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Diplomati magistrale, nel Decreto Dignità compare il concorso straordinario

sede Miur Trastevere Roma

La vicenda dei diplomati magistrale si arricchisce di un nuovo capitolo: tra gli emendamenti approvati nella giornata di ieri al Decreto Dignità spunta infatti un emendamento che di fatto avvia un concorso straordinario con l’obiettivo di segnare finalmente la svolta che porterà alla soluzione del problema.

L’emendamento al Decreto Dignità

L’emendamento è introdotto ribadendo il caposaldo che dal suo insediamento Marco Bussetti (Ministro dell’Istruzione) continua a ripetere: pur nel rispetto delle sentenze emesse, bisogna garantire la regolarità dell’avvio del prossimo anno scolastico.

Continuità didattica

Per garantire la continuità didattica di cui sopra, il Ministero ha stabilito che una volta che la sentenza diventa esecutiva, tanto per i diplomati magistrale in ruolo con riserva che per quelli con incarico annuale per il prossimo anno scolastico, che il loro contratto (a tempo determinato o indeterminato) venga trasformato in un contratto con scadenza  giugno 2019.

A chi è rivolto il concorso straordinario

Il concorso straordinario è riservato ai docenti in possesso di diploma magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001/02 e ai laureati in Scienze della formazione primaria con due annualità di servizio specifiche negli ultimi otto anni. Rientrerebbero così i 7000 e passa docenti finiti nel calderone della vicenda dei diplomati magistrale e sulle cui teste pende come una spada di Damocle la sentenza del Consiglio di Stato in riunione plenaria dello scorso dicembre. Così come gli assunti con riserva delle Graduatorie ad Esclusione che, sempre stando alla provvisoria soluzione trovata ad oggi, vedranno trasformarsi il contratto in una supplenza di un anno (fino al prossimo giugno 2019).

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Carta Docente, fino a quando è possibile spenderla?

Carta Docente scadenza

Ci sono opinioni discordanti su fino a quando è possibile spendere il bonus Cultura per gli insegnanti di 500 € previsto dalla Carta Docente. In queste ore alcuni insegnanti stanno ricevendo telefonate in cui alcuni negozianti invitano a spendere entro il 31 agosto 2018 l’intero monte, rischio altrimenti di perderlo. Ma è davvero così?

Sì e no. L’urgenza sussiste per chi ha accumulato pregressi del bonus 2016-2017. Ma andiamo con ordine.

Il nuovo Governo

In primis bisogna ribadire che il nuovo esecutivo, e in particolare il MIUR di Marco Bussetti, non sono ancora intervenuti sul bonus previsto dalla Carta Docente. In soldoni, vuol dire che al momento vige la precedente normativa in materia.

Quando scade allora la Carta del Docente?

Così come da normativa vigente, il termine per l’utilizzo del bonus è fissato con la fine dell’anno scolastico. Ciò vuol dire che il 31 agosto è il termine ultimo. Ma…

Il decreto del 28 novembre 2016

Come previsto da decreto del 28 novembre 2016 il bonus non speso verrà automaticamente accreditato sul successivo.

Un esempio: supponiamo che nell’anno accademico 2017-2018 avete speso 300 dei 500 euro spettanti agli insegnanti pubblici con carta Docente.

All’inizio dell’anno 2018-2019 (1 settembre 2018) ai 500 euro accreditati se ne aggiungeranno i 200 avanzati dall’anno precedente. In portafoglio, quindi, avrete in totale 700 € da spendere.

La Carta Docente quindi diventa un salvadanaio?

No, perché lo stesso decreto sopra citato prevede che il bonus accumulato sia speso entro l’anno successivo alla scadenza. Tornando all’esempio di cui sopra, dei 700 euro i 200 avanzanti andranno usati entro il 31 agosto 2019.

Posso quindi stare tranquillo?

Si, ma con attenzione. Non è escluso che il Miur metta mano alla carta Docente così come il Mibac ha prestato attenzione a 18app, alla fine riconfermata nel Milleproroghe. In ogni caso, qualsiasi variazione delle scadenze sarà comunicata in tempo per permettere ai docenti di poter spendere il bonus. Per chi vuole comunque passare vacanze tranquille o magari sarà assente da casa per lunghi periodi di agosto, il nostro consiglio è farsi un giro al fresco di casa su uno degli e-shop già ottimizzati per la spesa su carta Docenti e scoprire se c’è qualcosa che possa tornare utile al caso prima di qualsiasi variazione dal’’alto.

Bonus 2016-2017 di Carta Docente

Ben diverso è il discorso per chi ha accumulato bonus dell’anno 2016-2017. Alcune stime parlano del 40 percento degli insegnanti italiani che non ha ancora usufruito dell’intero ammontare messo a disposizione per l’avanzamento tecnologico. In tal caso BISOGNA SPENDERE QUANTO AVANZATO entro il 31 agosto 2018, pena la perdita di quell’ammontare.

Alcuni consigli su siti dove è possibile spendere il bonus:

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Milleproroghe, confermato bonus 18app: “Ma nel 2019 cambieremo tutto”

18 app banner

Si va verso una conferma per 18app, l’incentivo economico di 500 euro per l’acquisto di prodotti “culturali” per la crescita personale e professionale del neo maggiorenne. Resta sostanzialmente uguale a sé stesso, come prevede il decreto Milleproroghe che verrà discusso in queste ore, ma il Ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli già annuncia che “nel 2019 le cose cambieranno”.

Come funziona ora?

Il bonus cultura di 500 euro è richiedibile da tutti i ragazzi nati nel 1999 che hanno compiuto quindi nel 2017 i 18 anni di età. Il periodo per registrarti è terminato il 30 giugno 2018, ma c’è tempo fino al 31 dicembre 2018 per spendere il Bonus Cultura. Per i ragazzi nati nel 2000 la procedura di registrazione non è ancora attiva.

Cosa si può acquistare?

Come indicato dal Mibac, si possono acquistare con 18app beni esclusivamente riconducibili ai seguenti ambiti:

  • Cinema (abbonamento card/biglietto d’ingresso)
  • Concerti (abbonamento card/biglietto d’ingresso)
  • Eventi culturali (biglietto d’ingresso a festival, fiere culturali, circhi)
  • Libri (audiolibro, ebook, libro)
  • Ingressi a musei, monumenti e parchi (abbonamento card/biglietto d’ingresso)
  • Teatro e danza (abbonamento card/biglietto d’ingresso)
  • Musica registrata (cd, dvd musicali, dischi in vinile, musica on line)
  • Corsi di musica, di teatro o di lingua straniera.

L’acquisto è valido anche online. In Rete ci sono portali appositamente pensati per facilitare l’acquisto con 18app online, tra questi citiamo Oceanon e Matacena Libri.

Cosa cambierà?

Nel 2019 il Mibac ha già espresso la sua volontà di cambiare le regole del gioco. In un’intervista il ministro Alberto Bonisoli afferma:

“Dal 2019 si cambia in maniera pesante. Rimarrà uno strumento tipo app con soldi che vengono erogati dal Governo. Ma interverremo sulle cifre, chiariremo quali beni possono essere acquistati e quali no, privilegeremo le fasce economicamente più deboli. Mi piacerebbe estendere l’aiuto oltre la fascia dei diciotto anni”.

Insomma, un po’ come dire che al momento non c’era il tempo di correggere il tiro, ma che in futuro dobbiamo aspettarci un’attenzione particolare sul tema – quantomeno in termini di beni e servizi acquistabili.

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Concorso dirigenti scolastici, alle preselezioni 10mila non si presentano

donna scrittura laptop test concorso dirigenti scolastici

I partecipanti alle prove preselettive del Concorso dirigenti scolastici sono stati 24.082 su 34.580 candidati iscritti”, in pratica 10mila defezioni: vuoi per una data praticamente estiva, vuoi perché a ridosso degli esami scolastici non tutti si sono sentiti in grado di prepararsi adeguatamente, vuoi perché molti candidati hanno deposto le armi ben prima dell’ultima data fissata a causa di tira e molla sullo svolgimento del concorso stesso. Questo numero però vuol dire che per chi ha partecipato al concorso aumentano notevolmente le possibilità di diventare dirigente scolastico.

Nella giornata del 23 luglio si è tenuta la prova preselettiva (tutta al pc), che comunicano dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca si è svolta regolarmente e senza problemi di sorta.

Cento quesiti a risposta multipla in una modalità d’esame che non si è evitata qualche critica.

Risultati del concorso per dirigenti scolastici

I risultati dei test dovrebbero arrivare prestissimo: secondo le stime del Miur tra venerdì 27 luglio 2018 e sabato 28 luglio 2018. Si attende che finisca il lavoro di controllo del Cineca di Bologna. In totale saranno 8730 i candidati ammessi allo scritto, poco più di uno su tre partecipanti alle preselezioni, in base a quanto stabilito dalla normativa vigente (decreto ministeriale 138/2017 che recita che i candidati che passano allo scritto sono il triplo dei numeri di posti a concorso, maggiorati del 20 percento sempre attraverso lo stesso d.m.).

L’associazione dei dirigenti scolastici

La DiSAL (Associazione dei Dirigenti Scolastici) plaude al concorso ma sottolinea i “tempi biblici” per arrivare allo stesso. Non solo, ma pone l’accento sul fatto che questo concorso non risolva il problema della carenza di presidi negli istituti scolastici italiani. L’invito al Ministero, quindi, è quello di iniziare subito a lavorare su un nuovo concorso, indetto entro fine anno.

L’obiettivo dichiarato – e che accomuna anche il Ministero – è quello di mettere fine alle reggenze una volta per tutte.

Il 71 percento dei candidati è donna

Il 71 percento dei candidati al concorso per dirigenti scolastici è donna, l’età media è di 49 anni.

 

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Zainetti scuola: consigli utili per l’inizio dell’anno scolastico

zainetti scuola

Con l’inizio dell’anno scolastico, rivedremo fuori le scuole a settembre quel quasi incantato turbinio di colori che sono i nostri ragazzi con gli zainetti scuola accuratamente scelti prima di incominciare un’altra avventura lunga mesi.

Scegliere gli zainetti scuola giusti per le proprie esigenze però non è solo un capriccio: uno zaino scomodo o che distribuisce male il peso a lungo andare può incidere anche sulla salute dei bambini che lo portano.

Come scegliere quindi lo zainetto per la scuola giusto per il vostro figlio e/o nipote?

Uno zainetto tipo deve essere della taglia giusta, quindi non troppo piccolo per ovvie ragioni ma nemmeno troppo grande: deve essere ampio il giusto per poter disporre il contenuto in modo che lo riempia perfettamente evitando quindi che gli oggetti in esso contenuti ballino.

Per il peso totale, vale la regola del 10 percento: lo zainetto per la scuola pieno non deve superare mai il 10 percento del peso del bambino.

Ecco alcuni utili suggerimenti.

Occhio all’età

Uno zainetto per l’asilo non è uguale a uno zainetto per le elementari. Oltre alla ripartizione degli spazi c’è anche la distribuzione del peso, necessaria per non gravare sulle schiene dei bambini in fase di crescita. Quando scegliete uno zainetto fate ben attenzione, quindi, a controllare l’età suggerita per lo stesso.

Schienale rigido

Lo schienale rigido e/o imbottito permette al peso contenuto nello zainetto di non caricare tutto verso il basso, comprimendo quindi la schiena con tutti i rischi che ne conseguono.

Occhio ai materiali

Fate sempre attenzione ai materiali. Non tanto per i tessuti che possono essere fastidiosi per bambini che non hanno ancora il quadro allergenico clinicamente definito, ma soprattutto per la tenuta e l’igiene dello stesso. Scegliete sempre tessuti lavabili.

Occhio anche al prezzo!

Gli zainetti griffati costano parecchio, soprattutto se di ultima collezione (un po’ come con la moda). E un po’ come la moda, bisogna saper fiutare l’occasione per risparmiare. Il periodo di giugno e luglio – soprattutto luglio, è l’ideale per acquistare gli zainetti in primis per l’avvento dei saldi estivi, in secondo luogo perché parliamo di giacenze dell’anno precedente che devono essere smaltite per lasciar spazio alle nuove linee con – magari – nuovi idoli dei nostri figli.

Con l’avvento e la larga diffusione degli e-commerce, inoltre, sono tantissimi i siti dove acquistare zainetti scuola online e risparmiare cifre considerevoli.

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Ansia da test d’ammissione all’università? Arriva la guida no-panico gratuita!

test ammissione medicina guida

Chi ci è passato lo sa perfettamente che – prima ancora della preparazione – il vero ostacolo da superare nel preparare il test di ammissione alla facoltà di Medicina (e a qualsiasi altra facoltà a maledetto numero chiuso) è gestire l’ansia, il panico, lo stress provocato.

Per gli aspiranti medici e dentisti che si preparano ad affrontare i test d’ammissione a Medicina e Odontoiatria, arriva uno strumento pratico e gratuito ideato dallo studio legale Leone-Fell in collaborazione con le scuole di preparazione Wau! e TutorUp e dal liceo Mamiani.

La guida “anti-panico”

La possiamo definire “guida anti-panico”, ricca di consigli pratici per prepararsi, anche fisicamente e psicologicamente, a quella che per molti studenti può essere considerata una delle prove più importanti del proprio percorso di studi. La guida è stata presentata in anteprima al Test Day 2018 di Sassari, arrivato alla sua quarta edizione.

Ma serve anche a difendere i propri diritti

Ok, ma perché uno studio legale prepara una guida per i test d’ammissione? Perché nel vademecum c’è una consistente parte dedicata appunto alla tutela dei propri diritti in sede d’esame. I legali Francesco Leone e Simona Fell, grazie a questa iniziativa, vogliono preparare i ragazzi che il prossimo 4 settembre affronteranno la prova nazionale su tutto ciò che potrebbe succedere fuori e dentro le aule universitarie e soprattutto come tutelarsi e far valere e rispettare i propri diritti.

Ansia e storia

Nel manuale si trovano infatti tutte le informazioni relative ai test, oltre ai consigli degli esperti su come gestire il tempo a disposizione e superare gli stati d’ansia. Infine, un’ampia parte riguarda le irregolarità che in questi anni hanno caratterizzato negativamente i test d’accesso e che hanno provocato una valanga di ricorsi, molti dei quali accolti.

Dove scarico il manuale per i test?

La guida è disponibile gratuitamente sul sito dello studio Leone – Fell a questa pagina.

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La settimana corta fa perdere 5 ore di apprendimento: la petizione del prof. Violante

studenti scuola primaria generica

Il 19 luglio è comparsa sulla piattaforma di petizioni online e raccolta firme Change.org una petizione del professor Pasquale Violante. Il docente (di scuola media superiore) si rivolge direttamente al Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti spiegando perché la settimana corta è un danno per tutti e non vale il risparmio in termini economici per gli istituti scolastici.

Il contenuto della petizione

In una lunga e articolata lettera aperta, Violante evidenzia le criticità di una ripartizione del monte ore in 5 giorni anziché sei. Dalle 8 alle 14 ogni giorno – spiega – è veramente pesante per gli allievi. L’ultima ora è praticamente persa tra stanchezza e fame. Per non parlare della “mazzata” di dover poi tornare a casa a fare più compiti.

Non serve essere un esperto di scienze dell’educazione per comprendere che non si possono reggere con profitto sei ore di lezione, dalle ore 8 alle 14. È disumano costringere dei ragazzi appena usciti dalla scuola primaria a stare a scuola per sei ore. La sesta è un’ora persa, in quanto gli alunni sono ormai stanchi ed affamati. Ne consegue che su un monte ore settimanale di trenta ore, sono da considerarne sprecate cinque. Inoltre bisogna considerare che il carico di compiti da fare a casa è eccessivo (le materie da studiare sono sei invece di cinque e si ha un’ora in meno a disposizione). 

Poi, calcolatrice alla mano, Violante sottolinea che perdere cinque giorni di lezione per un’influenza equivale a “perdere 30 ore di lezione invece di 25”.

Le pregresse sentenze

Violante ricorda nella missiva digitale quante volte i TAR abbiano accolto i ricorsi avversi alla settimana corta.

[…] Perché comunque la si pensi sui vantaggi e sugli svantaggi, una cosa è incontestabile: la “settimana corta” è illegale, in quanto consente di svolgere solo 169 giorni di lezione e non i 200 stabiliti dalla legge, che così recita: “la determinazione delle date di inizio e di conclusione delle lezioni ed il calendario delle festività devono essere tali da consentire, lo svolgimento di almeno 200 giorni di effettive lezioni” (art. 74 d.lgs. 16 aprile 1994 n. 297). E non si può invocare a favore della “settimana corta” il principio dell’autonomia, introdotto dal D.P.R. n. 275/1999, in quanto “L’autonomia organizzativa […] si esplica […] fermi restando i giorni di attività didattica annuale previsti a livello nazionale”, (art. 21, comma 8 della L. 15 marzo 1997 n. 59).

Nell’argomentare la sua posizione, Violante tra l’altro evidenzia come in Campania si sia creata una situazione paradossale già quest’anno con la scelta del calendario didattico  che porterebbe le scuole che scelgono la settimana corta a non poter svolgere i 204 giorni di lezione dettati da vigente normativa.

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Smartphone nelle scuole: sì o no?

smartphone scuola

Il proibizionismo digitale sembra di per sé anacronistico, eppure in Francia la via indicata dal governo Macron è proprio quella: si va verso un totale divieto dell’utilizzo di smartphone e dispositivi digitali nelle scuole. Anche se come ricorda il Corriere della Sera la misura è al momento di difficile attuazione, resta il segnale importante che da giugno è legge l’obbligo di avere gli smartphone spenti per gli allievi transalpini di scuole elementari e medie.

In Italia?

L’Italia, in attesa di nuove indicazioni da parte del nuovo ministro all’istruzione Marco Bussetti in merito, al momento si attiene a quanto deciso quando alla guida del Miur c’era Valeria Fedeli: in soldoni, l’ex ministra con i dati alla mano sull’utilizzo dei dispositivi digitali a scuola ha pensato che la soluzione migliore sia un’educazione allo strumento e al suo uso consapevole nell’ottica di una crescita del minore. A Uno Mattina la Fedeli affermò:

I nostri ragazzi arrivano in classe già digitalizzati. Il tema è insegnare loro come si sta sul digitale con la gestione e responsabilità dei docenti.

In questa ottica si è mosso il Miur che pochi mesi dopo stilò il seguente decalogo del corretto utilizzo degli smartphone a scuola. Tra le indicazioni quella di rimandare al docente le scelte sull’utilizzo o meno dello smartphone, la disattivazione delle notifiche sul cellulare, l’utilizzo a solo scopo didattico, la stesura di un regolamento per gli istituti scolastici chiaro e preciso.

Può voler dire tutto e può voler dire niente. Sicuramente, è un’importante sensibilizzazione nei confronti del mezzo. Di contro, non è così semplice immaginare che tutti gli allievi rispettino le regole.

Per i più piccoli?

Resta un tema: quello dei bambini delle scuole primarie. Quando è giusto avvicinarli al mezzo digitale? In ché modo?

Non tener conto delle insidie che si nascondono in Rete è un errore gravissimo. Per questo esistono prodotti pensati per un approccio con lo strumento digitale che siano sicuri e proteggano i più piccoli da esperienze traumatiche. Un esempio? Questo tablet Clempad di Clementoni (sull’eshop Matacena Giochi) che ha accesso a Google Play, ha un sistema operativo Android e la possibilità di riprodurre video, ha anche la 3G, ma garantisce un’esperienza al bambino entro determinati limiti invalicabili che lo tutelano da un web che va affrontato con estrema consapevolezza.

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Quando inizia la scuola? Anno 2018-19

calendario inizio anno scolastico

Quando inizia la scuola 2018-2019? A settembre, chiaramente, ma nelle scorse ore si è finalmente completato il calendario di inizio anno scolastico per tutte le regioni d’Italia. I primi a tornare sui banchi – il 5 settembre – saranno i ragazzi del Trentino (ma solo quelli della provincia autonoma di Bolzano; per i residenti in provincia di Trento l’inizio è fissato il 12 settembre) mentre gli ultimi saranno i pugliesi che riprenderanno a studiare a scuola il 20 settembre.

Quando inizia la scuola regione per regione

  • Trentino – Bolzano: 5 settembre, Trento: 12 settembre;
  • Abruzzo: 10 settembre;
  • Basilicata: 10 settembre;
  • Friuli Venezia Giulia: 10 settembre;
  • Piemonte: 10 settembre;
  • Lombardia: 12 settembre;
  • Campania: 12 settembre;
  • Sicilia: 12 settembre;
  • Valle d’Aosta: 12 settembre;
  • Umbria: 12 settembre;
  • Veneto: 12 settembre;
  • Molise: 13 settembre;
  • Lazio: 17 settembre;
  • Calabria: 17 settembre;
  • Emilia Romagna: 17 settembre;
  • Liguria: 17 settembre;
  • Sardegna: 17 settembre;
  • Marche: 17 settembre;
  • Toscana: 17 settembre;
  • Puglia: 20 settembre.

Il ponte di Pasqua

Quest’anno ha una peculiarità: le celebrazioni per la Santa Pasqua anticipano di pochi giorni quelle del 25 aprile (Festa della Liberazione). In alcune Regioni questo si tramuterà in un lungo ponte unico: parliamo di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Molise, Piemonte, Puglia, Sicilia, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto che prevedono chiusura dal 18 al 25 aprile 2019. La Campania prolungherà il ponte fino al 27 aprile, mentre Trento e Bolzano rispettivamente fino al 27 e fino al 28 aprile.

Le feste “perse”

Il 2 giugno 2019 cade di domenica, quindi è già rossa sul calendario. L’Immacolata Concezione cade invece di sabato (8 dicembre 2018).

La fine della scuola

Con variazioni da regione a regione, le scuole dell’infanzia chiuderanno tra il 27 e il 30 aprile 2019 mentre le altre tra il 7 e il 12 giugno 2019.

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Campania: pubblicato bando per il terzo anno di Scuola Viva

scuola viva regione campania

Torna per il terzo anno il programma Scuola Viva. Nelle scorse ore è stata pubblicata da parte della Regione Campania la manifestazione di interesse per le scuole coinvolte nel programma pluriennale.

La scadenza per l’invio dei progetti relativi a laboratori extracurricolari e multidisciplinari è fissato per il 15 settembre 2018 ed è destinata alle scuole coinvolte nel programma.

Il Programma “Scuola Viva” continuerà inoltre anche per il 2019-2020 con una IV annualità. Lo annuncia la Regione, avendo la Campania integrato, con D.G.R. n. 445 dell’11 luglio 2018, la programmazione di risorse finanziarie con ulteriori 25 milioni di euro a valere sul POR Campania FSE 2014-2020.

A chi è rivolto Scuola Viva?

Possono partecipare al Bando (pubblicato su BURC Bollettino Ufficiale della Regione Campania numero 48 del 16 luglio 2018) tutti gli istituti scolastici già attuatori (e già finanziati) di Scuola Viva nelle prime due annualità.

Come si partecipa?

Bisognerà trasmettere i progetti tramite PEC con oggetto: “Domanda di partecipazione alla Manifestazione d’interesse “Programma Scuola Viva” – III annualità“.

L’indirizzo differisce a seconda dell’area geografica di appartenenza:

La soddisfazione dell’assessore Lucia Fortini

L’assessore Lucia Fortini esprime la sua soddisfazione: “Il Programma si rafforza e migliora, di anno in anno, con la piena sinergia tra la comunità scolastica, i docenti e gli esperti, le famiglie e il territorio organizzati in rete”.

“Per realizzare l’innovazione sociale e culturale e costruire una Scuola più inclusiva ed attrattiva – continua la Fortini – serve dare continuità e stabilità di azione con risorse e strumenti adeguati. Le tante esperienze ed iniziative di successo che ancora sono in corso in queste settimane di luglio, con tanta dedizione e partecipazione di studenti ed insegnanti, confermano il grande valore aggiunto per le comunità locali”.