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Aumenti in busta paga, indignata la Gilda: “90 ai docenti e 815 ai dirigenti è una differenza sproporzionata”

ccnl comparto scuola soldi

“L’aumento di 815 euro lordi mensili che arriverà nelle buste paga dei dirigenti scolastici grazie al nuovo contratto, a fronte dei circa 90 attribuiti ai docenti, ha provocato indignazione tra gli insegnanti. Non solo la differenza degli aumenti è assolutamente sproporzionata, perché parliamo di oltre nove volte il misero incremento stipendiale dei docenti, ma tutti sanno benissimo che gran parte delle funzioni organizzative e gestionali vengono delegate nella vita quotidiana delle scuole agli stessi insegnanti in cambio di compensi irrisori”. Così Rino Di Meglio commenta l’incremento retributivo accordato ai dirigenti scolastici, categoria professionale che, sottolinea il coordinatore nazionale della Gilda, “non è rappresentato dal nostro sindacato”.

“Fino agli anni ’80 lo stipendio del preside, cioè l’attuale dirigente scolastico, – ricorda Di Meglio – partiva da quello di fine carriera dei docenti; poi, quando i presidi hanno ottenuto il contratto separato, la forbice si è allargata smisuratamente. L’unico modo per conquistare dignità contrattuale per gli insegnanti è uscire dal calderone del pubblico impiego, e ottenere un contratto specifico. L’istituzione di un’area separata – ribadisce il leader della Gilda – è una richiesta storica della Gilda degli Insegnanti per la quale continueremo a batterci senza sosta”.

Per Di Meglio, infine, “è quasi una beffa che i riconoscimenti economici per le funzioni organizzative, che alleggeriscono non poco il lavoro dei dirigenti, vengano sottratte da quelle stanziate dal contratto degli insegnanti anziché da quello dei dirigenti. È giunto il tempo – conclude il coordinatore nazionale – di alzare la testa e iniziare a declinare tutte quelle attività non obbligatorie che sarebbero di competenza del dirigente”.

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Concorso straordinario infanzia e primaria, oltre 42mila domande

sede Miur Trastevere Roma

Si è conclusa la fase di candidatura al concorso straordinario per posti comuni e di sostegno nella scuola dell’infanzia e primaria. Sono 42.708 le domande di partecipazione presentate. Lo afferma il Miur in una nota stampa.

Lombardia, Lazio e Piemonte sono le regioni con il numero più alto di iscrizioni con 8.955, 3.815 e 3.747 candidati.

Le istanze totali, considerando chi ha presentato la propria candidatura sia per la scuola dell’infanzia che per la primaria, sia per i posti comuni che per il sostegno, sono 48.472.

Il concorso per il reclutamento a tempo indeterminato di docenti per la scuola dell’infanzia e primaria porterà alla formazione di graduatorie di merito straordinarie su base regionale.

I candidati hanno potuto presentare la domanda di partecipazione, esclusivamente on line, attraverso il sistema POLIS, dalle ore 9 del 12 novembre alle ore 23.59 del 12 dicembre 2018.

Sono ammessi a partecipare al concorso: docenti in possesso di diploma magistrale, conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002, che abbiano svolto, nel corso degli ultimi otto anni scolastici (dal 2010/2011 al 2017/2018) almeno due annualità, anche non continuative, di servizio specifico; docenti in possesso di laurea abilitante in Scienze della Formazione primaria, che abbiano svolto, nel corso degli ultimi otto anni scolastici (dal 2010/2011 al 2017/2018) almeno due annualità, anche non continuative, di servizio specifico. Per i posti di sostegno, oltre ai requisiti del titolo di studio e delle due annualità di servizio, è richiesto anche il titolo di specializzazione sul sostegno. I docenti immessi in ruolo saranno sottoposti, per la conferma dell’assunzione, al periodo di formazione e di prova.

Così come previsto dall’art. 2, comma 2 del bando, nella Gazzetta Ufficiale – IV Serie Speciale, Concorsi ed Esami del 18 dicembre 2018, verranno pubblicate le aggregazioni territoriali delle procedure concorsuali per le quali è stato acquisito un esiguo numero di domande.

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Sostegno, nuovo scontro Anief – Bussetti

Anief Sciopero

“Il Ministro dell’Istruzione non perde occasione per dire che mancano insegnanti di sostegno da inserire nelle classi dei 280 mila alunni disabili iscritti nelle nostre scuole: anche in queste ultime ore, Marco Bussetti ha detto che ‘uno dei primi problemi che la scuola ha è quello dell’assenza degli insegnanti specializzati, un tema che si propone sistematicamente ogni anno scolastico’. Per questo motivo, ha annunciato che ‘per la prima volta nella storia della Repubblica noi nei prossimi tre anni attiveremo corsi per il reclutamento futuro di 40 mila insegnanti specializzati sul sostegno nelle nostre scuole’ di cui ’16 mila dal prossimo anno’. Le cose, però, non stanno proprio come sostiene il Ministro”. Lo afferma in una nota l’ANIEF.

Marcello Pacifico (Anief-Cisal) dichiara: “Se vuole, siamo sin d’ora disponibili a fornire al Ministro migliaia di nominativi già formati e dimenticati perché lasciati fuori dalle GaE. Il problema rimane la mancata riapertura delle graduatorie legate al doppio canale: se lo Stato forma e poi non assume, possono partire tutti i corsi che il Miur desidera ma avremo sempre cattedre scoperte”.

“Nelle 8 mila scuole autonome italiane – snocciola i dati l’ANIEF – ci sono già quasi 30 mila docenti specializzati e abilitati, quindi selezionati e formati dalle università autorizzate dallo stesso Miiur. E sono tutti precari. Il problema è che l’amministrazione continua a dire no al loro inserimento nelle GaE. E a mantenere in vita la Legge Carrozza 128 del 2013 che, per assicurare risparmi pubblici sulla pelle degli studenti più bisognosi di attenzione, colloca in organico di fatto decine di migliaia di cattedre di sostegno: in questo modo, trasformando in deroga un posto di sostegno libero su tre, lo Stato risparmia sui mesi estivi e sulle progressioni di carriera”.

“I numeri – continua il sindacato – sono eloquenti: un anno fa furono assegnate in deroga, con supplenza sino al 30 giugno, oltre 54 mila cattedre. Quest’anno, in attesa dei numeri ufficiali del Miur, si prevede che si sfioreranno le 60 mila supplenze su sostegno in deroga. Si è arrivati a questo, tra l’altro, dopo che la scorsa estate abbiamo assistito alla miseria di 1.639 assunzioni su 13.329 già autorizzate: eppure, quei posti, assieme alla metà di quelli vacanti e disponibili, si sarebbero potuti assegnare a docenti già specializzati e pronti per essere immessi in ruolo, invece costretti a lavorare su supplenze annuali fino al 30 giugno dopo essere convocati da graduatorie d’istituto. Con tutti i problemi organizzativi e didattici che ciò comporta, ad iniziare dalle nomine realizzate in ritardo, passando per il cambio continuo di docenti, anche nello stesso anno scolastico”.

“Se solo il Ministro dell’Istruzione volesse – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal -, il nostro sindacato è disponibile sin da subito a fornire migliaia di nominativi di docenti preari già formati e dimenticati perché lasciati fuori dalle graduatorie ad esaurimento senza alcuna motivazione logica. Il problema rimane sempre, quindi, quello della mancata riapertura delle graduatorie legate al doppio canale. Quindi, non solo ai concorsi, peraltro organizzati in modo approssimativo e discriminante. La verità sui docenti sostegno è che se lo Stato forma e poi non assume a tempo indeterminato possono partire tutti i corsi che il Miur desidera ma avremo sempre cattedre scoperte”, conclude Pacifico.

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Disabilità, la denuncia ANIEF: 100mila con docente di sostegno nuovo assegnato con ritardo

alunni con disabilità insegnanti di sostegno generica

Nel giorno dell’anniversario della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dei Diritti delle persone con disabilità, Anief ha denunciato che quest’anno sono state assegnate non meno di 60 mila supplenze su sostegno in deroga. “Con l’aggravante – si legge in una nota – che la metà di quei posti si poteva destinare a docenti specializzati e pronti per essere assunti, anziché relegati nelle graduatorie d’istituto per fare i supplenti a vita. Marcello Pacifico (Anief- Cisal): Considerando che almeno il 30-40% dei docenti opera su due o più alunni, sono almeno 100 mila gli alunni costretti a subire le conseguenze nefaste di leggi create ad arte per far risparmiare lo Stato sulla pelle dei più bisognosi. Quando si parla di disabili e delle loro continue esclusioni sociali e di discriminazione è bene sapere che è la stessa scuola ad alimentare certe ingiustizie”.

Per questi motivi, Anief rilancia l’iniziativa legale gratuita Sostegno, non un’ora di meno!, che solo lo scorso anno ha prodotto oltre cento cause vinte, con altrettanti alunni che si sono visti assegnare le ore settimanali previste e le famiglie risarcite. Infine, l’Anief ha predisposto per la Legge di Stabilità un emendamento ad hoc, al Senato, per stabilizzare il personale docente specializzato sul sostegno precario su tutti i posti in deroga per due anni scolastici consecutivi.

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Quota 100, Gilda denuncia la beffa per i docenti a “quota 104”

ccnl comparto scuola soldi

“Allungando la finestra di 6 mesi per i lavoratori pubblici che hanno maturato i requisiti entro il 31 marzo, chi vuole usufruire di quota 100 potrà andare in pensione entro il 1 ottobre. Considerato che per gli insegnanti i tempi di pensionamento sono basati sull’anno scolastico anziché su quello solare, per loro il termine si sposta al 2020: di fatto, quindi, la misura contenuta nella legge di Bilancio taglia fuori del tutto i docenti”.

Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commenta la clausola sulle finestre allungabili a 6 mesi per quota 100 contenuta nella bozza di decreto elaborata dal Governo.

“Se questo provvedimento venisse approvato – spiega Di Meglio – gli insegnanti sarebbero ulteriormente penalizzati rispetto agli altri dipendenti pubblici perché per questi ultimi la prima finestra utile per andare in pensione sarebbe in ottobre 2019 (con un ritardo di 6 mesi rispetto ai lavoratori privati), mentre per i docenti la prima finestra utile sarebbe a settembre 2020, quindi con 18 mesi di ritardo rispetto ai privati. È risaputo, infatti, che gli insegnanti non possono lasciare la cattedra durante l’anno scolastico per garantire la continuità didattica”.

“Tutto ciò vanifica la famosa quota 100 per gli insegnanti: nel 2020, infatti, chi ne avrebbe avuto diritto oggi avrà raggiunto quota 104 e buona parte di loro maturerebbe i requisiti richiesti dalla legge Fornero. I docenti, dunque, sono stati sedotti e abbandonati”, conclude il coordinatore nazionale della Gilda.

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Miur, Corte dei Conti e Università: sottoscritto l’atto Aggiuntivo per diffondere la conoscenza della contabilità pubblica

Corte dei Conti Roma

Ieri mattina, presso la sede della Corte dei conti a Roma, alla presenza del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Marco Bussetti, del Presidente della Corte dei conti Angelo Buscema e del Presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane Gaetano Manfredi, è stato sottoscritto l’atto Aggiuntivo al Protocollo di intesa MIUR – Corte dei conti.

Si tratta di un accordo diretto ad attivare forme di collaborazione per diffondere la conoscenza della contabilità pubblica e della gestione dei bilanci economico patrimoniali.

Con la sottoscrizione dell’Atto aggiuntivo avvenuta oggi si è provveduto ad assicurare, con il prezioso concorso delle Università italiane, la diffusione e la conoscenza dei principi della contabilità pubblica che sono, prim’ancora, principi di etica.

Il ruolo della Corte dei conti, custode della contabilità secondo il dettato costituzionale, e il ruolo del Ministero e degli Atenei consentiranno di promuovere iniziative di formazione e di ricerca, mediante l’attivazione di forme di diretta collaborazione tra le Sezioni regionali della Corte e le Università presenti negli ambiti regionali.

È stato inoltre convenuto di promuovere, nel prossimo anno, la prima Conferenza nazionale sulla contabilità pubblica nella quale presentare i risultati delle azioni promosse e le iniziative da sviluppare attraverso il contributo dell’accademia, della scienza e delle istituzioni.

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Concorso straordinario infanzia e primaria: come fare il presidente o il commissario

test invalsi esame

C’è tempo fino al 21 dicembre per presentare domanda per rivestire il ruolo di commissariopresidente di commissione nel concorso straordinario per docenti scuola primaria e dell’infanzia.

Sul sito della FLC-Cgil sono stati pubblicati tutti i requisiti per le figure in questione rivolte ai candidati. Ricordiamo che è possibile candidarsi attraverso

  • la piattaforma Cineca per il personale universitario;
  • Istanze Online per il personale scolastico;

Come sono composte le commissioni

Le Commissioni di valutazione sono presiedute da un professore universitario, da un dirigente tecnico o da un dirigente scolastico e sono composte da due docenti. Ad essi poi si aggiunge un segretario e un membro aggregato per l’accertamento delle competenze linguistiche, se tra i commissari non vi è un laureato in lingue.

Per il presidente e ciascun componente, inclusi i membri aggregati, è prevista la nomina di un supplente.

Qualora il numero dei concorrenti sia superiore alle cinquecento unità, la commissione è integrata, per ogni gruppo o frazione di cinquecento concorrenti, con altri tre componenti, oltre ai relativi membri aggregati e ai supplenti.

Requisiti dei Presidenti

Concorso su posto comune

Possono presentare domanda come Presidenti i professori universitari, i dirigenti tecnici e i dirigenti scolastici che siano in possesso dei seguenti requisiti:

  • professori universitari, che svolgano o abbiano svolto attività di insegnamento nei corsi di laurea in scienze della formazione primaria;
  • dirigenti tecnici, appartenenti allo specifico settore o che svolgano o abbiano svolto attività di insegnamento nei corsi di laurea in scienze della formazione primaria;
  • dirigenti scolastici, che abbiano diretto o dirigano istituti comprensivi o circoli didattici ovvero che provengano dai relativi ruoli.

Posti di sostegno

Possono presentare domanda come Presidenti i professori universitari, i dirigenti tecnici e i dirigenti scolastici che siano in possesso dei seguenti requisiti:

  • professori universitari, appartenenti al settore scientifico-disciplinare M-PED/03 ovvero che abbiano svolto attività di insegnamento nell’ambito dei percorsi per l’acquisizione del titolo di specializzazione per il sostegno;
  • dirigenti tecnici, che abbiano maturato documentate esperienze nell’ambito del sostegno ovvero che svolgano o abbiano svolto attività di insegnamento nell’ambito dei percorsi per l’acquisizione del titolo di specializzazione per il sostegno. Costituisce titolo di preferenza l’aver svolto attività di sostegno agli alunni con disabilità in possesso dei titoli di specializzazione;
  • dirigenti scolastici, che abbiano diretto o dirigano istituti comprensivi o circoli didattici ovvero che provengano dai relativi ruoli. Costituisce titolo di preferenza l’aver svolto attività di sostegno agli alunni con disabilità in possesso dei titoli di specializzazione.

Requisiti per i commissari

Posto comune

Possono presentare domanda come commissari i docenti che:

  • siano stati confermati in ruolo;
  • abbiano almeno cinque anni di servizio, nella scuola rispettivamente dell’infanzia e primaria, a seconda della distinta procedura cui si riferisce il concorso;
  • abbiano documentati titoli o esperienze relativamente all’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nella didattica;
  • siano stati immessi in ruolo da graduatorie di concorso per titoli ed esami; in caso di immissione in ruolo attraverso le graduatorie ad esaurimento, che siano risultati idonei allo specifico concorso ordinario o abbiano conseguito l’abilitazione all’insegnamento attraverso il corso di laurea in scienze della formazione primaria.

Posti di sostegno

Possono presentare domanda come commissari i docenti che:

  • siano stati confermati in ruolo;
  • siano in possesso del titolo di specializzazione sul sostegno agli alunni con disabilità;
  • abbiano svolto almeno cinque anni di servizio su posto di sostegno nella scuola dell’infanzia o primaria a seconda della distinta procedura cui si riferisce il concorso;
  • abbiano documentati titoli o esperienze relativamente all’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nella didattica.

Titoli preferenza

Costituisce titolo di preferenza nella nomina a componente delle commissioni il possesso di almeno uno dei seguenti titoli:

  • dottorato di ricerca; diploma di specializzazione; diploma di perfezionamento equiparato per legge o per statuto e ricompreso nell’allegato 4 nel decreto del direttore generale per il personale della scuola 31 marzo 2005;
  • attività di ricerca scientifica sulla base di assegni ai sensi dell’art. 51, comma 6, della legge 27 dicembre 1997 n. 449, ovvero dell’art. 1, comma 14, della legge 4 novembre 2005, n. 230, ovvero dell’art. 22 della legge 30 dicembre 2010, n. 240; abilitazione scientifica nazionale a professore di prima o seconda fascia, in settori disciplinari coerenti con la tipologia di insegnamento;
  • aver svolto attività di docente supervisore o tutor organizzatore o tutor coordinatore presso i corsi di laurea in scienze della formazione primaria o aver ricoperto incarichi di docenza presso i predetti corsi;
  • diploma di specializzazione sul sostegno agli alunni con disabilità;
  • diploma di perfezionamento post diploma o post laurea, master universitario di primo o secondo livello con esame finale, nell’ambito dei bisogni educativi speciali;
  • diploma di perfezionamento post diploma o post laurea, master universitario di primo o secondo livello con esame finale, nell’ambito delle tecnologie dell’informazione e comunicazione;
  • diploma di laurea, laurea specialistica o laurea magistrale costituente titolo di accesso alle classi di concorso A-24 e A-25 per la lingua inglese;
  • laurea triennale nelle classi di laurea L-11 e L-12, purché il piano di studi abbia ricompreso ventiquattro crediti nei settori scientifico-disciplinari L-LIN 01 ovvero L-LIN 02 e trentasei crediti nei settori scientifico-disciplinari L-LIN 11 ovvero L-LIN 12;
  • diploma di laurea, laurea specialistica o laurea magistrale o diploma ISEF costituente titolo di accesso alle classi di concorso A-48 e A-49 per scienze motorie;
  • diploma di laurea, laurea specialistica o laurea magistrale;
  • diploma accademico di secondo livello o diploma di conservatorio costituente titolo di accesso alle classi di concorso A-29, A-30, A-55 e A-56.

Requisiti componenti aggregati

Possono partecipare, in qualità di membri aggregati, ai fini dell’accertamento delle lingue straniere previste, i docenti che:

  • siano stati confermati in ruolo;
  • abbiano almeno cinque anni di servizio, ivi compreso il preruolo, nella classe di concorso A-24 o A-25 per l’insegnamento di una delle lingue previste.
  • Per la scuola primaria, la lingua straniera da accertare è esclusivamente l’inglese.
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#stabilizziamolascuola, la Cgil scende in piazza

Manifestazione FLC Cgil 20 dicembre 2018, il banner

Giovedì 20 dicembre alle ore 14.00 la FLC-Cgil scende in piazza. Presidio a viale Trastevere, sotto la sede del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, per chiedere al Governo e al ministro Marco Bussetti di procedere a 100mila assunzioni per ridare dignità alla scuola e al lavoro precario, tempo pieno e pieni diritti per i co.co.co..

Presidio scuola 20 dicembre, le rivendicazioni

Sul sito Internet della FLC-Cgil si legge:

Siamo insegnanti di scuola primaria, infanzia e secondaria, ATA, ex co.co.co. e siamo precari.

Lavoriamo da anni nelle scuole, con le classi, con gli studenti con disabilità, nelle segreterie e nei laboratori.

Aspettiamo una soluzione per uscire dalla precarietà e per il riconoscimento delle nostre professionalità.

Ma neanche questo governo, che si definisce del “cambiamento”, ha cambiato la nostra condizione.

Il “decreto dignità”, che avrebbe dovuto risolvere la vertenza dei diplomati magistrali, non ha dato loro una vera risposta, come non l’ha data ai laureati in scienze della formazione primaria.

docenti abilitati della scuola secondaria in tante regioni aspettano da mesi che si svolga il concorso, con prove orali calendarizzate fino alla prossima primavera.

co.co.co sono costretti a un part-time forzato a stipendio ridotto.

Gli assistenti amministrativi, che da svariati anni svolgono le funzioni di Dsga, non hanno certezze sul concorso riservato.

Cosa chiediamo:

– trasformare tutti i contratti degli ex co.co.co in contratti a tempo pieno
– stabilizzare già dal prossimo anno scolastico gli oltre 100.000 posti vacanti
– assumere i docenti presenti nelle graduatorie d’istituto di seconda fascia e di terza fascia (questi ultimi con almeno tre anni di servizio), prevedendo percorsi di abilitazione e specializzazione con costi a carico dello Stato
– sbloccare la mobilità professionale ATA a partire dai facenti funzione
– prevedere un piano straordinario di assunzioni sui 13.349 posti ATA.

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Miur: 50 milioni per le palestre e le strutture sportive scolastiche

Palestre scolastiche

Il Miur comunica attraverso una nota stampa che sono in arrivo risorse fresche per la costruzione di nuove palestre e strutture scolastiche sportive e per la messa in sicurezza di quelle esistenti.

Sono 50, infatti, i milioni messi a disposizione dall’avviso pubblico diffuso oggi dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nell’ambito della programmazione triennale nazionale per l’edilizia 2018-2020.

“Si tratta di un primo investimento concreto – sottolinea il Ministro Marco Bussetti – per rilanciare lo sport a scuola. È importante porre l’accento sull’aspetto educativo che lo sport ha nel formare i giovani sul piano sia individuale che collettivo. Attraverso l’attività sportiva i ragazzi imparano la disciplina, il rispetto delle regole e dell’autorità, il senso di responsabilità, la capacità di fare squadra, il controllo del proprio corpo. Tutti elementi utili alla loro formazione. Costruire nuove palestre e mettere in sicurezza quelle esistenti – prosegue il Ministro – significa anche consentire alle scuole di offrire ai ragazzi spazi fruibili al di fuori dall’orario scolastico, un modo per contrastare la dispersione scolastica e, al contempo, favorire la diffusione della pratica sportiva tra i giovani”.

L’elevato tasso di dispersione scolastica e l’assenza di strutture sportive saranno, non a caso, due dei criteri attraverso i quali saranno selezionati i progetti da finanziare. Questo primo investimento e l’avvio dei progetti finanziati consentiranno anche di far partire un’importante sinergia con l’Istituto di credito sportivo, al quale gli enti locali interessati potranno ricorrere per ottenere ulteriori finanziamenti e anticipazioni a tasso zero per le progettazioni di palestre e strutture scolastiche sportive.

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Compiti di Natale, continua la polemica dei sindacati

inizio anno scolastico materiale didattico zaini cancelleria spesa

“Sarebbe preferibile se il ministro Bussetti si occupasse di altre questioni, decisamente più di sua pertinenza, come il reperimento dei fondi per il rinnovo del contratto, dal quale i docenti e tutto il personale della scuola si attendono un aumento degli stipendi, e la messa in sicurezza degli edifici scolastici che al Sud, purtroppo ancora in molti casi, crollano a pezzi mettendo a repentaglio l´incolumità di chi lì studia e lavora”.

Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commenta l’annuncio del titolare di viale Trastevere di un’imminente circolare per “sensibilizzare” gli insegnanti affinché venga ridotto il carico di compiti da assegnare agli studenti durante le festività natalizie. La nota stampa fa eco a quanto già stigmatizzato da ANIEF sullo stesso argomento.

“Consideriamo questo intervento di Bussetti un’invasione di campo irrispettosa della libertà di insegnamento sancita dalla nostra Costituzione. Soltanto ai docenti, che ben conoscono le loro classi, spetta decidere se e quanti compiti affidare ai propri alunni nella pausa natalizia. Lo studio – sottolinea Di Meglio – deve avere tempi e spazi individuali, lo studio è anche fatica, pazienza e acquisizione di responsabilità. Si impara non solo in classe, ma anche riflettendo, ripetendo, ricercando da soli. Non siamo, dunque, d’accordo con il ministro quando afferma che a volte i compiti gravano sugli impegni familiari: secondo noi, invece, diminuire i compiti a casa durante le festività natalizie – incalza il leader della Gilda – significa sollevare dalla responsabilità famiglie e alunni”.

“Secondo il titolare del Miur, inoltre, il tablet e i social sono anche strumenti didattici e i ragazzi possono insegnarne l’uso ai genitori, se stanno insieme. Se il dialogo tra genitori e figli, in nome del quale bisognerebbe sacrificare i compiti, consiste nell´insegnamento dell´uso delle nuove tecnologie, – conclude il coordinatore nazionale della Gilda – c’è da augurarsi che le famiglie italiane trovino altri modi per trascorrere il tempo libero”.