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Precari scuola: il 17 marzo tutti in sciopero

sigle sindacali scuola

Riparte la mobilitazione di tutto il personale della scuola, con un primo step di iniziative a sostegno del personale precario della scuola e dei facenti funzioni di DSGA.

È quanto hanno deciso oggi i sindacati scuola nella riunione delle segreterie unitarie.

Sarà una conferenza stampa nei prossimi giorni a illustrare nel dettaglio le ragioni che hanno portato le cinque sigle sindacali a proclamare lo sciopero dei precari della scuola per il prossimo 17 marzo, primo atto di un’iniziativa che si sviluppa su un arco di tempo più lungo e su problematiche più vaste. Le misure in via di definizione per i concorsi, su cui si è consumata nei giorni scorsi la rottura fra sindacati e Ministero dell’Istruzione, giungono al termine di un confronto durato mesi e rappresentano solo uno dei temi presenti nelle intese siglate più volte con il Governo, che riguardano anche il rinnovo del contratto, la mobilità e la definizione di un sistema strutturale di abilitazione.

Sono venute a cadere le ragioni per cui sono state a suo tempo sospese le iniziative di mobilitazione – spiegano i segretari generali di FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, Snals Confsal e Gilda – Il confronto dei giorni scorsi al Ministero ha evidenziato una sostanziale indisponibilità al negoziato di questa amministrazione, che ha respinto in larga parte le proposte avanzate dai sindacati sui provvedimenti relativi alle procedure concorsuali”.

Il tema della precarietà – aggiungono Sinopoli, Gissi, Turi, Serafini e Di Meglio – va superato con una politica attenta e con misure che siano il risultato di un confronto corretto. Migliaia di persone attendono risposte concrete e rispettose del loro lavoro”.

(fonte: FLC Cgil)

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Concorso riservato per i precari, la Gilda chiede più valore per l’esperienza didattica maturata

Rino di Meglio

Riequilibrare i pesi dei punteggi assegnati alla prova e ai titoli, per valorizzare maggiormente l’esperienza didattica già maturata dai candidati. A chiederlo è la Gilda degli Insegnanti alla luce delle tabelle di valutazione dei titoli per il concorso riservato ai precari con 36 mesi di servizio.

“Secondo quanto stabilito dal ministero dell’Istruzione – afferma il coordinatore nazionale, Rino Di Meglio – l’80 per cento del punteggio complessivo sarà destinato all’esito delle prove concorsuali e il restante 20 per cento ai titoli, compreso il servizio al quale sarà riconosciuto 1 punto per ciascuno anno prestato. Riteniamo che la distribuzione del punteggio sia sbilanciata e che l’esperienza già svolta in aula dai precari debba essere tenuta in maggiore considerazione nel computo dei titoli posseduti”.

“Inoltre – aggiunge Di Meglio – chiediamo con forza che i precari con i tre anni di servizio senza titolo sul sostegno possano partecipare alle procedure riservate per la propria classe di concorso. I docenti impiegati sul sostegno – spiega il coordinatore nazionale della Gilda – sono nominati sulla base della graduatoria delle proprie discipline per le quali risultano in possesso del titolo di studio richiesto. È fondamentale sottolineare, infatti, che non esiste la classe di concorso per il sostegno. Ciò che chiediamo, dunque, non è una sanatoria ma il legittimo riconoscimento del servizio prestato” conclude Di Meglio.

(fonte: Ufficio Stampa Gilda degli Insegnanti)

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Scuole Italiane all’Estero: incontro al MAECI con i sindacati rappresentativi

Si è concluso, presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l’incontro con le organizzazioni sindacali rappresentative sul funzionamento del servizio scolastico nelle scuole statali italiane all’estero. L’Anief era presente con una sua delegazione e ha presentato un documento in cui evidenzia il periodo di grave difficoltà che vive questo settore.

L’Anief, infatti, ricevuta al MAECI in delegazione con il dott. Fina e la dott.sa Cozzetto, ha tenuto a rilevare l’urgenza di provvedimenti operativi quali l’immediata emanazione dei decreti di destinazione all’estero per l’a.s. 2019/2020 degli aventi diritto che sono già in forte ritardo rispetto all’inizio delle regolari attività didattiche e il ripristino delle graduatorie d’istituto per le supplenze dalle quali attingere per l’attribuzione dei contratti annuali sugli spezzoni orari non costituenti cattedra e per le sostituzioni del personale temporaneamente assente, abolendo i contratti “locali”. “La presunta innovazione apportata dal D.Lgs. n. 64/2017 – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – ha creato invece solo criticità sia a discapito del personale precario, che non viene praticamente più interessato dalle nomine per la sostituzione di personale assente e per l’attribuzione degli spezzoni orari, sia a discapito del personale di ruolo o già in servizio presso la sede estera che si è praticamente visto obbligato ad accettare sostituzioni e ore eccedenti il normale orario settimanale previsto dal contratto, generando un’inaccettabile compressione di prerogative e diritti che sono contrattuali e che non possono essere imposte dalla norma”.

Il sindacato Anief, con i suoi delegati Chiara Cozzetto e Salvatore Fina, ha anche evidenziato la necessità di un adeguamento dell’organico di sostegno alle reali esigenze anche per il personale da destinare all’estero, nel rispetto dei principi costituzionali e del diritto all’istruzione di tutti gli alunni. Altri punti nevralgici presentati, per nulla secondari per il settore, sono stati la richiesta di specificare con precisione gli incarichi aggiuntivi per i lettori in servizio presso i lettorati con IEA e la costituzione anche nelle scuole italiane all’estero dei Consigli d’Istituto.

“La nostra delegazione ha ben evidenziato come le maggiori difficoltà per il funzionamento delle scuole italiane all’estero – conclude il presidente Pacifico – sono state create proprio dalle ‘innovazioni’ apportate negli ultimi anni che hanno praticamente generato un ‘corto circuito’ nel sistema. Il nostro sindacato, finalmente raggiunta la rappresentatività, si impegnerà a sanare tutte le illogicità e le vere illegittimità rilevate perché un servizio di tale importanza – cui dovrebbe essere riconosciuto il giusto valore e la fondamentale funzione che svolge per un Paese che affonda le sue radici più profonde proprio nella tradizione storica, nella diffusione e nella cultura della lingua – non può e non deve essere abbandonato a se stesso”.

(fonte: Ufficio Stampa Anief)

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FLC Cgil: raddoppiare le risorse stanziate per la scuola

flc cgil logo

“Ricordiamo alla Ministra Azzolina che il taglio del cuneo fiscale è una misura di equità sociale oltre che di redistribuzione della ricchezza, ottenuta grazie alle battaglie sindacali, Cgil in testa. 
Quindi di uno di quei sindacati che lei vorrebbe “stoppare”. 
Per noi anticipa una più complessiva riforma del fisco capace di aggredire l’evasione e restituire ancora più risorse a chi lavora.
Il rinnovo del CCNL invece, è un diritto che parla alle professioni e al salario della categoria. Per questo diciamo che le condizioni per iniziare il negoziato per il contratto dell’Istruzione per il triennio 2019-2021, ad oggi, non ci sono affatto”. Lo scrive la FLC Cgil in una nota stampa.

“È diventato ormai senso comune che l’istruzione e la formazione sono per il nostro Paese una emergenza. Una delle ragioni e delle dimensioni caratterizzanti tale emergenza è costituita dalla rottura del patto educativo determinatosi negli ultimi anni fra scuola e società, a causa delle scelte recessive operate dai governi in termini di disinvestimento, riduzione del tempo scuola, ricorso al precariato, taglio agli organici e blocco degli stipendi con il blocco del contratto per ben dieci anni (2007-2018). Uno degli elementi che rappresenta in modo lampante la rottura del patto scuola-società è proprio la sottovalutazione della questione salariale degli insegnanti, ma anche di tutto il personale scolastico, dal momento che il valore/lavoro incorporato nell’insegnamento non viene adeguatamente riconosciuto, come di recente ha evidenziato lo stesso Papa”.

“L’attuale Presidente del Consiglio il 24 aprile 2019, in un testo con noi sottoscritto, si è impegnato ad avviare un processo di avvicinamento degli stipendi del nostro personale scolastico alla media dei colleghi europei.
Le stesse dichiarazioni del precedente Ministro parlavano di un aumento a tre cifre: ricordiamo che ciò potrebbe voler dire anche 200 euro, se si vuole davvero iniziare a risalire la china verso il ripristino di un rinnovato patto educativo”.

“Per questo – conclude il sindacato – le risorse finora stanziate vanno raddoppiate. Per questo chiediamo rispetto degli impegni e ritorno alla realtà dei fatti”.

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Bonus merito,Gilda: “Nuovo confronto al Miur”

ccnl comparto scuola soldi

Il giorno 10 febbraio alle ore 15.30 si sono riunite le delegazioni delle OO.SS. firmatarie di contratto e l’Amministrazione. Per l’Amministrazione erano presenti il Direttore Greco, la dott.ssa Busceti e la dott.ssa Capasso.

Il Direttore Greco ha comunicato alle OOSS che, dopo l’approfondimento richiesto nella precedente riunione, l’Amministrazione sarebbe addivenuta alla conclusione che l´art. 1, comma 249, della Legge 27 dicembre 2019, n. 160 “Bilancio di previsione dello Stato per l´anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022”, ha introdotto la definalizzazione delle somme del “bonus merito”. Tuttavia, al fine di avere certezza sull’applicazione della norma, ritiene di dover chiedere un parere al Ministero della Pubblica Amministrazione con l’impegno a definire nel più breve tempo possibile le indicazioni per le scuole.

La Gilda degli Insegnanti ha preso atto che l’Amministrazione ritiene definitivamente abolito il “bonus merito” che la FGU-Gilda degli Insegnanti ha osteggiato e contrastato fin dalla sua approvazione (legge 107/2015). Ha spiegato che a questo punto anche la presenza nei Comitati di valutazione di genitori e alunni non ha più alcuna giustificazione, per questo chiede che si intervenga per ripristinare la originaria composizione (ex art. 11 del Testo unico 297/1994) con i soli Dirigente scolastico e docenti.

“La nostra delegazione – spiega la Gilda degli Insegnanti – ha ribadito che le somme del bonus merito dovranno essere utilizzate per il rinnovo contrattuale e dovranno servire ad aumentare gli stipendi dei docenti”.

Le delegazioni hanno concordato di rivedersi al più presto, quando arriverà la risposta del Ministero della Pubblica Amministrazione.

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10 febbraio, le scuole premiate nel giorno della memoria delle vittime delle foibe

senato casellati giorno della memoria

Sono otto le scuole selezionate per i migliori lavori realizzati nell’ambito del concorso nazionale “10 febbraio” promosso dal Ministero dell’Istruzione in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.

Gli istituti sono stati premiati nell’Aula di Palazzo Madama dalla Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, in occasione delle celebrazioni per il “Giorno del Ricordo” istituito con la legge 92 del 30 marzo 2004. A consegnare i riconoscimenti, anche la Presidente del Senato, Elisabetta Casellati, e il Presidente della Camera, Roberto Fico. Alla cerimonia hanno partecipato il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il Presidente della Federazione delle Associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati, Antonio Ballarin, e Davide Rossi, docente dell’Università degli Studi di Trieste.

“Oggi al Senato abbiamo premiato le scuole vincitrici del concorso organizzato dal Ministero dell’Istruzione che da anni invita gli studenti a sviluppare un’attenta riflessione su questo tema – ha spiegato la Ministra Azzolina -. Insieme abbiamo vissuto un momento importante di memoria attiva. La comprensione di questa pagina tragica della nostra storia – ha aggiunto la Ministra – deve servire ai ragazzi per costruire un futuro migliore. Solo la conoscenza genera il cambiamento. Solo la conoscenza impedisce il ritorno della violenza, dell’odio, della discriminazione”.

Il concorso è alla sua nona edizione e quest’anno è stato dedicato al tema “Arte, Scienze, Cultura, Sport: personaggi illustri del mondo giuliano-dalmata”. L’iniziativa è rivolta alle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado per promuovere l’educazione europea e la cittadinanza attiva, l’approfondimento della storia italiana attraverso una migliore conoscenza dei rapporti storici, geografici e culturali nell’area dell’Adriatico orientale.

Il Ministero dell’Istruzione nei giorni scorsi ha anche inviato una circolare a tutte le scuole per invitarle a celebrare il Giorno del Ricordo con momenti di approfondimento e riflessione in classe.

Le scuole premiate:
Sezione Primo Ciclo

PRIMO PREMIO ex-aequo
Istituto Comprensivo ‘Foscolo – De Muro Lomanto’
Canosa di Puglia (BT). Titolo dell’opera: Per il Giorno del Ricordo

PRIMO PREMIO ex-aequo
Scuola Secondaria I grado ‘Graziadio Isaia Ascoli’
Gorizia. Titolo dell’opera: Missoni² (Missoni al quadrato, ndr)

SECONDO PREMIO
Istituto Comprensivo ‘Andrea Zanzotto’
Scuola Secondaria I grado “Giovanni Pascoli”
Caneva – Polcenigo (PN). Titolo dell’opera: La valigia di Italo

Sezione Secondo Ciclo

PRIMO PREMIO
Istituto di Istruzione Superiore ‘Piero Martinetti’
Caluso (TO). Titolo dell’opera: Omaggio a Diego de Castro

SECONDO PREMIO
Liceo Scientifico ‘Giovanni Battista Grassi’
Latina. Titolo dell’opera: Norma Cossetto – Armando Straulino

ELENCO MENZIONI SPECIALI:

Sezione Primo Ciclo:

Istituto Comprensivo ‘Anna Maria Corradi’
Chieti. Titolo dell’opera: Omaggio a Sergio Endrigo

Sezione Secondo Ciclo:

Istituto di Istruzione Superiore ‘Antonio Bernocchi’
Legnano (MI). Titolo dell’opera: Il grande dalmata: Ottavio Missoni

Menzione D’onore Fedeltà Adriatica
(istituita dal Comitato Tecnico-Scientifico da questa edizione del concorso)
Liceo Scientifico ‘Antonio Roiti’

Ferrara. Titolo dell’opera: Il Vento nel Cuore

(fonte: Ufficio Stampa Miur)

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Pacifico a Orizzonte Scuola: “Azzolina e Manfredi chiedano stanziamenti nel nuovo DEF”

marcello pacifico anief

“Faccio un appello al ministro Azzolina: apra subito i tavoli per il rinnovo del contratto, chieda subito lo stanziamento di soldi insieme al ministro Manfredi. Si chiedano stanziamenti di fondi nuovi nel Def. Con queste condizioni possiamo cominciare a sederci per parlare del contratto. Le condizioni sono quindi: mettere dei soldi in più per la scuola, rivedere i profili professionali entro la primavera, trasformare in elemento stabile l’elemento perequativo degli 80 euro, adeguare gli stipendi all’inflazione. Si vada poi ad analizzare cosa è successo in questi anni nella scuola in termine di bornout, per vedere se anche il lavoro dell’insegnante debba essere considerato come lavoro usurante e quindi aprire una finestra per le pensioni”.

Lo dice a chiare lettere, intervistato da Orizzonte Scuola, il leader di Anief, Marcello Pacifico. Chiede una svolta a livello economico, una risposta ai timori espressi dall’ex ministro Fioramonti, che hanno indotto infine l’ex titolare del Miur a rassegnare le dimissioni negli ultimi giorni del 2019. “Nessuno – aggiunge Pacifico, nel colloquio con il sito specializzato – parla più dei 3 miliardi chiesti dall’ex ministro Fioramonti, per firmare i contratti. Nessuno parla più di che cosa fare dell’elemento perequativo, degli 80 euro che Anief chieda venga messo a regime. Sono iniziati in Aran i primi incontri sulla revisione dei profili professionali e però si è ancora in alto mare per il personale Ata e per il personale della ricerca e dell’università”.

“Nessuno – prosegue Pacifico – ancora vuole riconoscere il lavoro che si fa a scuola come lavoro usurante. Se non si parla di tutte queste, andare a discutere se è opportuno o meno levare a chi ha funzioni di sistema per sviluppare meglio la scuola dell’autonomia, levare quei soldi per dare qualche mancia in più a ciascun insegnante, nella gerarchia delle priorità ci sembra ipocrita affrontare l’argomento del bonus merito con tanto vigore oggi, quando poi si è sempre più poveri e sviliti nel lavoro che si fa.

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Coronavirus, la circolare MIUR dell’8 febbraio 2020

sede Miur Trastevere Roma

Il Ministero dell’Istruzione ha inviato sabato 8 febbraio agli Uffici Scolastici Regionali e alle scuole la circolare del Ministero della Salute “Aggiornamenti alla circolare ministeriale prot. del 01.02.2020 con riferimento alle indicazioni per la gestione nel settore scolastico degli studenti di ritorno dalle città a rischio della Cina”. Si tratta di un aggiornamento della circolare del primo febbraio scorso.

Il testo della circolare:

Il persistere dell’allarme segnalato dalla OMS in relazione alla epidemia da nuovo coronavirus (2019 nCoV) è suffragato dall’analisi dei dati epidemiologici attualmente a disposizione della comunità scientifica. 0004001-08/02/2020-DGPRE-DGPRE-P 2

Da essi risulta evidente, in modo inequivocabile, che il livello di diffusione di 2019- nCov in Cina è, anche negli ultimi giorni, in una fase di espansione. Le simulazioni elaborate, inoltre, evidenziano su scala globale che gli scenari futuri saranno determinati dal livello di diffusione di 2019-nCov in Cina. In relazione a tali elementi, il Comitato Tecnico Scientifico costituito con l’Ordinanza della Presidenza del Consiglio – Dipartimento della Protezione Civile n. 630 del 3 febbraio 2020, articolo 2, ha valutato positivamente le decisioni sinora adottate dalle autorità italiane per ridurre il rischio d’importazione e circolazione del nuovo coronavirus (2019-nCov) in Italia, e la specifica attenzione rivolta al mondo della scuola, per le peculiarità che lo stesso presenta sul piano epidemiologico e ha apprezzato i provvedimenti messi in atto dal Governo italiano in un rapporto di proficua collaborazione con le Regioni e Province Autonome, ed il fondamentale contributo delle professioni sanitarie e della protezione civile, che rappresentano, nelle condizioni attuali, un argine adeguato per il nostro Paese. Peraltro, lo stesso Comitato ha ritenuto utile mettere a disposizione delle Autorità, che stanno quotidianamente affrontando questa emergenza, una ipotesi precauzionale di aggiornamento delle misure sin qui adottate nel settore scolastico, al fine di continuare a garantire sempre il principio di massima precauzione in relazione all’evoluzione dell’epidemia da 2019-nCov. Ritenendo che tali misure possano risultare proporzionate alle attuali esigenze di sanità pubblica, si forniscono le seguenti indicazioni, che aggiornano quelle previste dalla Circolare Ministero Salute-DGPREV dello scorso 1° febbraio. Ambito di applicazione Le misure di seguito descritte si applicano a bambini che frequentano i servizi educativi dell’infanzia e studenti sino alla scuola secondaria di secondo grado, di ogni nazionalità, che nei 14 giorni precedenti il loro arrivo in Italia siano stati nelle aree della Cina interessate dall’epidemia, quotidianamente aggiornate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ( – https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019/situation-reports/ – http://who.maps.arcgis.com/apps/opsdashboard/index.html#/c88e37cfc43b4ed3baf977d77e4a0667 ) Misure Il dirigente scolastico che venga a conoscenza dalla famiglia dell’imminente rientro a scuola di un bambino/studente proveniente dalle aree come sopra identificate, informa il Dipartimento di prevenzione della ASL di riferimento. In presenza di un caso che rientra nella categoria sopra definita, il Dipartimento mette in atto, unitamente con la famiglia, una sorveglianza attiva, quotidiana, per la valutazione della eventuale febbre ed altri sintomi, nei 14 giorni successivi all’uscita dalle aree a rischio, o ogni altro protocollo sanitario ritenuto opportuno ai sensi della normativa vigente. 3 In presenza dei sintomi di cui alla definizione di caso dell’OMS viene avviato il percorso sanitario previsto per i casi sospetti. In tutti i casi, il Dipartimento propone e favorisce l’adozione della permanenza volontaria, fiduciaria, a domicilio, fino al completamento del periodo di 14 giorni, misura che peraltro risulta attuata volontariamente da molti cittadini rientrati da tali aree. Quanto riportato nella presente circolare riflette la situazione epidemiologica attuale e sarà aggiornato, ove necessario, sulla base dell’evoluzione del quadro epidemico.

MIUR
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Papa Francesco, endorsement per i docenti: “Ruolo cruciale, ma sono sottopagati”

Davanti alle sfide dell’educazione ruolo cruciale è quello dei docenti, sempre sottopagati”. Papa Bergoglio, riferisce Adnkronos, torna sul tema dei docenti italiani e sulla funzione importantissima che svolgono, in cambio di compensi inadeguati: lo fa nel corso di un intervento tenuto in un seminario organizzato in Vaticano dalla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali sul tema Istruzione: il Patto globale. 

Parlando degli insegnanti, il Pontefice si sofferma sul fatto che la loro professione dedita all’educazione dei giovani, va sostenuta con tutti i mezzi e le risorse possibili. Non è la prima volta che Bergoglio affronta questo tema, bacchettando le istituzioni per non sapere valorizzare l’operato di chi garantisce la formazione delle nuove generazioni: lo scorso settembre, durante una visita al Cantiere di Mahatazana ad Antananarivo, nel Madagascar, chiese pubblicamente compensi per chi insegna a scuola commisurati al costo della vita, perché “i professori consacrino tempo a questo compito, senza aver bisogno di altre attività per la sussistenza quotidiana”. 

COSA HA DETTO BERGOGLIO

Riferendosi agli insegnanti, il Papa ha detto che “la loro funzione deve essere riconosciuta e sostenuta con tutti i mezzi possibili. È necessario che abbiano a disposizione risorse nazionali, internazionali e provate adeguate”, ha detto ancora Papa Francesco. Il quale si è poi soffermato sul ruolo importante della famiglia nell’educazione dei ragazzi a scuola: “Uno dei modi fondamentali per migliorare la qualità dell’educazione a livello scolastico è ottenere una maggiore partecipazione delle famiglie e delle comunità locali ai progetti educativi”.

IL COMMENTO DEL SINDACATO

Anief ritiene pertinente l’intervento del Pontefice: in Italia, l’inflazione negli ultimi dieci anni è aumentata di oltre il 14%, con 8 punti accumulati tra il 2007 e il 2015. Gli aumenti ridicoli del 3,48% introdotti nel 2018, dopo due lustri di blocco, hanno lasciato quindi un disavanzo di quasi 5 punti percentuali a favore del costo della vita. Non certo compensato dall’indennità di vacanza contrattuale, vicina al 0,5%, applicata in automatico in busta paga a seguito della scadenza contrattuale. Ma c’è dell’altro. Perché il computo stipendiale dei dipendenti della scuola italiana diventa ancora più negativo se si rapporta, come ha fatto l’Aran, agli comparti pubblici, il cui salario medio è pari al 34.491 euro: quello dei docenti e Ata non arriva a 30 mila euro: Solo per fare qualche esempio, il compenso, nella presidenza del Consiglio gli stipendi medi annui raggiungono i 64.611 euro e nelle Autorità indipendenti superano i 91.259 euro. Per non parlare dei magistrati che vanno oltre i 137 mila euro. Gli stessi ministeriali (con 30.140) superano gli insegnanti. E se il confronto si fa con l’estero, la storia non cambia, perché un docente della Germania o dell’Olanda può contare su compensi doppi.

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Coronavirus, la circolare del Miur per le scuole.

sede Miur Trastevere Roma

Il Ministero dell’Istruzione ha diramato agli Uffici Scolastici Regionali e alle scuole la circolare predisposta dal Ministero della Salute con le “Indicazioni per la gestione degli studenti e dei docenti di ritorno o in partenza verso aree affette della Cina”.

La circolare è consultabile integralmente all’indirizzo https://miur.gov.it/documents/20182/0/Circolare+Scuola.pdf/b0ec8ca3-be19-14eb-1e7f-98227b9ed495?version=1.1&t=1580573247760.

Coronavirus, il contenuto della circolare

Dopo le dovute premesse e spiegazioni, ecco quali indicazioni dà il Miur per la gestione della situazione.

Studenti universitari o di corsi equivalenti A. Per studenti che non rientrino nelle condizioni di cui ai successivi punti B e C, non sono previste misure specifiche se non quelle mirate a prevenire le comuni infezioni delle vie respiratorie: i. Lavarsi le mani; ii. Coprire le vie aeree quando si tossisce e starnutisce; iii. In caso di utilizzo di fazzolettini di carta, una volta utilizzati, vanno gettati; iv. Porre particolare attenzione all’igiene delle superfici; v. Evitare contatti stretti con persone con sintomi simil influenzali. B. Studenti che sono rientrati dalla Cina nelle ultime 2 settimane: Oltre alle misure precedenti; a. Monitorare la eventuale insorgenza di sintomi come tosse, febbre, difficoltà respiratorie; b. In caso di insorgenza di sintomi: i. Chiamare il 1500 o i centri regionali di riferimento; ii. Proteggere le vie aeree con mascherina; iii. Evitare contatti stretti fino alla definizione della situazione sanitaria da parte del personale sanitario. 3 B. Studenti ai quali è stato comunicato dall’autorità sanitaria, o che sono venuti in altro modo a conoscenza, di aver effettuato un viaggio insieme ad un paziente nCoV – con qualsiasi tipo di trasporto – e/o di aver coabitato con un paziente nCoV, entro un periodo di 14 giorni: a. telefonare tempestivamente al 1500 o ai centri di riferimento delle regioni, per le misure di sorveglianza, ove non siano state già adottate dall’autorità sanitaria; Studenti e bambini che frequentano i servizi educativi per l’infanzia, le scuole primarie e secondarie Oltre a confermare le indicazioni sopra fornite per studenti universitari o di corsi equivalenti, per questa fascia d’età si suggerisce che gli adulti facenti parte del personale scolastico (docente e non) prestino particolare attenzione a favorire l’adozione di comportamenti atti a ridurre la possibilità di contaminazione con secrezioni delle vie aeree, anche attraverso oggetti (giocattoli, matite, etc.). Viaggi di studenti verso le aree colpite Per ridurre il rischio generale di infezioni respiratorie acute, gli studenti delle scuole secondarie e gli universitari che abbiano intenzione di viaggiare verso le aree colpite, alla luce della situazione epidemiologica globale relativa all’infezione da 2019-nCoV, si ribadisce che tali viaggi sono sconsigliati. Nel caso in cui i viaggi nelle aree colpite siano già iniziati, gli interessati devono attenersi alle seguenti indicazioni: i. evitare di visitare i mercati di prodotti alimentari freschi di origine animale e di animali vivi; ii. evitare il contatto con persone che hanno sintomi respiratori; iii. lavare frequentemente le mani; iv. per qualsiasi necessità contattare l’Ambasciata o il Consolato; v. qualora una persona sviluppi sintomi respiratori (tosse, mal di gola, difficoltà respiratorie) mentre si trova nelle aree a rischio, dovrebbe rivolgersi immediatamente a un medico. Tali indicazioni sono da ritenersi valide anche per docenti, ricercatori e personale universitario. Le presenti indicazioni potranno essere modificate al variare della situazione epidemiologica.

Circolare MIUR