Risorse per 120 milioni di euro per la messa in sicurezza e l’adeguamento sismico degli edifici scolastici. È quanto previsto dal Decreto del MIUR che punta ad accelerare gli interventi nelle scuole delle quattro Regioni colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017 (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria). Il Decreto è stato trasmesso oggi alla Conferenza Unificata.
“Si tratta di un investimento importante – sottolinea il Ministro Marco Bussetti – e di un segnale concreto di impegno attivo nei confronti di comunità duramente colpite dal sisma del 2016 e del 2017. Le scuole costituiscono il vero presidio sul territorio e la loro ricostruzione è tra le priorità per una vera rinascita delle aree più fragili del nostro Paese. Garantire la continuità didattica e il diritto allo studio in ambienti sicuri significa mettere la scuola al centro, riaffermare il suo ruolo e la sua funzione educativa all’interno di una comunità”.
Questa misura si affiancherà alle azioni di ricostruzione già in atto, per garantire un’azione sinergica sui territori. Il Decreto Ministeriale avvierà la definizione di un piano di costruzione di nuove scuole e di messa in sicurezza e adeguamento sismico di quelle già esistenti, nelle zone sismiche 1 e 2 delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, anche a seguito delle verifiche di vulnerabilità già autorizzate ed effettuate nei mesi scorsi dal MIUR. Si inizierà proprio dalle aree sismicamente più sensibili.
È stato pubblicato sul sito del MIUR il Bando di ammissione dei medici alle Scuole di Specializzazione di Area sanitaria per l’Anno Accademico 2018/2019.
La Prova unica nazionale per l’accesso si svolgerà il 2 luglio 2019. I termini per la presentazione delle domande di partecipazione vanno dal 9 maggio 2019 alle ore 15.00 del 21 maggio 2019.
Le attività didattiche inizieranno l’1 novembre 2019.
Sul sito del Miur, nell’apposita sezione legata agli Esami di Stato, si arricchisce l’area FAQ (Frequently Asked Questions) particolarmente seguita da studenti e docenti che sono in procinto di affrontare la nuova maturità 2019. Si tratta di argomenti legati soprattutto alla prova orale che desta ancora parecchia curiosità: se tutto o quasi si è ormai compreso delle due prove scritte, meno invece sono le informazioni chiare riguardanti il colloquio finale. Ne riportiamo alcune.
Chi preparerà le buste per la prova orale? Sarà la Commissione stessa a predisporle, in un’apposita sessione di lavoro. Nelle buste vi saranno materiali utili per poter avviare il colloquio. La scelta dei materiali (testi, documenti, progetti, problemi) sarà effettuata tenendo conto della specificità dell’indirizzo e del percorso effettivamente svolto nella classe secondo le indicazioni fornite dal Consiglio di Classe nel documento che sarà predisposto entro il 15 maggio, proprio in vista dell’Esame di Stato.
Fornirete esempi di come si svolgerà l’orale? Il Ministero predisporrà esempi significativi delle tipologie di materiali simili a quelli che potrebbero essere proposti all’orale dalle singole commissioni che dovranno tenere conto dello specifico percorso della classe.
Come funziona il meccanismo delle buste? Ogni commissione preparerà un numero di buste pari al numero dei candidati, più due. Ad esempio per una classe di 20 studenti, le buste saranno 22. Ciascuno studente potrà dunque sempre scegliere tra un terna di buste. Dal primo all’ultimo candidato. Saranno così garantite trasparenza e pari opportunità a tutti.
Cosa troveranno gli studenti nelle buste? Ci saranno materiali che forniranno uno spunto per l’avvio del colloquio. Un testo poetico o in prosa, un quadro, una fotografia, un’immagine tratta da libri, un articolo di giornale, una tabella con dei dati da commentare, un grafico, uno spunto progettuale, una situazione problematica da affrontare: sono tutti esempi che di ciò che le commissioni potranno scegliere per introdurre un percorso integrato e trasversale che permetta di affrontare lo specifico contenuto delle discipline.
In che modo l’Alternanza Scuola-Lavoro rientra nell’orale? Il candidato all’orale potrà illustrare l’esperienza svolta nei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento tramite una relazione e/o un elaborato multimediale.
Che cosa potrà essere chiesto per Cittadinanza e Costituzione? L’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione è basato sullo svolgimento di attività (percorsi, progetti, etc.) finalizzate a sviluppare le competenze di cittadinanza in diversi ambiti, come, a puro titolo di esempio, educazione alla legalità, alla cittadinanza attiva, etc. Tutti i Consigli di Classe, nell’ambito del documento del 15 maggio che raccoglie quanto svolto dalla classe, evidenzieranno e descriveranno tali percorsi, che saranno poi oggetto di una sezione specifica del colloquio.
Cresce il malcontento e l’opposizione contro la norma inserita nel disegno di legge n. 1122, in questi giorni all’esame delle Commissioni di Palazzo Madama, che obbliga il personale dirigente del pubblico impiego, compresi i capi d’istituto, e gli tutti gli impiegati, quindi anche il personale Ata della scuola, a dimostrare la loro presenza sul luogo di lavoro attraverso la rilevazione dei dati biometrici, come le impronte digitali e la scansione dell’iride.
LE CONTESTAZIONI
I dirigenti scolastici – scrive Orizzonte Scuola – protestano via Twitter contro il decreto Concretezza che prevede che vengano prese le loro impronte per rilevare la loro presenza nelle scuole. I sindacati della scuola stanno organizzando la protesta ed hanno anche raccolto 200 mila – tra email e lettere – di critica al provvedimento, si punta a ottenerne 500 mila. Previsto anche un presidio e un flash mob davanti al Senato quando ci sarà l’approvazione del decreto.
MINISTRI D’ACCORDO
Anche il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Marco Bussetti, interviene sulla questione delle impronte digitali, dicendosi in linea con il ministro della PA Giulia Bongiorno, assicurando che si tratta “solo di una questione di trasparenza per verificare la presenza e non per misurare l’orario di lavoro, che non è previsto per i dirigenti”.
IL NO DI ANIEF E UDIR
Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief e Udir, “è ridicolo chiedere una rilevazione biometrica, con costi non indifferenti per lo Stato, con milioni di euro di spesa, a chi deve gestire anche venti plessi scolastici: il solo pensiero è offensivo e lesivo dell’immagine di chi intende ancora preservare la scuola come istituzione autonoma, seria ed efficiente del Paese”.
“Per non parlare del personale Ata – prosegue il sindacalista autonomo – già fortemente sottodimensionato come organico: speriamo soltanto che non debbano lasciare le proprie impronte in ogni piano e in ogni plesso, perché andrebbero in tilt gli apparecchi di rilevazione visto che il personale si sposta continuamente da una sede all’altra, anche per garantire la sicurezza degli alunni. Un altro ministro – conclude Pacifico – si sarebbe dimesso da dirigente scolastico, ma di certo non avrebbe avallato tale scempio”.
Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, ha firmato nelle scorse ore il decreto che attribuisce alle Università statali, a partire dal 2020, 10 milioni di euro per il passaggio di 676 ricercatori a tempo indeterminato, in possesso di Abilitazione Scientifica Nazionale (ASN), al ruolo di professore di II fascia.
Le risorse saranno ripartite tra gli Atenei tenendo in considerazione il numero di ricercatori in possesso di ASN. Le Università potranno utilizzarle per indire procedure riservate per l’accesso al ruolo di professore di II fascia cui potranno concorrere solo i ricercatori a tempo indeterminato in possesso di ASN.
Per valorizzare le competenze presenti all’interno degli Atenei, assicurando allo stesso tempo la necessaria apertura all’intero sistema universitario statale, come previsto dalla legge, almeno la metà dei posti saranno coperti con concorsi dall’esterno e fino alla metà dei posti con procedure riservate ai ricercatori interni all’Ateneo.
Le assunzioni potranno avvenire dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2021.
Il decreto, che attua l’articolo 1, comma 401, lettera b), della legge di bilancio 2019, è in corso di registrazione alla Corte dei conti.
Nelle scorse ore al Miur, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, si è tenuta una riunione tra il Ministro Marco Bussetti, il Sottosegretario Salvatore Giuliano e i parlamentari di Lega e M5S delle Commissioni VII di Camera e Senato. Durante l’incontro sono stati toccati tutti i principali temi dell’agenda di governo relativa alla scuola, comprese le nuove procedure di reclutamento.
A tal proposito, il Ministro ha comunicato il prossimo avvio di concorsi per circa 70.000 cattedre nei vari ordini di scuola che si sommano a quelli già avviati in questi mesi. Lo comunica lo stesso Miur attraverso una nota stampa.
La prossima settimana è previsto un nuovo incontro per mettere a punto ulteriori misure sul reclutamento, in particolare l’eliminazione della prova preselettiva e l’aumento della quota di riserva per i docenti di III fascia che avranno maturato più di 36 mesi di servizio alla data del prossimo concorso per la Scuola secondaria.
Il
Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, ha
incontrato ieri l’Ambasciatore d’Israele in Italia Ofer Sachs. Un confronto
cordiale e proficuo, nel corso del quale il Ministro ha ribadito la volontà, da
parte del MIUR, di rafforzare la collaborazione e la cooperazione fra i due
Paesi, in particolare in materia di istruzione e ricerca. Maggiori azioni
saranno dedicate anche al contrasto ad ogni forma di antisemitismo attraverso
l’educazione delle giovani generazioni. Sul fronte della cooperazione
accademica, è stato affrontato il tema dell’allargamento del riconoscimento
reciproco dei titoli universitari conseguiti nei due Paesi.
Bussetti
ha ribadito la necessità di un impegno costante di memoria e sensibilizzazione
attraverso campagne da realizzare nelle scuole “pensando ai giovani come gli
adulti del domani, in grado di far capire i pericoli dovuti all’odio del
diverso”. Il Ministro ha inoltre accettato l’invito rivoltogli
dall’Ambasciatore Sachs a recarsi in visita in Israele nei prossimi mesi.
Ieri, presso il Comando Generale dell’Arma
dei Carabinieri, a Roma, il Ministro Marco Bussetti e il Comandante
Generale Giovanni Nistri, hanno sottoscritto un Protocollo d’Intesa per
“Accrescere nei giovani la cultura della legalità e la consapevolezza
dell’importanza della sicurezza, favorendo la conoscenza e il rispetto delle
regole”. L’importante protocollo, il primo sottoscritto tra le due
Amministrazioni, è stato siglato alla presenza di 35 studenti del Liceo
Scientifico Manfredi Azzarita di Roma.
Lo scopo dell’accordo è quello di educare gli studenti all’esercizio della
democrazia, nei limiti e nel rispetto dei diritti inviolabili, dei doveri
inderogabili e delle regole comuni condivise, quali membri della società
civile, promuovendo al tempo stesso negli alunni la consapevolezza dei valori
fondanti e dei princìpi ispiratori della Costituzione italiana per l’esercizio
di una cittadinanza attiva a tutti i livelli del sistema sociale.
Per raggiungere questi obiettivi, il Miur e l’Arma dei Carabinieri
avvieranno un progetto congiunto per ampliare e approfondire l’offerta
formativa degli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, attraverso
specifici interventi. In particolare saranno toccati i temi dell’educazione
alla legalità ambientale, del bullismo e cyberbullismo, degli “interessi
diffusi” della collettività, della sicurezza stradale, delle sostanze
stupefacenti, della violenza di genere, dei diritti umani e delle funzioni di
polizia, della cooperazione internazionale, della tutela del patrimonio
culturale, oltre ad altri argomenti attinenti alla legalità concordati a
livello periferico tra i Dirigenti scolastici e i Comandanti dell’Arma.
In concreto l’Arma dei Carabinieri, attraverso le sue articolazioni
territoriali, attuerà conferenze sulla legalità, concorsi letterari e
artistici, produzione di cortometraggi su tematiche attinenti alla legalità,
oltre che visite ai Comandi territoriali o ai Reparti Specializzati dell’Arma e
giornate didattico-culturali presso le riserve naturali del comparto forestale.
Le attività saranno sovrintese da un Comitato Tecnico-Scientifico
paritetico, coordinato dal Direttore Generale per lo Studente, l’Integrazione e
la Partecipazione del Miur, che ne approverà il piano annuale.
Riparte da Genova il nuovo tour di “Futura”,
l’evento itinerante organizzato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università
e della Ricerca per raccontare sui territori la scuola digitale. Dal 4 al 6
aprile, oltre 8.000 persone saranno coinvolte in incontri, dibattiti, gare di
idee per contribuire al percorso di innovazione in atto negli istituti
scolastici italiani.
Saranno 6.400 i metri quadrati dedicati
all’iniziativa. Circa 113 i workshop di formazione e aggiornamento con esperti
italiani e internazionali destinati a 3.500 docenti, a dirigenti scolastici e
al personale amministrativo. Oltre 110, invece, i laboratori per circa 4.000
studenti della Scuola dell’infanzia e del Primo ciclo. Mentre saranno 800 i
ragazzi del Secondo ciclo coinvolti nelle gare e nelle competizioni dedicate
all’innovazione. Un’edizione completamente rinnovata, quella di quest’anno. In
occasione di “Futura”, verranno approfondite le connessioni tra il digitale e
discipline e temi molto diversi tra loro, come sport, arte, musica, cibo.
“Futura – ha dichiarato il Ministro Marco
Bussetti – è una manifestazione che dimostra concretamente come il sistema di
istruzione e formazione italiano possa essere e sia già incubatore di progresso
e sviluppo. Ripartiamo da Genova per un motivo ben preciso: questa città si è
distinta nei mesi scorsi per tenacia e determinazione. Dopo il tragico crollo del
Ponte Morandi è andata avanti con grande coraggio, per ricominciare. Anche
attraverso la scuola. Il viaggio della scuola digitale continuerà nei prossimi
mesi in giro per l’Italia. È importante essere nei territori per entrare in
contatto con le buone pratiche in atto, per stimolare e supportare il
cambiamento. E soprattutto per lavorare in sinergia con le altre istituzioni,
impegnandoci insieme per i ragazzi che sono il futuro del Paese”.
Inoltre, a Genova verranno eletti i vincitori
del Premio Scuola Digitale, che ha visto gli studenti italiani sfidarsi nei
mesi scorsi a colpi di “prototipi”. Ma anche quelli della gara di idee sul tema
della social innovation, e del Womest, la competizione per le studentesse sulle
cosiddette discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics).
“Futura” è anche a Genova per premiare lo sforzo
della città, ripartita con vigore dopo il crollo del Ponte Morandi, e per
riconoscere il valore che “Orientamenti” ha dimostrato in questi anni di
attività. Durante “Futura” saranno, infatti, molteplici le iniziative per
approfondire l’innovazione digitale a scuola e non solo, promosse dal Salone
della scuola, della formazione, dell’orientamento e del lavoro, giunto
quest’anno alla sua 24esima edizione.
Nella giornata conclusiva della tre giorni, per esempio, ci sarà uno
spazio interamente dedicato ai genitori e al mondo dell’orientamento per
aiutare e coinvolgere le famiglie in una scelta consapevole per il futuro dei
propri figli.
“Una bella iniziativa con migliaia di
studenti che arriveranno da tutta Italia e animeranno il centro cittadino per
parlare di futuro e Scuola Digitale – ha affermato Giovanni Toti, Presidente di
Regione Liguria –. La prima tappa di questo tour itinerante, voluto dal
Ministero dell’Istruzione, arriva nel capoluogo per dare un segnale a tutti i
ragazzi che hanno vissuto momenti difficili dopo il crollo del Ponte Morandi.
Un’opportunità per investire sulla formazione dei nostri ragazzi, per aiutarli
a compiere le migliori scelte educative e professionali possibili anche grazie
a Orientamenti, il Salone guida a livello nazionale organizzato da Regione
Liguria, dedicato al mondo della scuola e al futuro lavorativo degli studenti”.
“È fondamentale andare incontro a un futuro
consapevole, sia dal punto di vista scolastico che da quello professionale – ha
dichiarato Ilaria Cavo, Assessore all’Istruzione e alla Formazione di Regione
Liguria. “Futura” incrocia il suo potenziale formativo con quello di
‘Orientamenti’ e diventa un modo per dare un segnale forte ai nostri ragazzi su
quanto siano importanti le competenze digitali in un momento in cui, anche
nella nostra regione, registriamo un gap tra le esigenze delle aziende in campo
tecnologico e i profili dei giovani che si affacciano al mondo del lavoro. Un
ringraziamento va al Miur e al Ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, che,
dopo aver sostenuto il piano scuola per far fronte all’emergenza di Ponte
Morandi, ha deciso di invadere Genova con tanti giovani che guardano al futuro.
Si tratta di un modo per premiare gli studenti di una città che non ha mai
mollato e nel contempo per riconoscere i meriti di una manifestazione come ‘Orientamenti’ che, anche
nell’edizione 2019, si concentrerà sul settore digitale come in un simbolico
passaggio di consegne con ‘Futura’”.
“Siamo onorati che Genova
sia la prima tappa nazionale della nuova edizione di ‘Futura’ – ha sottolineato
il sindaco di Genova, Marco Bucci. Siamo di fronte alla quarta rivoluzione
industriale e crediamo che Genova possa e debba svolgere il suo ruolo anche di
fronte a queste nuove sfide globali. Per questo è indispensabile non solo
investire in questa direzione ma soprattutto formare i giovani. ‘Futura’ è
un’ottima opportunità per i nostri ragazzi: per conoscere, imparare,
condividere, sperimentare, approfondire e avvicinarsi a questi temi non solo
dentro alle mura scolastiche, ma anche in altri luoghi della nostra
meravigliosa città appositamente trasformati, per l’occasione, in ambienti e
laboratori digitali”.
Il Ministro
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, ha firmato il
decreto di adozione del nuovo “Sistema di misurazione e valutazione della
performance” del Miur, che entra in vigore già a partire da quest’anno.
Obiettivi: migliorare la qualità dei servizi offerti dal Ministero ai cittadini
e far crescere le competenze professionali del personale attraverso la
valorizzazione del merito.
Le nuove
disposizioni aggiornano il sistema di valutazione del Miur alla luce delle
recenti modifiche normative che sono intervenute sul decreto legislativo 150
del 2009 in materia di riforma della Pubblica Amministrazione. E sono il
risultato del lavoro di un tavolo tecnico predisposto ad hoc e coordinato
dall’OIV, l’Organismo Indipendente di Valutazione della performance finalmente
riattivato dal Ministro Bussetti dopo che per due anni era rimasto fermo a
seguito della sua scadenza. Le novità relative al Sistema di misurazione e
valutazione della performance sono state anche oggetto di apposito confronto
con le organizzazioni sindacali.
“Il nuovo
Sistema – dichiara il Ministro Bussetti – sarà uno strumento fondato sulla
profonda connessione tra programmazione, obiettivi, risorse, attività e
risultati del Miur. Vogliamo che il nostro Ministero funzioni sempre meglio,
che sia sempre più efficiente e offra servizi di qualità ai cittadini, a
partire dai suoi numerosissimi dipendenti”.
“Con questo
testo riduciamo fortemente gli spazi di discrezionalità – continua Bussetti – e
introduciamo criteri e parametri di misurazione e valutazione più oggettivi. Il
nuovo Sistema ci consentirà di avere maggiore trasparenza all’esterno e allo
stesso tempo di gestire meglio il lavoro all’interno dei nostri uffici: ci
permetterà di monitorare la nostra azione, di correggere il tiro in caso di
bisogno e di valorizzare il lavoro del personale del Ministero”.
In
particolare, una delle novità introdotte è l’eliminazione del meccanismo
dell’autovalutazione, modalità in uso fino a oggi per la misurazione e la
valutazione della performance della macchina organizzativa e amministrativa del
Miur. Adesso viene definito un processo di valutazione precisamente scandito
nelle fasi e nei tempi, sulla base di criteri più oggettivi, e declinato in
maniera diversa in base alle figure coinvolte, dirigenziali e non.
Vengono,
inoltre, affidati con chiarezza ruoli specifici ai principali attori che sono
parte del ciclo della performance. Il tutto per far sì che questa venga
misurata e valutata senza ambiguità, sulla base del grado di raggiungimento di
obiettivi specifici (corrispondenti alle priorità politiche ministeriali,
riportate nell’Atto di indirizzo), nella loro declinazione annuale, relativi
all’intera Amministrazione (centrale, territoriale e funzionale). Riconoscendo,
anche, il contributo dato da ciascun dipendente in relazione al diretto grado
di responsabilità.
Per la prima
volta, poi, vengono incluse nella valutazione della performance organizzativa
del Miur le attività degli enti vigilati o partecipati del Ministero che
concorrono, con il proprio contributo, all’azione dell’Amministrazione
centrale.
Attenzione
anche al parere dei cittadini e degli utenti esterni: vengono promosse azioni
di partecipazione (questionari, iniziative dedicate) per rilevare il grado di
soddisfazione per i servizi erogati dagli uffici centrali e territoriali del
Miur. E, per quanto riguarda la valutazione dei singoli dipendenti, in caso di
disaccordo sul giudizio finale, sono previste procedure di conciliazione.
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