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Autonomia differenziata, Flc: “alla valutazione nazionale si aggiungerebbe anche quella regionale”

test invalsi esame

Continua la battaglia di FLC in merito alla discussione sull’autonomia differenziata, la quale, stando alla nota del sindacato, contempla anche la possibilità, per la Lombardia ed il Veneto, dell’attivazione di un sistema nazionale di valutazione del sistema scolastico educativo regionale. Nella bozza di Ipotesi di Intesa (sia della Lombardia sia del Veneto) si richiede infatti delega:

b) alla disciplina delle modalità di valutazione del sistema educativo regionale di istruzione formazione, anche mediante l’introduzione di ulteriori indicatori di valutazione legati al contesto territoriale, nel quadro dei principi e criteri generali stabiliti dallo Stato e ferma restando la competenza dell’Istituto Nazionale di Valutazione del Sistema educativo di Istruzione e di formazione (INVALSI) in tema di valutazione degli apprendimenti”.

In sostanza si dice che ci saranno altri parametri (indicatori) legati al contesto territoriale per poter valutare gli effetti della regionalizzazione del sistema educativo in mano alla Regione, che, nel meccanismo avviato della secessione, accentua le politiche di school choice come depotenziamento del sistema nazionale a favore di scuole regionali e di restituzione di servizi a chi paga più contributi.

Dichiara FLC: “Quest’operazione è dannosa perché mette in discussione l’unità del sistema d’istruzione nazionale, ma soprattutto fa capire che l’obiettivo è quello di depotenziare l’INVALSI e sostituirlo con enti regionali con la finalità di dar vita a tanti sistemi di valutazione quante sono le regioni e collegando la valutazione della performance individuale alla richiesta della regionalizzazione degli organici. Il piano di smantellamento dell’INVALSI come ente come centro di ricerca indipendente a carattere nazionale è pericolosamente previsto in una futura riforma sulla quale siamo già intervenuti esprimendo il nostro giudizio politico: esiste infatti, nella delega che il Decreto Semplificazioni consegnerebbe al Ministero per riformare il Testo Unico della Scuola e il Sistema Nazionale di Valutazione, la possibilità di accorpamento dell’INVALSI (e dell’ANVUR) in un unico ufficio interno al MIUR stesso”.

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Scuola, 50 mln per contrasto a povertà educativa in scuole Mezzogiorno. Bussetti: “Scuole presidio fondamentale”

Marco Bussetti Miur Ministro

In arrivo 50 milioni di euro per interventi specifici di contrasto alla povertà educativa minorile e alla dispersione scolastica. A beneficiarne saranno oltre 1.000 scuole delle Regioni del Mezzogiorno. Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, ha infatti firmato un decreto per l’individuazione di 292 aree di esclusione sociale in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, caratterizzate da povertà educativa minorile e dispersione scolastica, nonché da un elevato tasso di fenomeni di criminalità organizzata.

I criteri con cui sono state individuate le aree di intervento sono: tasso di deprivazione territoriale; livello di disagio negli apprendimenti, calcolato sulla base dei dati INVALSI; status socio-economico delle famiglie di origine; tasso di abbandono nel corso dell’ultimo anno scolastico; presenza di alunni ripetenti; livelli di criminalità minorile.

Il decreto dovrà ora essere controfirmato dai Ministri dell’Interno e della Giustizia. Entro trenta giorni dalla sua adozione, il MIUR provvederà a pubblicare uno specifico Avviso pubblico a valere sulle risorse del PON “Per la Scuola” 2014-2020 per un totale di 50 milioni di euro che verranno ripartiti tra circa 1.000 scuole delle aree individuate.

“Con questo decreto – dichiara il Ministro Marco Bussetti – abbiamo voluto dare attuazione a un’altra norma, risalente a due anni fa, fino ad oggi mai attuata. Il provvedimento consente di sbloccare importanti risorse da assegnare ai territori del Mezzogiorno caratterizzati da una forte dispersione scolastica e da un elevato tasso di criminalità, anche minorile. Le scuole sono da sempre un presidio fondamentale nelle aree più difficili del Paese. Con questo intervento potranno attivare progetti anche di rete con enti locali, soggetti del terzo settore, strutture territoriali del CONI, delle Federazioni sportive nazionali e degli enti di promozione sportiva o servizi educativi pubblici per l’infanzia del territorio. Si potranno così potenziare le competenze e le attitudini degli studenti, contrastando fenomeni di dispersione scolastica”.

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Maturità 2019, Bussetti risponde alle domande degli studenti

“Perché è stata cambiata la Maturità?”, “Le prove Invalsi influiranno sul voto finale dell’Esame?”, “Se uno studente non può partecipare alle simulazioni cosa succede?” Sono alcune delle domande a cui il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, ha risposto oggi, sul suo profilo Instagram, rivolgendosi direttamente agli studenti.

Si tratta di alcuni dei quesiti più ricorrenti sulle novità che quest’anno caratterizzeranno l’Esame di Stato a seguito dell’attuazione del decreto legislativo 62 del 2017. Le domande sono state raccolte dal MIUR negli incontri tenuti sui territori e anche attraverso i social.

In contemporanea alla pubblicazione dei video sul profilo del Ministro è stata anche attivata sul sito del Ministero questa sezione dedicata alle FAQ sulla Maturità, che sarà aggiornata periodicamente con risposte rivolte a tutto il mondo della scuola, a partire dai ragazzi.

Prosegue dunque il percorso di accompagnamento voluto dal Ministro Bussetti per sostenere la preparazione degli studenti in vista dell’Esame. Dallo scorso autunno sono stati organizzati incontri sul territorio per gli insegnanti. Martedì prossimo, 19 febbraio, è prevista la prima delle quattro simulazioni per gli studenti, esempi coerenti con quelle che saranno le prove di giugno.

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Su Mondodocenti è possibile acquistare con Carta del Docente

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Importante novità per la nostra sezione Shop, che contiene una ricca offerta di testi didattici. Dalle scorse ore, difatti, è possibile usufruire anche sul nostro portale del bonus Cultura previsto da Carta del Docente.

Come utilizzare Carta del Docente su Mondodocenti

Utilizzare Carta del Docente sul nostro e-shop è davvero semplice. Una volta scelti i prodotti e inseriti nel carrello, è sufficiente andare alle modalità di pagamento e selezionare il pagamento con codice Cultura, contrassegnato dal logo blu di Carta del Docente. Nella casella di testo apposita è possibile inserire il codice del voucher generato dalla piattaforma apposita del Miur per accreditare la rispettiva cifra e… il gioco è fatto!

Cosa trovi sul nostro e-shop?

Il nostro e-shop è pensato per i docenti, e contiene una ricca selezione di libri didattici e/o destinati al mondo della scuola appositamente scelti da Mondolibri Srl nel vasto panorama dell’offerta per le scuole con alcuni dei titoli più importanti per l’insegnamento nelle scuole primarie.

Ma non solo libri per scuola, ma anche per la preparazione ai test Invalsi, alle certificazioni di lingua inglese e per la preparazione dei concorsi del mondo scuola. Un’offerta pensata e calibrata sulle esigenze dei nostri lettori docenti e genitori.

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Inglese, a Napoli arriva #ILTE: migliora la vita attraverso l’istruzione

Georgia Forte (Objective English) e Francesco Busacco (Einsteinweb) durante un seminario Cambridge tenuto all'istituto Pontano di Napoli

“Improves Life Through Education (ILTE) – Migliora la Vita attraverso l’Istruzione”. Possibile? Da oggi sì, e accade in Campania dove due realtà d’eccellenza per quanto riguarda la lingua inglese come Einsteinweb e Objective English hanno messo su un progetto molto “british”, ma interamente made in Napoli.

In cosa consiste #ILTE?

#ILTE nasce dopo due anni in cui le due agenzie, che da sempre lavorano in straordinaria sinergia, hanno incontrato e discusso con tutti gli stakeholder del panorama educativo cittadino (scuole, docenti, genitori).

In cosa differisce rispetto agli altri corsi d’inglese?

La preparazione agli esami Cambridge English già si integra naturalmente ai programmi didattici ministeriali e alle Prove INVALSI di riferimento per lo sviluppo ed acquisizione delle abilità linguistiche. Il programma ILTE Improves Life ThroughEducation (ILTE – Migliora la Vita attraverso l’Istruzione) va oltre la certificazione, e si posiziona quale best practice per la diffusione e valutazione delle competenze linguistiche attraverso l’ausilio di un ampio ventaglio di prodotti e servizi a marchio Cambridge English.

Einsteinweb e Objective English, Centri Esami Cambridge English, offrono supporto nell’apprendimento, nell’insegnamento e nella valutazione della lingua inglese.

Gli esami trattano argomenti familiari agli studenti e favoriscono l’apprendimento delle quattro abilità linguistiche: Lettura, Scrittura, Ascolto e Parlato. Tutti gli esami sono allineati al QCER – Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue.

Quali vantaggi per gli istituti che aderiranno?

L’adesione al Progetto ILTE è gratuita, non prevede obbligo di acquisto né costi di attivazione.

Gli istituti che aderiranno a ILTE potranno:

  • diventare Centro di Preparazione Ufficiale Cambridge English;
  • ampliare il Piano Offerta Formativa offrendo nuove opportunità agli studenti che, attraverso la preparazione agli esami Cambridge English, otterranno una marcia in più molto utile per ottenere risultati migliori a scuola e per il prosieguo degli studi allor quando frequenteranno l’università e/o si inseriranno nel mondo del lavoro;
  • diventare Sede d’Esame – Test Venue ed organizzare e svolgere on-site gli esami Cambridge English.;
  • accedere a un’ampia gamma di risorse per facilitare l’apprendimento e l’insegnamento, tutti gli esami sono ideati per rendere la comprensione della lingua divertente e stimolante per i ragazzi aiutandoli a migliorarne la conoscenza nell’uso quotidiano.

Tra queste, un welcome kit contenete materiale di apprendimento della collana Cambridge University Press, a supporto delle attività didattiche all’uopo previste al fine di agevolare docenti e studenti alla preparazione degli esami esami Pre-A1 e/o A1 e/o A2 di Cambridge English.

Ma non solo: piattaforme digitali, cerimonie di consegna e tanto altro ancora trasformeranno l’istituto che aderirà a ILTE in una vera e propria “Cambridge School”.

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Mondodocenti diventa anche e-shop

Mondodocenti si evolve e va oltre la piattaforma di informazione destinata ai docenti e a tutti gli stakeholder del mondo della scuola.

In queste ore infatti dal nostro portale è possibile accedere direttamente a un e-shop pensato proprio per il nostro target di lettori, che raccoglie centinaia di libri didattici, guide, vocabolari e testi di preparazione ai concorsi e alle prove Invalsi.

L’e-commerce è accessibile dall’indirizzo https://www.mondodocenti.com/shop o cliccando nel contestuale link del menu. Siamo in una prima fase, il prossimo step sarà permettere ai nostri utenti l’utilizzo sul portale di Carta del Docente.

L’obiettivo a lungo termine è e resta quello di rendere il nostro portale un luogo che sappia offrire il maggior supporto possibile al docente, una piattaforma dove gli insegnanti possano trovare risposta alle loro esigenze.

Siamo interessati alla vostra opinione. Potete inviarci un feedback o darci suggerimenti all’indirizzo info@mondolibrisrl.it.

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Bussetti chiede “meno compiti per le vacanze”, i sindacati replicano: “Pensi ai problemi seri”

insegnanti docenti immissione in graduatoria

Il Ministro dell’Istruzione incontra il Garante per l’infanzia. Poi si rivolge al corpo docente e alle scuole, preannunciando una posizione ufficiale sull’eccesso di carico di lavoro che viene richiesto agli alunni fuori scuola, perché “in un momento di riposo degli studenti e delle famiglie, vengano diminuiti i compiti durante le vacanze natalizie”.

“La circolare – afferma in una nota l’ANIEF – arriverà dopo i numeri impietosi sul basso investimento degli ultimi Governi italiani, di ogni colore, nel settore della Conoscenza che abbraccia Università, Istruzione e Ricerca”.

Il sindacato proprio non digerisce il colpo, come confermano le parole del suo leader Marcello Pacifico: “Certo si potrebbe anche abolire il valore legale del titolo di studio e perché no interrogazioni e verifiche. Magari si potrebbe fare tutto da casa? Ma allora perché non si comincia ad abolire l’Invalsi? Il Ministro farebbe bene a risolvere i problemi della scuola a partire dal precariato e dalla continuità didattica, dal rispetto per una professione che sembra non avere più il diritto di dover persino assegnare dei compiti per esercitare e valutare i suoi studenti, senza parlare della libertà di insegnamento che vede un’ingerenza dal forte sapore di propaganda politica che fatta da un dirigente scolastico, ex provveditore, suona pure amara”.

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“Missione” insegnanti, viaggio nel napoletano – Quartieri Spagnoli

quartieri spagnoli di napoli

Napoli è una delle città più complesse dove crescere. Lo dicono i rapporti, l’escalation della fenomenologia delle baby-gang, gli incontri e i piani straordinari che si sono susseguiti negli anni, lo dicono anche i risultati Invalsi che vedono la città partenopea come fanalino di coda dell’intera Nazione. 

Cosa vuol dire essere insegnante a Napoli e in provincia? Abbiamo deciso di metterci in macchina con Corrado Matacena, imprenditore dell’omonimo gruppo di promozioni editoriali, e il suo staff nei suoi giri per la città a visitare scuole e distribuire libri. In questa quarta tappa del nostro viaggio, torniamo nel ventre di Napoli, più precisamente nei Quartieri Spagnoli.

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Benvenuti nel cuore pulsante della Napoli storica, scoscese strade che dal nobile Corso Vittorio Emanuele scendono giù fino alla nobile via Toledo: i Quartieri Spagnoli. Un tempo alloggio dei militari iberici (da cui il nome) di stanza a Napoli, nei Quartieri oggi vivono circa 14mila persone per un totale di 4.000 famiglie dislocate su una superficie di circa 800.000 metri quadrati.

Quartiere dalla spiccata indole popolare, vive in questi anni una profonda trasformazione, in linea con tutta la città partenopea, che lo stanno trasformando da luogo “pericoloso” a luogo turistico. Vuoi perché è un presidio di napoletanità vero e corale, vuoi perché tra i palazzi che sembrano accavallarsi l’uno sull’altro si nascondono bellezze di rara fattura, vuoi perché la stazione Toledo – la più bella stazione metropolitana d’Europa – ha di fatto piazzato i Quartieri negli itinerari di visita dei viaggiatori.

Da un punto di vista meramente sociale, però, bisogna dire che il rilancio dei Quartieri passa soprattutto – e forse questo è l’aspetto meno riconosciuto – per un lavoro ormai datato nel tempo di educazione dei ragazzi. Questo è un luogo in cui la longa manus della malavita è stata una cappa opprimente per decenni. Ed è un luogo in cui gli insegnanti sono stati il primo baluardo per cercare di arginare le devianze giovanili. In un luogo a metà tra la nobile Partenope e quella avvezza a essere lontana dallo Stato, le immagini dei panni stesi tipiche di questa città si mescolavano a quelle dei ragazzini a tre in motorino senza casco in tenerissima età. E le sacche di resistenza ci sono ancora, sia chiaro. Per questo, docenti come quelli del D’Aosta o del Paisiello, per dire quelli che abbiamo avuto modo di conoscere e apprezzare personalmente, continuano nel loro lavoro di recupero, attraverso la cultura, delle fasce più giovani della popolazione. Che oggi convivono con i turisti rifugiati nei B&B e gli studenti fuori sede che si allontanano da un centro storico sempre meno a loro portata di tasca.

Se oggi i Quartieri si stanno presentando con un nuovo aspetto, già lontano negli anni questo seme di speranza era stato piantato. E non certo dagli amministratori spesso disattenti, ma dagli educatori che – con le associazioni – hanno vissuto e continuano oggi a vivere il territorio.

L’inchiesta Mondodocenti “Missione” Insegnanti a Napoli

Leggi la prima puntata – Giugliano
Leggi la seconda puntata – Centro Storico
Leggi la terza puntata – Pianura

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“Missione” insegnanti, viaggio nel napoletano – Centro Storico

spaccanapoli napoli centro storico insegnanti

Napoli è una delle città più complesse dove crescere. Lo dicono i rapporti, l’escalation della fenomenologia delle baby-gang, gli incontri e i piani straordinari che si sono susseguiti negli anni, lo dicono anche i risultati Invalsi che vedono la città partenopea come fanalino di coda dell’intera Nazione. 

Cosa vuol dire essere insegnante a Napoli e in provincia? Abbiamo deciso di metterci in macchina con Corrado Matacena, imprenditore dell’omonimo gruppo di promozioni editoriali, nei suoi giri per la città a visitare scuole e distribuire libri. 

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Il campanile del monastero di Santa Chiara, nel centro storico di Napoli (foto: Enrico Parolisi - Instagram)
Il campanile del monastero di Santa Chiara, nel centro storico di Napoli (foto: Enrico Parolisi – Instagram)

Consegnare libri al centro di Napoli per chi fa promozione editoriale è un’impresa. Arroccati in splendidi edifici nel cuore della zona a traffico limitato, o con ingressi in stretti vicoli che ricordano la Napoli raccontata di Matilde Serao, dove piccoli portoncini aprono gli occhi a immensi giardini o straordinari esempi di architettura. Studiare al centro di Napoli è un privilegio per gli studenti: si calpestano anni di storia e si respirano i fumi di una città dalla cultura millenaria, che oltre ogni suo atavico problema tiene ancora impregnato nelle pietre di tufo lo splendore che fu.

Paolo Barbuto, prima firma del Mattino che qui affonda le radici della sua storia, scriveva in un articolo del 2015 “le scuole di frontiera non stanno solo in periferia ma anche in pieno centro città”. E ha ragione da vendere: quelli che erano i palazzi nobili del “ventre” di Napoli svettano a ridosso dei quartieri popolari, un meltin’ pot tutto partenopeo che per anni ha visto mescolarsi i ceti sociali. Al centro studiano parimenti i figli di stimati professionisti e quei ragazzi che la scuola ha il dovere di strappare dalla longa manus della malavita organizzata. Non c’è differenza di ceto sociale, così come di colore, razza e religione. Napoli è un esempio di integrazione funzionale che parte proprio in tenera età, grazie al lavoro di insegnanti capaci e coraggiosi.

E riprendiamo sempre queste parole di Paolo Barbuto.

[…] abbiamo scoperto che in ognuno di questi luoghi esiste un manipolo di persone incapaci di arrendersi: professori, presidi, bidelli (ci scuserete se non utilizziamo il burocratese che ha attribuito altri nomi a queste categorie) che sono piccoli eroi quotidiani, capaci di affrontare questioni difficili in classe e genitori guappi fuori delle classi; pronti a spiegare l’onestà a ragazzi che hanno mamme e papà in galera, a portare la legalità nelle strade e nelle case che circondano la scuola; uomini e donne disposti a diventare artigiani per dipingere un muro o sistemare il parquet per far ballare le bambine. E ti capita sempre, invariabilmente, che alla fine della chiacchierata lunga e intensa, tu li scruti negli occhi e gli chiedi: «Scusate, ma voi che mestiere fate? Mica siete semplici professori…», e loro si guardano imbarazzati senza sapere cosa dire. Perché, per loro, fare certe cose speciali, eroiche, è normale.

Leggiamo queste parole e ci tornano a mente i volti di docenti come quelli dell’Istituto Comprensivo Statale Confalonieri, del 34esimo circolo Ristori, o della Foscolo – Oberdan. Non semplici insegnanti, ma factotum che sono chiamati a un compito ben più ampio di quello per cui vengono retribuiti, più di una volta costretti a sopperire alle carenze dello Stato che in alcuni vicoli sembra non arrivarci più.

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Maturità 2019 inizia a delinearsi: date e modalità di svolgimento

studenti liceo esame maturita

In attesa di informazioni ufficiali inizia a delinearsi la nuova maturità 2019, la prima di impronta gialloverde e con Marco Bussetti alla guida del Ministero del’lstruzione, dell’Università e della Ricerca. Tra grandi smentite e importanti novità. Andiamo a vederle insieme.

La cancellazione della terza prova

La più sostanziale novità che verrà introdotta nella prossima sessione di esami di maturità è l’abolizione della terza prova, il famoso quiz multidisciplinare. Dopo quindi il tema della prima prova e la seconda prova sulla materia scelta per la propria tipologia di liceo – istituto superiore si passerà direttamente all’orale.

I punteggi

La cancellazione della terza prova comporta necessariamente una rimodulazione dei punteggi assegnati a ogni singola prova, che passano dai 15 del passato ai 20 attuali, per un totale di 60 punti realizzabili in seduta d’esame. Gli altri 40 verranno dal percorso didattico dell’allievo nel corso del triennio che lo ha portato all’esame di Stato.

Le date della Maturità 2019

Fissate anche le date della sessione degli esami di maturità del 2019: il 19 giugno 2019 alle 8.30 (è un mercoledì) avrà inizio la prima prova. Per la seconda non ci sono ancora indicazioni ufficiali ma, come accade da anni, il giorno dovrebbe essere quello immediatamente successivo, ossia il 20 giugno.

Come si viene ammessi alla maturità?

I requisiti per accedere all’esame di Maturità 2019 restano invariati rispetto al 2018:

  1. Sufficienza in condotta;
  2. Sufficienza in tutte le materie; *
  3. Presenza superiore al 75 percento del monte ore.

* Il consiglio di classe può decidere con adeguata motivazione di ammettere alla maturità anche chi non raggiunge la sufficienza in una sola disciplina, con ripercussioni però sui crediti.

La commissione d’esame

Anche questa dovrebbe restare praticamente invariata rispetto al 2018.

  • Tre commissari interni;
  • Tre commissari esterni;
  • Il presidente di commissione.

Per la nomina bisognerà aspettare almeno fino a maggio 2019.

Invalsi propedeutico per l’accesso alla Maturità?

I test Invalsi non saranno propedeutici per l’accesso all’Esame di Stato. Sebbene originariamente l’ipotesi era più che una voce, si è deciso al momento di rinviare di un anno questa eventuale scelta. Ciò non toglie che le prove Invalsi restano anche quest’anno, quindi iniziate a prepararvi al test Invalsi!

E l’Alternanza scuola-lavoro?

Stesso discorso vale per i percorsi di alternanza scuola-lavoro al momento oggetto di una animata discussione istituzionale, con lo stesso Bussetti che più di una volta ha manifestato la volontà di rimodulare il programma e nello specifico il monte – ore.

Ad ogni modo, sebbene non propedeutica per l’Esame di Maturità, l’alternanza scuola lavoro continua a esistere e a dover essere svolta.