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Parte la Maturità 2020 dell’anno del coronavirus

aula scuola generica

Strana, differente, destinata a essere unica: la maturità 2020 che sembrava così lontana è finalmente arrivata. Spogliata da ogni prova scritta, nessuna maratona, nessun confronto ansioso dopo il tema o dopo la seconda prova: cinque estratti per ogni classe (in ordine alfabetico secondo la lettera sorteggiata) oggi si presenteranno alle 8.30 in quella scuola che hanno lasciato circa 4 mesi fa per un solo colloquio orale.

aula generica esami maturità 2019

Come funzionano i voti della maturità 2020

La possibilità di arrivare al fatidico 100 non è preclusa. Questo grazie al dilazionarsi dei punteggi del triennio finale degli studi medi superiori, che arriva ora a 60. Quaranta invece i punti per il colloquio orale. L’esame durerà al massimo un’ora.

Si partirà da un elaborato dello studente sulle discipline previste dal percorso di studio. Si passerà per un’analisi di un testo di italiano. Ed è prevista anche una parte del colloquio dedicata all’esperienza di PCTO e il tanto discusso ambito di “cittadinanza e costituzione”.

Sanificazione e distanziamento sociale

Per rispettare le norme di distanziamento sociale imposte per evitare la diffusione di coronavirus, potranno essere massimo 5 gli alunni per classe. Prevista inoltre la presenza di un accompagnatore. Nessun assembramento concesso fuori l’istituto scolastico.

Anche i docenti hanno stretti vincoli per rispettare il distanziamento sociale, tra cui l’obbligo di mascherine chirurgiche, fornite dal dirigente scolastico, da cambiare tra sessione mattutina e pomeridiana d’esame.

Gli auguri del ministro Azzolina

“È stata anche per me una vigilia degli esami particolare, confesso di essere molto emozionata perché tra poche ore si riaprono le scuole”. Affida a Facebook con questo video i suoi auguri per la Maturità il ministro Lucia Azzolina, con un messaggio in piena notte.

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Maturità 2020 e Esami di Stato, arrivano le ordinanze: ecco come sarà

sede Miur Trastevere Roma

La Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha firmato nelle scorse ore le tre ordinanze sugli Esami di Stato e sulla valutazione finale delle studentesse e degli studenti, che sono visionabili sul sito del Ministero dell’Istruzione.

“Le tre Ordinanze – rende noto il Miur in una nota – tengono conto di quanto previsto dal decreto scuola, approvato in Consiglio dei Ministri ad aprile, e dell’emergenza coronavirus. Sono state firmate dopo essere state presentate ufficialmente alle Organizzazioni sindacali e sottoposte al parere del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione, organo consultivo del Ministero, come previsto dalla normativa vigente”.

sede Miur Trastevere Roma
Sede Miur Trastevere Roma

La Ministra ha presentato i contenuti dei provvedimenti nelle scorse ore in conferenza stampa. “Con le Ordinanze – sottolinea la Ministra Azzolina – forniamo alle scuole indicazioni precise e condivise per affrontare la chiusura di un anno scolastico certamente straordinario. Non dobbiamo mai dimenticare che questa emergenza non era prevedibile e che la nostra scuola ha saputo reagire ad una pandemia che ha completamente rivoluzionato le abitudini di milioni di cittadini e studenti nel mondo. Nel corso delle settimane abbiamo seguito l’evolversi dello scenario epidemiologico, costruendo il quadro delle norme che accompagneranno le scuole in chiusura d’anno e nell’avvio del prossimo. Abbiamo scelto una linea precisa: affidarci alle indicazioni della scienza. Questo ha richiesto scelte dolorose come la chiusura delle scuole, ma abbiamo così contribuito alla tutela della salute di tutti”.

Seguono i testi delle ordinanze.

Le Ordinanze

Valutazione finale e recupero degli apprendimenti
L’Ordinanza sulla valutazione punta a valorizzare al meglio il percorso delle studentesse e degli studenti, tenendo conto della particolarità di questo anno scolastico e guardando anche al prossimo, con apposite misure di recupero degli apprendimenti. Molta attenzione viene posta agli alunni con bisogni educativi speciali, in particolare a quelli con disabilità.

La valutazione avverrà sulla base di quanto effettivamente svolto nel corso dell’anno, in presenza e a distanza. Gli alunni potranno essere ammessi alla classe successiva anche con voti inferiori a 6 decimi, in una o più discipline. Ma per chi è ammesso con insufficienze o, comunque, con livelli di apprendimento non pienamente raggiunti sarà predisposto dai docenti un piano individualizzato per recuperare quanto non è stato appreso. L’integrazione degli apprendimenti partirà da settembre e potrà proseguire, se necessario, durante tuttol’anno scolastico 2020/2021.

La possibilità di non ammettere all’anno successivo è prevista solo in casi molto specifici, individuati dall’Ordinanza. 

Esami del primo ciclo
L’esame di Stato delle studentesse e degli studenti coincide, quest’anno, con la valutazione finale da parte del Consiglio di Classe e terrà conto anche di un elaborato prodotto dall’alunno, su un argomento concordato con gli insegnanti.

L’elaborato è uno strumento per valorizzare il percorso degli studenti: sarà consegnato e poi discusso, per via telematica, prima dello scrutinio finale. Per lo svolgimento di tutte le operazioni (consegna, discussione, scrutini) ci sarà tempo fino al 30 giugno. La valutazione finale terrà conto di tutto il percorso fatto dallo studente. Sarà possibile conseguire la lode.

Esami del secondo ciclo
Gli Esami del secondo ciclo avranno inizio il 17 giugno alle ore 8.30. Previsto, per quest’anno, il solo colloquio orale. I crediti e il voto finale si baseranno sul percorso realmente fatto dagli studenti.

Per dare il giusto peso al percorso scolastico, il credito del triennio finale è stato rivisto: potrà valere fino a 60 punti, anziché 40, come prima dell’emergenza. Al colloquio orale si potranno conseguire fino a 40 punti. Il voto massimo finale possibile resta, infatti, 100/100. Si potrà ottenere la lode.

La prova orale si svolgerà in presenza (a meno che le condizioni epidemiologiche non lo consentano e con specifiche deroghe per casi particolari) davanti a una commissione composta da sei membri interni e un Presidente esterno.
Ciascun candidato discuterà, in apertura di colloquio, un elaborato sulle discipline di indirizzo, trattando un argomento concordato che sarà assegnato dai docenti di quelle discipline a ogni studente entro il 1° giugno. Seguirà la discussione di un breve testo studiato durante l’ultimo anno nell’ambito dell’insegnamento di lingua e letteratura italiana. Saranno poi analizzati materiali, coerenti con il percorso fatto, assegnati dalla commissione. In chiusura, saranno esposte le esperienze svolte nell’ambito dei Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento e accertate le conoscenze relative a “Cittadinanza e Costituzione” secondo quanto effettivamente svolto dalla classe.

Le misure di sicurezza per gli Esami
Oggi è stato anche presentato il documento con le misure organizzative, di prevenzione e protezione per lo svolgimento in sicurezza degli Esami di Stato predisposto dal Comitato tecnico-scientifico. Documento che sarà poi inviato alle scuole dopo la firma di un apposito Protocollo condiviso con le Organizzazioni sindacali.

Sarà assicurata la pulizia quotidiana di tutti gli spazi che dovranno essere utilizzati. Le aule dove si tengono le prove saranno pulite anche alla fine di ogni sessione d’esame (mattina/pomeriggio). Ci saranno percorsi predefiniti di entrata e uscita. I locali dovranno essere ben areati. Previsto il distanziamento di 2 metri fra candidati e commissari e fra gli stessi commissari. Sarà necessario indossare la mascherina. Gli studenti potranno abbassarla nel corso del colloquio, ma restando a distanza di sicurezza, 2 metri. Non sono necessari i guanti: negli istituti ci saranno prodotti igienizzanti. Ogni candidato potrà portare con sé al massimo un accompagnatore, che dovrà anche lui rispettare le misure di distanziamento e indossare la mascherina.

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Esami di Stato, arriva il tavolo permanente Miur – sindacati

test ammissione medicina guida

Il ministero dell’Istruzione propone ai sindacati l’avvio di un tavolo permanente per promuovere, sostenere e monitorare l’attuazione delle misure di sicurezza previste dal Protocollo sanitario per lo svolgimento degli Esami di Stato appena pubblicato.

Il giovane sindacato Anief saluta con favore la proposta del ministero dell’istruzione di stipulare un’intesa con i sindacati sul tema della sicurezza per lo svolgimento della maturità del 2020. L’intesa fa seguito alla stipula di una convenzione con la Croce Rossa, che fornirà supporto alle Scuole, e al documento sanitario redatto dal Comitato Tecnico Scientifico (CTS) contenente le linee guida da seguire durante lo svolgimento degli esami in presenza.

Il tavolo, costituito da rappresentanti ministeriali e delle organizzazioni sindacali, avrà il compito di verificare l’attuazione del Protocollo sanitario e di affrontare, con cadenza periodica, le questioni di maggiore interesse e le criticità che dovessero emergere. Il supporto del Comitato Tecnico Scientifico consentirà di valutare e adottare, in base all’andamento dei contagi, eventuali ulteriori misure che garantiscano la piena sicurezza di studenti e personale scolastico. Il tavolo, però, guarda anche oltre l’orizzonte degli esami di Stato: sarà, infatti, pure la sede di confronto tra ministero e sindacati per affrontare tutte le problematiche relative alla ripartenza, in sicurezza, del prossimo anno scolastico.

Oltre a quello centrale da attivare presso il ministero dell’istruzione, saranno attivati anche tavoli di lavoro permanenti presso tutti gli Uffici scolastici regionali, di cui faranno parte rappresentanti operanti sul territorio dei sindacati, degli enti locali, dei Servizi di igiene epidemiologica e della Croce Rossa. Questi tavoli regionali avranno il compito di garantire il contatto tra il tavolo permanente ministeriale e le realtà territoriali.

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È stata prevista anche l’attivazione di un servizio help desk, anche questo in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, cui le istituzioni scolastiche potranno rivolgersi per porre quesiti, effettuare segnalazioni e per chiedere assistenza e supporto anche a carattere amministrativo.

A livello di istituzione scolastica, infine, si attiveranno le relazioni sindacali per redigere un protocollo d’intesa sulle seguenti materie: fornitura dispositivi di sicurezza, igienizzazione e utilizzazione degli spazi, formazione del personale, intensificazione ed eventuale lavoro straordinario.

“Quella del tavolo permanente ministeriale – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – è una proposta che va nella giusta direzione. Una gestione condivisa del monitoraggio e dei processi decisionali in tema di sicurezza e diritto alla salute, in un momento come questo, per noi è fondamentale. Come sindacato rappresentativo, noi siamo pronti a dare il nostro contributo. Serve, però, uno sforzo ulteriore in tema di risorse economiche e umane, specie in vista della riapertura di settembre”.

Anief, infatti, ricorda che il prossimo anno qualsiasi modalità di ripartenza non solo dovrà basarsi su una forte riduzione del numero di alunni per classi (massimo 15 per aula), ma dovrà essere accompagnata dal conseguente adeguamento degli organici del personale, senza il quale la misura rimarrebbe monca. Già nell’immediato, inoltre, servono risorse aggiuntive per premiare il lavoro extra che, in occasione della maturità il personale ATA sarà chiamato a svolgere per garantire la sanificazione costante degli ambienti e degli arredi scolastici.

“Siamo pronti a fare la nostra parte al tavolo – conclude Pacifico – per garantire la sicurezza agli esami di Stato, sempre che l’evoluzione della pandemia consenta di svolgerli in presenza, e per una ripresa a settembre che, se ci saranno le condizioni sanitarie, consenta di fare vera scuola e vera didattica. Ma per realizzare questo servono certamente idee, ma anche risorse in grado di garantire un numero adeguato di docenti e Ata nonché scuole attrezzate di tutto quello che serve per una gestione sicura della giornata scolastica. Il Decreto Rilancio dovrà essere l’occasione per reperire e stanziare queste risorse”.

(fonte: Ufficio Stampa Anief)

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Esami di Stato 2020 e rientro a scuola di settembre, Miur raccoglie istanze sindacati

Prosegue il lavoro sui Protocolli di sicurezza per gli Esami di Stato della secondaria di secondo grado e per il rientro a scuola a settembre.

lucia azzolina foto facebook
Lucia Azzolina (foto: Facebook)

Ieri la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina e il Comitato tecnico-scientifico, presieduto dal dottor Agostino Miozzo, hanno incontrato in videoconferenza le Organizzazioni sindacali per ascoltare le loro proposte.
​​​​​​​”Stiamo raccogliendo – sottolinea Azzolina – tutte le istanze. Servono proposte concrete, dobbiamo essere operativi, andare veloci e chiudere quanto prima i Protocolli. Abbiamo davanti una sfida importante: lavorando insieme possiamo riportare a scuola in sicurezza personale e studenti”.

(fonte: Miur)

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Esami di Stato 2020, pronte le ordinanze: ecco come saranno

sede Miur Trastevere Roma

Sono pronte le Ordinanze con le indicazioni per lo svolgimento degli Esami di Stato e la valutazione finale degli alunni. Lo rende noto il Miur, sottolineando che i provvedimenti “tengono conto di quanto previsto dal decreto scuola, approvato ad aprile, e dell’emergenza coronavirus”.

sede Miur Trastevere Roma
Sede Miur Trastevere Roma

Le Ordinanze, presentate alle Organizzazioni Sindacali, sono state inviate ieri al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione per il necessario parere prima della loro pubblicazione.

“Si tratta – spiega il Miur in una nota stampa – di tre testi: uno per la valutazione di fine anno delle studentesse e degli studenti e per il recupero degli apprendimenti, uno per gli Esami del primo ciclo, uno per gli Esami del secondo ciclo”. Il Miur ha pubblicato sul suo portale web una sintesi dei provvedimenti, che riportiamo di seguito.

Valutazione finale e recupero degli apprendimenti
​​​​​​​La valutazione avverrà sulla base di quanto effettivamente svolto, gli alunni potranno essere ammessi alla classe successiva anche in presenza di voti inferiori a 6 decimi, in una o più discipline.

Ma non sarà ‘6 politico’. Le insufficienze compariranno, infatti, nel documento di valutazione. E per chi è ammesso alla classe successiva con votazioni inferiori a 6 decimi o, comunque, con livelli di apprendimento non consolidati sarà predisposto dai docenti un piano individualizzato per recuperare, nella prima parte di settembre, quanto non è stato appreso. Il piano sarà allegato al documento di valutazione finale. Resta ferma la possibilità di non ammettere all’anno successivo studentesse e studenti con un quadro carente fin dal primo periodo scolastico. L’Ordinanza tiene conto degli studenti con Bisogni Educativi Speciali (BES). L’attività didattica del prossimo anno scolastico sarà riprogettata per recuperare contenuti non svolti durante quest’anno.

Esami del primo ciclo
In linea con quanto previsto dal decreto scuola di aprile, studentesse e studenti saranno valutati attraverso lo scrutinio finale che terrà conto anche di un elaborato da consegnare entro il prossimo 30 maggio. L’argomento dell’elaborato sarà concordato con i docenti, valorizzando il percorso fatto da ciascuno studente. Sarà presentato oralmente, in modalità telematica, davanti al Consiglio di classe, prima dello scrutinio finale e sarà valutato sulla base dell’originalità, della coerenza con l’argomento assegnato, della chiarezza espositiva.


Esami del secondo ciclo
Gli Esami del secondo ciclo avranno inizio il 17 giugno alle ore 8.30. Previsto, per quest’anno, il solo colloquio orale. Il 96% dei ragazzi viene ammesso, in media, ogni anno, all’Esame finale: il prossimo giugno tutti avranno la possibilità di sostenere le prove, tenuto conto del periodo dell’emergenza. Ma i crediti di accesso e il voto finale si baseranno sul percorso realmente fatto dagli studenti. Per dare il giusto peso al percorso scolastico, il credito del triennio finale viene rivisto e aumentato: potrà valere fino a 60 punti, anziché 40, come prima dell’emergenza.
​​​​​​​Al colloquio orale si potranno conseguire fino a 40 punti. Il voto massimo finale possibile resta, infatti, 100/100. Si potrà ottenere la lode, come ogni anno. I crediti del triennio finale di studi saranno ricalibrati secondo le tabelle che saranno allegate all’Ordinanza ministeriale. L’anno in corso avrà un peso fino a 22 crediti.

La prova orale si svolgerà in presenza (a meno che le condizioni epidemiologiche non lo consentano e con specifiche deroghe per casi particolari) davanti a una commissione composta da 6 membri interni e un Presidente esterno, in modo che gli studenti possano essere valutati dai docenti che conoscono il loro percorso di studio.

Il documento, con quanto effettivamente svolto, sarà prodotto dai Consigli di classe entro il 30 maggio. A quel documento farà riferimento la commissione per la predisposizione dei materiali che saranno proposti ai candidati alla prova orale. Ciascun candidato discuterà, in apertura di colloquio, un elaborato concernente le discipline di indirizzo, trattando un argomento concordato che sarà assegnato dai docenti di quelle discipline a ogni studente entro il 1° giugno.
Prevista, poi, la discussione di un breve testo, già oggetto di studio nell’ambito dell’insegnamento di lingua e letteratura italiana durante il quinto anno. Si farà riferimento ai testi contenuti nel documento elaborato dal Consiglio di classe. Il candidato analizzerà, a seguire, un materiale assegnato dalla commissione sempre coerente con il percorso fatto. Saranno infine esposte le esperienze svolte nell’ambito dei Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento e saranno accertate le conoscenze relative a “Cittadinanza e Costituzione” secondo quanto effettivamente svolto dalla classe.

dal sito del Miur
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Esami fine anno 2020, le prime indiscrezioni su come saranno

Si è svolto ieri l’incontro tra i sindacati rappresentativi e l’amministrazione scolastica, rappresentata dal Capo Dipartimento Marco Bruschi, avente per oggetto l’attesa informativa sull’Ordinanza degli Esami di Stato del primo ciclo, della secondaria di II grado e la valutazione degli scrutini finali. Il ministero ha predisposto le linee generali attraverso tre diverse ordinanze, che saranno prima trasmesse al Consiglio superiore della Pubblica Istruzione, oltre che agli stessi sindacati.

una foto d’archivio di un’aula d’esame

ESAMI SECONDARIA PRIMO GRADO

Per quanto riguarda le classi non terminali, il MI ha annunciato che non ci sarà il cosiddetto 6 politico: i principi generali della valutazione degli alunni, infatti, conservano la loro struttura, anche se viene introdotta l’ammissione all’anno successivo, però vincolata al recupero e ad una ulteriore verifica da attuare in corrispondenza del nuovo anno scolastico. Per gli alunni con accertati problemi di apprendimento o con particolari difficoltà, si prevedono delle modalità di recupero specifico.

Sulla valutazione sarà fondamentale il ruolo dei consigli di classe, ai quali spetterà calibrare il recupero per il prossimo anno attraverso precipue schede di valutazione: spetterà sempre ai docenti indicare i nuclei del programma che non sono riusciti a portare avanti a causa dell’interruzione delle lezioni in presenza dovuta al coronavirus. Il ministero dell’Istruzione, comunque, non esclude che possano verificarsi casi, seppure limitati, di allievi non ammessi al prossimo anno scolastico, soprattutto derivanti da assenze continuative ed iniziate già dal primo quadrimestre. Gli alunni, anche privatisti, presenteranno una tesina-elaborato su indicazione del consiglio di classe con contenuti multi-disciplinari.

ESAMI SECONDARIA SECONDO GRADO

Tenuto conto del via libera del Comitato Tecnico, l’unica prova orale si svolgerà in presenza, con trasversalità degli apprendimenti, comprendente anche la seconda prova scritta di indirizzo. L’ammissione alla prova unica avverrà per tutti, nella modalità erga omnes. Si prevede, quindi, una discussione dell’elaborato predisposto dallo studente. Si conferirà un peso maggiore al percorso scolastico. Per gli studenti con disabilità certificata è prevista la presenza del docente di sostegno.

Gli studenti con disabilità, oppure immunodepressi, o che sono andati all’estero (per es. stranieri che frequentano CPIA) potranno realizzare la prova a distanza. Questa, ha assicurato il ministero dell’Istruzione, si svolgerà in sicurezza. Con un livello comunque differenziato per territori: la rilevanza del rischio deriverà dall’incrocio della tabella di rischio che il ministero della Salute emetterà nei prossimi giorni. Entreranno in gioco, comunque, diverse valutazioni, rispetto alle quali avranno rilevanza i presidenti delle Regioni e degli Uffici scolastici regionali.

VALUTAZIONE

La valutazione degli alunni si realizzerà tenendo conto di griglie nazionali, le quali serviranno a verificare la capacità dello studente di fare collegamenti e relazioni tra le varie conoscenze e competenze acquisite. In generale, le mancate ammissioni alle classi successive ci saranno solo nel caso di alunni sempre assenti o in presenza di gravi provvedimenti disciplinari.

Il parere di Pacifico (Anief)

Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato rappresentativo Anief: “Premesso che per le valutazioni più complete ci riserviamo di leggere le ordinanze ministeriali, secondo noi bisognerà riprendere a scuola in presenza solo qualora vi sia la possibilità di rispettare il protocollo di sicurezza previsto dagli organi sanitari per la frequenza dei luoghi pubblici. Lo stesso esame di Stato della scuola secondaria superiore si potrà realizzare solo con la massima sicurezza e senza alcuna minaccia per la salute dei presidenti di commissione, dei sei commissari interni e degli studenti maturandi”.

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Coronavirus, l’ipotesi di ripartenza non convince il sindacato

In merito alle possibili ipotesi per la ripartenza della scuola, Anief ritiene che vi siano diversi punti, enunciati dalla ministra dell’Istruzione, su cui il Governo farebbe bene a cambiare direzione. E l’occasione per farlo c’è ancora, visto che da martedì in commissione Cultura al Senato entrerà nel vivo la verifica degli emendamenti, alcune decine dei quali presentati da Anief, al testo del Decreto Legge n. 22 sulla scuola.

A proposito del rientro in classe a settembre, Anief conferma la sua linea contraria alla didattica “mista”: il gruppo-classe deve rimanere unito, svolgendo attività formativa nella sua interezza. Anche perché perdurando la didattica a distanza, si continuerebbero a danneggiare i tanti alunni estromesso a causa del problema del digital divide. Allora, se proprio non sarà possibile ospitare nelle aule tutto il gruppo di studenti iscritti, l’unica soluzione possibile rimane quella di partire da subito con classi riformulate da non oltre 15 alunni, come ha chiesto il giovane sindacato ai senatori della VII commissione. Ma anche come ha da tempo professato e tentato di fare approvare, con un disegno di legge, la stessa ministra Lucia Azzolina, ferma sostenitricedelle classi con numeri contenuti di alunni e della necessità di cancellare le classi pollaio.

Sulla necessità di dare una risposta a tanti cittadini con bambini piccoli che domani torneranno a lavorare, il sindacato ritiene che sia doveroso che il Governo si faccia carico del problema, ma dovrà trovare comunque una soluzione che permetta di non mettere a repentaglio la salute dei bambini e degli educatori che provvederanno ad accoglierli: accelerare il rientro, in condizioni di mancata sicurezza per continuare a prevenire il contagio del Coronavirus, rischia di vanificare la tendenza al ribasso della curva di contagio e quanto di buono fatto oggi in tantissime regioni e province, dove il numero di contagiati risulta lieve.

Una posizione simile riguarda anche l’esame di maturità che il ministero dell’Istruzione vorrebbe fare in presenza: perché si deve forzatamente allestire il colloquio dell’Esame di Stato a scuola, dal momento che abbiamo la possibilità si svolgerlo in modalità telematica, come avviene sistematicamente da anni per le università, non solo online, e anche per le sedute di laurea che necessitano della presenza dei numerosi professori che compongono le commissioni?

Necessita poi dei chiarimenti immediati, con convocazione immediata dei sindacati, la sempre più possibile introduzione della didattica “mista” da introdurre a settembre, perché a nostro avviso l’impegno lavorativo del corpo insegnanti potrebbe subire un’ulteriore impennata, dopo che già negli ultimi 60 giorni abbiamo assistito ad una maggiorazione del lavoro preparatorio delle lezioni, nonché di verifica finale degli elaborati e di tutoring individuale con modalità interattiva sincrona ed asincrona.

Come sarebbe il caso di convocare le organizzazioni sindacali per dirimere una volta per tutte le polemiche sui concorsi: poiché è assodato che la strada delle procedure ordinarie e straordinarie in atto porterà nella migliore delle ipotesi a coprire a settembre solo una parte dei posti liberi nella scuola secondaria, è evidente che bisogna introdurre delle procedure snelle, senza prove, che incrementino la platea dei precari da stabilizzare.

“Come Anief – dice il suo presidente Marcello Pacifico – riteniamo che vi sia ancora tutto il tempo possibile per organizzare una procedura concorsuale che non comporti prove, peraltro inibite dallo stesso Governo per via dell’emergenza Covid-19, ma si basi sulla valutazione dei titoli e dei servizi svolti dal personale. In caso contrario, oltre a ritrovarci a settembre con una quantità mai vista di supplenze da coprire, molte delle quali tramite Mad, lo Stato dovrà anche fare i conti con un’ondata di ricorsi”.

Sui concorsi, il sindacato ribadisce, dunque, l’esigenza di avviare una procedura d’urgenza per titoli, rivolta a docenti e a tutto il personale scolastico, anche Ata, Dsga, educatori, docenti di religione cattolica e tanti altri, che ha svolto almeno 24 mesi di servizio da precario. Allo stesso tempo è necessario aggiornare le graduatorie d’istituto, come è sempre più importante spostare oltre 50 mila posti in deroga di sostegno in organico di diritto.

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Scuola, le ipotesi per la ripartenza: didattica mista, concorsi, maturità in presenza

lucia azzolina foto facebook

Nella ridda di ipotesi che si stanno susseguendo sulle modalità di ritorno in classe a settembre, spunta anche quella della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina: non ci saranno doppi turni, ha garantito, ma gli studenti andranno in classe alternati, metà settimana un gruppo e metà settimana l’altro gruppo.

lucia azzolina foto facebook
Lucia Azzolina (foto: Facebook)

DIDATTICA “MISTA”

In ogni caso gli studenti sarebbero sempre “collegati” da casa quando non saranno in aula. Innanzitutto la certezza è che “a settembre si deve tornare a scuola, gli studenti hanno diritto di tornare a scuola”, ha puntualizzato la ministra. Un principio che vale anche “per le scuole elementari”. Il modello dovrebbe essere uguale per tutti, con una didattica “mista”: un po’ da casa e un po’ in classe, almeno lì dove sarà possibile.

SUBITO A SCUOLA

La ministra ha anche ricordato che da domani, 4 maggio, “molti italiani torneranno a lavorare e bisognerà dare risposte immediate alle molte famiglie con bambini piccoli. Insieme al ministro Bonetti stiamo lavorando a un protocollo per far sì che piccoli gruppi di bambini, quattro o massimo cinque, possano essere seguiti. Tutto ciò in collaborazione con gli enti locali che stanno facendo la loro parte. A breve questo protocollo sarà sottoposto al Comitato tecnico-scientifico”. E i locali per accogliere i bambini potrebbero essere anche quelli scolastici.

MATURITÀ IN PRESENZA

Sull’esame di maturità la ministra non ha dubbi: si può fare di persona. Gli esami di Stato inizieranno dal 17 giugno, di persona: “Gli esami in presenza si possono fare. In ambienti molto larghi, con tutte le sicurezze del caso”. E con un “parere positivo del Comitato tecnico-scientifico si possono fare”. Gli studenti, secondo Azzolina, “hanno il diritto di guardare negli occhi di propri insegnanti quando faranno l’esame”.

PIÙ LAVORO PER I DOCENTI

Parlando del personale scolastico, Azzolina ha riposto a chi ha paventato, con la didattica “mista”, un maggiore impegno dei docenti, dovuto all’esigenza di avviare delle lezioni con classi divise in gruppi. “Togliamoci dalla testa che gli insegnanti facciano 18, 24 o 25 ore, quelle sono quelle fatte di viso con gli studenti, perché c’è tutto un tempo necessario alla preparazione delle lezioni, di correzione, di studio e di ricerca che fa parte dell’orario della classe docente”, ha puntualizzato.

CONCORSI

Sulle assunzioni ha dichiarato che “la scuola risponde al futuro del Paese, alle famiglie, agli studenti e al personale: chi in questi giorni sta dicendo che si possono fare concorsi per titoli e che da settembre si assumerebbero subito i docenti grazie a questi concorsi sta mentendo spudoratamente. Si tratta di concorsi attesi da anni. Se noi cambiassimo le norme, a settembre non assumeremmo proprio nessuno, assumeremmo solo chi è nelle graduatorie ad esaurimento e chi era nelle graduatorie dei concorsi precedenti ma non i precari che oggi chiedono di essere assunti. La politica lo deve dire chiaramente”.

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Maturità 2020, ecco la composizione della commissione ai tempi del coronavirus

Cmbia la composizione della commissione dell’Esame di Stato del secondo ciclo, dopo che la Ministra Lucia Azzolina ha firmato l’ordinanza, attuativa del decreto legge dell’8 aprile su Esami e valutazione, che in ragione dell’emergenza coronavirus e dell’impatto che ha avuto sulla scuola prevede, per quest’anno, una commissione formata da 6 commissari interni e dal presidente esterno.

aula generica esami maturità 2019

“In questo modo – spiega la Ministra – gli studenti saranno valutati da docenti che conoscono il loro percorso e quanto realmente fatto durante questo particolare anno scolastico. Vogliamo un Esame di Stato vero, serio, ma che tenga conto anche delle difficoltà affrontate a causa dell’emergenza ancora in atto”, spiega.

​​​​​​​I presidenti saranno nominati dagli Uffici scolastici regionali, i commissari dai consigli di classe. Nella composizione della commissione si terrà conto dell’equilibrio fra le varie discipline di ciascun indirizzo. In ogni caso, sarà assicurata la presenza del commissario di Italiano e di uno o più commissari che insegnano le discipline di indirizzo.

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Conclusione anno scolastico 2020, il Decreto è ufficiale

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Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il testo del decreto legge approvato il 6 aprile in Consiglio dei Ministri contenente “Misure urgenti sulla regolare conclusione e l’ordinato avvio dell’anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di Stato”. Il provvedimento è in vigore da oggi. Attesissimo soprattutto perché spiega come si svolgeranno gli esami di maturità e come funzioneranno le promozioni di fine anno.

Tutto ciò che è stato fatto sarà valorizzato. Quel che non si è potuto fare per difficoltà oggettive sarà recuperato, nell’interesse degli studenti e dei bambini – aveva chiosato il Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina in una precedente nota stampa-. Mettiamo al centro i diritti dei ragazzi. Nessuno sarà lasciato indietro. Ci sarà una valutazione seria e coerente con quanto svolto durante tutto l’anno”.

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Il ministro Lucia Azzolina

Come si svolgeranno gli Esami di Stato

Scuola secondaria di I grado
Il decreto prevede che il Ministero possa, con provvedimento specifico, modificare l’impianto dell’Esame. Se sarà possibile farlo in presenza, potrà essere semplificato. Altrimenti si procederà con la valutazione finale da parte del Consiglio di classe, prevedendo la consegna anche di un elaborato da parte degli studenti. In ogni caso ci sarà una valutazione seria e corrispondente all’impegno degli alunni.

Scuola secondaria di II grado
Il 96% dei ragazzi viene ammesso, in media, ogni anno, all’Esame finale. Quest’anno tutti avranno la possibilità di sostenere le prove, tenuto conto del periodo dell’emergenza. Ma i crediti di accesso relativi alla classe V e il voto finale saranno comunque basati sull’impegno di tutto l’anno. Il decreto indica, poi, una doppia possibilità. Se i ragazzi potranno rientrare a scuola entro il 18 maggio, ci sarà un esame con commissione interna. La prima prova, Italiano, sarà preparata dal Ministero. La seconda, quella diversa per ciascun indirizzo, sarà predisposta dalle commissioni. Poi ci sarà l’orale. Se non si rientra a scuola, è previsto il solo colloquio orale. Resta ferma la necessità di raggiungere almeno il punteggio di 60/100 per ottenere il diploma.

Ammissione all’anno successivo

Il decreto prevede che tutti possano essere ammessi all’anno successivo, ma tutti saranno valutati, nel corso degli scrutini finali, secondo l’impegno reale. Non ci sarà ‘6 politico’. ‘Congelato’, per quest’anno, il meccanismo dei debiti alla secondaria di II grado. All’inizio di settembre, infatti, invece degli abituali corsi di recupero delle insufficienze, sarà possibile, per tutti i cicli di istruzione, dalla primaria fino alla classe quarta del secondo grado, recuperare e integrare gli apprendimenti: ciò che non è stato appreso, o appreso in parte quest’anno, potrà essere recuperato/approfondito all’inizio del prossimo. Ci sarà particolare attenzione ai ragazzi con disabilità e a quelli con bisogni educativi speciali.