“Il tuo cellulare è intelligente. Usalo con intelligenza”. È lo slogan della campagna informativa che ha preso il via il 19 luglio, realizzata congiuntamente dai Ministeri della Salute, dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Gli obiettivi dell’iniziativa di comunicazione dei tre dicasteri rispondono a quanto disposto dal TAR del Lazio (con sentenza n. 500/2019):
promuovere il corretto uso degli apparecchi di telefonia mobile (telefoni cellulari e cordless);
informare sui rischi per la salute e per l’ambiente connessi ad un uso improprio di tali apparecchi.
I tre Ministeri hanno unito, in un tavolo tecnico, le loro competenze e le loro professionalità, anche con la collaborazione degli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità, in modo da realizzare una campagna basata su informazioni autorevoli e scientificamente fondate su quattro punti in particolare:
esposizione alle onde elettromagnetiche da cellulare e cordless: consigli utili per ridurre l’esposizione, il punto sulla ricerca, i requisiti di sicurezza degli apparecchi e delle stazioni radio base;
interferenze delle onde elettromagnetiche sui dispositivi medici: cosa è bene sapere se porti un pacemaker;
tutela della salute: consigli utili legati alla distrazione alla guida e mentre si cammina, dati e informazioni sugli incidenti da distrazione;
rispetto dell’ambiente: le indicazioni per smaltire correttamente il vecchio cellulare anche presso i punti vendita.
La campagna prevede la diffusione di uno spot sulle reti televisive RAI e di quattro video e quattro infografiche attraverso i social network dei Ministeri.
Punto di riferimento per gli approfondimenti è il sito internet dedicato, dove poter consultare tutti i materiali: www.cellulari.salute.gov.it.
“Se ne va un genio della letteratura del Novecento”. Affida a un comunicato stampa a firma del ministro Alberto Bonisoli il Mibac l’ultimo saluto allo scrittore e intellettuale Andrea Camilleri. Il responsabile del dicastero ai Beni e Attività Culturali ricorda così il maestro siciliano: “Regista teatrale, sceneggiatore, scrittore prolifico e instancabile, il maestro Andrea Camilleri lascia un vuoto profondo nella cultura italiana. Se ne va un fine intellettuale. Se ne va uno dei migliori interpreti della sicilianità. Se ne va un galantuomo, direbbero nella ‘sua’ ‘Vigata’, che con il suo stile unico, ironico e dolce, pungente e critico, è riuscito ad avvicinare tanti italiani alla lettura, a promuovere nel mondo l’immagine della sua terra, la Sicilia, a riscattarla, con il ‘suo’ commissario Montalbano, narrandone vizi e virtù. Ci mancherà moltissimo”.
Il suo pari del Miur, Marco Bussetti, affida il suo ultimo saluto a Facebook, defilandosi così dall’impietosapolemica tra la base leghista e i fan dello scrittore, da sempre critico nei confronti del leader del Carroccio Matteo Salvini.
Bussetti, su Facebook, scrive: “Addio a Andrea #Camilleri. Fine intellettuale, è stato autore di romanzi straordinari, anche a sfondo storico, che sono dei mirabili affreschi della nostra realtà. L’Italia perde uno dei suoi più grandi letterati”.
Perché questa data? Oltre che per le regole attuative dell’erogazione del bonus cultura, per “mettere in pausa” sito di Carta Docente e sistema e permettere di aggiungere ai portafogli elettronici degli insegnanti i 500 euro della prossima annualità. Il bonus può essere investito – anche questo lo abbiamo abbondantemente scritto – per la crescita professionale del docente.
Ma a chi spetta la Carta Del Docente? Lo spunto ce lo da una recente – e discussa – sentenza del Consiglio di Stato che ribadisce quanto già stabilito dalla legge 107/15 (la Buona Scuola, per intenderci). Il Consiglio di Stato ha ribadito in quel caso che agli Educatori non spetta il bonus Cultura Carta del Docente. Si legge nel dispositivo che l’educatore
“non ha titolo per invocare il riconoscimento in proprio favore della carta del docente, in quanto non è richiesto ad essi (…) l’obbligo di formazione aggiuntivo rispetto al PTOF” che invece sarebbe previsto solo per i docenti in base al comma 121 della L.107/2015″.
Sentenza del Consiglio di Stato
Una sentenza che ha fatto balzare dalla sedia i sindacati che hanno ribadito che l’educatore è equiparato all’insegnante come figura professionale. Ma, mentre la querelle sembra destinata a continuare – per ora alla Carta del Docente gli educatori non possono accedere. Così come il personale ATA.
Chi ha diritto alla Carta del Docente?
Ne approfittiamo dunque per ricordare che alla Carta del Docente può accedere solo il docente assunto a tempo indeterminato.
Come ben sintetizzato dalla FLC Cgil, può accedere al bonus Cultura annuale di 500 euro Carta del Docente:
i docenti a tempo indeterminato delle Istituzioni scolastiche statali, sia a tempo pieno che a tempo parziale, compresi i docenti che sono in periodo di formazione e prova, i docenti dichiarati inidonei per motivi di salute di cui all’articolo 514 del DLgs 297/94, e successive modificazioni, i docenti in posizione di comando, distacco, fuori ruolo o altrimenti utilizzati, i docenti nelle scuole all’estero, delle scuole militari.
(tratto dal sito FLC Cgil)
Per accedere il bonus, bisogna essere in possesso dell’identità digitale (SPID).
Si terrà lunedì 22 luglio alle ore 19,30 , presso il palazzo della scuola
orafa La Bulla, la 2^ edizione del Premio “La Bulla in mostra”
esposizione delle opere degli allievi e gli allievi del Creative Lab della
scuola orafa, i quali saranno chiamati a preparare dei gioielli e a presentarli
al giudizio di una commissione di esperti.
A giudicare i manufatti realizzati con materiali nobili e non nobili una giuria composta da Mario Zaccaria, presidente della commissione e Presidente dell’Ussi Campania; Massimo Vernetti Presidente della Confcommercio Napoli; Chiara Marciani Assessore alla Formazione della Regione Campania; Rossella Paliotto presidente Fondazione Banco di Napoli; Nino Daniele Assessore alla Cultura del Comune di Napoli; la giornalista Anna Paola Merone; Patrizia Gargiulo, Presidente dell’Associazione Donna per il Sociale; Marina Lebro, Docente dell’ Accademia della Moda e Accademia delle belle arti; Alfonso Presta imprenditore, Cristina D’Angelo, Alessandro Sarracino, consiglieri Consorzio Antico Borgo Orefici; la professoressa presidente Associazione “Artur” Maria Luisa Iavarone.
Ad esporre manufatti, 18 partecipanti, suddivisi
in due categorie (scuola orafa Creative
Lab) che sono stati seguiti dai docenti Salvatore e Michele Garofalo, Ilaria
Mainini.
Ai vincitori delle due categorie sarà consegnata
la cassetta con gli attrezzi da orafo donata dall’Antico Borgo Orefici.
La serata sarà presentata dal giornalista Rosario Mazzitelli.
“Una seconda edizione- spiega Roberto De Laurentiis, presidente del
Consorzio Antico Borgo Orefici- che è un punto d’arrivo di una realtà che a
Napoli funziona grazie soprattutto alle aziende del Consorzio che da anni,
instancabilmente e con passione, portano avanti questa antica tradizione. Dopo
tempo, grandi gruppi nazionale e internazionali che operano nel settore orafo,
oggi, puntano forte sui nostri giovani e le nostre aziende. Basti pensare che
nell’ultimo anno ben 14 ragazzi, tra cui anche il vincitore della 1^ edizione
de “La Bulla in mostra”, hanno trovato un impiego stabile in grandi realtà
aziendali. Un lavoro fatto quotidianamente sul territorio il nostro, che si
arricchisce anche di progetti a carattere sociale come “Polis Mercato” contro la dispersione scolastica, messo in campo in
sinergia con il Campo del Moricino e con l’Elena di Savoia. Solo tra il 2018 e il 1029 sono stati ben 12 i
giovanissimi strappati alla strada e alla criminalità e avviati al lavoro!”.
Anche per i nati nel 2001 il bonus cultura 18app da 500 euro è stato confermato ma – suscitando scalpore e polemiche – ad un certo punto sembrava dover cambiare la sua funzione ed essere destinato solo all’acquisto di libri e e-book.
Dove nasce la notizia?
Il caso è stato sollevato dal Corriere della Sera che in data 17 dicembre ha scritto che in futuro 18app sarebbe cambiata, diventando utilizzabile solo per comprare libri e e-book. Niente più concerti, niente più musei. Un paradosso, pensando a quanto poi si siano rivelati appetibili questi modi di fruire del bonus cultura, si pensi all’interrogazione alla Camera del presidente di Assomusica Vincenzo Spera.
La smentita del sottosegretario Gianluca Vacca
Ma il tam-tam sui social e sui siti è stato rapido e ha scosso parecchi giovani. Tanto da rendere indispensabile, in serata, l’intervento di Gianluca Vacca (area M5S). Il sottosegretario ai Beni Culturali, intervistato da AgCult, ha smentito categoricamente le future limitazioni a 18app che potrà quindi essere utilizzata ancora per teatri, cinema e concerti.
Anzi, Vacca rincara la dose:
“Per il governo la cultura è un asset strategico e cinema, teatri, concerti sono eventi culturali cui vogliamo assolutamente avvicinare i nostri giovani. Così stanno le cose, il resto sono chiacchiere e polemiche inutili”
Chiacchiere inutili, quindi. L’esecutivo non limiterà 18app solo ai libri.
I libri restano comunque un must per 18app
Resta comunque da dire che i dati non si prestano a interpretazioni in questo caso: 18app è usata per i libri prevalentemente. Secondo i dati del Mibac “La lettura si dimostra di gran lunga il prodotto culturale più apprezzato dai neo maggiorenni: oltre l’80% del valore della spesa complessiva nei due anni del bonus cultura ha riguardato i libri (98% libri cartacei; 2% ebook). Seguono concerti e musica, che insieme raccolgono oltre il 10% della spesa, e cinema con oltre il 7% del valore degli acquisti”.
Vi ricordiamo che potete spendere il bonus 18app in libri sui siti del circuito Matacena già ottimizzati per l’utilizzo del bonus cultura:
“Quattrocentomila giovanissimi in Italia sono stati testimoni o vittime di episodi di violenza nell’ambito familiare, scolastico e delle amicizie più strette. Un dato drammatico di fronte al quale è indispensabile agire concretamente. A partire dall’informazione ai ragazzi e alle loro famiglie che, di fronte alle violenze, non sono soli”. Lo ha dichiarato il presidente del Corecom Campania, Domenico Falco, nell’annunciare l’appuntamento, promosso dal Comitato Regionale per le Comunicazioni della Campania, di @scuolasenzabulli che si terrà giovedì 18 luglio alle ore 16.00 presso campo scuola estivo “Bruno Zauli” a Bagnoli Irpino (in via Laceno).
“Le istituzioni, le forze dell’ordine e le amministrazioni locali sono presenti più che mai per dare consigli, assistenza specifica e per indirizzare le vittime lungo i percorsi che possono guidarli fuori da un incubo. Per questo – ha aggiunto Falco – abbiamo deciso di essere presenti nei luoghi di aggregazione dei giovani affinché si possa stabilire quel contatto diretto che è il presupposto per essere incoraggiati a denunciare tutti i casi sospetti di cui si è testimoni o sfortunati protagonisti”.
Al seminario parteciperanno Carlo Iannace (consigliere regionale della Campania), Gelsomino Centanni (presidente della Comunità Montana Terminio Cervialto), Giuseppe Giacobbe (Ufficio Educazione Fisica e sportiva dell’Unione Scolastica Provinciale di Avellino) e Giuseppe Aulisa (comandante della Stazione del Corpo Forestale di Bagnoli Irpino).
Ad un anno dalla scomparsa, un premio ricorda Pietro
Santoianni considerato il padre della moderna Dermatologia della Federico II
per aver intuito, oltre 50 anni fa, l’importanza dei meccanismi biomolecolari e
della tecnologia, trasmettendo ai suoi allievi una capacità di approccio che ha
consentito di vincere tutte le sfide della rivoluzione digitale.
Telediagnosi, target therapies, terapie geniche e
staminali, farmacologia personalizzata, gestione integrata multidisciplinare
del paziente, sono oggi tra le practices insegnate dalla Scuola di Dermatologia
diretta dalla Prof. Gabriella Fabbrocini
e applicate dall’Unità Operativa Clinica diretta dal Prof. Mario
Delfino, entrambi allievi di Santoianni, con numeri importantissimi: 35mila le
visite annue, di cui 15mila di screening, mille per allergologia con oltre 500
ricoveri, 2mila per psoriasi (Psoriasi.unina@gmail.com)
, 2mila per malattie sessuali, micologia e parassitologia con analisi di
laboratorio, mille visite pediatriche e circa 8mila asportazioni di cui 200
melanomi maligni, (melanomi.nei.unina@gmail.com),
200 tumori spino e basocellulari e 1.500 nevi atipici, oltre alle prestazioni
per i pazienti in terapia oncologica (ambulatorio.corporitrovato@gmail.com). Per evidenziare l’importanza dell’approccio
internistico al paziente, la Dermatologia della Federico II ha indetto un
premio alla memoria del Prof. Santoianni tra gli specializzandi. Ai vincitori
un moderno dermatoscopio. La consegna venerdì
19 luglio, ore 12.00, nella Biblioteca della Clinica
Dermatologica, via Pansini. “Il nostro auspicio è che il premio diventi un
appuntamento fisso – spiega la Prof.ssa Fabbrocini – e un’occasione di
confronto scientifico”. Seguendo
l’insegnamento del Prof. Santoianni, il metodo della dermatologia federiciana è
assolutamente innovativo, sia per le terapie sia per l’approccio al malato:
“Solo l’interazione con gli specialisti
del territorio e i medici e pediatri di famiglia– spiega il Prof. Delfino –
consente diagnosi tempestive e un corretto triage”.
Si chiama ForMe e promette di rivoluzionare il modo di intendere la formazione aziendale. Si tratta di una piattaforma integrata innovativa, in grado di lavorare su un database che in ogni momento può restituire skills e competenze acquisite dai lavoratori. Sarà eco-friendly (abbatterà quasi totalmente la produzione cartacea), trasparente (con sistemi di controllo fisico-tecnologico degli ingressi e uscite dagli incontri formativi), innovativa (nasce come FAD) e – soprattutto – napoletana (è realizzata da Form Retail, azienda leader nel settore della formazione).
“Per noi che crediamo moltissimo nell’innovazione – spiega il CEO di Form RetailTommaso Isernia – questa è una giornata di festa. ForMe è in primis una piattaforma FAD (Formazione A Distanza) ricca di contenuti, ma è anche un gestionale integrato che abbatte la barriera del singolo ente formativo grazie alla condivisione dei dati utili tra i vari stakeholder. ForMe divide i dati raccolti con le imprese, può dialogare direttamente con le pubbliche amministrazioni centrale e locali, è in grado di restituire a lavoratore o impresa le abilità apprese e orientare le scelte e le esigenze formative del privato e del dipendente. Un lavoro di cui siamo particolarmente fieri”.
ForMe è stata presentata nelle scorse ore durante l’incontro di chiusura di un importante progetto formativo che ha coinvolto aziende su tutto il territorio nazionale: parliamo di COME, Competenze per il settore Metalmeccanico. L’evento, trasmesso anche in streaming sui profili social di Form Retail, ha visto tra gli altri la partecipazione di Chiara Marciani (assessore alla Formazione in Regione Campania).
“Questo – afferma la Marciani – è un sistema giusto ed efficace in cui si parte dal fabbisogno delle imprese per sviluppare soluzioni di formazione che non siano fatte a tavolino, in maniera astratta. Il progetto COME mette insieme le imprese, gli esperti della formazione, i lavoratori e le istituzioni (a supporto di chi porta avanti questi progetti) per portare avanti un discorso capace di creare risultati tangibili in termini di occupazione per il nostro territorio e non solo”.
IL PROGETTO COME
COME è un progetto formativo portato avanti da Form Retail con Galgano InformaticaedEventitalia . Ha coinvolto 68 aziende in diverse regioni del territorio nazionale (Campania, Lombardia, Abruzzo e Piemonte) per un totale di 458 lavoratori e oltre 2000 ore di formazione. L’obiettivo finale di COME è dotare le realtà imprenditoriali (industriali e artigianali) di un know-how che spazi dalle cloud technology all’utilizzo dei big data, concentrandosi su digitalizzazione e analisi dei processi aziendali al fine di ottimizzarli. Partner del progetto l’ITIS Leonardo Da Vinci di Napoli e il Dipartimento DIETI della Federico II mentre nel comitato scientifico spiccano nomi come quelli di Francesco Bifulco, Raffaele Sibilio e per l’Industria 4.0 il professor Antonio Pescapè.
Il progetto è stato finanziato da Fondimpresa, fondo interprofessionale per la formazione continua di Confindustria, Cgil, Cisl e Uil. È il più importante in Italia ed è aperto alle imprese di ogni settore e dimensione. L’obiettivo principale è rendere semplice e accessibile alle aziende e ai lavoratori la formazione, leva indispensabile per l’innovazione e lo sviluppo.
Lunedì 15 luglio, a partire dalle ore 9.30, importante appuntamento di approfondimento di un mondo del lavoro in costante evoluzione. Nella sede dell’agenzia Form Retail (vicolo Santa Maria a Cappella Vecchia 8), realtà leader nella consulenza e formazione aziendale, verranno illustrati i risultati del progetto CO.ME. (COmpetenze per il settore MEtalmeccanico).
Previsto, durante la mattinata di confronto e scambio, gli interventi – tra altri esponenti del mondo sindacale e dell’istruzione – di Chiara Marciani (assessore alla Formazione in Regione Campania) e di Bruno Scuotto (presidente di FondImpresa).
A moderare il dibattito il presidente di AIDP (Associazione Italiana Direzione Personale) Matilde Marandola.
IL PROGETTO CO.ME.
CO.ME. è un progetto formativo portato avanti da Form Retail con Galgano Informatica ed Eventitalia . Ha coinvolto 68 aziende in diverse regioni del territorio nazionale (Campania, Lombardia, Abruzzo e Piemonte) per un totale di 458 lavoratori e oltre 2000 ore di formazione. L’obiettivo finale di CO.ME. è dotare le realtà imprenditoriali (industriali e artigianali) di un know-how che spazi dalle cloud technology all’utilizzo dei big data, concentrandosi su digitalizzazione e analisi dei processi aziendali al fine di ottimizzarli. Partner del progetto l’ITIS Leonardo Da Vinci di Napoli e il Dipartimento DIETI della Federico II mentre nel comitato scientifico spiccano nomi come quelli di Francesco Bifulco, Raffaele Sibilio e per l’Industria 4.0 il professor Antonio Pescapè.
Il progetto è stato finanziato da Fondimpresa, fondo interprofessionale per la formazione continua di Confindustria, Cgil, Cisl e Uil. È il più importante in Italia ed è aperto alle imprese di ogni settore e dimensione. L’obiettivo principale è rendere semplice e accessibile alle aziende e ai lavoratori la formazione, leva indispensabile per l’innovazione e lo sviluppo.
In occasione della sua XV edizione,
il Premio Napoli c’è, ideato da Rosario Bianco, patron
di Rogiosi editore, e assegnato dalla rivista l’Espresso napoletano, si
propone in versione estiva con il titolo “Sotto le stelle”. La
serata di gala sarà ospitata, lunedì 15 luglio, alle 20, al Bagno
Elena, fiore all’occhiello della costa posillipina, accanto allo storico e
meraviglioso Palazzo Donn’Anna. A presentare la manifestazione sarà come di
consueto Gino Rivieccio, accompagnato in questa versione estiva
da Noemi De Falco. Sul palcoscenico, ad allietare gli ospiti,
la musica dei NeaCo’ – Neapolitan Contamination.
“Il Premio Napoli c’è nasce
nel 2005, in risposta alla copertina dell’Espresso NAPOLI ADDIO –
racconta Rosario Bianco –. Napoli non è una città facile ma,
senza temere di peccare di campanilismo, è davvero la città più bella del
mondo. È un posto in cui tante persone laboriose si danno da fare, per migliorare
la città e aiutare chi ne ha bisogno, con abnegazione, impegno quotidiano e
generosità. In diversi ambiti: giustizia, medicina, associazionismo, sociale,
giornalismo. Nel 2005 ci fu un solo premiato: Napoli”.
“Le stelle sono tutti i napoletani, che,
con il loro impegno quotidiano, diventano faro e guida per le giovani
generazioni; diventano veicolo dei valori della legalità, solidarietà e
accoglienza – continua Bianco –. Napoletani, ma anche campani, che mostrano
saggezza, impegno e equilibrio nel racconto e si adoperano concretamente per
valorizzare e promuovere il territorio. E sono
tutti coloro che vegliano sulla nostra città, garantendo l’affermazione della
legalità e della civiltà, e contribuendo a rendere Napoli più brillante”.
Il Premio Napoli c’è viene
assegnato ogni anno a coloro che si siano adoperati, a Napoli e più in generale
in Campania, attraverso il loro impegno personale o associativo, nella
promozione dei valori di cultura, legalità, solidarietà, valori che la rivista
si impegna ogni mese a diffondere.
“L’Espresso napoletano, da sempre, si
propone come rivista che racconta le tradizioni del nostro popolo, le sue
radici, promuovendone la conoscenza tra i lettori attraverso i suoi articoli, e
in questo modo cercando di contribuire alla loro salvaguardia e valorizzazione
– conclude Bianco –. Il suo impegno si rivolge in maniera particolare alle
giovani generazioni, alle quali cerca di trasferire quei valori che gli uomini
e le donne di domani potranno affermare saldamente”.
In quindici anni, il Premio Napoli
c’è, rivolto alla Napoli positiva, alla Napoli che costruisce, alla Napoli
che c’è, è diventato un appuntamento fisso e molto atteso per
tanti. Ai premiati va una scultura del Maestro Lello Esposito,
creata per l’occasione, e un box benessere Pausylia Therme.
Quest’anno, il Premio Napoli c’è sarà assegnato a Gino Aveta, autore RAI; Federico Cafiero De Raho, procuratore nazionale Antimafia; Luigi Carbone, consigliere di Stato; Fabia D’Andrea, vice capo di gabinetto del Ministero del Lavoro; Ubaldo Del Monaco, comandante provinciale Arma dei Carabinieri; Antonino Della Notte, imprenditore della ristorazione; Luigi Esposito e Rosario Morra (in arte Gigi e Ross), attori e autori; Ettore Ferrara, già Presidente del Tribunale di Napoli; Ignazio Gibilaro, generale di corpo d’armata, comandante interregionale dell’Italia meridionale della Guardia di Finanza; Domenico Napolitano, Comandante del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli; Antonio Parlati, vice direttore del centro produzione RAI di Napoli e presidente della sezione Editoria, Cultura e Spettacolo dell’Unione Industriali di Napoli; Pier Paolo Petino, giornalista founder e direttore responsabile dell’agenzia Videoinformazioni; Sergio Siano, fotoreporter; Guido Trombetti, già rettore dell’Università “Federico II” di Napoli.
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