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Diplomati Magistrali in GAE, la versione di MIUR Istruzione

sede Miur Trastevere Roma

La questione dei Diplomati Magistrali estromessi dalle GAE (graduatorie ad esaurimento) non smette mai di stupirci e riservare colpi di scena, è di questi giorni la notizia che il consiglio di stato ha deciso di “rimettere nuovamente all’Adunanza plenaria di questo Consiglio” l’inserimento dei Docenti in possesso del Diploma Magistrale ottenuto entro l’anno 2011-2002 all’interno della GAE, ma cosa cambia ora?

Sul sito di MIUR Istruzione si prova a fare chiarezza analizzando la questione.

“Come abbiamo specificato nell’introduzione dell’articolo in pratica il consiglio di stato ha riportato la questione dei Diplomati Magistrali nuovamente  all’Adunanza Plenaria accettando il ricorso del sindacato Snals, presentato per 220 docenti, il giudice ha deciso di rinviare la decisione ad un nuovo pronunciamento a sezioni unificate, un’altra adunanza plenaria come quella che si è svolta a dicembre scorso e che aveva escluso i diplomati magistrali dalle cattedre. Ma cosa significa questa novità per le migliaia di docenti? Per i 220 docenti assistiti dal sindacato Snals si potrebbe riaprire la possibilità di essere riammessi all’interno delle GAE, ma il provvedimento potenzialmente potrebbe interessare anche gli altri 50-60 mila diplomati magistrali che non sono assistiti dal sindacato.La notizia in questi giorni ha assunto un valore ancora maggiore poichè proprio ieri su istanze online hanno preso il via le domande per il concorso straordinario infanzia e primaria riservato proprio ai diplomati magistrali”.

Quando potrebbe esserci la sentenza?

“Al momento non ci sono date ufficiali circa la data della sentenza, ma “Il Fatto Quotidiano” azzarda qualche ipotesi, secondo il quotidiano una sentenza definitiva potrebbe arrivare per febbraio 2019, fino ad allora il Ministero dell’Istruzione stopperà il depennamento dalle Graduatorie ordinato dalla precedente pronuncia della plenaria. Per poi decidere se eliminarli definitivamente o lasciarli”.

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Legge di Bilancio 2019, l’audizione di Marco Bussetti alla Camera

Il ministro dell'Istruzione Marco Bussetti

In audizione alla commissione Cultura della Camera sulla legge di bilancio, il Ministro Bussetti ha chiarito punto per punto tutte le novità della Legge di Bilancio 2019 riguardanti il comparto scuola – istruzione.
“Il reclutamento dei nuovi docenti sarà più snello e prevederà l’effettiva assunzione in servizio basata su posti vacanti e realmente disponibili”. Così il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, in audizione davanti alla commissione Cultura della Camera sulla legge di bilancio. Per il reclutamento dei docenti nella scuola secondaria di primo e secondo grado, osserva il ministro, “viene abrogato il percorso Fit ordinario, particolarmente complesso anche perché eccessivamente lungo. Il concorso sarà bandito con regolarità per quelle classi di concorso e per quelle regione nelle quali ci saranno effettive necessità. Potranno partecipare giovani laureati per gli insegnamenti per i quali hanno conseguito il titolo. Non ci saranno piu’ graduatorie di idonei ma solo vincitori di concorso ai quali viene, finalmente, garantita l’immissione in ruolo”. “Anche chi non vincera’ il concorso ma supererà tutte le prove, acquisirà l’abilitazione utile, tra l’altro, all’insegnamento. Infine viene meno la cosiddetta ‘chiamata diretta’ dei docenti per le scuole di ogni ordine e grado”.

Edilizia Scolastica

“L’istituzione della Centrale per la progettazione delle opere pubbliche potrà costituire un fattore d’importante agevolazione per il tempestivo ed efficace utilizzo dei fondi disponibili per l’edilizia scolastica. Infatti, quei Comuni, in particolare i più piccoli, che abbiano difficolta’ a reperire al proprio interno le professionalita’ occorrenti per la progettazione degli interventi, per la gestione delle procedure di appalto, oppure per le valutazioni tecniche, potranno chiedere alla Centrale di svolgere, per conto loro, queste attività. […] Questa norma consentirà anche ai Comuni più piccoli di beneficiare efficacemente degli stanziamenti disponibili per la costruzione di nuove scuole e l’adeguamento, soprattutto antisismico, di quelle esistenti, a tutto vantaggio della sicurezza degli studenti e del personale scolastico”.

Nuovi contratti medici specializzandi

“In risposta al bisogno del Paese di un maggior numero di medici, abbiamo stanziato 100 milioni in piu’, a regime, per finanziare nuovi contratti di formazione per gli specializzandi medici. Si tratta di altre 900 borse che potranno essere istituite dal 2019”.

Un miliardo e 700 milioni l’anno per l’adeguamento degli stipendi

La legge di bilancio “stanzia importanti risorse aggiuntive, più di 1,7 miliardi all’anno, per consentire da subito una ripresa della contrattazione e un nuovo adeguamento degli stipendi, che la relazione tecnica stima in un aumento superiore all’1,9%.; è in corso un dialogo costruttivo con le organizzazioni sindacali affinchè il prossimo contratto giunga presto e dia un’adeguata risposta alle attese della categoria e all’esigenza di funzionalità delle scuole”.

Bonus occupazionale per i 110 e lode

“Il Governo premia i giovani migliori, i laureati in corso con 110 e lode e i dottori di ricerca, facilitandone l’ingresso nel mondo del lavoro. Infatti, le imprese vengono incentivate ad assumere questi giovani, oppure a trasformarne il rapporto di lavoro a tempo pieno, se gia’ assunti a tempo parziale, grazie all’esonero dal versamento dei contributi previdenziali, nella misura massima di 8.000 euro per ciascun assunto nel primo anno di lavoro. Si dà così un’importante occasione ai giovani di talento per inserirsi nel mercato del lavoro e per contribuire al miglioramento della realta’ produttiva del Paese”.

Dimezzata la tassazione per le lezioni private dei docenti

Nella manovra si “dimezza la tassazione sulle lezioni private, poiché si prevede l’applicazione di una imposta sostitutiva di quella sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali, fissata nella misura del 15% di quanto percepito. Si tratta di una misura di favore per i docenti fermo restando il prioritario impegno del ministero a ridurre, a monte, l’incidenza dei debiti formativi, attraverso i corsi di recupero e l’attività di sportello nonché grazie alle metodologie didattiche innovative in corso di diffusione nelle scuole. Le scuole organizzano corsi per tutti gli studenti che abbiano debiti formativi, grazie all’impegno dei docenti, che sono a tal fine remunerati. Capita che alcune famiglie decidano, comunque, di far frequentare ai figli lezioni private, anche avvalendosi dell’opera di docenti delle scuole statali”.

Dal 2020 100 milioni in più all’anno per il FFO

Il disegno di legge reca un “incremento del Fondo per il finanziamento ordinario delle università (Ffo), pari a 100 milioni in più all’anno dal 2020, a vantaggio dell’offerta didattica e dei servizi offerti agli studenti. Auspico che nel corso dell’esame parlamentare possano essere individuate risorse per anticipare l’incremento del Fondo per il finanziamento ordinario delle università già per l’anno 2019 e che sia parimenti previsto un adeguato incremento del Fondo ordinario enti di ricerca”.

Piano per l’assunzione di mille ricercatori

La manovra prevede “un nuovo piano assunzionale straordinario per 1.000 ricercatori universitari di tipo b) che li porterà, dopo tre anni e previa valutazione e conseguimento dell’abilitazione scientifica nazionale, a essere chiamati nei ruoli dei professori associati. Il mondo accademico, dalle Università agli studenti, da anni chiedeva con forza la soppressione della chiamata diretta, senza concorso, di professori universitari” e il disegno di legge di bilancio, contiene infatti una “norma, che fa venir meno la chiamata diretta, ed utilizza le risorse finanziarie che vengono così liberate, oltre ad altre stanziate appositamente, per assumere i 1.000 ricercatori in piu’”, conclude Bussetti.

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Legge di stabilità: ANIEF, altri 40 emendamenti in V Commissione

ANIEF chiede diverse modifiche correlate dalle relative coperture finanziarie con l’introduzione del salario minimo di cittadinanza allineato all’inflazione, quota 96 per gli insegnanti, stabilizzazione dei precari, riapertura delle GaE e conferma dei ruoli, tutela per il personale terza fascia graduatorie d’istituto, fine della temporizzazione e passaggi verticali personale Ata anche in area C, trasformazione posti in deroga in organico di diritto, problematica classi pollaio, ritorno dei moduli alla primaria, assunzione ricercatori a tempo indeterminato, una nuova mobilità straordinaria.

Riceviamo e pubblichiamo:

Il sindacato Anief ha predisposto la batteria di modifiche al testo per la V Commissione Bilancio della Camera: si va dalla disciplina contrattuale-stipendiale a quella didattica, dall’ambito pensionistico al nuovo reclutamento; dall’organizzazione scolastica alla mobilità del personale, anche non docente e universitario.

Sono giorni decisivi per il destino della Legge di Stabilità 2019: il testo ‘bollinato’ della Ragioneria dello Stato, confluito nel disegno di legge sul “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluri, ennale per il triennio 2019-2021” AC n. 1334, è ora sotto la lente della V Commissione Bilancio della Camera, dove entro giovedì 15 novembre dovranno essere presentati gli emendamenti con l’arrivo in Aula che dovrà realizzarsi non oltre il 28. Di lì a breve si svolgerà la votazione finale a Montecitorio. Subito dopo, la manovra passerà al Senato.

In queste ore il sindacato autonomo Anief ha fatto pervenire i suoi emendamenti su scuola e università. Qui di seguito, si propone una sintesi delle disposizioni da attuare per il bene delle istituzioni scolastico-accademiche e di chi vi opera.

All’articolo 21 sui “Fondi per l’introduzione del reddito e delle pensioni di cittadinanza e per la revisione del sistema pensionistico”, si chiede il “riallineamento degli stipendi attraverso l’integrale recupero, in percentuale, del tasso di inflazione reale certificato dall’Istat, superiore al 12%”, con la copertura finanziaria “garantita dalle risorse stanziate dal Fondo per il reddito di cittadinanza”. Si chiede anche di porre a carico dello Stato “i contributi figurativi inerenti il diritto all’accesso e alla decorrenza del trattamento pensionistico di vecchiaia o di anzianità, per i cittadini in possesso della laurea magistrale o vecchio ordinamento con la votazione di 110 e lode, entro la durata legale del corso di studi e prima del compimento del trentesimo anno di età”.

Nell’ambito dei nuovi accessi pensionistici, da introdurre sempre a seguito della legge di bilancio, il sindacato chiede una deroga per gli insegnanti: “il carattere peculiare della professione docente rispetto alle altre professioni della Pubblica Amministrazione per il diffuso e gravoso stress psicofisico, unito all’attuale pesante gap generazionale tra docenti e discenti con il personale insegnante più vecchio del mondo, necessita di un’apposita finestra che permette l’accesso e la decorrenza del trattamento pensionistico di vecchiaia o di anzianità secondo le regole previgenti la riforma cosiddetta “Fornero””. Per gli stessi motivi, tutti gli insegnanti della scuola pubblica, oltre ai maestri d’infanzia, devono beneficiare dello status di operatori in ambiente di lavoro particolarmente difficile, perché “lo svolgimento della professione docente ha un carattere gravoso in tutti gli ordini di scuola, come si evince dagli studi sullo stress da lavoro correlato e bornout del dott. Lodolo D’Oria”.

A proposito dell’articolo 28 (Assunzioni nella pubblica amministrazione), Anief chiederà di fornire finalmente applicazione alla direttiva UE n. 70/1999, per dare “una risposta definitiva al problema del precariato scolastico e al contenzioso oggetto della procedura d’infrazione n. 2014/4231 pendente presso la Commissione europea sulla violazione da parte dello Stato italiano della normativa comunitaria dei contratti a termine”, garantendo “a tutto il personale abilitato l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento all’atto del loro aggiornamento”.

Per quanto riguarda l’impatto finanziario, non vi sono maggiori oneri per la finanza pubblica” e qualora “la graduatoria permanente sia esaurita e rimangano posti ad essa assegnati”, si procederebbe all’assunzione dalle graduatorie d’istituto “trasformate a partire dall’a. s. 2019/2020 in graduatorie provinciali, anche per il personale sprovvisto di abilitazione”, oltre che “la conferma dei contratti a tempo indeterminato stipulati con clausola rescissoria per i docenti che abbiano superato l’anno di prova”, al fine di garantire la continuità didattica.

Viene chiesto, altresì, di procedere alla riserva di una percentuale, pari al 30%, “dei posti del nuovo concorso per direttori dei servizi generali ed amministrativi per l’ammissione in soprannumero di chi ha svolto tale funzione a tempo determinato per almeno 36 mesi anche non continuativi su posti vacanti e disponibili”, poiché hanno già dimostrato di possedere ampie competenze.

Sul fronte degli organici, risulta sempre più indispensabile attuare “interventi e misure volti a diminuire gradualmente di un punto il rapporto alunni/docente, da realizzare comunque entro l’anno scolastico 2022/2023”, al fine di assicurare “ricadute positive sulla didattica e sull’apprendimento degli alunni”, oltre che assicurare maggiore sicurezza. In particolare, si chiede di “prevedere il divieto di costituire le classi iniziali delle scuole e degli istituti di ogni ordine e grado, comprese le sezioni della scuola dell’infanzia, con un numero di alunni superiore a 22, elevabile fino a 23 qualora residuino resti” e “l’obbligo di costituire le classi iniziali delle scuole e degli istituti di ogni ordine e grado, anche dell’infanzia, con non più di 20 alunni nel caso accolgano alunni con disabilità”.

Per il sindacato è giunta anche l’ora di assicurare “la continuità didattica degli insegnanti di sostegno, indispensabile per assicurare una piena integrazione degli alunni con disabilità”: a questo scopo, tutti “i posti in deroga attivati ai sensi dell’articolo 9, comma 15 della legge 30 luglio 2010, n. 122, per due anni scolastici consecutivi sono trasformati in organico di diritto”, superando quindi le illegittime supplenze annuali fino al 30 giugno, poiché attuate su posti vacanti  disponibili, per dare spazio a quelle sino al 31 agosto di ogni anno. Il tutto, “senza eccezione alcuna la deroga al rapporto 1:2 per tutte le situazioni certificate di grave disabilità”.

Si richiede, poi, che “a decorrere dall’a. s. 2018/2019, a partire dalle prime classi della scuola elementare” venga “ripristinato l’insegnamento per moduli”: si tratta di un obiettivo imprescindibile, dopo che “gli ultimi rapporti PIRLS” hanno confermato che “sulle capacità di lettura e sui processi di apprendimento dei bambini della scuola elementare” l’Italia ha conseguito “peggiori risultati dopo il passaggio all’insegnante unico a partire dal 1° settembre 2009” e “la scomparsa dell’insegnante specialista di lingua inglese”.

Per quel che concerne i trasferimenti, si chiede che vengano “prorogati i termini per la mobilità straordinaria per tutti gli ambiti territoriali a livello nazionale nel triennio 2019-2021, per tutto il personale docente di ruolo, in deroga al vincolo triennale di permanenza nella provincia”, in modo da contemplare “il diritto al lavoro con il diritto alla famiglia per tutti i posti vacanti e disponibili”, peraltro senza alcuna spesa per l’erario.

All’interno dell’art. 32 (Assunzione straordinaria di mille ricercatori), si chiede che le Università possano “continuare ad attuare per l’a.a. 2019/2020 le procedure di valutazione per il reclutamento dei ricercatori a tempo indeterminato”, oltre che attivare “un albo nazionale dei ricercatori dalla comprovata esperienza in base al settore scientifico- disciplinare di afferenza”: ciò avrebbe ripercussioni di “rilevanza centrale nell’ottica dell’innovazione e in relazione al rilancio del sistema-paese”.

In seno all’art. 34 (Rinnovo contrattuale 2019-2021), si chiede di predisporre “per il triennio 2016/2018 ulteriori aumenti contrattuali al netto di quelli eventualmente già disposti, per allineare il salario minimo al tasso annuo di inflazione reale”, “attraverso l’integrale recupero, in percentuale, del tasso di inflazione reale certificato dall’Istat, superiore al 12%” e finanziando l’operazione con il “Fondo per il reddito di cittadinanza”. Tali operazioni si renderebbero necessarie pure “alla luce della sentenza della Consulta n. 178/2015 sullo sblocco dei contratti” che “ridetermina l’assegnazione dell’indennità di vacanza contrattuale nella misura del 30% del tasso di inflazione programmata per i mesi del 2015 e del 50% per il triennio 2016/2018”.

A livello stipendiale, bisogna da subito ripristinare “le fasce di posizioni stipendiali del personale scolastico precedenti a quelle indicate dalla Tabella A allegata al CCNL Scuola del 4/8/2011”. Inoltre, “al personale supplente temporaneo, a partire dall’a. s. 2019/2020” va associata “la retribuzione professionale docenti e il compenso individuale accessorio come determinati nel CCNL 2016/2018”, anche “alla luce della sentenza del 25 ottobre 2018 della Corte di Giustizia Europea sulla causa C-331/17 Sciotto sul precariato, al fine di non porre in essere discriminazioni tra lavoratori”, ad iniziare da quelli a tempo determinato e indeterminato. Per gli stessi motivi, “è necessario estendere la carta docente e il relativo bonus anche” al personale Ata ed educativo.

Va fatta anche cadere le differenze di trattamento tra “servizio prestato nella scuola statale o nella scuola paritaria”. Infine, per il personale Ata, bisogna rivedere “i livelli di qualifica a uno o più livelli immediatamente superiori, tenuto conto del titolo di studio conseguito, ai fini della determinazione salariale nella fascia di appartenenza”, ma anche mettere mano all’inquadramento “del livello salariale fermo al 1976”, sostituendo la temporizzazione con la ricostruzione di carriera.

Nell’art. 48 (Disposizioni in materia di sport), per il benessere degli alunni, è bene che “a decorrere dall’anno scolastico 2019/2020” venga “introdotta nella scuola primaria” la pratica di “educazione motoria per un totale di due ore settimanali” attraverso “l’utilizzo di docenti specificamente formati”, come previsto dalle “disposizioni dell’AC 523 dell’on. Marin presentato in questa legislatura”.

Nel testo dell’art. 50 (Bonus occupazionale per le giovani eccellenze), a proposito dei titoli di studio accademici, Anief intende “evitare la disparità di trattamento tra vecchio e nuovo ordinamento, indipendentemente dalla data di conseguimento del titolo, senza nuovi oneri rispetto a quelli ipotizzati”. Sempre in ambito universitario, non si comprende “l’esclusione delle università telematiche dal novero di quelle i cui titoli consentano l’accesso ai benefici”.

L’intenzione del governo di ampliare gli “organici dei Licei musicali e coreutici al fine di implementarne la relativa dotazione organica ove necessario”, previsti dall’art. 53 (Incremento delle dotazioni organiche dei licei musicali), a seguito dei “rilievi mossi dalla Tar Lazio con la sentenza n. 5792 del 24 maggio 2018”, con successivo “commissariamento del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca”, è bene che si traduca nel “provvedere alla copertura totale ed effettiva degli organici del personale docente dei Licei coreutici e musicali, con particolare riferimento al regolare svolgimento della seconda ora di primo strumento”.

Sull’art. 54 (Disposizioni in materia di rapporto di lavoro del personale già titolare di contratto di collaborazione coordinata e continuativa presso le istituzioni scolastiche), Anief chiede di introdurre “i profili di coordinatore tecnico e amministrativo delle segreterie, peraltro previsti dal legislatore ma mai attivati. Inoltre non sono mai stati organizzati i corsi di formazione dei dipendenti di ruolo graduati che hanno partecipato ai passaggi verticali nel 2010 e che pertanto non sono mai stati assunti nella qualifica superiore, mentre si rende necessario” attivare “una nuova procedura su tutte i profili attivabili in base ai molti posti vacanti e disponibili”.

All’interno dell’art. 58 (Modifiche al decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59, e altre disposizioni in materia di revisione del sistema di reclutamento dei docenti scolastici), il sindacato chiede, considerando anche i circa 33 mila posti destinati alle immissioni in ruolo nell’estate 2018 ma non assegnati per mancanza di candidati, di procedere allo “scorrimento delle graduatorie oltre il mero numero dei vincitori in riferimento ai posti messi a concorso”. Per lo stesso motivo, “la limitazione alla partecipazione” delle procedure concorsuali “per una sola classe di concorso rispettivamente per il primo e il secondo grado, appare irragionevole alla luce del fatto che per numerose classi di concorso non si è riusciti a coprire tutti i posti autorizzati per le immissioni in ruolo”.

Appare oltremodo severa, “oltre che illegittima”, la decisione, in caso di valutazione finale positiva dell’anno di prova, che il docente neo-immesso in ruolo venga “cancellato da ogni altra graduatoria, di merito, di istituto o a esaurimento”. Sempre per i nuovi assunti, il sindacato chiede di procedere alla “riduzione da cinque a tre anni del vincolo di permanenza” sulla provincia di assunzione, in modo da non far prevalere il “diritto al lavoro” su quello “alla famiglia”.

A proposito del nuovo reclutamento, “in relazione alla soppressione del concorso riservato ai docenti non abilitati con 36 mesi di servizio, è necessario procedere alla riserva di una adeguata percentuale dei posti del nuovo concorso”, valutando “gli anni di servizio dall’approvazione della direttiva Ue n. 70/99”, così da stabilizzare gradualmente i precari storici, introducendo “a regime un accesso riservato” a questa categoria. Sempre per i precari con oltre tre anni di servizio, “in relazione alle competenze didattiche dimostrate per un triennio dal personale precario, si ritiene non necessaria l’acquisizione dei 24 CFU per la partecipazione al concorso” ordinario.

Fermo restando che per chi ha “superato i trentasei mesi, comprensivi di proroghe e rinnovi, indipendentemente dai periodi di interruzione, si dà luogo all’assunzione a tempo indeterminato in ottemperanza a quanto previsto dalla Direttiva 1999/70/CE del Consiglio del 28 giugno 1999”. Ciò avverrebbe, in particolare, come “risposta definitiva al problema del precariato scolastico e al contenzioso oggetto della procedura d’infrazione n. 2014/4231 pendente presso la Commissione europea sulla violazione da parte dello Stato italiano della normativa comunitaria dei contratti a termine”, prevedendo ovviamente l’allargamento della norma al personale Ata oltre che per “il personale delle Accademie e dei Conservatori”. Sempre al fine di ridurre sensibilmente la piaga delle oltre 100 mila supplenze annuali, va infine reintrodotto il “doppio canale di reclutamento”, garantendo “a tutto il personale abilitato l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento all’atto del loro aggiornamento”.

Scarica il testo integrale.

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Contratto nazionale, fumata nera Ministero – sindacati

ccnl comparto scuola soldi

4,3 miliardi per la contrattazione del triennio 2019-2021 dei dipendenti della Pubblica Amministrazione (e quindi del comparto scuola) non sono sufficienti. Questo in estrema sintesi l’esito dell’incontro tra i sindacati e il ministro Giulia Bongiorno, responsabile del dicastero della P.A.

Che le risorse stiano strette è opinione comune di tutti i sindacati, sia quelli maggiori che quelli di settore. La Cgil, attraverso la segretaria della FP Cgil Serena Sorrentino, afferma: «Non c’è stato un vero confronto ma solo un ascolto del ministro. Noi vorremmo, invece, aprire una trattativa. Siamo insoddisfatti sia per le risorse che sono insufficienti per i rinnovi contrattuali, ma anche per il turnover, che resta solo una indicazione, in particolare per categorie come i medici», mentre di incontro «interlocutorio visto che le risorse presenti in legge di bilancio sono sufficienti solo per alcuni obiettivi di minima», parla la Cisl Scuola con il segretario Maddalena Gissi. Sardonico il segretario confederale Uil Antonio Foccillo: «Non c’è stato niente da valutare, non abbiamo fatto approfondimenti. È necessario un piano straordinario di assunzioni per la carenze di personale per i molti anni di blocco del turnover».

I soldi per gli stipendi non bastano nemmeno a coprire l’inflazione”. Lo ha detto Marcello Pacifico, segretario confederale Cisal e presidente nazionale Anief, durante l’incontro di oggi dei sindacati a Palazzo Vidoni, con il Ministro della Funzione Pubblica Giulia Bongiorno, per avviare il rinnovo dei contratti nazionali 2019-2021: da un’analisi della relazione tecnico-contabile, ora all’esame della Camera, sono emerse delle incongruenze sulla platea dei soggetti destinatari degli aumenti dell’indennità di vacanza contrattuale (previsti solo per la metà dei dipendenti della Pa) e dei fondi stanziati (appena 300 milioni sul miliardo di copertura) che pongono seri dubbi sulla copertura finanziaria degli aumenti previsti anche per il solo 2019. Servono, inoltre, disposizioni immediate per l’assunzione dei precari storici, per favorire il turn-over attraverso l’adozione di quota 100 senza vincoli, per cancellare le discriminazioni tra personale precario e di ruolo, oltre che per accelerare l’iter di rinnovo delle rappresentanze sindacali.

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Tartarughe marine: una proposta di lettura per far uscire i bambini… dal guscio

le tartarughe marine libri per bambini

In un panorama vasto e variegato di offerte di lettura didattiche per bambini, irrompe una piccola tartarughina che corre libera verso il mare.

Il simbolismo restituisce immediatamente il valore della metafora: uscire dal guscio, prendere il largo, conquistare la libertà.

La collana “Le tartarughe marine” è l’innovativa idea rivolta ai bambini dai tre anni in su del Gruppo Editoriale Tresei, tra i leader in Italia per quanto riguarda i volumi didattici.

L’obiettivo di questa collana è accompagnare i bambini dall’infanzia alla preadolescenza. Lo fa attraverso storie che affrontano temi importanti, appassionando e incoraggiando a uscire dal guscio simbolico di sé stessi per aprirsi con fiducia al mondo.

Il progetto è composto da:
– ? albi illustrati per i bambini dai 3 anni alle prime letture autonome;
– ? libri di narrativa per i bambini dai 7 anni;
– ? opuscoli per i genitori con suggerimenti e consigli psicopedagogici;
– ? due guide didattiche, una per la Scuola dell’Infanzia e un’altra per la Primaria.

Per ulteriori informazioni, è possibile visitare il sito Le Tartarughe Marine, o altrimenti visitare i profili social
Facebook e Instagram.

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Prova Invalsi 2019 scuole primarie: come affrontarla al meglio?

Nel mese di maggio 2019 si terranno le prove Invalsi 2019 per gli allievi di scuola primaria: interessati sono le classi II elementare e V elementare.

Il calendario prove Invalsi 2019

Per la II elementare il calendario è il seguente:

  • 6 maggio 2019: prova di italiano; nello stesso giorno solo per le classi campione ci sarà anche la prova di lettura;
  • 7 maggio 2019: prova di matematica.

Per la V elementare invece il calendario è il seguente:

  • 3 maggio 2019: prova di inglese;
  • 6 maggio 2019: prova di italiano;
  • 7 maggio 2019: prova di matematica.

A differenza dei colleghi più grandi, che affronteranno le prove in digitale, per i ragazzi delle scuole primarie la prova sarà esclusivamente cartacea.

Arrivare preparati alla prova Invalsi

I test Invalsi stanno diventando un importante parametro di valutazione della bontà della didattica, fornendo un quadro abbastanza chiaro sulla situazione italiana (si veda il Rapporto dello scorso anno).

Arrivare preparati alla prova Invalsi è importante quindi per valutare quanto di buono è stato fatto nell’anno scolastico. C’è da tenere in conto, chiaramente, anche ciò che riguarda il sostenere una prova – che va oltre la didattica e riguarda l’approccio col test da parte del bambino. Quindi, una buona preparazione mirata alla prova è fondamentale perché la stessa fornisca un esito reale, tangibile e credibile.

Libri per prepararsi alla prova Invalsi 2019

Libri per la prova Invalsi (foto: Enrico Parolisi - Gruppo Matacena)
Libri per la prova Invalsi (foto: Enrico Parolisi – Gruppo Matacena)

Le case editrici di libri scolastici offrono una ottima rosa di volumi tra cui scegliere per le insegnanti. Tra questi segnaliamo:

  • Tresei: gli eserciziari Invalsi della Tresei affrontano un percorso graduale, che inizia dalla prova d’ingresso con svolgimento guidato, che aiuta il bambino a riflettere sul ragionamento sotteso alla risoluzione dei quesiti, per proseguire con delle prove via via più complesse e articolate, fino a quelle ufficiali previste dal MIUR, con cui svolgere delle vere e proprie verifiche simulate.
  • Il Capitello: la collana Verso la Prova Invalsi è realizzata con lo scopo di accertare, consolidare e verificare le competenze secondo le modalità INVALSI, offrendo un ulteriore strumento oggettivo di valutazione, nell’ambito del curricolo verticale. Importante anche Easy Invalsi, ottimo strumento per la preparazione in lingua inglese.
  • Raffaello: ottima soluzione per la preparazione degli allievi, l’Invalsi Unico in un solo volume unisce Matematica e Italiano. I testi propongono un percorso graduale, per accompagnare l’alunno verso la prova INVALSI ufficiale.Questo sempre con le guide per il docente, un utile strumento per la correzione (con tutte le soluzioni) e la valutazione delle prove.

Se siete interessati, trovate discreti cataloghi (anche online) di libri per l’Invalsi.

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A Napoli un incontro di formazione sul pensiero critico

v municipalita sede napoli vomero via morghen foto google

Il 14 dicembre 2018, dalle 15.30 alle 18.30, si terrà nel quartiere collinare del Vomero, a Napoli, un interessante incontro di formazione. Il titolo è “Educare al pensiero critico. Comprendere e argomentare“.

L’incontro rivolto agli insegnanti di ogni ordine e grado, dalla durata di 3 ore e valido quale formazione dei docenti così come ai sensi del c.127 della legge 107/2015, vedrà come protagonista Francesco Piro, professore ordinario di Scienze dell’Educazione del Dipartimento di Scienze Umane, Filosofiche e della Formazione dell’Università di Salerno.

“Educare al pensiero critico. Comprendere e argomentare” si svolgerà all’interno della sede della V Municipalità di Napoli Vomero – Arenella (via Morghen 84), all’interno della Sala Consiliare ‘Silvia Ruotolo’. Al termine verrà rilasciato un attestato di partecipazione.

L’incontro è gratuito e aperto a tutti. Si può partecipare previa iscrizione. Per adesioni e informazioni si può inviare una mail a simposi.pansini@liceopansini.gov.it.

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Diplomati Magistrale: il Consiglio di Stato riapre la partita sull’inserimento in GaE

Anief Sciopero

Riceviamo e pubblichiamo.

Arriva dal Consiglio di Stato l’attesissima e soddisfacente vittoria che riapre la partita sul diritto all’inserimento in GaE dei docenti in possesso di diploma magistrale abilitante. L’Anief, come già anticipato, è intervenuta ad adiuvandum con i propri legali Walter Miceli e Sergio Galleano nel ricorso promosso da alcuni diplomati magistrale e patrocinati dall’Avv. R. Brunetti ottenendo il pieno accoglimento dell’istanza presentata e la trasmissione del ricorso all’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato per dirimere la questione della valenza erga omnes delle sentenze di annullamento dei decreti di aggiornamento GaE già passate in giudicato e ottenute proprio dal nostro sindacato.

“Ora l’Adunanza Plenaria dovrà esprimersi – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – e chiarire se le sentenze da noi ottenute e già passate in giudicato debbano o meno intendersi con valenza erga omnes, come noi abbiamo da sempre sostenuto. Se avremo ragione, chiederemo con forza che il Miur rispetti il giudicato e siamo convinti che non potrà più esimersi dal riaprire la graduatorie a esaurimento a tutti i docenti abilitati”.

La battaglia Anief al fianco di tutti i docenti abilitati, dunque, continua e il nostro sindacato ha nuovamente confermato la validità delle sue tesi. “Si tratta di una battaglia in cui crediamo – ricorda il presidente Pacifico –  e che porteremo avanti sino a quando la giustizia, con la collocazione dei diplomati magistrale, dei laureati SFP e di tutti gli abilitati nelle Graduatorie a Esaurimento, senza corsi o concorsi d’accesso, non vincerà sulle sentenze politiche”.

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Sciopero del 12 novembre, anche gli IDONEI 2016 pronti a scendere in piazza

test invalsi esame

Hanno superato un concorso, chiedono di accedere di diritto quindi al ruolo. E nel dibattito alla Camera, e nel ddl relativo, non c’è soluzione alla loro situazione. É questo che spinge gli idonei del concorso 2016 a scendere in piazza il 12 novembre insieme alle altre realtà del panorama scolastico nazionale.

D’altra parte – spiegano in una lettera aperta – più che responsabilità trattasi di riconoscimento di un diritto dovuto, meritato e dunque conquistato. Discussione in aula non per mettere in dubbio l’esistenza, già riconosciuta con decreto 334 ter e bis, ma per mettere nero su bianco la loro assunzione”.

Le ragioni

”Gli idonei concorso 2016 tornano a farsi risentire ribadendo a chiare lettere i punti già presentati al Presidente Pittoni e al MIUR nonché all’Onorevole Azzolina e Gallo, ben chiari in ogni percorso. Gli idonei sulla base di un preciso presupposto e decreto di legge che chiariva , nel dicembre 2017, con legge 334 bis e ter, e non a margine che avevano un diritto, oggi rivendicano ancora lo stesso diritto chiedendo ulteriore proroga GM ed elenchi graduati in mille proroghe e nero su bianco la loro assunzione, non uno di meno, in legge di stabilità. Con L. n. 205 del 27.12.2017, rubricata “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020”, in parziale riforma di quanto disposto nella lex specialis venivano introdotte due modifiche alle procedure dei concorsi ordinari del personale docente, all’art. 1, commi 603 e 1148. In riferimento art.17, comma 2, lettera A, decreto legislativo 13 aprile 2017 N.59 e in relazione all’art. 334-ter inserito nella Legge di Bilancio 2018 con testo licenziato dalla Camera: , “Sino al termine di validità, le graduatorie di tutti i gradi di istruzione e di tutte le tipologie di posto sono utili per le immissioni in ruolo anche in deroga al limite percentuale del 10% di cui all’articolo 400, comma 15, del testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado, di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297. L’ulteriore emendamento, dunque, che proroga di un altro anno la validità delle graduatorie del concorso (at. 334-bis), dovrà utilizzare le Graduatorie di Merito, o elenchi graduati, della scuola infanzia, primaria e secondaria per i prossimi anni scolastici rispettando il diritto di tutti gli idonei a vedersi convocati per le immissioni in ruolo a prescindere dalla loro collocazione o meno all’interno del limite del 10%. In altri termini, la P.A. dovrà necessariamente procedere all’assunzione degli stessi con lo scorrimento della graduatoria di merito e degli elenchi ove risultano utilmente inseriti anziché indire una nuova tornata concorsuale in virtù del diritto di assunzione cristallizzato. Il punto è che non in tutte le regioni l’anno di proroga concesso alle GM/ elenchi compresi di idonei basta ad assumere tutti gli idonei concorso 2016 che vedrebbero così privarsi di un loro diritto anche rispetto alla discriminazione fra gli idonei stessi già assunti. La proroga di altri anni e’ necessaria e funzionale e va messa ora e nero su bianco .

Tenuto conto che, per pacifica giurisprudenza, “.. è illegittima la delibera con la quale una P.A. indice un concorso pubblico, piuttosto che utilizzare una graduatoria di un precedente concorso per la copertura dei posti banditi, nel caso in cui la stessa graduatoria sia stata in precedenza utilizzata per la copertura di altri posti e la scelta di procedere per gli ulteriori posti con un nuovo concorso non trovi alcuna ragionevole giustificazione, ponendosi in contrasto con il già avvenuto utilizzo della graduatoria.” (Cons. Stato, Ad. Plenaria, sent. n. 14 del 28.11.2011; Cons. Stato, Sez. V, sent. n. 13954 del 4 marzo 2011; Cons. Stato, sez. VI, sent. n. 668 del 19 febbraio 2010, si evince che un nuovo concorso ordinario non può essere bandito se non vengono assunti prima tutti gli idonei infanzia, primaria e secondaria del precedente concorso 2016. Oggi gli IDONEI CONCORSO INFANZIA, PRIMARIA e SECONDARIA 2016 ribadiscono che la graduatoria, gli elenchi graduati, non possono e non devono avere validità limitata! Devono trasformarsi e divenire elenchi e GM ad esaurimento come quelle del concorso 2012. Lo sostengono da sempre a gran voce e non lo mandano a dire! Saranno lunedì 12 novembre al Miur e, come sempre, ci metteranno la faccia con la determinazione tipica di quelli che il concorso se lo sono sudato e guadagnato e oggi chiedono immediato intervento al governo nella legge di stabilità, in mille proroghe e nero su bianco”.

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Alla Camera arriva l’emendamento ANIEF alla legge di stabilità per docenti e ATA

L’avevano annunciato, l’hanno fatto. Parliamo della richiesta di modifiche alla Legge di Stabilità che ANIEF aveva annunciato nelle scorse ore.

La richiesta di modifica al ddl 822 è stata formulata dall’onorevole Antonio Iannone, in quota Fratelli d’Italia, membro della VII Commissione a Montecitorio: prevede che qualora “il rapporto di lavoro abbia complessivamente superato i trentasei mesi, comprensivi di proroghe e rinnovi, indipendentemente dai periodi di interruzione”, si proceda automaticamente “all’assunzione a tempo indeterminato, in ottemperanza a quanto previsto dalla direttiva 1999/70/CE del Consiglio, del 28 giugno 1999”.

La sua approvazione – spiega ANIEF in una nota stampa – è fondamentale per dare finalmente seguito alla direttiva UE 70/99, introdotta da Bruxelles proprio per dire basta alla reiterazione dei contratti a tempo determinato, e se si vuole superare il problema dei vuoti di organico, vera croce di dirigenti ministeriali e scolastici alla perenne ricerca di supplenti malgrado vi siano decine di migliaia di lavoratori già selezionati, formati, con esperienza e che chiedono solo di essere stabilizzati. E come ormai da vent’anni sostiene l’Ue.

Marcello Pacifico (Anief-Cisal) presto spiegherà ai deputati perché questa situazione incancrenita va superata: “Per il bene del nostro sistema scolastico confidiamo molto nell’approvazione dell’emendamento 12.0.3, anche perché potrebbe evitare la quasi certa condanna dello Stato italiano nella procedura d’infrazione 4231/14 proprio sull’abuso delle supplenze in presenza di posti vacanti e di candidati selezionati e formati, in attesa pure della sentenza C-494/17 Rossato sul mancato risarcimento riconosciuto agli insegnanti di ruolo”.