLARME E LA SOLUZIONE

Il senatore Roberto Berardi, promotore degli Odg. G/1729/2/1, G/1719/3/1, sostiene che siamo di fronte a una vera e propria emergenza, perché viene messa a repentaglio la continuità didattica e viene meno il regolare svolgimento dell’anno scolastico.

Per questa ragione Marcello Pacifico, presidente Anief, chiede la riapertura delle GAE: queste insegnanti – migliaia di maestre della scuola dell’infanzia e primaria diplomate fino al 2002, che da anni garantiscono il diritto allo studio dei più piccoli – rischiano di uscire anche per lungo tempo dal circuito scolastico, continuando a rappresentare una delle tante criticità del comparto scolastico italiano. Ecco perché è necessaria una soluzione nel più stretto tempo possibile. La prossima estate, stando così le cose, quanti dovessero ricevere sentenza negativa non avranno scampo: si ritroveranno fuori dalle GaE e verranno licenziati. Compresi gli oltre 7 mila maestri già immessi in ruolo e con anno di prova superato.

IL COMMENTO DEL PRESIDENTE ANIEF

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “siamo alla schizofrenia governativa: questi lavoratori precari, anche da vent’anni, vanno più che bene allo Stato per tappare i vuoti di organico, assicurando il servizio pubblico e la didattica con regolarità; poi però quando si tratta di stabilizzarli, si tirano fuori tutti i cavilli legislativi possibili per mantenerli nella condizione di supplenti. Noi continuiamo a essere convinti che i maestri con diploma magistrale hanno pieno diritto a rimanere nelle GaE e a essere confermati in ruolo”.

“Arrivare a un licenziamento di massa del genere – continua Pacifico, leader del sindacato autonomo – sarebbe un atto di irriconoscenza professionale e di illegittimità senza precedenti. Siamo anche convinti che le stesse aule di giustizia, alla lunga, non potranno che darci ragione riguardo a chi ha superato l’anno di prova. La politica è in grado di sanare questa situazione, basterebbe riaprire le GaE, magari approfittando della finestra annuale di aggiornamento, che non riguarda i punteggi o il cambio provincia, ma solo lo scioglimento della riserva per chi è già inserito, tutto ciò avrebbe costo zero per lo Stato e un grande vantaggio per la scuola”.

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Coronavirus, la start-up delle lezioni a distanza mette gratuitamente a disposizione per le scuole la sua piattaforma

team shcoolr

Schoolr – la startup per le lezioni online con aula virtuale tra le più complete al mondo – sta rendendo accessibile gratuitamente la propria piattaforma per gli studenti di tutte le scuole e università chiuse per l’emergenza coronavirus.

A oggi, sono 9 le regioni in cui le scuole di ogni ordine e grado resteranno chiuse almeno fino al 1 marzo (Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Trentino- Alto Adige, Campania e Marche), oltre alla provincia di Taranto e al territorio metropolitano di Napoli e Palermo: per supportare il sistema scolastico di questi territori durante l’emergenza, Schoolr ha deciso di aprire gratuitamente le lezioni “da uno a molti”– le Schoolr Classroom-, dove un tutor può svolgere lezioni con gruppi fino a 30 studenti, per permettere così alle scuole di non restare indietro con il normale svolgimento dell’attività didattica.

COME FUNZIONANO LE LEZIONI ONLINE

Grazie alla piattaforma, lo studente può connettersi con il tutor, da qualsiasi dispositivo e senza scaricare nessun tipo di applicazione o programma, accedendo semplicemente via web, con un link: un elemento di fondamentale importanza perché permette l’accesso a tutti, senza discriminazione di prezzo o di dispositivo.

L’aula virtuale è dotata di un pacchetto di funzionalità di ultima generazione, che consente di ottenere un’eccezionale esperienza di insegnamento e apprendimento online. Lo studente e il tutor interagiscono attraverso webcam full HD/microfono possono condividere una lavagna virtuale per la scrittura a mano, una per la scrittura con tastiera (analogo a word) e una, fornita di un compilatore con tutti i linguaggi di programmazione, per le lezioni di informatica.

Sono disponibili anche strumenti come l’equation tool, che consente di scrivere tutte le equazioni con i simboli esatti e il photo tool, con cui scansionare in pochi secondi un foglio cartaceo per portarlo all’interno dell’aula virtuale. Lo studente può scaricare ogni lavagna per avere sempre a disposizione i propri appunti di lezione. Inoltre, tutte lezioni sono automaticamente registrate dal sistema, e ciò permette a ogni studente di rivedere la propria lezione su qualsiasi dispositivo, anche scaricandola per la fruizione offline.

“Schoolr ha scelto di mettere a disposizione gratuitamente la propria piattaforma perché la nostra vision è proprio quella di rendere accessibile a tutti l’educazione e la formazione scolastica e universitaria: questa situazione di emergenza mette alla prova il nostro lavoro e i nostri valori” spiega Cristiano Scarapucci, CEO di Schoolr– “Pensiamo di essere il mezzo migliore per dare accesso all’educazione a tutti gli studenti che hanno il canale bloccato e pensiamo di farlo senza far rimpiangere la presenza fisica, anzi addirittura superando il concetto di lezioni fisiche. Siamo certi di poterlo fare grazie a una piattaforma semplice, intuitiva e che permetta di superare l’emergenza con il massimo del confort da parte degli studenti, dei genitori e degli istituti”

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Contratti su posto vacante: la Corte d’Appello conferma la condanna per abuso di precariato a carico del Ministero

tribunale giustizia martelletto

La reiterazione di contratti a termine su posti vacanti oltre i 36 mesi di servizio è un abuso che viola la normativa comunitaria e va sempre condannato al risarcimento del danno.

La conferma arriva dalla Corte d’Appello di Firenze che condanna il Ministero dell’Istruzione, che aveva proposto appello avverso una sentenza di primo grado già sfavorevole all’Amministrazione, per l’abuso perpetrato a danno dei lavoratori precari della scuola con cui l’Amministrazione stipula illecitamente ogni anno e oltre i 36 mesi di servizio contratti a termine con scadenza al 30 giugno anche se il posto risulta vacante e disponibile.

A difendere il lavoratore c’erano i legali Anief Fabio Ganci, Walter Miceli e Simona Fabbrini, che hanno ottenuto un ulteriore successo per il nostro sindacato e la conferma della condanna a carico del Ministero al risarcimento del danno pari a 8 mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto in favore del ricorrente e a corrispondergli anche le progressioni di carriera non riconosciute durante il precariato.

“È una lunga battaglia quella che abbiamo condotto per il rispetto del lavoro dei precari della scuola italiana – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – e la Corte d’Appello di Firenze ci ha dato piena ragione chiarendo all’Amministrazione appellante che le immissioni in ruolo successive non possono cancellare l’abuso della reiterazione di contratti a termine perpetrate per anni a discapito dei lavoratori della scuola in violazione di norme imperative europee e questo è stato anche confermato dalla Corte di legittimità del 7 novembre 2016. Non possiamo che essere soddisfatti di tutti i risultati ottenuti difendendo i diritti dei lavoratori a tempo determinato anche dopo l’avvenuta stabilizzazione”.

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Coronavirus, incontro Azzolina – Sindacati: la posizione di FLC Cgil

flc cgil logo

Nell’incontro tra la Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, e i sindacati della scuola, svoltosi mercoledì 26 febbraio 2020, sono state affrontate tutte le problematiche insorte nella vita concreta delle scuole e dei settori della conoscenza a causa delle misure di contenimento e gestione del coronavirus, soprattutto nelle zone direttamente interessate dal fenomeno dei casi di contagio.

L’amministrazione ha illustrato le misure contenute nei due DPCM seguiti al decreto legge 6 del 20 febbraio 2020 varato dal Consiglio dei Ministri, sottolineando che non si escludono ulteriori misure specifiche per la scuola. Nel merito delle misure adottate, la ministra Azzolina ha rappresentato la difficoltà di coordinare a livello centrale provvedimenti sui quali c’è una specifica competenza delle regioni, spiega FLC Cgil in una nosta stampa in cui illustra la sua posizione.

La posizione FLC Cgil

2Nel sottolineare la gravità della situazione, che richiede senso di responsabilità da parte di tutti i soggetti coinvolti, la FLC CGIL ha ricordato che proprio a questa prioritaria esigenza fa riferimento la decisione di annullare lo sciopero proclamato per il 6 marzo. Ciò tuttavia non implica in alcun modo il venir meno di quelle ragioni che riguardano un aspetto cruciale della vita della scuola, come la stabilizzazione del personale docente e ATA, precondizione per l’esercizio di una didattica e di un’offerta formativa di qualità. Per quanto riguarda il merito delle misure illustrate dalla Ministra abbiamo rilevato quanto segue2

“Occorre ricondurre ad unità le azioni di gestione della situazione a livello nazionale, evitando di procedere in ordine sparso territorio per territorio, sempre con riguardo alla necessaria differenziazione dei provvedimenti a seconda delle zone, se direttamente o indirettamente interessate dalle misure di contenimento. Gli interventi sporadici e improvvisati delle autorità locali, talvolta intervenuti anche su aspetti che riguardano direttamente le scuole, non aiutano a gestire il fenomeno all’altezza del compito: solo lo Stato può assicurare una gestione che garantisca uniformità e rispetto dei diritti fondamentali che riguardano la salute e l’istruzione. In questo senso è necessario che il dialogo avviato a livello nazionale con il sindacato sull’emergenza sanitaria contingente possa esercitarsi anche a livello territoriale, a seconda delle necessità delle situazioni locali, nel pieno rispetto delle prerogative sindacali sancite dal CCNL che la situazione di emergenza non ha certo sospeso. É necessario valutare la possibilità di rinviare i concorsi del personale docente, in quanto una parte significativa del territorio non sarebbe in grado, in questa contingenza, di ottemperare alle complesse operazioni che essi richiedono, mentre non vanno bloccati gli adempimenti connessi al processo di internalizzazione dei lavoratori ex LSU e Appalti storici”.

“In ordine alla questione della sospensione dei viaggi di istruzione abbiamo evidenziato come il DPCM non sia esaustivo delle molteplici problematiche connesse al loro svolgimento e abbiamo richiesto un intervento più preciso e deciso da parte del MI che consenta a scuole e dirigenti scolastici di affrontare tutti i casi di annullamento di viaggi i cui contratti con le agenzie erano già stati stipulati e i corrispettivi saldati. Scuole e famiglie non vanno lasciate da sole ad affrontare eventuali contenziosi che potrebbero aprirsi con le agenzie”.

“Abbiamo segnalato l’estrema difficoltà di attivazione immediata del lavoro agile prevista nel DPCM in un comparto come quello scolastico che non ne ha mai sperimentato lo svolgimento e la necessità di definirne centralmente linee guida nazionali insieme alle parti sociali, evitando comportamenti difformi sul territorio nazionale e prevedendo l’avvio immediato del confronto sulla gestione dei servizi minimi scolastici nelle regioni in cui le scuole sono state chiuse con provvedimento delle autorità locali”.

“Relativamente alla possibilità di attivare la didattica a distanza in caso di chiusura temporanea delle scuole, abbiamo sottolineato che occorre fornire indicazioni di livello nazionale che tengano conto delle tecnologie necessarie e della difficoltà a convocare gli organi collegiali interessati (collegio dei docenti e consigli di classe) con le scuole chiuse. Anche in questo caso è necessario il coinvolgimento del sindacato, trattandosi di una tematica attinente alla prestazione e all’organizzazione del lavoro del personale docente”.

“Nelle regioni in cui non è intervenuta la chiusura delle scuole ci sono molte criticità sulle quali è necessario che il ministero fornisca chiarimenti, a partire dallo svolgimento di tutte le attività che prevedono concentrazione di persone (come le assemblee di istituto, specie se svolte in locali esterni alle scuole, o l’utilizzo dei locali della scuola da parte di soggetti esterni), alla gestione di personale e alunni che rientrano da zone a rischio, allo svolgimento di seminari e convegni organizzati dalle scuole”.

“Da ultimo abbiamo chiesto alla ministra di riannodare i fili delle relazioni sindacali che si sono spezzati su tutti quei temi che la scelta di revocare lo sciopero non ha fatto venir meno: concorso docenti, PAS, concorso riservato facenti funzione DSGA”

“Abbiamo infine elencato le più urgenti scadenze amministrative per le quali si rende necessario disporre una proroga (dalla predisposizione dei Certificati Unici e del Conto Consuntivo, alle domande di part time, all’inserimento degli organici al SIDI, ecc.). Altre problematiche di cui tener conto sono lo svolgimento in un’unica data nazionale delle prove per l’ammissione alle specializzazioni universitarie per il sostegno; lo svolgimento delle prove orali del concorso per DSGA; le procedure per l’internalizzazione dei lavoratori ex appalti di servizi con particolare attenzione alla presa di servizio dopo la stipula del contratto. Ci siamo riservati al riguardo un dettagliato elenco”.

“In conclusione dell’incontro la Ministra ha chiesto la massima collaborazione al sindacato per garantire l’esercizio del diritto essenziale all’istruzione e si è resa disponibile ad un’attenta valutazione delle problematiche segnalate dalle organizzazioni sindacali”.

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Campania: scuole chiuse fino al 1 marzo

vincenzo de luca regione campania

Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, dopo la conferma dei primi due casi positivi di Coronavirus nella sua regione, ha firmato un’ordinanza che dispone la sospensione per tre giorni, a partire dal 27 febbraio 2020, dei servizi educativi dell’infanzia, delle scuole di ogni ordine e grado e delle università della Campania per consentire interventi di disinfestazione straordinaria.

Di fatto quindi si ferma l’istruzione in Campania fino al 1 marzo 2020.

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Coronavirus, il ministro Azzolina ribadisce: “L’anno scolastico non è a rischio”

lucia azzolina foto facebook

“Voglio rassicurare i genitori e i ragazzi: il rischio che gli studenti possano perdere l’anno scolastico non c’è”. Lo afferma attraverso un post su Facebook il Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, seguendo tra l’altro all’identica rassicurazione pronunciata pochi minuti prima a Radio 24, dove la ministra era intervistata.

“La task force del Ministero dell’Istruzione – continua la Azzolina – sta lavorando a un piano di didattica a distanza. Stiamo stanziando fondi specifici, abbiamo dei partner già attivi, gli Uffici Scolastici Regionali si stanno organizzando per la formazione dei docenti. C’è una scuola avanzata che si sta già muovendo. Molti istituti hanno già infrastrutture adeguate e operative per la didattica a distanza. Gli altri li supporteremo. Gli insegnanti non avranno trattenute dallo stipendio perché non sono a casa per malattia, ma per causa di forza maggiore”.

“Le spese anticipate per le gite annullate – rassicura la Azzolina – saranno rimborsate e daremo risposte alle agenzie di viaggio con un decreto ad hoc: ne abbiamo parlato ieri con il ministro Gualtieri”. Poi un omaggio per la comunità scolastica: “In questo momento la comunità scolastica sta mostrando maturità e collaborazione”.

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Coronavirus, de Magistris: “Scuole chiuse fino a sabato” 29 febbraio

luigi de magistris

“Abbiamo predisposto la chiusura delle scuole fino a sabato”: a Napoli quindi cancelli chiusi per gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, conferma il sindaco Luigi de Magistris.

video della web tv del Comune di Napoli

Le dichiarazioni a margine dell’incontro del Comitato Ordine e Sicurezza convocato in vista della visita domani nel capoluogo partenopeo del presidente francese Emmanuel Macron.

“Abbiamo predisposto – spiega il sindaco – nell’ambito della prevenzione per la riduzione del rischio contagio da coronavirus una serie di misure. Innanzitutto, voglio chiarire, ci atteniamo ai protocolli nazionali. Al momento che Napoli, come altre zone del Paese, non ha avuto casi, è importante mettere in campo azioni di ulteriore prevenzione”.

“Da qui a sabato contiamo di portare questa massiccia attività di igienizzazione e sanificazione”, continua il sindaco che annuncia per il 27 febbraio 2020 l’ufficializzazione di altre misure.

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Pensionamenti: a settembre 2020 almeno 33mila in meno tra docenti, ATA e personale scuola

Dal 1 settembre 2020 il comparto scuola dovrà fare a meno, causa pensionamento, sicuramente di oltre 33 mila docenti e Ata: lo ha comunicato il Miur ai sindacati. Si tratta di un numero cospicuo, più alto della media degli ultimi anni. Nel dettaglio, riporta Orizzonte Scuola, si tratta di 26.327 docenti; 7.088 ATA; 78 unità di personale educativo; 383 insegnanti di religione. Poi ci sono 16.683 domande prodotte con “Quota 100”, il cui lasciapassare, attraverso una verifica individuale dei requisiti, arriverà nelle prossime settimane: quindi, i potenziali pensionati, sempre tra insegnanti, amministrativi, tecnici e ausiliari, superano le 50 mila unità.

“A poco a poco – spiega l’Anief in una nota stampa – gli Uffici Scolastici pubblicheranno i dati provinciali, con la ripartizione per classi di concorso, utili innanzitutto per la mobilità degli insegnanti di ruolo. Il 50% dei posti va alla mobilità, il 50% alle immissioni in ruolo. In particolare, dopo aver accantonato il 50% dei posti rimasti disponibili dopo i trasferimenti provinciali da destinare alle immissioni in ruolo, del 50% residuo una parte viene riservata alla mobilità interprovinciale e una parte alla mobilità professionale”.

“È giunta l’ora di farla finita con il reclutamento tradizionale – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – con i docenti italiani che arrivano quasi sempre alla stabilizzazione già stremati, dopo anche decenni di supplenze, mentre i colleghi europei vengono assunti in modo automatico dopo 36 mesi di servizio anche non continuativo, come del resto dice l’Unione europea da oltre 20 anni. Il Governo arresti questa ‘gavetta’ infinita, tutta italiana, fatta di concorsi-lumaca e di immissioni in ruolo sempre più difficoltose”.

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Allerta meteo: chiuse le scuole a Napoli il 26 febbraio

lungomare napoli

La Protezione civile della Regione Campania ha emanato un avviso di allerta meteo valido dalle ore 12 del 26 febbraio fino alle ore 12 di giovedì 27 febbraio. Sono previsti “venti forti dai quadranti occidentali, soprattutto sulle zone costiere e sulle isole, con tendenza a disporsi da Nord-Ovest dal pomeriggio-sera. Locali forti raffiche. Mare agitato o molto agitato con possibili mareggiate lungo le coste esposte.”

De Magistris chiude le scuole

L’Amministrazione comunale partenopea, guidata dal sindaco Luigi de Magistris, ha stabilito con apposita ordinanza la chiusura per mercoledì 26 febbraio delle scuole di ogni ordine e grado compresi asili nido, oltre alla chiusura dei parchi pubblici cittadini e dei cimiteri invitando la cittadinanza a seguire le norme comportamentali in caso di avviso di allerta meteo per forti raffiche di vento, raccomandazioni contenute sul sito web del Comune di Napoli.

Sanificazione per il coronavirus

Contestualmente il Primo cittadino ha anche dato il via ad un programma straordinario di igienizzazione e sanificazione di tutte le scuole pubbliche e private come procedura preventiva con riferimento all’emergenza nazionale del coronavirus.